16/05/2024
E fu così che Bitto, mio Maestro, salì ufficialmente in cattedra conquistando la “cumpa” di 16enni del Mapelli
Felice e onorata di lavorare con i ragazzi per un po’ di insieme a due colleghe eccezionali .educatricecinofila
❤️ 💪🏻
La coda è un prezioso barometro dello stato d'animo del nostro cane. Studio per diventare educatrice cinofila | DogSitter | DogWalker
Da qui parte la mia esplorazione nel vasto mondo della cinofilia e nella vita quotidiana a 6 zampe.
E fu così che Bitto, mio Maestro, salì ufficialmente in cattedra conquistando la “cumpa” di 16enni del Mapelli
Felice e onorata di lavorare con i ragazzi per un po’ di insieme a due colleghe eccezionali .educatricecinofila
❤️ 💪🏻
Il cane e il lupo.
Il padre e il figlio - eppure così diversi. Due facce della stessa medaglia. Tramite loro imparo a vedere il mondo da almeno altri due punti di vista. Compagni di viaggio inestimabili 🙏✨
Giotto e i suoi fantasmi.
La vita di un cane diffidente è piena di mostri. Alla sola vista di una ruspa l’adrenalina entra in circolo, il pelo si rizza, parte l’abbaio.
Entro nel suo mondo e provo a concedergli il tempo e lo spazio per un’avvicinamento guardingo. Lo accompagno ad annusare questa paura e infine vincerla insieme.
Ci sono cani solidi e ci sono cani come Giotto che ogni giorno mi sottopongono la sfida a rimanere sensibile e aperta, a sforzarmi di vedere il mondo da un punto di vista diverso.
Haru è un’akita tosta. Lei e la sua Persona vivono insieme da poco meno di due anni e sono proprio un bel binomio, di quelli in cui senti che si sono trovate due anime affini.
Il punto è quindi insegnare ad Haru che esistono anche altre persone che possono inserirsi nella loro routine senza sconvolgerla. E ci sono voluti 8 incontri in cui, con grande pazienza reciproca e con misurata gradualità, ci siamo incontrate, conosciute, studiate, ci siamo reciprocamente prese le misure letteralmente AL MILLIMETRO.
Oggi, al nono incontro, mi sono guadagnata la confidenza e la fiducia di Haru per girare le chiavi nella serratura, vestirla e guidarla non solo senza timore reciproco, ma anche con un fitto dialogo continuo. Con un akita. Mai avrei detto che saremmo riuscite a comunicare così tanto tra di noi 🥰💛
Mi hai messo alla prova e mi hai insegnato cosa vuol dire essere davvero presenti, assertivi senza scivolare nell’opposizione competitiva, uscire dagli schemi: tuoi quanto miei.
Forse qualcun altro ci avrebbe messo meno tempo, ma sento che io e te adesso abbiamo un terreno comune da cui partire per un dialogo che è solo appena iniziato 💛
Modulo 11 del corso educatore cinofilo. Parco di Monza. Le lezioni con Ivano non deludono mai e regalano sempre delle perle, come questo incontro fortuito con un branco di cani conviventi: un CLC, un leonberger, un australian Shaperd, un akita americano. Ah e poi c’è anche un intruso: un cane da pastore dei villaggi dell’est (per noi semplicemente Boris 💛). I 4 cani conviventi sono tutti maschi. Frequentano regolarmente il parco e il semplice vederli camminare dietro la loro Persona (un tipo pazzesco che non si vede nel video purtroppo) ti fa capire tante cose dell’armonia che hanno costruito. Certo non è da tutti. Ci vogliono tanti fattori che permettono di giostrare continuamente gli equilibri. Nel mio piccolo, mi ha dato grande incoraggiamento: non c’è spazio per sterili dogmi, c’è solo l’essere presenti con sincerità nel ruolo di guida. E se i nostri cani vorranno accettarla con fiducia sia per noi tanto motivo di onore che un onere.
