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🌟 La nostra storia 🌟

Fin da quando ero bambina, ho sempre provato amore verso i nostri amici animali; non facevo particolari distinzioni, mi piacevano tutti: cani, gatti, criceti, conigli, ecc!

Quando l’età mi permise di essere un po’ più autonoma, incominciai a seguire il cane di mia nonna, uno Yorkshire Terrier di nome Charlie, di una dolcezza infinita. Passavo le mie giornate tra lo studio, il portare a spasso il cane e ad insegnare piccoli esercizi al mio coniglio Winnie.

Nel frattempo, iniziai a frequentare il mondo dell’equitazione, e fu amore all’istante! La mia prima cavallina, di nome Liberty, una nanetta di color roano tutta isterica ma che tornava indietro dai paddock solo con un fischio. Iniziò quindi la mia avventura sportiva, tra allenamenti a cavallo e cani, facilitato dal fatto che nella scuderia dove risiedevo, vi erano una moltitudine di cani, tutti di razze diverse.

Non mancò molto che arrivò a casa il mio primo cane, Kiki. Questo monello, ha avuto una storia abbastanza controversa... Trovato nelle campagne catanesi da una volontaria, insieme ad altri fratellini e sorelline, mostrò subito un carattere molto forte, a tratti aggressivo (come mi descrisse la volontaria), tanto da dover essere gestito con i guanti da falconiere; aveva appena tra i 40 e i 50 giorni. La persona che se ne prese cura, mi raccontò che ogni giorno lo prendeva in braccio, e lo teneva su di se per almeno una decina di minuti, fino a farlo calmare. Fù così che si abituò al contatto umano che fino ad allora aveva respinto, probabilmente a causa di esperienze negative, e diventò molto più tranquillo ed affabile (in questa foto Kiki, a destra, insieme ai suo fratellini, a circa 70 giorni di vita, mentre viene tenuto in braccio dalle figlie della volontaria, in Sicilia).