20/01/2025
"Tantissimi dei problemi che riscontriamo oggi sono legati a quello che noi pensiamo sia il modo di vivere il cane, ma non abbiamo idea di quello che è, dal punto di vista naturale, la normale vita di un gruppo familiare di cani che sta su un territorio. E più le persone sono distanti da questa realtà, più vivono questa situazione come una cosa aberrante. Una persona che vive in città, che non è abituata a uscire e vedere quei cinque, sei cani che stanno sdraiati al sole, pensa che quei cani potrebbero rappresentare un problema, perché si pensa alle zoonosi, agli incidenti stradali; però, se ci pensiamo, i cani ci sono da prima delle strade ad alto scorrimento e da prima delle macchine. E come ci sono i cani ci sono i cinghiali, o altri animali selvatici che possono creare incidenti; non possiamo eliminare qualcosa soltanto perché noi stiamo cambiando, trasformando l'ecologia."
In foto Branco, Shiva e Ping.
Il testo è tratto da "Fenomeni randagi - Intervista a Michele Minunno", contenuto in "Cani ai margini", una raccolta a cura di Luciana Licitra e Davide Majocchi.