Il ringhio mi sta a cuore. Sì, perché troppo spesso è bistrattato: o viene ignorato (es. proprietari di cagnetti piccoli che deridono il loro chihuahuino che ringhia 😑) o viene stigmatizzato (es. proprietari di cani più grossi che partono in quarta con la serie completa del “mi manchi di rispetto!” tirando in ballo sconclusionate questioni di dominanza 🤦🏻♀️).
Il ringhio è una forma di COMUNICAZIONE di ostilità. Non è buono e non è cattivo. È un segnale. Punto. Per capirne il significato va, come sempre, valutato il contesto. 🔎QUANDO il mio cane ringhia? A CHI? DOVE? COME (a bocca chiusa, mostrando i denti, prolungato/breve)? Cosa stava succedendo SUBITO PRIMA, cosa è successo SUBITO DOPO?🔍
Capita che Bitto ogni tanto faccia partire un micro ringhio sommesso quando è sul suo divano-cuccia e ci avviciniamo per fargli coccole che lui in quel momento non gradisce. Non c’è da scandalizzarsi. Il rispetto dell’altro inizia anche da qui. Mi chiedi distanza, ti lascio spazio. Poi ti tengo d’occhio prendendo nota di quanto scritto sopra e indagherò le cause🧐: mi tieni lontana perché hai una ferita e non vuoi farti toccare? Ti fa male il tuo dente rotto? 🤔 C’è una risorsa preziosa che stai difendendo? Semplicemente Giotto ti ha rotto le scatole tutto il giorno e mi stai dicendo ‘non-ti-ci-mettere-pure-tu-oggi-MOLLAMI’? 😅
Mi piace pensare che siamo immersi in una comunicazione continua con i nostri cani. Più è ricca di sfumature, più possiamo capirci. Non insegniamogli a non ringhiare del tutto con punizioni ripetute ogni volta che usa questo segnale. Altrimenti un domani rischiamo di arrivare al triste “è impazzito e mi ha morso senza avvisaglie” che racconta di un’esasperazione montata per infiniti momenti di comunicazione inascoltata.
Nel mondo delle agenzie da cui provengo, “il creativo” è un personaggio del tutto particolare. Essere un vero creativo va ben oltre il semplice ruolo professionale, diventa una modalità intrinseca di interpretare la realtà e rielaborarla in forme nuove.
Per tanto tempo si è pensato che il cane apprendesse come fosse un robot: “carico a sistema” delle procedure, per lo più istruzioni motorie, da eseguire quando impartisco un comando. Poi abbiamo capito che il cane non apprende solo negli slot (per rimanere in gergo agenzia) che gli dedichiamo, ma impara costantemente, H24, dall’ambiente in cui è immerso. Da ogni situazione di vita che incontra. Non solo. Il cane RIELABORA. Quello che ha appreso ormai è suo e ne può fare ciò che vuole. Può combinare, scombinare e ricombinare a totale piacimento gli elementi che ha appreso.
Questo va tenuto in considerazione quando si progetta un percorso educativo. Nei mesi scorsi Bitto ho lavorato sull’attivazione mentale: ha imparato a scoperchiare con la bocca diversi tipi di contenitori per raggiungere il cibo nascoso sotto. E’ diventato molto efficiente nel farlo, quasi chirurgico. Con Giotto invece sto portando avanti un lavoro di segnalazione in ricerca olfattiva di sostanza nascosta sotto i conetti.
Ho voluto fare un esperimento e di proposito ho chiesto a Bitto di fare il lavoro di Giotto. La sua prima risposta è stata applicare esattamente quello che è diventato bravissimo a fare: sollevare i contenitori più strani.
