02/08/2024
Essere felici è una capacità che va soltanto allenata.
Non si può sempre vincere e accettarlo non significa sedersi sugli allori o arrendersi, ma scendere a patti con la realtà – e questo processo di accettazione, per quanto complesso, non può che portare a pace mentale. Ne sa qualcosa anche Benedetta Pilato, la campionessa di nuoto che, alle Olimpiadi di Parigi 2024, per un soffio non è salita sul podio, arrivando al quarto posto. Nonostante la mancata vittoria, Pilato è apparsa davanti alle telecamere estremamente commossa, ma anche felice. Ai microfoni ha, infatti, detto: “Ci ho provato fino alla fine, e mi dispiace, però sono lacrime di gioia, ve lo giuro, sono troppo contenta. È stato il giorno più bello della mia vita”, dandoci una lezione importante sul come e sul perché è importante saper accettare anche le sconfitte. Eppure, c’è chi ha avuto da ridire su questa sorprendente reazione. Qualcuno come Elisa Di Francisca, campionessa di fioretto e oggi commentatrice delle Olimpiadi, la quale ha così commentato le parole di Pilato: “Non c’ho capito niente. Ma lei c’è rimasta male, è impossibile, non può essere contenta. Cioè è assurdo, surreale questa intervista, devo essere sincera. Non voleva andare sul podio e allora che c’è andata a fare? Rabbrividisco. Fatene un’altra di intervista per capire cosa voleva dire, servono i sottotitoli. Io non l’ho capita". Un commento che (fortunatamente) in molte persone hanno trovato fuori luogo, frutto di una mentalità della performance (che riguarda ormai tutti gli ambiti, e non solo quelli sportivi), in cui il fallimento non è contemplato e l’unico risultato ammissibile è la vittoria, o comunque il successo. Cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno o cogliere il bello anche dalle situazioni meno felici, invece, non è possibile. Una mentalità che condanna sempre più persone a soffrire di ansia e a esaurirsi, finendo per andare in burnout. E, quindi, alla luce di ciò, a essere davvero problematica non è la reazione di Pilato, ma quella di tutti coloro che non accettano che si possa essere felici e soddisfatti anche quando non si vince. E forse è proprio questo l’atteggiamento da campioni a cui ambire, non trovate?