23/09/2024
Ehh… la stampa… 🤬
L’ENNESIMO CASO EMBLEMATICO del livello su cui viaggia la stampa, sia a livello nazionale che locale, è esemplificato da quest’ultimo caso.
Alcuni giorni fa, a Vicopisano (Pisa), un runner è stato aggredito da quelli che tutti gli organi di informazione si sono subito affrettati a definire “due lupi” senza alcuna prova e senza alcuna indagine. Unica testimonianza, quella del diretto interessato evidentemente non molto lucido vista la situazione. È partita la solita propaganda terroristica, dal solito club dei “ve l’avevamo detto che succedeva” ai “questo è solo il primo” fino a tutti quelli che, come pappagalli, continuano a invocare come dischi rotti gli abbattimenti. Avevo i miei ragionevoli dubbi sull’accaduto, e mi sono logicamente permesso di scrivere che prima di lanciarsi in giudizi e discorsi sarebbe stato più saggio aspettare gli esiti delle indagini per vederci chiaro.
Personalmente, mi sembrava tutto troppo strano: lupi che si danno all’inseguimento di un runner.
È partita come sempre la solita pioggia di risposte arroganti, maleducate, cafone. Certi personaggi, quelli che vanno per la maggiore sui social, non puoi contraddire né esprimere un punto di vista diverso da quello che si sono costruiti: le cose stanno come dicono loro. Punto. Triste risultato della propaganda volta a individuare gli animali selvatici – lupi, orsi, cinghiali, volpi e quant’altro – come nemici pubblici, che purtroppo funziona e dà i suoi frutti. E quando ho perfettamente argomentato, suddetti tuttologi – impossibilitati a ribattere con argomentazioni valide – hanno seguito il loro etogramma attaccandomi nel personale e mettendo in dubbio titolo di studio, preparazione, conoscenze, intelligenza, buona fede. Arrivando infine a darmi del pagliaccio.
Beninteso, non lo dico per fare vittimismo. Gli insulti e le bassezze di questi personaggi per me sono un vanto assoluto – le domande me le farei se a certi individui finissi per piacere o se mi dessero ragione - e una riprova che la strada intrapresa è quella giusta. Dopo anni, inoltre, ne sono talmente vaccinato che mi scivola davvero tutto addosso e finisco per farmici anche qualche grassa risata. Riporto tutto questo solo ed esclusivamente per dovere di cronaca. Per farvi capire ancora una volta come i social, ormai, siano una valvola di sfogo dove riversare tutta la frustrazione di vite non proprio appaganti. La sicurezza delle proprie conoscenze rende forti, ed è l’arma più efficace contro queste figurine sbraitanti da social.
Passa qualche giorno, mi ricordo del fatto e provo a informarmi circa eventuali aggiornamenti.
Ed ecco dunque che il copione ha seguito esattamente la trama che mi aspettavo: a seguito delle indagini dei carabinieri forestali, “l’attacco può essere attribuito con ragionevole certezza a due cani occasionalmente usciti da una proprietà privata recintata”. ISPRA eseguirà le analisi genetiche, ma il runner aggredito ha riconosciuto personalmente i due cani come autori dell’attacco. Uno dei due cani, quello inizialmente scambiato per un lupo, era semplicemente un pastore tedesco con sfumature grigiastre. Direi nessun dubbio, dunque.
La smentita è stata diffusa da diverse testate locali, tra cui per assurdo la stessa che aveva inizialmente lanciato l’ennesimo falso allarme attribuendo frettolosamente a dei lupi l’attacco.
Niente scuse, nessun mea culpa, nemmeno uno straccio di riferimento alla “notizia” falsa e tendenziosa scritta in prima istanza, o perlomeno un’ammissione di errore. Così va la stampa, in Italia. L’importante è lanciare allarmi, fare populismo, creare un’atmosfera di terrore ingiustificato, fomentare gli ignoranti e seguire il trend sempre più preoccupante di questa guerra ideologica senza quartiere alla fauna selvatica. C’è chi non avrà letto la smentita, c’è chi continuerà a credere che quelli che hanno attaccato il runner sono due “lupi cattivi”. E ragionerà di conseguenza, con un clima di odio sempre crescente.
La mia raccomandazione è sempre la stessa: informatevi, informatevi, informatevi davvero e seriamente. Non sul giornaletto locale, non ascoltando il politichetto di turno. Studiate, leggete i veri articoli scientifici, chiedete informazioni ai veri esperti. Solo la vera conoscenza dona comprensione, obiettività e capacità di applicare un filtro a tutte le “notizie” false, scritte e orchestrate da ignoranza e frange politiche che hanno tutto l’interesse a seminare il nulla mentale.
Non credete a tutto ciò che leggete: razionalizzatelo, contestualizzatelo, ragionateci.
Chiudo con la solita chiosa sui cani.
Ogni anno, decine di migliaia di attacchi da cane. E parlo solo di quelli certificati e ufficiali. Alcuni dei quali si concludono con la morte della persona aggredita, sbranata dagli “amici dell’uomo”, molti altri con ospedali, ferite, mutilazioni e menomazioni, cicatrici e danni permanenti. Accanto a una minoranza di proprietari effettivamente responsabili, moltissimi sono quelli che non sanno nemmeno che genere di creatura si trovano per le mani, figuriamoci gestirla consapevolmente e responsabilmente. Altri ancora, semplicemente, se ne fregano e pensano che il proprio cane -magari di taglia grande e di razza pericolosa - abbia diritto di girare libero, totalmente fuori controllo, potenzialmente in grado di aggredire e uccidere chiunque. Cane diventato recipiente per frustrazioni, contenitore di deficit sentimentali, tappabuchi per patologie emotive, sostitutivo di bambini, poi infine moda, mercato, business. Cani ormai vittime dell’egoismo umano, che a loro volta mietono vittime. Cani come espressione di maleducazione, egocentrismo, prepotenza, prevaricazione. Cani randagi a centinaia di migliaia, che imperversano per il paese e rappresentano – loro sì! – un grave pericolo. Cani vittime e protagonisti di uno dei primi mercati al mondo, cani che muovono montagne di soldi, loro malgrado piaga sociale che riempie le tasche della malavita.
Cani business, fatti passare per immancabile e irrinunciabile articolo da inserire in ogni casa, in ogni famiglia, anche senza la benché minima preparazione in fatto di gestione e conoscenza.
Cani grave minaccia per biodiversità e fauna selvatica, per persone e altri cani.
Cani onnipresenti, che diventano armi, pericolo potenziale e latente in ogni angolo delle città e delle campagne. Ma qui, nulla cambia e nulla cambierà. Anzi, il trend promette un peggioramento.
E il povero lupo, invece, nonostante tutto continua a farsi gli affari suoi.
C'è evidentemente un grosso problema con i cani, ma a qualcuno continua a fare comodo pensare (e far credere) che il problema siano i lupi: il cane continua a essere pubblicizzato e propagandato come “amico buono e fedele, foriero di amore incondizionato” e venduto come un giocattolo a chiunque.
Per il lupo, invece, si schiuma odio e si continuano a invocare abbattimenti.
Ecco, riflettete su questo e fatevi qualche domanda.