Il contesto era evidentemente diverso dalle sessioni di allenamento per attivazione mentale, ma Bitto ha scelto liberamente di andare a pescare quella conoscenza lì perché gli pareva la più utile da applicare in quel momento. “Che caspita si è inventata oggi questa qui?… adesso addirittura 5 contenitori in contemporanea? Ah, ma ora la frego che io questo lo so fare benissimo, per chi mi ha preso…”
Quindi un consiglio pensateci bene prima di insegnare al vostro cane ad accendere gli interruttori della luce a comando, perché potreste trovarvi con le lampadine accese anche in piena notte 😜😎💡
Verrebbe da dire che è proprio una domanda stupida, con il suo nome! come altro dovrei richiamare il mio cane? al massimo con un fischio, toh
Eppure se ci si ferma un attimo a pensare, possiamo facilmente accorgerci che ripetiamo il nome del nostro cane decine di volte al giorno. Per chiamarlo, per sgridarlo, per stopparlo, per fargli le coccole magari passando a qualche diminutivo o soprannome. Quello che cambia sarà il tono, il volume, l’espressione del viso, la postura del corpo ecc. Certo un bell’impegno per il cane decifrare ogni volta cosa c’è dentro il suo stesso nome.
Con il tempo anche il nome si stratifica. Mettiamo una persona che ogni giorno porta il proprio cane all’area cani, lo sguinzaglia, mette la faccia nello smartphone (così se non vede dove ha sporcato si sente esente dal raccogliere…) e dopo un quarto d’ora: “Fuffi! vieni che è tardi e devo andare…”. Quanto tempo ci vuole prima che quel ‘Fuffi’ si carichi di fine-libertà?
Non sarò certo io ad aggiungere elementi a quanto già detto e scritto da illustri luminari sul tema del richiamo. Quel che è certo è che è qualcosa di molto complesso. Non si insegna secondo me. Si costruisce ogni giorno. Perchè è strettamente legato alla relazione. Non si insegna una relazione, si coltiva.
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nell’ultimo weekend di corso ho focalizzato ancora meglio alcune intuizioni. A volte è disarmante constatare quanta strada si debba ancora fare per arrivare a un livello minimo di cultura cinofila di base diffusa fra la gente comune. Persone che non sanno leggere che uno scodinzolìo accompagnato da un ringhio prolungato forse non significa essere davanti un cane tipo creatura mitologica schizofrenica che nella metà anteriore “è cattivo” e in quella posteriore “vuole giocare”… 🙄
E il nome Occhio alla Coda è nato proprio pensando a questo. Un invito al fatto che tutti noi, io per prima, dobbiamo imparare a leggere sempre più finemente qualcosa che è altro da noi, qualcosa, simbolicamente la coda, che noi esseri umani non abbiamo, qualcosa che molti semplificando brutalmente pensano serva solo a dire “sono felice, giochiamo”.
La coda è un elemento molto distintivo, ma ovviamente non può prescindere dalla lettura dell’intero cane: orecchie, sguardo, postura, uso dello spazio, rigidità/fluidità del movimento, respirazione, distribuzione del peso, tensione muscolare delle dita delle zampe… un mondo di segnali che si possono registrare in un battito di ciglia!
Il cane nel logo è nella classica posizione di “inchino per gioco”. E’ un segnale stereotipato, ovvero varia poco nelle sue forme (con/senza abbaio e scondinzolìo). E’ un modo molto efficace per dire: “tutto quello che farò dopo questo segnale, non fraintendermi, non vuole essere aggressione, è solo un gioco!”. Inoltre è una posizione da cui prontamente scattare in tante altre, è utile per distendere i muscoli prima del gioco e consente di portare la testa sotto quella dell’altro, escludendo minaccia.
Prove di ripartenza di socialità diffusa
(Ormai ovunque vado trovo un cane)
Impossibile descrivere la densità di questo ottavo weekend di corso: pratica con Ivano Vitalini.
Bello vedere che qualche pezzo del puzzle comincia a mettersi insieme, pur restando ancora tantissimo occhio da allenare, ragionamento da affinare, set da saper costruire e azioni da saper pianificare con flessibilità.
Torno a casa piena di voglia di praticare le tecniche apprese, per farle mie, per costruirmi la manualità necessaria alla professione.
