05/11/2015
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AREA DI DISTRIBUZIONE
Testudo hermanni è diffusa in Europa. Si divide in due sottospecie, Testudo hermanni hermanni (Thh) e Testudo hermanni boettgeri (Thb). La prima è diffusa in Europa occidentale (Spagna, Francia e Italia), la seconda in Europa orientale (paesi dell’ex Jugoslavia, Albania, Grecia, Bulgaria, Romania e Turchia occidentale).
CARATTERISTICHE FISICHE:
Alcune caratteristiche fisiche accomunano entrambe le sottospecie Thh e Thb: uno dei caratteri distintivi di Testudo hermanni è che la coda termina con un astuccio corneo, sia nei maschi che nelle femmine. Il carapace è di forma ovale, moderatamente convesso e cupoliforme e presenta una colorazione giallo-oliva con aree nere. E’ sempre presente un piccolo e stretto scuto nucale e lo scuto sovracaudale è normalmente diviso, anche se alcuni soggetti atipici presentano lo scuto non diviso.
Altre caratteristiche fisiche variano in funzione della sottospecie, per cui saranno descritte separatamente: la Thh adulta raggiunge dimensioni massime pari a circa 15 cm nei maschi e a circa 19 cm nelle femmine. Tali dimensioni massime dipendono molto dal ceppo e dall’areale di appartenenza. Il piastrone ha alcune caratteristiche distintive: è di colore giallo-marroncino ed è contraddistinto dalla presenza di due bande nere uniformi e ben definite; inoltre, la sutura pettorale è più corta di quella femorale. Il carapace presenta generalmente, come caratteristica distintiva, una macchia nera a forma di buco della serratura sul quinto scuto vertebrale.
DIMORFISMO SESSUALE:
Il dimorfismo sessuale in questa specie è abbastanza evidente: i maschi sono di dimensioni minori ed hanno un piastrone maggiormente concavo. La coda del maschio è più lunga e grossa e presenta uno sperone corneo molto più sviluppato. L’apertura cloacale è posta più distante dalla base della coda che non nella femmina, e l’angolo formato dagli scuti anali è ottuso. Lo scuto sovracaudale nel maschio è più concavo, essendo maggiormente ripiegato verso la coda.
Le femmine raggiungono dimensioni superiori, presentano un piastrone piatto, hanno una coda corta e l'apertura cloacale è posta vicino alla base. L’angolo degli scuti anali è molto più stretto rispetto ai maschi. Lo scuto sovracaudale è in linea con il resto del carapace.
Il sesso della Th è non è generalmente distinguibile con sufficiente certezza prima dei tre-quattro anni di età. L’età in cui diventa possibile distinguere i sessi è funzione anche del tasso di crescita dell’animale. Per la distinzione del sesso di esemplari non ancora pienamente maturi, si può far riferimento ad alcune caratteristiche che si sviluppano più precocemente di altre: normalmente, uno degli elementi maggiormente significativi a tal scopo è l’angolo formato dagli scuti anali, più ottuso negli esemplari maschi rispetto alle femmine.
ALIMENTAZIONE:
Testudo hermanni è una tartaruga prettamente erbivora, si nutre essenzialmente di erbe di campo. E’ consigliabile variare frequentemente le erbe di campo da somministrare, preferendo quelle con un rapporto fosforo/calcio più sbilanciato a favore di quest’ultimo. In caso di indisponibilità delle erbe di campo, è possibile somministrare verdure acquistabili dal fruttivendolo quali cicoria, radicchio, indivia, scarola, che devono essere preventivamente ben lavate. E’ sconsigliabile la lattuga che, pur essendo molto gradita alle tartarughe, è molto povera di fibre ed elementi nutritivi.
Una buona pratica è costituita dal fornire, ad esempio una volta alla settimana, erbe di campo essiccate al sole o fieno, in quanto ricche di fibre, indispensabili per una corretta crescita della tartaruga.
Occasionalmente è possibile fornire frutta matura, facendo attenzione che essa non costituisca più del 10% della dieta complessiva. E possibile fornire mele, pere, fichi, melone, fragole, ciliegie, more, fichi d’india, mentre sono da evitare gli agrumi, i kiwi e le banane. Nei limiti del 10% precedentemente citati, è possibile somministrare alcuni ortaggi, quali ad esempio pomodori maturi.
n natura, Testudo hermanni può alimentarsi saltuariamente di chiocciole, feci di animali e piccole carogne, soprattutto nei periodi secchi in cui scarseggia il cibo. In condizioni di cattività, in cui i soggetti sono nella grande maggioranza dei casi sovralimentati, è assolutamente sconsigliabile la somministrazione di ogni alimento di origine animale.
Categoricamente da evitare sono il latte, i latticini ed i formaggi, in quanto dannosi per la salute delle tartarughe, che non possiedono enzimi necessari a metabolizzare le proteine del latte. L’ingerimento di tali cibi provocherebbe delle fermentazioni intestinali che potrebbero rilevarsi fatali.
