07/08/2020
Rispondo solo ora alla montagna di fango che ha ricoperto questa pagina nei giorni scorsi perché speravo che le reazioni del momento, causate dalla perdita di un pet (ho perso anche io due cani e so quel che significa … ero arrabbiata con il mondo intero…) si esaurissero con il passare dei giorni. Non ho letto tutti i commenti, ma solo il post della signora Paola Ramundo e dopo aver ricevuto da amici e clienti della toelettatura sostegno, ho deciso di riferire puntualmente quello che è successo tra le 12.40 e le 20.30 del 3 agosto 2020, in presenza dei proprietari.
Per amore della verità, vorrei puntualizzare alcune cose, che i familiari presenti all’evento (che non sono quelli che hanno poi pubblicato i post su Facebook) conoscono molto bene e si sono guardati bene dal commentare.
1. Il cane aveva un mantello in cattive condizioni, perché due sere prima al mare si era sentito male (lo abbiamo saputo dai proprietari solo dopo il malore di Pallo) per l’umidità e il caldo, e l'abbondante salivazione aveva impiastricciato tutto il pelo, che richiedeva quindi un lavoro importante. Quindi il cane non era in perfetto stato di salute.
2. Nel momento in cui il cane ha cominciato a respirare male mentre veniva spazzolato, e non asciugato! (i nostri phon non hanno aria riscaldata da resistenza elettrica), ho chiamato preoccupata la proprietaria dicendo che era impossibile continuare la toelettatura del cane e chiedendole di mandare da me un familiare, che è arrivato poco dopo.
3. Appena arrivato, il familiare ha contattato il proprietario aggiornandolo sullo stato di Pallo. Il proprietario gli ha consigliato di far bere il cane perché, solitamente, dopo ogni bagno Pallo aveva quella reazione. Mi sono preoccupata di reperire il veterinario curante del cane, per sapere se avesse qualche patologia che potesse giustificare quel malessere, ma non è stato possibile in quanto il proprietario\familiare accorso non ha saputo indicarmelo.
4. Ho immediatamente informato mio marito, che è un medico veterinario, il quale, pur trovandosi fuori Matera e in condizioni fisiche precarie, è accorso in toelettatura, sollecitandomi a continuare a chiamare un centro veterinario. Pur contattando diverse strutture, tutte di Matera, non ho trovato disponibilità. Non appena giunto, mio marito resosi conto della gravità della situazione ha detto di chiamare immediatamente i proprietari, pur essendo lì presente un familiare (occorreva ossigeno per supportare la crisi respiratoria). Abbiamo chiamato due volte un centro veterinario che mi ha suggerito di rivolgermi a un centro specializzato nelle urgenze h24, che ho subito contattato. Qui mi hanno risposto che prima delle ore 15.00 non sarebbero stati in struttura, ho quindi chiamato un altro ambulatorio, il cui veterinario, non essendo reperibile in quel momento, mi ha consigliato di chiamare la farmacia per procurarmi una bombola d’ossigeno. Purtroppo, essendo le 13.30 passate non ho ricevuto risposta dalla farmacia e ho chiamato il quarto centro veterinario, solo allora abbiamo trovato la disponibilità della struttura in cui abbiamo portato Pallo, insieme ai familiari.
5. In questa struttura sono state prestate le prime cure a Pallo, per tentare di stabilizzarlo (4 veterinari sono intervenuti!). Il cane ha avuto un colpo di calore, che colpisce razze predisposte, animali anziani, con molto pelo, brachicefali. Nonostante le cure, sono insorte delle complicazioni per cui il cane è stato trasferito per ulteriori accertamenti e terapie di supporto in un centro veterinario di Altamura. Tale decisione è stata presa in presenza dei proprietari. Ciononostante non è stato possibile salvare il cane, che è deceduto, mi hanno comunicato i veterinari, per l’insorgenza di una DIC: coagulazione intravasale disseminata, la stessa complicazione per cui si muore di COVID. Il cane è deceduto dopo le 20.00, nel centro veterinario di Altamura, in presenza dei medici veterinari e del proprietario, a cui è stato chiesto se ritenesse opportuno eseguire l’autopsia per accertare le cause della morte. Il proprietario ha ritenuto non necessario tale intervento.
Chiarite le circostanze, credo di aver fatto il possibile per affrontare un evento del tutto accidentale, che si sarebbe potuto evitare se fossi stata informata sin da subito sullo stato di salute del cane nei giorni precedenti.
Prima di esprimere giudizi e sentenze sarebbe opportuno conoscere come si sono svolti i fatti.
Elisabetta Deveteris