23/04/2022
D-mannosio per combattere la CISTITE 💥
Il D-mannosio è uno zucchero semplice a sei atomi di carbonio che, una volta assunto per via orale, è scarsamente assorbito dal nostro intestino e viene in gran parte eliminato attraverso le feci e le urine. Anche il nostro organismo è in grado di produrlo a partire dal glucosio e lo utilizza per costituire glicoproteine e glicolipidi.
Negli ultimi tempi, il d-mannosio è stato proposto come rimedio naturale contro la cistite e il suo meccanismo d’azione si è rivelato estremamente efficace per contrastare questa problematica. È stato suggerito il suo utilizzo in modo da cercare di limitare l’utilizzo di antibiotici solo agli episodi acuti di cistite, così da contenere anche gli effetti collaterali che derivano dall’uso frequente di questi farmaci (diarrea, disbiosi, è soprattuto antibiotico-resistenza).
Ma come mai il D-mannosio è uno zucchero così speciale ⁉️
La cistite è un'infiammazione della mucosa vescicale causata, nella maggior parte dei casi, da batteri che derivano dalla flora batterica intestinale (e che quindi non sono più nella loro sede fisiologica).
I batteri intestinali non sono sempre nocivi, anzi sono fondamentali per la salute del nostro corpo, tant’è che quando si trovano in una condizione di equilibrio (eubiosi) hanno un ruolo benefico, producendo sostanze essenziali per la funzionalità e il benessere dell’organismo, in quanto coadiuvano, tra le altre cose, i meccanismi digestivi e metabolici e l’efficienza del sistema immunitario.
Tuttavia, fattori come una dieta non adeguata o un uso indiscriminato di antibiotici, possono portare ad una condizione di disbiosi, nonché ad un disequilibrio batterico che favorisce la proliferazione di agenti patogeni all’interno della microflora intestinale.
Tra questi batteri patogeni c’è senza dubbio Escherichia Coli, che si stima essere responsabile dell'85% delle cistiti ambulatoriali e del 50% di quelle ospedaliere.
Attraverso studi al microscopio, si è osservato che questo batterio presenta sulla propria superficie delle appendici filamentose note come fimbrie o pili; 🐙 Grazie a questi piccoli tentacoli e alla presenza di adesine FimH localizzate all’estremità dei pili, E.Coli riesce ad aderire alle cellule epiteliali e a colonizzare i tessuti.
❌Quando questi batteri proliferano in modo incontrollato nell’intestino, possono fuoriuscire insieme alla feci, contaminare il perineo ed entrare nella va**na (data la distanza ravvicinata), per poi raggiungere facilmente la vescica risalendo la breve uretra femminile, causando così una condizione di cistite.❌
Il meccanismo d’azione alla base dell’attività anti-batterica del D-mannosio è rappresentato dall’inibizione competitiva dell’adesione di E.Coli alle cellule uroteliali, in quanto lo zucchero si lega alle adesine FimH del batterio, interferendo con il primo stadio del processo infettivo determinato proprio dal legame delle adesine FimH con i recettori glicosilati presenti sulla superficie delle cellule dell’epitelio vescicale e va**nale. L’elevata affinità che il D-mannosio presenta per le adesine FimH è dovuta al fatto che questo zucchero presenta una struttura molto simile al sito di legame dei recettori glicoproteici uroteliali, svolgendo appunto un’azione di inibitore competitivo dell’adesione batterica quando presente in concentrazione sufficiente per contrastare E.Coli.
Come abbiamo detto inizialmente, il mannosio viene eliminato prevalentemente attraverso le urine e, vista la sua capacità di legarsi avidamente ai pili batterici, durante l’escrezione porterà con sé anche i patogeni responsabili della cistite, rappresentando un’ottima arma per ridurre il rischio di infezione vescicale da E.Coli.
Di fatti, anche l’utilizzo di mirtillo rosso 🫐americano come rimedio naturale contro la cistite, sembra essere dovuto proprio alla significativa presenza di mannosio.
L’azione benefica del mannosio nei confronti della cistite però è dovuta anche ad un altro fattore: infatti questo monosaccaride rientra nella categoria dei cosiddetti prebiotici, nonché tra le sostanze in grado di superare l’intestino tenue senza essere assorbite per poi raggiungere gli ultimi distretti dell'intestino, dove verranno idrolizzate ed utilizzate in loco dalla flora batterica come nutrimento, favorendo così una condizione di eubiosi, a discapito della proliferazione di batteri patogeni come E.Coli.
Ad oggi il D-Mannosio non è ancora impiegato dalla medicina ufficiale nel trattamento della cistite, è quindi difficile esporsi chiaramente sui dosaggi e sui possibili effetti collaterali, i quali sembrerebbero però abbastanza limitati trattandosi di una sostanza prodotta dal nostro organismo e anche comunemente presente nella dieta.
Non dimentichiamo però che, per quanto il D-mannosio possa essere d’aiuto nel ridurre il rischio e la recidiva di cistiti, occorre considerare anche molti altri fattori per risolvere questa problematica, tra i quali seguire una dieta equilibrata a favore di cibi salutari e contenenti fibre, bere almeno 2 L al giorno d’acqua, regolarizzare la funzionalità intestinale e favorire l’equilibrio della microflora intestinale e va**nale con l’assunzione di probiotici adeguati.