È necessario sempre lasciare a disposizione in un sottovaso facilmente accessibile dell’acqua pulita da bere.
Allo scopo di garantire il corretto apporto di calcio, è importante fornire osso di seppia, che dovrà essere intero e non sbriciolato, in modo da consentire alle tartarughe la possibilità di limarsi il becco.
Una alimentazione eccessiva o non adeguata può comportare una non corretta formazione del carapace, come ad esempio piramidalizzazione, non prevista morfologicamente in questa specie, o carapace non sufficientemente calcificato. Questi fattori, che apparentemente sembrerebbero non comportare problemi nell’immediato, possono nel tempo dare luogo a patologie al fegato e ad altri organi interni, limitando moltissimo l’aspettativa di vita che, in condizioni di corretto allevamento, può superare il secolo.
ALLEVAMENTO:
Testudo hermanni, così come le altre specie autoctone, necessita di una sistemazione all’aperto. L’ambiente ideale è costituito da un’ampia zona recintata raggiunta dai raggi solari fin dalle prime ore del mattino e provvista di zone ombrose in cui trovare riparo nelle ore più calde della giornata. E’ altresì necessario predisporre uno o più rifugi in cui la tartaruga possa trovare riparo durante la notte o nelle giornate più fredde. È buona norma che i rifugi siano leggermente rialzati, al fine di evitare allagamenti ed eccessiva umidità all’interno. Per garantire un maggiore isolamento termico del rifugio, è possibile realizzare al suo interno un substrato costituito da foglie secche e terriccio.
La possibilità di beneficiare dei raggi solari, di poter fare movimento e di pascolare all’aperto sono estremamente importanti per il corretto allevamento. Nel recinto non dovranno mancare, quindi, zone di pascolo in cui la tartaruga possa trovare le erbe selvatiche necessarie alla propria alimentazione.
Un’altra caratteristica importante è la recinzione: essa non deve consentire all’animale di guardarvi attraverso e non deve avere appigli che possano servire a tentare pericolosi arrampicamenti. Le tartarughe sono animali molto curiosi ed esploratori, per cui, in assenza di questi opportuni accorgimenti, tenderanno incessantemente a voler oltrepassare la recinzione.
Testudo hermanni, essendo una specie autoctona, effettua il letargo. Alle latitudini dell’Italia peninsulare va in letargo da novembre ad aprile. Nelle zone più a nord il periodo del letargo può anticiparsi di un mese, per via delle temperature più rigide.
Il letargo è una fase molto importante del ciclo annuale di vita dell’animale, ad esempio per il ciclo riproduttivo. Il letargo può essere affrontato all’aperto, in opportuni rifugi in cui l’animale abbia anche la possibilità di interrarsi per sfuggire ai rigori climatici delle giornate invernali più fredde.
Durante il letargo, è importante inoltre proteggere gli animali da possibili attacchi di roditori o altri predatori. Temperature ideali per il letargo vanno dai 4°C a 10°C. Temperature più basse di 2°C sono potenzialmente pericolose, temperature più alte di 10°C possono innalzare troppo il metabolismo dell’animale, comportando un eccessivo consumo delle risorse accumulate nella stagione calda.
Talvolta si preferisce far trascorrere il letargo in modalità controllata, disponendo le tartarughe in una scatola di legno, riempita di terra e foglie secche, da posizionare in un apposito locale (ad esempio una cantina) che garantisca il range di temperatura ideale.
Al risveglio dal letargo, è molto importante dare la possibilità alle tartarughe di idratarsi, lasciando a disposizione acqua da bere. Questo aspetto è particolarmente importante per gli esemplari giovani.
Nel caso di problemi di salute accertati da un medico veterinario, può essere necessario far saltare il letargo. In questo caso sarà necessario predisporre un terrario al chiuso, le cui dimensioni sono funzione della taglia e del numero di animali presenti, in cui far svernare gli esemplari in cura. Il terrario dovrà garantire condizioni di temperatura diurna di 26 gradi nella zona calda e di 20-22 gradi nella zona fresca, con un abbassamento notturno fino ai 18-22 gradi. Le corrette temperature possono essere garantite da una lampada opaca spot durante il giorno e da una lampada in ceramica durante la notte, controllate da un termostato sufficientemente sensibile.
L’esposizione ai raggi ultravioletti dovrà essere garantita da una lampada UVA/UVB, opportunamente controllata da un timer che ne dovrà garantire l’accensione in coerenza con il fotoperiodo.
Il fondo del terrario può essere realizzato utilizzando normale terra di campo mista a torba di sfagno.
La sistemazione in un terrario al chiuso, se pur correttamente predisposto, è da considerarsi solo una condizione di allevamento temporanea, in quanto non garantisce a lungo andare delle corrette condizioni di vita a questa specie, che necessita di essere allevata all’aperto per ogni periodo dell’anno.
PER SAPERNE DI PIU:
http://www.tartarugando.it/content/119-scheda-allevamento-testudo-hermanni.html