Azienda agricola La Camosciata

Azienda agricola La Camosciata La Camosciata di Fraquelli Cristina e Matteri Marco - Azienda agricola e allevamento di razza Lariana

Leggere attentamente il post pubblicato dalla confederazione italiana la stessa confederazione che mi aveva scelto per r...
31/01/2024

Leggere attentamente il post pubblicato dalla confederazione italiana la stessa confederazione che mi aveva scelto per rappresentarla al tavolo della consulta del.pastoralismo e degli alpeggi in Regione, va però anche aggiunto che in ogni bando di questo comune non solo non sono state rispettate ed applicate le linee guida imposte da Regione Lombardia anzi non contenti hanno anche omesso e negato un diritto imprescrittibie ed inalienabile alle aziende locali per anni,il diritto di uso civico definito dei pascoli, proprieta del cittadino, su ben 539 ettari di pascolo nel territorio comunale ,buona riflessione!!!

OPERAZIONE “MONTAGNE D’EURO”: ARRIVANO LE PRIME CONDANNE AL RISARCIRE IL FIUME DI DENARO DELLA PAC

Ha suscitato scalpore nel mondo agricolo lariano la notizia dei due agricoltori del mantovano e della bergamasca condannati a risarcire diverse centinaia di migliaia di euro per il presunto dolo nelle domande di aiuto PAC presentate su estese superfici a pascolo nel territorio dell’Alto Lario. La cronaca riferisce poi di messe in mora per i restanti indagati (88 in tutto) per oltre 4 milioni di euro di premi indebitamente percepiti.
La vicenda, lo ricordiamo, ha origine lontane e discende dal lontano 2005, allorquando con la riforma cosiddetta di medio termine della PAC, sono state create delle rendite in sostituzione agli aiuti diretti alle produzioni agricole; rendite per incassare le quali sarebbe stato sufficiente, da allora, dimostrare il possesso di tanti ettari di superficie corrispondenti al numero di titoli dichiarati.
Non era difficile, già da allora, immaginare quali fenomeni speculativi avrebbe prodotto tale nuovo sistema. Il caso di cronaca di cui oggi si parla che riguarda le montagne dell’Alto Lario (“Montagne d’euro” è il nome dell’operazione della G.d.F), rappresenta solo uno dei tanti rivoli lungo i quali sono andati dispersi in questi anni un vero fiume di denaro; denaro che avrebbe dovuto servire, nelle intenzioni del legislatore europeo, a sostenere il sistema agricolo comunitario.
Sebbene per tutto questo periodo nessuno sembra si sia reso conto di ciò che accadeva nelle nostre vallate, le notizie che oggi riempiono le pagine di cronaca, la nostra Organizzazione, inascoltata, le denunciava fin dal lontano 2012 (https://www.cialombardia.it/truffa-dei-pascoli-cia-alta-lombardia-lo-segnalammo-piu-di-10-anni-fa/), non solo sul proprio organo di informazione, ma direttamente alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti, all’Organismo pagatore regionale.
La frequente presenza nei pascoli dell’Alto Lario di “alpigiani di pianura”, figure che nulla hanno a che vedere con il territorio e i sistemi di allevamento propri delle nostre valli, avrebbe dovuto, riteniamo, insinuare più di un sospetto circa il reale interesse che animava tali soggetti a spingersi in questi territori per accaparrarsi centinaia di ettari di pascolo.
Sapere, come tutti sapevano, che il vero guadagno atteso da questi “imprenditori” non era quello della vendita dei prodotti dell’alpeggio, ma esclusivamente quello derivante dal mettere a frutto le rendite dei titoli posseduti avrebbe dovuto, riteniamo, far drizzare le antenne agli amministratori dei comuni proprietari di questi pascoli.
Sapere, come tutti sapevano, che la possibilità di monticare le superfici anche con bestiame di terzi (consentita fino al 2015) avrebbe consentito a questi soggetti di evitare persino il costo e l’incomodo di una parvenza di gestione del pascolo, avrebbe dovuto, riteniamo, indurre gli organismi di controllo ad accertarsi che le vacche dichiarate al pascolo non fossero solo sulla carta.
Constatare, come tutti siamo in grado di constatare, le crescenti condizioni di degrado del territorio montano, conseguenza anche dell’estromissione delle aziende agricole locali a vantaggio degli esotici alpigiani, avrebbe dovuto, riteniamo, allertare più di uno fra amministratori locali, componenti del ceto politico, ambientalisti da salotto e non.
Ma fino all’esplodere del bubbone “Montagne d’euro” di tutto ciò nessuno sembra fosse a conoscenza. E non è che ad oggi, malgrado i primi risultati dell’inchiesta, le cose stiano andando molto diversamente da quanto denunciavamo nel 2012.
Non che nulla sia cambiato, a dire il vero. E’ di certo cambiata, come dicevamo, quella regola che consentiva al percettore dei premi PAC di dichiarare in domanda gli animali di proprietà di terzi ai fini della dimostrazione del rapporto UBA/ettaro: regola che, finché vigente, rendeva estremamente agevole l’illecito, grazie anche al sistema di connivenze che l’indagine della G.d.F ha fatto emergere. Senz’altro Utile, quindi, la stretta che Agea nel 2015 ha dato rispetto a tale possibilità, ma di certo non risolutiva del problema.
Regione Lombardia, per canto suo, ha provato per quanto le fosse possibile, a stabilire delle regole di buona condotta ad uso degli amministratori degli enti locali, proprietari dei beni pubblici (D.g.r. 4 febbraio 2019 - n. XI/1209 Legge regionale 5 dicembre 2008 n. 31 – art. 24 ter - Approvazione delle «Linee guida per la gestione delle malghe e l’esercizio dell’attività d’alpeggio»), regole che, tuttavia, per dispiegare la loro efficacia esigono una chiara volontà da parte di tali amministratori al fine di preservare il territorio amministrato dalla speculazione. Ma siamo poi certi che tale volontà esista?
Se davvero così fosse, resterebbe da comprende come sia possibile che un comune come quello di Gravedona indica nell’anno 2020 una gara d’appalto per l’assegnazione, in un unico lotto, di ben tre alpeggi, la cui estensione è del tutto incompatibile con la possibile gestione da parte delle aziende agricole locali. E venendo meno tale possibilità, che tipo di utilizzo verrà fatto di tali beni? Sarà un utilizzo conforme a quello caratteristico dell’azienda agricola del territorio o, piuttosto, sarà un utilizzo finalizzato a minimizzare i costi e l’impegno della gestione, nella consapevolezza che il vero guadagno è quello dei premi della PAC?
Quali che siano le risposte a queste domande, il dato incontrovertibile che risulta da tale scenario è quello di un costante degrado delle nostre montagne, conseguenza, anche e soprattutto dell’abbandono, dei veri agricoltori, quelli che nel territorio erano una volta radicati.

