È ormai un bel po' che cerco il nome per il mio allevamento, il nome dell’affisso, ma trovo sempre una giustificazione plausibile per “cassare” la soluzione del momento e devo dire... di averne provate proprio tante. La strada provinciale che si percorre per arrivare dai miei cavalli e nella proprietà dove vivo, con mia moglie Lorella e mio figlio Giordano, si arrampica sulle fascinose e selvagge
colline verso gli ameni paesini di Allumiere e Tolfa - passa davanti, lasciandola intravedere, ad un’interessantissima testimonianza archeologica, connessa ad una sorgente termale, le TERME TAURINE anche dette di TRAIANO. Siamo nel comune di Civitavecchia, cittadina le cui realtà economiche: portuale, energetica con le sue centrali ENEL e terziarie in genere, l’hanno indotta ad operare altre scelte, a seguire altre priorità ed a trascurare, a parere mio, in modo eccessivo e sconsiderato, la bellezza di queste ed altre vestigia e le opportunità che la loro presenza sul territorio può offrire. Secondo una leggenda, un toro (probabilmente assimilato ad una divinità) avrebbe “raspato” la terra prima di iniziare una lotta. Sarebbe così scaturita la sorgente miracolosa di acqua calda sulfurea. Risulta che la sorgente fosse già sfruttata in epoca preistorica, poi, gli Etruschi iniziarono a costruire le prime strutture rudimentali, e nel periodo Sillano (90 – 70 a.c.) con l’apprezzamento che l’Impero riservava alla “cultura“ termale iniziò un intenso sfruttamento ed un organizzazione della struttura edilizia che raggiunse il culmine nel periodo di Traiano e proseguì con Adriano. La struttura fu molto apprezzata da Traiano stesso, che la organizzò ed utilizzo abbondantemente come sua residenza termale privata, oltre che pubblica, si rinviene infatti una importante struttura abitativa concepita attorno all’impianto termale. Con la decadenza dell’Impero e le guerre l’impianto fu gradualmente abbandonato, anche se grazie alle riconosciute proprietà terapeutiche l’utilizzazione delle acque non è mai cessata. Una lapide, su un antico palazzetto in città, ricorda il Gen. Giuseppe Garibaldi, ferito in Aspromonte, venuto a beneficiare delle proprietà terapeutiche delle acque delle TERME DI TRAIANO, particolarmente indicate nella risoluzione di simili patologie, oltre che per la temperatura anche grazie all’adeguata presenza di cloruri e solfuri. Propagandate e prescritte da generazioni di medici ed anche veterinari e non ultimo: luogo in cui abbiamo trascorso momenti sereni e rilassanti della nostre esistenze, a volte in piacevole compagnia, al calduccio, nelle vasche prossime alla sorgente, nelle tiepide serate di primavera o nei contrastanti rigori invernali
I molteplici tentativi, perpetrati in epoche remote e recenti, di ricreare una struttura analoga che riproducesse gli antichi fasti o quantomeno le antiche atmosfere, non hanno mai avuto successo ed anche in questo, come in tanti altri casi, le bellezze e le ricchezze del nostro beneamato stivale languono nel degrado, dimenticate dai più, sommerse, affossate e sconfitte dai conflitti di interessi e dalle lotte di “casta”. Negli anni 90, addirittura, ai ruderi romani, nella zona, si sono aggiunti i ruderi "moderni" di uno stabilimento termale iniziato e mai finito, meritevole della visita del nostro caro Brumotti, che se la memoria non mi inganna, mi sembra abbia già provveduto. A BOMBAZZAA !!!! La storia giunge quasi al termine, condito da un pizzico di presunzione, o forse di incauto ottimismo, arriva il lampo, l’idea: associare gli agognati onori delle cronache, gli auspicabili successi dei miei cavalli, i cavalli allevati da Carlo Testa, ad una causa ben più nobile … nel mio piccolo, onorare un uomo che fece molto di buono per il nostro territorio ed in particolare attirare l’attenzione su un gemma dimenticata in un cassetto: le TERME di TRAIANO. Marco Ulpio Nerva Traiano passato alla storia come “Optimus Princeps” ovvero il miglior Imperatore che la storia di Roma ricordi. Durante il suo governo l’Impero conobbe rinascita economica e rinnovamento dell’amministrazione pubblica oltre che consistenti conquiste militari, con lui inizia la cosiddetta Età aurea. Dalla sua villa termale sicuramente guardando le colline ha posato il suo sguardo dove ora pascolano i miei cavalli, forse ha anche calpestato queste terre visto che insigni storici riferiscono la presenza di una villa fortificata proprio sulla mia proprietà e forse, da chissà dove, lassù, ancora sta guardando queste terre, che tanto ha apprezzato, forse sta guardando i miei prati, i miei cavalli … che forse sono un po' anche suoi. Sono i Cavalli di Traiano..... CAVALLI TRAIANENSIS e …. dopo tutto, le iniziali sono le stesse........ quelle di Carlo Testa. Civitavecchia 17 marzo 2015