Sabato mi sono messa in gioco portando Giotto e Bitto, sfruttando la rara se non unica occasione del corso in cui si poteva lavorare con propri cani. Sapevo sarebbe stato faticoso, sapevo che mi sarei persa un pezzo di osservazione: se scendi in campo, non hai modo di osservare da fuori e avere la lucidità di chi non è coinvolto.
Sabato tutti e tre ci siamo spinti un po’ più in là. Abbiamo esplorato i nostri limiti, ci siamo dovuti misurare con esperienze nuove, mai fatte, testarci, scoprire noi stessi. Giotto ha superato più limiti suoi sabato che negli ultimi sei mesi. Ero quasi commossa quando alla fine della mattinata camminava al guinzaglio, ravvicinato, in gruppo con altri cani, o quando ha saputo aspettare tranquillo al guinzaglio con altri compagni, o masticare e addirittura dormire in gruppo con gente e cani sconosciuti fino a poche ore prima.
Ho vissuto una quantità di emozioni che mi porterò sempre impresse e mi sembra di aver fatto un nuovo scatto nell’evoluzione della relazione con i miei cani. [continua nei commenti]
Oggi Zeus quando è venuto alla porta al mio arrivo si capiva lontano un miglio che se la stava ronfando della grossa 😴 (buon segno, la solitudine in casa non sembra essere un problema💪).
Non è subito entusiasta di uscire e allora approfitto del suo momento di pigrizia per un po’ di esercizio di calma: mi siedo qualche minuto a terra con lui che nel frattempo si è già spaparanzato pancia all’aria in attesa di coccole. Con delicatezza e lentamente passo la mano su tutto il suo corpo, come a fare un inventario delle parti anatomiche: ci sono tutte le dita delle zampe? 🐾 contiamole un po’, va’ per sicurezza non si sa mai 😜
Orecchie, coda, ventre, muso, bocca… lievemente e per pochissimo tempo, ma sufficiente, se fatto spesso, per abituare i cani fin da cuccioli ad essere manipolati. Cosa che tornerà molto utile quando capiterà di dover togliere una spina, una zecca, pulire una ferita o semplicemente pulirsi o farsi visitare dal veterinario! 👨⚕️🩺
Adesso fine della pausa relax, usciamo ad esplorare il mondo! 🤩
Più studio e imparo, più mi rendo conto di quanto sono ignorante, il che mi inibisce un po’. Quindi scrivo e posto poco, in modo incostante. Ma quando lo faccio è perché ho davvero voglia di condividere qualcosa che sento rilevante e potenzialmente (spero) utile anche agli altri. Comunicare letteralmente è mettere in comune, no?
Questa foto riassume bene l’ultimo periodo. Essere in relazione con il proprio cane vuol dire avere un dialogo costantemente in corso, fatto di gesti, di silenzi, abitudini, esplorazioni, scoperte e confronti. Siamo due soggetti in crescita e ogni giorno dialogando scopriamo qualcosa di noi stessi come individui e di come possiamo essere insieme.
E’ difficile lavorare per migliorare senza però cadere in certe dinamiche malsane di obiettivi e aspettative. Crescere non è un percorso lineare. A volte si torna indietro, a volte ci sono deviazioni inaspettate e può salire la marea dello sconforto. Giotto al guinzaglio quando incontra altri cani trasfigura. E così alcune situazioni diventano difficili, faticose, mi generano giudizi interni sulle mie incapacità.
Prima di tutto (facendomi aiutare da esperti) ho cercato di capirlo, di capire i suoi motivi e mi sono rimboccata le maniche per lavorare sul problema. Ma non bastano le tecniche. Sono solo una parte del lavoro. E’ un percorso molto più complesso, articolato, stratificato.
C’è il piano del mio pensiero: pulire. Pulire dalle aspettative, dalle tensioni, dai giudizi. Radicarsi nel momento presente, esserci con sincerità e lucidità, senza permettere al pensiero di formulare frasi tipo “non riusciremo mai”, “ecco, sarà sempre così”.