C'è per caso qualcuno di voi che sa 'cosa  significa acquistare e portare avqnti un'azienda agricola a 1200 metri  senza...
19/01/2024

C'è per caso qualcuno di voi che sa 'cosa significa acquistare e portare avqnti un'azienda agricola a 1200 metri senza l' aiuto della Pac, qualcuno che sa' cosa vuol dire essere privato dei propri diritti e che non ha potuto acquistare i mezzi adeguati alla propria attività o per la gestione dei propri animali, che come me non ha potuto finire il caseificio o sostituire l'impianto fotovoltaico danneggiato(perché qui la corrente non arriva) da 13 anni o il tetto danneggiato e quindi deve far funzionare le luci ogni santo giorno con il generatore mattina e sera sia in stalla che in casa e che non ha potuto avere un mutuo dalle banche proprio perché privato della pac in maniera accanita dagli amministratori di questo territorio,qualcuno che è stato obbligato a privare i propri animali della vita che meritavano in alpeggio e non solo gli animali,qualcuno che fin dall'inizio è stato deriso ogni giorno da questi amministratori che speravano che io chiudessi,qualcuno che va avanti pregando ogni giorno che tutto filasse liscio e che non ha potuto acquistare le attrezzature adeguate per la prevenzione dai predatori e ha dovuto per forza fare una raccolta fondi per acquistare i cani,c'è qualcuno che come me vede questi rapinatori di vite impuniti davanti alla legge e si trova impotente e amareggiato ad andare avanti in qualche modo perché non vuole rinunciare ai suoi sogni????bè spero di non essere l'unico ad aver avuto a che fare con degli amministratori così, ma di certo so' che io ho lasciato la mia impronta su questo territorio e questi amministratori hanno lasciato la loro👋🏻la Pac per chi non lo sa' sono i premi che l'Europa stanzia annualmente alle aziende di montagna come la mia ma che i sindaci di questa valle hanno deciso a loro piacimento che i miei premi devono prenderli quelli che decidono loro e tutti quelli di pianura fuori provincia e senza far fatica così funziona in Valle Albano tolgono il diritto al cittadino residente(violando la legge) per darlo a chi gli vien comodo e simpatico a loro.
👉🏼Nella vita contano le impronte che lasciamo

🐐Capre a posto🐑pecore anche🐮vacche e vitelli  sistemati🐴cavalli e asini idem🐶🐱cani e gatti anche,bon,possiamo fare quest...
31/12/2023

🐐Capre a posto🐑pecore anche🐮vacche e vitelli sistemati🐴cavalli e asini idem🐶🐱cani e gatti anche,bon,possiamo fare questo salto!!
Auguri a tutti🎇🎆

Oggi con amarezza abbiamo deciso di interrompere gli studi e i prelievi di genetica che dovevano continuare ad essere ef...
04/10/2023

Oggi con amarezza abbiamo deciso di interrompere gli studi e i prelievi di genetica che dovevano continuare ad essere effettuati dall'università, che visti i primi esiti avrebbero solo portato ad una valorizzazione di eccellenza e garantito un futuro alla razza Lariana, per chi non lo sa' è una razza primaria tra le più antiche autoctona di queste valli.
Abbiamo deciso di interrompere principalmente per la totale mancanza di rispetto da parte di sindaci, amministratori, consiglieri regionali, comunità montana nei confronti di queste montagne, della nostra azienda,del nostro lavoro,della nostra vita e dei nostri animali ed in particolare di questa razza autoctona.
Con le loro decisioni e nonostante
siano venuti alla luce del sole anche fatti gravissimi(che verranno chiariti in sede opportuna)ci siamo resi conto che loro per primi non hanno alcuna intenzione di sostenere e valorizzare questa razza, quindi non vedo perché avrei dovuto continuare ad impegnare il mio tempo che (già è poco)nel continuare questo percorso.
Se in futuro qualche altra università vorrà effettuare studi sul mio gregge è comunque libera di andare in comunità montana a Gravedona o nei comuni di questa valle ad effettuarli,che magari ci si rende conto dei personaggi di pubblica amministrazione che gravemente anzi ingiustamente ci hanno ostacolato per parecchi anni,il mio gregge, e sia chiaro, non è più a disposizione di nessuno.👋🏻E ricordatevelo bene che queste persone se ne sono lavate le mani del diritto del cittadino

Indirizzo

Località Acquate, Germasino, Gravedona Ed Uniti
Como
22015

Telefono

+393477811535

Sito Web

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