23/03/2023
𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮 𝘂𝗻 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼: 𝗶 𝗹𝗮𝘁𝗶 𝗼𝘀𝗰𝘂𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘁𝗼𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗲 𝗹𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗲 𝗻𝗲𝘄 𝗮𝗴𝗲.
Partiamo da un errore comune, da un linguaggio errato.
Al cane non si fa il "lavaggio", al cane si fa il bagno. Usare questo termine ci porta anche inconsciamente ad identificare il cane come un oggetto, una cosa. Al bambino si fa il bagno, mentre la macchina la porti a fare il lavaggio. Suonerebbe strano dire "devo portare la macchina a fare il bagno" o "ho fatto il lavaggio al bambino".
I due termini sono sinonimi ma...si usano in contesti diversi.
Quindi essendo il cane un essere vivente gli si fa il bagno!
Confrontandomi con i clienti, molti di loro mi raccontano di esperienze negative vissute in altre toelettature.
Tra le tante quella di aver portato il cane in toeletta alle prime ore della mattina ed essere andati a riprenderlo la sera all'ora di chiusura.
Questo perché spesso in tanti negozi di toelettatura c'è un ritmo frenetico, e gli appuntamenti non vengono gestiti in base alle esigenze degli animali ma in base al maggior numero di appuntamenti da fissare in un giorno. Più cani si fanno meglio è!
- 𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗳𝗮 𝘀ì 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗰𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝗻𝗼 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗶 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝘁𝗲.
Forse andrò controcorrente ma io non condivido le expo. Con la standardizzazione delle razze sono nate queste manifestazioni in cui il cane viene esibito affinché sia valutato "il più bello".
Per alcune razze questo comporta particolari tagli eseguiti in modo molto rigoroso e perfetto, per altre invece vengono "coperti dei difetti" in modo alquanto discutibile. Questi standard secondo me non sono compatibili con il fatto che il cane sia un essere vivente e non un oggetto, e come tale merita dignità e rispetto.
Vorrei portare alla luce alcuni esempi:
- 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗲𝘀𝘁𝗲𝗻𝘂𝗮𝗻𝘁𝗶
Durante questi eventi i cani aspettano intere giornate, prima di sfilare e poi per il verdetto
- 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗲𝘅𝗽𝗼 𝗮𝗶 𝗰𝗮𝗻𝗶 𝘃𝗲𝗻𝗴𝗼𝗻𝗼 𝘁𝗶𝗿𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝘃𝗶𝗯𝗿𝗶𝘀𝘀𝗲
Questa per me è un'azione che dovrebbe rientrare tra i maltrattamenti, perché le vibrisse sono importanti per gli animali, permettono loro di determinare la forma degli oggetti e di percepire meglio lo spazio che li circonda, quindi a meno che non sia strettamente necessario tagliare (e non ti**re) le vibrisse come ad esempio durante una tosatura, questi grandi baffi vanno preservati.
- 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗰𝗮𝘀𝗶, 𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗲𝗹𝗼 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗿𝗶𝘁𝗼𝗰𝗰𝗮𝘁𝗼.
In alcune razze che nel loro manto hanno colori diversi come ad esempio il Rottweiler..."inesattezze" di colore vengono ritoccate artificialmente con tinte o gesso colorato. Questo perché invece di considerare quella differenza una caratteristica, viene trattata come fosse un errore da coprire e nascondere.
Quindi le expo su cosa fondano la loro importanza? Sulla reale bellezza di un individuo caratterizzato anche da difetti oppure sulla bravura di un proprietario o toelettatore di nasconderli??
(È vero. Tra i compiti di un toelettatore c'è quello di esaltare i pregi e camuffare i difetti di un cane in modo che sia più armonioso e bello da vedere. Ma questo non deve portare né professionista né il proprietario a trattare l'animale come una cosa è far diventare la Toelettatura un'ossessione).
Ora passiamo alla moda di tendenza...
-𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗰𝗮𝗻𝗶
Si avete capito bene. Colorare i cani va di moda. Si passa dal disegnare un piccolo elemento al colorare tutto il cane. A volte in tinta unita a volte multicolor, oppure lo si colora in modo da farlo sembrare un altro animale, giraffa, zebra ecc. Sembra uno scherzo ma non lo è. L'unica cosa positiva che mi viene in mente è che esistono colori naturali, ma la cosa fa abbastanza schifo lo stesso. Il cane non è un peluche, va trattato in modo da non ridicolizzarlo. Ma non siamo ancora al top.
Il top dell'assurdo viene raggiungo dalle sculture nel pelo. Non so se per questa cosa esistano delle gare ma so che nel pelo dei barboni vengono realizzate delle vere e proprie opere d'arte che ritraggono fiori, volti, piccoli oggetti e personaggi. Bellissime senza dubbio e che richiedono una elevata manualità, ma il cane non è un manichino e credo che se potesse scegliere preferirebbe non essere trattato in questo modo ridicolo e stupido!!
Concludo dicendo che intorno agli animali si è creato un business di dimensioni colossali, ma a tutto c'è un limite e bisognerebbe lavorare seguendo una morale etica, cercando di rispettare il benessere psicofisico degli animali che vengono affidati in questo caso ai toelettatori, se necessario andando anche contro gli stessi proprietari che spesso fanno richieste insolite.
Passo e chiudo.
Sara.