13/07/2023
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Maligator 🐺
Da qualche anno a questa parte il Pastore Belga Malinois ha riscosso un discreto successo, in molti lo riconoscono per strada, tanti hanno deciso di portarne uno nella propria vita e, come è accaduto per tante altre razze, la notorietà non è mai un bene in termini di salute e qualità della selezione.
Da cane poliziotto, da ricerca e ausiliario dell'esercito sta rapidamente diventando il “cane che salta”, spesso mi fermano per strada e mi dicono “questi cani fanno certi salti, eh!” ed io trattengo le parole e accenno una smorfia che francamente non ho idea di come venga interpretata, a me basta che la conversazione venga immediatamente interrotta. Oppure, in rete troviamo decine di migliaia di fieri proprietari che definiscono il loro cane “maligator”, ma credo che nessuno di loro abbia totalizzato 98 punti in fase C al mondiale di IGP, hanno scelto questa espressione a causa della casa distrutta, il giardino a soqquadro, le scarpe mangiate e, spesso, non si tratta di cuccioli ma di cani di un anno o anche più, cani che avrebbero dovuto risolvere da un pezzo questi problemi. L'espressione “maligator” di per sé non ha nulla di male se usata per esaltare le qualità della razza o la sua appariscente dentizione, usarla invece per fare dello spirito su problemi educativi, se parliamo di Pastore Belga Malinois, mi dispiace.
Si sta creando una “cultura” del Malinois alternativa, non è più un cane da lavoro da cui ci si aspetta il massimo in tutti i campi, sta diventando un cane che secondo “proprietari esperti” deve correre due ore al giorno altrimenti è ingestibile, saltare e fracassarsi ossa e legamenti nella speranza (del proprietario) di fare il video più estremo da postare sui social, oppure eseguire inutili esercizi come ti**re lo sciacquone, camminare su due zampe o fare articolati percorsi a metà strada fra il labirinto per i topi e un circuito ginnico da parchetto. Inoltre le doti caratteriali tipiche di questo cane comportano sempre più difficoltà per molte persone, non riescono a portarli a fare una passeggiata in centro città, non riescono nemmeno a lasciarli in casa qualche ora a causa dei danni che trovano al ritorno, questo è dovuto alla progressiva perdita della cultura del cane da utilità, fondata sull' addestramento classico, su una socializzazione adeguata, sulla costruzione della leadership e della fiducia, elementi a causa dei quali, se deficitari, il Malinois non concede sconti in termini di gestione e diventa “maligator” non solo grazie alla sua impareggiabile dentatura, ma soprattutto grazie a come la usa.
Il Malinois non è questo, è un cane da lavoro, un cane sportivo, un ottimo compagno di vita, versatile, addestrabile, educabile come poche altre razze sanno essere. Un Malinois ben educato è capace di gestire qualsiasi situazione, dalla riunione di condominio all'escursione in montagna passando per il campo sportivo, il ristorante, la metropoli, è sempre sotto controllo se necessario o capace di interpretare la situazione nel modo in cui gli è stato insegnato. E' elegante nel movimento, silenzioso, è l'ombra della persona che lo conduce, si muove in città ignorando tutto e tutti ma è sempre attento a quello che accade intorno a lui. Il suo richiamo è istantaneo, è possibile condurlo senza guinzaglio potenzialmente ovunque, almeno questo è il mio cane e so per certo che né io né lui siamo speciali, considerati i risultati incredibili che questa razza consegue in tutti gli ambiti sportivi e operativi grazie al lavoro di migliaia di eccellenti professionisti.
Presto qualcuno (se non sta già succedendo) selezionerà cani con doti caratteriali da Fiat 500 solo per non sentire gli acquirenti dopo 6-8 mesi lamentarsi del cane ingestibile. Non è questa la strada, il Malinois richiede semplicemente competenza, una routine adatta alle sue esigenze che non sono correre due ore al giorno ma impiegare le sue doti in modo strutturato, un sano addestramento classico, anche senza correre dietro a coppe e brevetti, è sufficiente, purché venga data la dovuta attenzione all'educazione di base casalinga e all'impostazione della relazione sin da subito.
Siamo ancora in tempo, forse, per non rovinare un cane fantastico, quindi basta con i salti senza criterio, ci sono gli ostacoli appositi, basta insegnare numeri da circo se non si riesce a farlo stare a terra cinque minuti mentre prendiamo il caffè al bar, perché vi assicuro che il Malinois può eccellere anche in quello. Se un cane di un anno continua a fare danni tutti i giorni c'è un problema, se ruba oggetti per masticarli è un problema, se esce da casa con gli occhi fuori dalle orbite tirando come un pazzo è un problema, non è una caratteristica della razza e soprattutto non c'è niente da ridere.