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Succede sia agli umani sia ai cani.Se siamo continuamente inibiti quando esprimiamo un comportamento, se non siamo mai c...
07/12/2024

Succede sia agli umani sia ai cani.

Se siamo continuamente inibiti quando esprimiamo un comportamento, se non siamo mai compresi quando esprimiamo un bisogno, se non veniamo mai elogiati per qualcosa che facciamo di cui siamo orgogliosi, succederà che ci chiuderemo agli altri e smetteremo di provarci.

E vedere un essere umano o animale che non esprime più se stesso perché non si fida è tristissimo.

La dimensione dell’essere è più importante di quella del fare 🫀🔥✨Le persone che mettono piede nei canili devono varcare ...
01/12/2024

La dimensione dell’essere è più importante di quella del fare 🫀🔥✨

Le persone che mettono piede nei canili devono varcare quella soglia solo se hanno qualcosa da dare.
Se invece desiderano, o hanno bisogno di prendere, quello non è il posto adatto a loro.
Dentro ai canili vivono individui spezzati, calpestati, abbandonati che non si meritano di essere sfruttati allo scopo di riempire i vuoti degli umani.

Spesso sembra di dare, ma è tanto di più un prendere..

28/11/2024

Ubbidisce con il corpo ma con la mente?!
E con il cuore???
Questo vale per tutti… e ci dovrebbe aiutare a riflettere sulle diverse modalità ( di “lavoro”) messe in campo
Per chi chiede aiuto, è di fondamentale importanza conoscere il tipo di professionista e di essere umano che ci si ritrova davanti..
Tutelate il vostro amico e anche voi stessi 🫀

14/11/2024
Cani con caratteristiche❗️ed esigenze particolari❗️ Cani di una sensibilità disarmante 🫀Cani che si autodistruggono chiu...
05/11/2024

Cani con caratteristiche❗️ed esigenze particolari❗️
Cani di una sensibilità disarmante 🫀
Cani che si autodistruggono chiusi in un box ❤️‍🩹

IL SIMIL PIT BULL

Quando si parla di “pit bull”, nella maggior parte dei casi, ci si riferisce in realtà ai simil pit bull.
Il simil pit bull è un cane con caratteristiche similari e riconducibili a quelle dell’american pit bull terrier, ma di cui non conosciamo le origini (l’albero genealogico).
Spesso sono incroci o cani provenienti da cucciolate casalinghe.

Questi cani NON sono dei killer, ma sono dei cani NON selezionati o addirittura MAL selezionati (più o meno volontariamente).
L’American Pit Bull Terrier (APBT) è un cane con determinate caratteristiche ben fissate: spiccata aggressività intraspecifica (verso altri cani), docilità corretta, tempra dura, tanto temperamento, tanta reattività ed una fisicità che gli attribuisce una combi di velocità, potenza e resistenza difficile da trovare in altre razze.
Ebbene, quando tutte queste caratteristiche sono ben equilibrate, la gestione è corretta ed i proprietari sono ben consapevoli delle potenzialità del proprio cane, tutto volgerà per il meglio.

Quando troviamo soggetti mal selezionati, incrociati con altre razze che attribuiscono caratteristiche differenti (ad es. tempra molle ed aggressività Inter specifica, quindi verso l’uomo), iniziano i problemi.
Ecco perché il simil pit bull sta creando tanti problemi.
Un cane fisicamente più forte di qualsiasi altro in rapporto al suo peso, estremamente reattivo, veloce, le cui doti sono spesso non equilibrate fra loro e ancora più spesso gestiti da proprietari completamente inesperti e digiuni di competenze cinofile… la ricetta perfetta per una bomba atomica di problemi.

Bomba che purtroppo è già esplosa, causando diversi incidenti, di cui alcuni molto gravi a causa di aggressioni nei confronti di cani e persone che nei casi peggiori ne hanno causato anche la morte.
Ma, ancor più rilevante in termini numerici è la quantità di simil pit bull presente nei canili italiani, da nord a sud.

