15/10/2020
Lo preciso subito. Non sono un'esperta di rettili, gechi o gechi crestati. Sono semplicemente una grande appassionata. Avvicinarmi al mondo della terraristica per me è stato piuttosto facile, sono passata dall'inseguire (tentando di catturare) le lucertole in giardino quand'ero piccina al comprare il mio primo serpente in un banchetto della fiera di Longarone in modo del tutto naturale. Sono sempre stata affascinata dai rettili, ricordo le estati al fiume rincorrendo le bisce d'acqua (Natrix) e le serate allo stagno ad ammirare i rospi. Per non parlare dei girini, quanto li adoravo, ogni primavera era per me una festa. Crescendo il mio amore per il mondo animale mi ha sempre accompagnata, tanto da essere divenuto parte della mia vita quotidiana e del mio lavoro (sono veterinaria).
Ai gechi mi ci sono avvicinata quasi per sbaglio. Possiamo addossare parte della "colpa" di questa ricaduta in questo fantastico mondo a due amiche che mi hanno accompagnata ad una fiera del settore nel mese di giugno di due anni fa. Un tuffo nel mondo della terraristica da cui mi è stato impossibile uscirne se non con due nuovi piccoli amici tra le mani. Così mi sono accasata i primi due Stenodactylus petrii, e con loro si è rimesso in moto tutto il mio amore per questo genere di animali.
Perchè proprio i Correlophus ciliatus?
Prima cosa: sono bellissimi. Cioè, sono oggettivamente molto belli. Sono gechi che colpiscono per il loro aspetto, per le loro crestine e le infinite varietà di colori.
Seconda cosa: sono di semplice gestione. Gli esemplari che si trovano in commercio sono animali nati in cattività da generazioni, sono animali piuttosto rustici nella loro gestione e capaci di dare soddisfazione anche a persone non esperte del settore, persone come me.
Dall'idea di acquistarne un esemplare all'idea di provare a riprodurli il passo è stato corto, un anno fa sono arrivate le mie prime due ciliatus femmine, Kiiri e Whetu. Amore a prima vista. Nei mesi successivi ho studiato tutto il possibile riguardo alla loro riproduzione così da prepararmi al meglio al periodo degli accoppiamenti in questa tarda primavera. Si è così unito alla nostra famiglia Oritau, il maschietto di casa nonché "fidanzato" di Kiiri. Per Whetu invece ho trovato ideale un ciliatus maschio di un amico. E così il progetto "riproduzioni 2020" è iniziato.
Al momento in "famiglia" siamo a quattordici cili, i tre adulti e undici piccoletti di svariate età in crescita, altri quattro ovetti stanno inoltre aspettando il loro momento in incubatrice. Alcuni di loro resteranno in casa con noi, per altri invece cercheremo nuove e accoglienti case e nuovi proprietari.
State connessi per conoscere tutti i piccoletti, vi assicuro che ne varrà la pena!
Vorrei poi ringraziare la mia partner in crime Anna, anche lei appassionata di bestioline, è lei che mi aiuta, supporta e sopporta in questo progetto, amiche di lunghe ciliatuschiaccherate e passeggiate canine.
In foto la mamma Kiiri, C. ciliatus di quattro anni, harley dalmatian. La più tranquilla di tutta la famiglia