C’è il piano dell’altro: che è un soggetto complesso e impara h24. Nel tempo può essere che quella dormita insieme, quel gioco, quella scoperta o esperienza particolare fatta insieme porti a maturazione la risoluzione del “problema”. Problema che nel frattempo non si chiama più nemmeno così, ma si è trasformato in un’occasione preziosa.
Quindi ringrazio Giotto che a volte mi metta alla prova spronandomi ad essere una guida e una compagna di viaggio più ricca e completa.
Ho ricevuto in dono una poesia illustrata. Un libro evocativo, potente, che ad ogni rilettura si rinnova e ti sorprende perché un nuovo pezzettino di te emerge in superficie catturato dall’amo di quel dettaglio di disegno finora sfuggito o proprio adesso reinterpretato. Essenziale e sterminato, come solo certe poesie sanno essere.
❤️
Ivan Petrovič Pavlov, prete mancato, alla fine degli studi in seminario decide che seguire le orme del padre con una carriera ecclesiastica non fa proprio per lui, meglio la facoltà di Medicina di San Pietroburgo. 🩺
Instancabile nei suoi studi ed esperimenti, Pavlov questa volta si era messo in testa di studiare gli enzimi salivari: recupera quindi dei cani e nel suo bel laboratorio costruisce tutto un set atto allo scopo (vedi disegno). Per i più sensibili: ricordiamoci che siamo all’inizio del ‘900 nella Russia dello Zar Nicola II 👑 , la prima rivoluzione doveva ancora ve**re e gli animali erano considerati macchine prive di mente ⚙️ (lo aveva detto anche Cartesio, quindi poche domande e sonni sereni proprio!)
Pavlov però è scienziato inside, quindi sa osservare bene. 👀 Osserva anche quello che va al di là del suo obiettivo di ricerca contingente: si accorge che i cani, dopo un po’ di ripetizioni, non iniziano a produrre saliva quando gli si presenta la ciotola, ma ben prima! basta il suono del campanello con cui Pavlov avvisava i suoi inservienti di portare il cibo. 🔔 E da lì gli si apre un mondo! inizia a studiare l’apprendimento: stimolo, risposta, associazione, discriminazione, generalizzazione…
C’è chi prima di Pavlov ha fatto studi sull’apprendimento, ma lui è sicuramente il primo che lo fa in modo sistematico e scientifico. Così arrivò ad ottenere il massimo riconoscimento: il premio Nobel nel 1904 per la teoria del condizionamento classico, o pavloviano, appunto.
Aiuto, ora la mangia! 😱 direte vedendo il video
In effetti fa un po’ impressione vedere un cane di taglia grande interagire con uno di taglia piccola, in ogni momento sembra che con quelle zampone finirà per schiacciarla o per fagocitarla 😅
Ma Giotto e Meggy sono amici fin da quando Giotto era un cicciolo e lei sarebbe andata avanti a giocare all’infinito l’altra mattina.
Avere occasione di imparare a gestirsi anche con cani di taglia molto diversa è importante.
Aggiunge competenze comunicative al cane che impara anche a calibrare i movimenti, la forza in ogni gesto, sperimentare che il limite del gioco è diverso per ogni soggetto che si incontra… non è banale. 💡
Avendo negli occhi le scatenate lotte giocose quotidiane tra Bitto e Giotto, mi ha piacevolmente stupito vedere che questo mio lupoide, seppur con ancora tanto da affinare 🤦🏻♀️ , si è saputo adattare alla compagnia del momento.
Studiando Povinelli e la sua teoria secondo cui l’autoconsapevolezza è un funzione cinestesica, mi si sono innescate tante riflessioni. 🤔Semplificando malamente all’osso, dice che l’autoconsapevolezza in tutti gli animali si sviluppa attraverso il movimento all’interno del proprio ambiente naturale di vita. In pratica mi viene da riassumerla, impropriamente lo so, più o meno così: più mi muovo, vivo esperienze, faccio cose e vedo gente, più affinerò il mio grado di autoconsapevolezza. Più saprò chi sono io, insomma. 🪞
Che il movimento sia fondamentale per i nostri cani è chiaro, o dovrebbe esserlo, per molte persone.
