27/09/2021
“Diamo voce a chi spesso non ce l’ha!”
Noi ”I Montanari“ siamo orgogliosi della nostra montagna, che viviamo 365 giorni l’anno. Vivere quassù non è facile, ma è proprio la montagna che aiuta gli operatori turistici, i commercianti e noi tutti a rimanere qua. La nostra Montagna sta permettendo ad attività decimate da due anni di Covid-19 di sopravvivere e per questo siamo ancora più orgogliosi di Lei, la amiamo e soprattutto la rispettiamo.
La nostra montagna è il cordone ombelicate che ci lega ai nostri avi e vogliamo che sia così anche per le generazioni future.
Il comprensorio del C***o alle Scale è nato, anni fa, da una visione di sviluppo turistico che ha sempre tenuto in conto e rispettato le peculiarità ambientali di questo bellissimo e accogliente territorio.
Il progetto che noi sosteniamo, l’impianto Polla-Lago Scaffaiolo, consentirà la dismissione di due impianti datati, lo skilift del Cupolino e la seggiovia della Direttissima. Addirittura, a progetto ultimato, verrà dismessa anche la seggiovia del Campo Scuola. Chi parla di impatto ambientale negativo parla solo per comodi slogan, non conoscendo la realtà della Stazione. Siamo certi che non solo noi Montanari, ma anche tante persone che vivono in città, hanno a cuore questo progetto perché hanno a cuore il nostro territorio.
Da tempo stiamo tutti assistendo a una ”politica presa di posizione” da coloro che vivono il C***o alle Scale solo qualche week end, spesso durante belle giornate soleggiate. Tutte persone che non dipendono economicamente da attività in quota, commerciali e turistiche presenti nei paesi del Comprensorio.
Noi Montanari, non abituati a sfilare con cartelli e striscioni davanti alle televisioni, abbiamo il diritto di continuare a vivere dove siamo nati e di permettere ai nostri figli, se lo vogliono, di resistere e di far vivere la nostra montagna. Dovete permetterci di continuare a vivere quassù e ciò non può prescindere da uno sviluppo razionale del territorio che deve vivere tutto l’anno.
Veniamo da due anni di sacrifici durante i quali abbiamo tenuto duro, con una economia fermata dal Covid-19, ma non abbiamo mai ceduto né urlato il nostro disagio, non abbiamo mai fatto ricorso a troppo facili e inconsistenti sceneggiate sui media. Come ci hanno insegnato le nostre madri e i nostri padri, ci siamo rimboccati le maniche e andiamo avanti, nonostante tutto.
Continueremo a difendere con i denti la nostra visione di una moderna Stazione più sostenibile e a basso impatto ambientale, impegnandoci per noi, per i nostri figli e per la nostra montagna. Lo faremo ogni giorno col sole, con la nebbia, con il vento, con la pioggia e con la neve.
Gli striscioni, gli slogan vuoti di contenuto e tante volte sentiti, adatti per tutte le occasioni, facili e impattanti, ma privi di significato reale, li lasciamo a chi non ha meglio da fare, a chi vuole impedire a una comunità intera di continuare a vivere in maniera libera e sostenibile tra le montagne, li lasciamo a chi è convinto che ogni forma di sviluppo generi un impatto ambientale negativo.
Non basteranno certo due striscioni e qualche grida a fermarci, perché solo chi vive e chi ama in maniera quasi morbosa la montagna, accettandone i tanti sacrifici, potrà prendersene cura.