Cani che vengono “ceduti” a causa della difficoltà di gestione e che nel 90% dei casi moriranno in canile.
Perché i simil pit bull hanno la necessità viscerale di avere un umano di riferimento e quando vivono in box le cose peggiorano.
Perché i volontari sono sempre meno e il personale dei canili è poco e con competenze molto limitate.
Perché sono cani con esigenze particolari, sono cani di una sensibilità disarmante, cani che si autodistruggono quando sono chiusi in box, con i contatti umani ridotti al minimo sindacale.
Perché i cani in adozione sono già tanti e quanti adottanti hanno le competenze e la forza di scegliere un cane già problematico?

I simil pit bull in canile sono ergastolani.
Anzi, per citare un veterinario che mi ha fatta commuovere, i pit bull sono trattati peggio degli ergastolani perché la legge italiana prevede la riabilitazione del detenuto a prescindere dal crimine commesso… a questi cani, invece, nessuno concede questo privilegio.
Restano lì, nella loro sofferenza, giorno dopo giorno, in attesa che la morte li liberi.

Ha davvero senso continuare a consentire la riproduzione incontrollata di questi cani?
Ha davvero senso continuare a consentire l’adozione e l’acquisto senza alcuna prescrizione o vincolo?
A voi le conclusioni.

04/11/2024
Entro in punta di piedi.Tutto il resto scompare.Sono io, quelle persone e il loro animale che cerchiamo insieme delle so...
29/10/2024

Entro in punta di piedi.
Tutto il resto scompare.
Sono io, quelle persone e il loro animale che cerchiamo insieme delle soluzioni.

Poi li saluto, chiudo la porta.
Scendo le scale, percorro il giardino e mi avvicino al cancello. Sorrido.

Sento che il mio lavoro è ciò che mi rende felice e se sono riuscita almeno in parte a dare sollievo a quel gruppo famiglia, il cerchio si chiude.

Nel momento in cui suono il campanello, attraverso un giardino per entrare in una casa o salgo le scale di un palazzo per entrare in un appartamento provo quella strana sensazione che mi percorre tutto il corpo: di immergermi in un'altra storia fatta di persone e di animali.

Mentre percorro quel giardino o salgo quelle scale respiro gli odori che respira tutti i giorni quella famiglia che mi sta aspettando.

E le persone mi aspettano con il cuore in mano, pronte a mettersi a n**o, a raccontarmi dettagli importanti e privati delle loro vite.
E avverto tutta la sacralità che c'è in questo.

Immagino quel cane o quel gatto che si trovano al di là di quella porta, con tutto il loro carico di emozioni.

Sto per entrare in quella casa per immergermi in quel vissuto e metterci un po' di me stessa.

Entro in punta di piedi.

Tutto il resto scompare.
Sono io, quelle persone e il loro animale che cerchiamo insieme delle soluzioni.

Poi li saluto, chiudo la porta.
Scendo le scale, percorro il giardino e mi avvicino al cancello. Sorrido.

Sento che il mio lavoro è ciò che mi rende felice e se sono riuscita almeno in parte a dare sollievo a quel gruppo famiglia, il cerchio si chiude.

25/10/2024

Numerosi sono i "canidi randagi" importati in Belgio, Francia, Svizzera, dall'Europa orientale e meridionale, Nord Africa, varie isole e fino alla Corea.

Ci sono più di 700 milioni di cani sulla Terra, l'80% dei quali sono cani liberi (dagli umani), chiamati 'Free Ranging Dogs' (FRD), randagi o feralizzati (Young et al. , 2011). Questi FRD sono classificati come "cani del villaggio" (vivono vicino all'uomo e non appartenenti a nessuno) e "cani ferali" ( che vivono vicini o lontani - ma non hanno contatti - con gli esseri umani. Vivono a distanza rispettosa dalle società umane, a cui a volte non piacciono troppo i cani, e che li cacciano, li lapidano, li uccidono, li mangiano...

