22/04/2022
“Sono un cucciolo, non un cane in miniatura”!
Così come un bambino non è un adulto di piccole dimensioni, io non rappresento la copia miniaturizzata di un cane adulto.
Io sono un cucciolo. Ovvero un individuo in crescita, tanto curioso quanto fragile, che si appresta ad attraversare una delle fasi evolutive più delicate ed importanti della vita.
E, come se già non bastasse questo particolare a farmi guadagnare ad honorem tutta la tua comprensione e disponibilità, ti ricordo che ho appena lasciato l’ambiente in cui sono nato e quella che la Natura aveva stabilito essere la mia famiglia per ve**re introdotto in una rete di relazioni (in cui il più delle volte non è presente neanche un mio simile che possa non solo farmi compagnia, ma anche e soprattutto riconoscere come referente e mediatore sociale) e in un contesto a me sconosciuti e tutti da scoprire.
Ti sembra poco? E allora prova a pensare a quante persone conosci che non riescono neanche ad espletare i più semplici bisogni fisiologici o palesano disturbi gastrici e del sonno solo perchè si trovano in vacanza in un ambiente nuovo e poi ne riparliamo.
Io sono un cucciolo. Ovvero un individuo che non vuole, non può e non riesce ancora a stare da solo, un individuo che ancora non può e non riesce a trattenere i bisogni (anche se mi permetto di farti presente che noi cani chiediamo giusto 3 o 4 mesi di pazienza, mentre a voi umani vi puliscono e cambiano per almeno 3 anni!), un individuo che ha bisogno di comprendere chi sarà ad occuparsi di lui da ora in poi e, infine, se il posto in cui si trova è sicuro, confortevole e quali stimoli presenta perchè possa fare piccole esperienze quotidiane che lo aiutino ad acquisire le competenze necessarie perchè un domani possa affacciarsi al mondo e, pian piano, provare a diventare quell’adulto equilibrato che tutti pretendete di portare al guinzaglio. E neanche a dirlo, ovunque.
E invece no!
Arrivo nella nuova casa e, pronti via, inizia il giro di giostra.
Mi presenti a parenti ed amici (ovviamente a due e quattro zampe) che entrano ed escono di casa o che andremo a trovare noi. In barba al fatto che casa nostra dovrebbe essere il luogo sicuro e inviolabile in cui dovrei dormire una ventina di ore al giorno e trascorrere quelle restanti per fare tre semplici cose:
1) conoscere la mia nuova famiglia così da poter costruire insieme ad ognuno dei membri la relazione e la fiducia reciproca su cui si fonderà la nostra convivenza.
2) giocare (come mi serve e come desidero, non come fa piacere a te!)
3) scoprire il nuovo contesto in cui mi trovo (a.k.a. la casa e, poco alla volta, il quartiere in cui viviamo).
Per cui, al di là del fatto che avremo almeno 10 anni da trascorrere assieme durante i quali potrai farmi conoscere tutti 'sti amici e parenti con calma, guardati allo specchio e chiediti se il mostrarmi a chiunque non sia più un tuo bisogno?
E allora se proprio devi, fammi ‘sta foto e mandala a tutti, così abbiamo più tempo per noi e io non mi faccio idee sbagliate sulla casa e gli estranei!
Mi porti al parco a socializzare, in barba al fatto che in quanto cucciolo di pochi mesi non ho e non posso avere gli strumenti per confrontarmi con individui adulti (ovviamente a due e quattro zampe) sconosciuti e incontrati in un ambiente iperstimolante e olfattivamente pregno dell'odore di decine e decine di altri cani.
Per cui, al di là del fatto che non sta scritto da nessuna parte che i cani, tantomeno i cuccioli, vogliano incontrare ogni giorno cani sconosciuti, magari prova a fare le cose con più calma e dammi il tempo di diventare adulto prima di pretendere che io mi comporti come tale!
Mi porti “a socializzare” ovunque, in barba al fatto che la socializzazione non prevede affatto che un cucciolo faccia esperienze impattanti sin dai primi giorni e senza aver prima riconosciuto la sua base sicura e conseguito la necessaria tranquillità rispetto al luogo in cui trascorre buona parte della sua giornata. Per cui, al di là del fatto che sarebbe più corretto chiamarla sensibilizzazione, non stupirti se una volta diventato adulto inizierò, come tanti altri cani, a palesare un certo disagio durante la passeggiata tirando al guinzaglio, abbaiando ai miei simili o “volendo fare le feste a tutti i passanti”.
Mi porti in ufficio e al ristorante così “mi abituo sin da cucciolo”, in barba al fatto che crescere non significa solo fare esperienze ma anche e soprattutto acquisire le competenze necessarie perché tali esperienze siano formative invece che traumatiche. Per cui, al di là del fatto che di accompagnarti al ristorante o in un ufficio per stare legato in mezzo a tanti sconosciuti che mi camminano accanto, mi fissano e mi toccano me ne frega davvero nulla, in questi posti non portarmi "per fare una prova”, ma quando sarai certo che ce la farò, fosse anche un anno dopo!
E poi ecco che la giostra si ferma improvvisamente, tutto finisce e si torna a casa e allora penso che staremo insieme, finalmente nel modo giusto!!!
Troverai il tempo per giocare con me, per farmi assaggiare cibi differenti e ridere per le mie reazioni, per capire come e dove mi piace essere accarezzato, per mostrarmi il mio cuscino e farmi capire che è un luogo comodo e sicuro e, magari, per addormentarti vicino a me così mi sento più sicuro prima di chiudere gli occhi e dormire.
E invece no: semplicemente si è concluso il periodo di tempo che avevi detto di esserti preso per me. E così tu torni al lavoro e io mi ritrovo da solo per ore in una casa con qualche strano oggetto di fianco che dovrei masticare solo perché così c’era scritto sul cartellino, mentre per me ha valore solo ciò che possiede un odore e un significato particolari…per cui ora non ti lamentare se preferisco masticare le tue scarpe invece dei giochi che mi hai comprato: sarebbe stato meglio se nei giorni scorsi avessi trovato il tempo per stare insieme a me nel modo corretto così che oggi questa casa non mi sembri così vuota e spaventosa e questi oggetti evochino ricordi piacevoli capaci di tranquillizzarmi e motivarmi ad usarli anche in tua assenza.
Ed ecco che allora prendi il telefono e chiami l’educatore e il sunto della tua richiesta suona più o meno così: “voglio che non sporchi in casa e che non faccia danni, voglio che si abitui a stare da solo, voglio che da adulto mi segua ovunque, voglio che sia tranquillo con le persone, non voglio che mi dia problemi coi cani, voglio farci pet therapy o che diventi un cane competente perchè un domani farò l’educatore anch’io e dovrà darmi una mano…
Insomma l’ho preso cucciolo proprio perchè volevo crescerlo come voglio io”.
Voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio voglio….
Si lo so, sono solo un cucciolo ma lascia che ti spieghi una cosa: non si può amare e rispettare chi non si conosce poiché la conoscenza è alla base di tutto, ecco perchè invece che “volere è potere” sul tuo frigo dovresti appendere una calamita con su scritto “conoscere è potere”.
Quando capirai questa fondamentale differenza e riuscirai a mettere da parte tutte le tue aspettative e convinzioni ecco che sarai pronto ad iniziare questa splendida avventura nel modo giusto, perchè ti mostrerai finalmente curioso e disponibile a comprendere chi sia davvero un cucciolo e, soprattutto, che un cucciolo non va cresciuto come vuoi tu, ma come vuole e necessita lui!