Date a ogni uomo che ama Un cane immortale. Cane mio, mio impavido cane. Orgoglio del giardino Imperatore di ogni prato Mai ha conosciuto il tuo cuore La paura, mai pieno di fede Ha tremato il tuo fiuto Di fianco al mio passo. Adesso riposa, mio impavido Giù del rosmarino e la rosa Perché con guinzagli di parole Proverò a condurti Ancora una volta Tra aiuole di stelle. Sparpagliate nel cielo, Soffiate dai frantumi dell’anima infranta dal tuo addio. Si accenda come una nova La luce ardente dei tuoi occhi E con tutta la furia Dei tuoi muscoli tonanti Ringhia e punta verso la tana di Dio! Ferma la presa Sullo strascico della sua tunica! Non lasciare che fugga Che altrove si nasconda… Avvertilo del mio arrivo, Concedigli una sedia. Fino al giorno in cui sarò pronto A dargli il mio perdono. Fino a che troverò il condono per questo Senso innaturale: È stato dato a un poeta Un cane mortale!