Ad alcuni di questi cani feralizzati è stato dato un nome di sottospecie, come il dingo (Australia), il cane cantante della Nuova Guinea... tutti questi canidi chiamati cane di famiglia, dingo, cane selvatico, lupo... hanno più del 99,5% di genetica in comune, e sono riproducibili tra di loro, dando discendenti fertili. Tutti questi canidi fanno parte della stessa specie genetica. Ad alcuni è stato dato un nome specifico di (sottospecie) interamente, come lupo, coyote, sciacallo, dingo, paria (India)... perché hanno colonizzato uno specifico ecosistema, e tutto il resto si chiama 'cane'.

I cani selvatici che hanno colonizzato specifici ecosistemi dovrebbero avere un nome proprio e personale, perché si distinguono per genetica, comportamento e adattamento al loro habitat, dai cani familiari (canis familiaris).

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Quando ti dico "pensi a un cane? "quale immagine ricevi?

Quando ti chiedo: "che comportamento sociale ti aspetti da un cane? "", quali immagini ricevi?

Il cane di famiglia è un mutante ipersociale (stile sindrome di Williams (Dehasse, 2024)) e ha perduto (in vari gradi) la paura degli umani.

Il canide selvatico, che sia dingo, paria, cane selvatico, lupo, coyote, sciacallo... , non ha la mutazione genetica ipersociale e non ha la mutazione genetica di ridurre la paura umana.

La fuga dall'essere umano e la feralizzazione comportano una perdita di capacità di adattarsi ad un ambiente umano.

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Consenso informato

Sarebbe bene e da mettere in legislazione che, quando un'associazione ti affida un cane selvatico o un cane di paese, ti dice, e scrive - e tu firmi di aver letto - che quello che l'associazione chiama "cane" non è un "cane familiare" ma un "Ex cane di famiglia feralizzato", le cui capacità sociali ed emozioni sono impossibili da prevedere dagli esseri umani e nei loro ambienti urbani.

In questo modo, ci si impegna, la famiglia, e i propri cari, da 10 a 15 anni, ad addomesticare un selvaggio (genetico) che sia esteticamente simile a un cane familiare, ma che differenzia per schemi motori, comportamenti, stati d'animo, emozioni, sensorialità, cognizioni, capacità di apprendimento, capacità sociali... imprevedibile rispetto all'immagine ideale del cane familiare.

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Naturalmente, io e i miei colleghi veterinari e comportamentisti vediamo solo ex cani ferralizzati che non si adattano agli umani del villaggio/città, e immagino che alcuni "cani paria" si stiano adattando più o meno bene alla loro prigione d'oro. Non ho visto nessun post sulla percentuale di "parias" che si adattano e non si adattano, causando grosse sofferenze a se stessi e ai loro umani adottivi.

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Anche se con molta competenza, pazienza, socializzazione, guida, anche farmaci adattigeni... possiamo rendere gestibili questi cani selvatici, non li renderemo mai cani familiari.

Proprio come un Malinois non diventerà mai un Barboncino, un Ferus Canis non diventerà mai un Canis familiare.

Dr. Joël Dehasse, 25 ottobre 2024

Rif. :
Giovane JK (et al. ) (2011) La fauna selvatica va ai cani? Impatti dei cani selvatici e in giro libero sulle popolazioni di fauna selvatica. BioSci 61: 125– 132. https:// fare. org/ 10. 1525/ bio. 2011. 61. 2. 7.

Dehasse Joel, tutto sul comportamento del cane, sull'educazione e sulla genetica, Odile Jacob, 2024 p. 145.

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Immagine © Joël Dehasse e Lo**ta Candotti-Besson, per la composizione dell'immagine da immagini selezionate su Internet.

19/10/2024

Indirizzo

Dronero
12025

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