16/02/2024
Sto pensando a tutti i momenti in cui siamo stati felici insieme. Quei momenti dove accarezzavo piano i tuoi capelli, li odoravo lievi ma profondamente sentendo il profumo dolce del cedro che avevano dopo che li avevi lavati e vi avevi passato quel tuo splendido balsamo. Poi tu ci passavi più e più volte le tue mani carezzandoli con quel tocco dolce e delicato con quelle mani morbide che solo tu hai. Cerco di rammentare la tua voce gentile e calda che mi chiamava pronunciando il mio nome scandendo bene le sillabe, come se non riuscissi a sentirti o dovessi solamente leggere le tue labbra, quelle labbra calde che mi riempivano di baci, quei struggenti, folli, teneri baci che tutti ti invidiavano.
E quando ridevi con quella gioia struggente che irrompeva nell'aria quando tu entravi dalla porta di casa o dallo stipite della porta dalla sala da pranzo, invitandoci ad andare a mangiare che era pronto e che si sarebbe freddato di li a poco. Allora ci abbracciavamo felici come due frugoletti alle loro prime uscite, mano nella mano, pacati, tranquilli, innamorati.
Quando correvamo tra i fiori tra i campi erbosi e profumati di margherite e narcisi odorosi, e tu che correvi serena sapendo che tanto non mi saresti sfuggita, ti avrei ripresa prima della fine, ti avrei cinta alla vita e saresti rotolata tra spighe odorose e papaveri accesi come vino cotto.
Sono qui che sto pensando disteso sul banco e ti vedo a malapena, il pensiero va ai nostri ricordi, tu stai piangendo ed io che non posso parlarti ti chiedo di non soffrire tanto.
E che sarà mai, ne ho fatte tante d'iniezioni in passato, non sarà certo l'ultima a farmi più male! Cerco di consolarti con uno sguardo dei miei, sai di quelli che ti facevano tanto ridere in passato, in quei momenti che saltavo e ti scodinzolavo felice e tu ridevi e parlavi, e parlavi...
E che sarà mai, ne ho fatte tante di iniezioni in passato, non sarà certo l'ultima a farmi più male! Ma non piangere dai, il signore vestito di bianco ha detto che mi farà altro che bene, che un sonno profondo mi avvolgerà, che starò bene, che sognerò prati fioriti, fiori profumati, colori fioriti, prati sognati, colori profumi...
E che sarà mai, ne ho fatte tante di iniezioni in passato, non sarà certo l'ultima a farmi più male! Ma non piangere dai, che poi mi diventi triste e poi intristisci anche me, che ho tanta voglia di correre verso il sole, e fare capriole, e volare tra le dune, e saltare tra le margherite, e rincorrere le onde, e saltare oltre la schiuma, e volare tra i gabbiani, e...
E che sarà mai, ne ho fatte tante di iniezioni in passato non sarà certo lultima a farmi più male! Ma non farmi piangere dai, che ti voglio leccare le mani, le voglio annusare, le voglio mordere, voglio appoggiare la mia testa sulla tua, sulle tue gambe, voglio appoggiare il mio muso sul tuo petto guardando in su, voglio vederti dal basso verso il tuo mento, per vedere i tuoi lineamenti, per vedere le tue lacrime che scendono e vengono a bagnare il mio nasone nero e bianco. Non far piangere anche me, sai che gli animali non piangono, dicono, dicono, dicono, allora non farmi piangere.
E che sarà mai...addio mia cara, dolce, stupida umana, ti aspetterò al di là del ponte. Non piangere stupida umana...
Italo Parmenade