Ma che permettere loro di muoversi liberi in spazi aperti non sia solo un “farli sfogare”, ma qualcosa di mooolto più profondo non penso sia immediata riflessioni dei più.
Così mentre mi infango le scarpe nei campi dietro casa, penso che un altro tassello per mantenere l’equilibrio tra Bitto e Giotto, padre e figlio, ogni giorno, in un appartamento anche piuttosto piccolo, sia permettere loro di confrontarsi, esprimersi, comunicare liberamente in uno spazio adeguato. 🤸🏻♀️
Questa settimana la casa si è riempita dell’odore del tartufo! mi ha gentilmente portato a casa frammenti di scarto comprati a pochi euro alle bancarelle della fiera del tartufo della Val Curone, così ho potuto iniziare a impostare l’addestramento sulla ricerca tartufo secondo quanto studiato mesi fa a un corso dedicato.
Così sulle mensole di casa ha fatto la sua comparsa questo strano strumento… un finto tartufo in stampa 3D! Dentro è cavo, si inserisce un pezzetto di tartufo, si chiude il tappo e dai fori passa l’odore.
Brevi sessioni quotidiane con entrambi i cani, step super graduali (che tanto abbiamo tempo, non ci corre dietro nessuno 🐌) e soprattutto tanto tanto gioco!
Perché ogni attività che si intraprende con i nostri cani viene sicuramente meglio se è prima di tutto vissuta come un divertimento 🐾🤸🏻♀️
Oggi, al termine di una lezione di cinognostica (ovvero lo studio del fenotipo cane, delle sue forme anatomiche e relative classificazioni) ci è stato chiesto di scegliere la nostra razza preferita valutando prettamente i caratteri morfologici e fisiologici esteriori.
Difficile.
Ogni cane ha un suo proprio fascino. Poi per me che amo particolarmente i meticci diventa ancora più difficile fare una scelta. All’inizio mi sono detta proprio… boh!
Dalla foto potete indovinare quale razza ho eletto a mio fenotipo preferito 💛
Il cane da , per gli amici, è un cane emblema per me. È il monito vivente della responsabilità umana di un mix scellerato: la millenaria tradizione dei pastori nella collaborazione uomo-cane, con la primitività assoluta del lupo, progenitore di TUTTI i cani.
E tu?
1 ANNO di Giotto aka Giolitti aka Gioliskji 💛
Lupo d’argento vivo che mi sta insegnando più di quanto io possa insegnare a lui 🙏🏼
Mai come oggi vale l’ # 🐾✨
Stanchissima. Ma felice. Finito il 4° weekend di corso
Densa carrellata di teoria da Pavlov fin oltre il cognitivismo e ore di pratica con sconosciuti.
Ogni volta è come fare un altro metro di navigazione fuori dalla baia del porto: la linea di mare aperto all’orizzonte si amplia a dismisura. La complessità del ‘mondo cane’ si espande in tutte le direzioni. A volte il solo pensiero di quante cose ci sono da studiare e osservare mi fa girare la testa. Ma oggi ho capito meglio una cosa: è come un
Ogni libro, ogni lezione, ogni docente, ogni che incontriamo è come pescare dal sacchetto un pezzo di puzzle.
Un pezzo unico. Quindi lo osservo, lo soppeso, ne esploro il profilo facendolo girare fra la punta delle dita… ma a volte non lo riconosco subito, non so con sicurezza dove collocarlo. Sono certa che abbia il suo posto preciso, so che è indispensabile per completare il quadro, ma è come se non fosse ancora il suo tempo. Allora lo tengo lì, in sospeso, fiduciosa che poi arriverà il suo momento.
Non c’è un modo giusto o sbagliato di comporre un puzzle. Non c’è un unico metodo. Non c’è un ordine. C’è chi parte dai bordi e ha bisogno di delineare subito il perimetro di azione. C’è chi si fa guidare dai colori, riunendo in gruppi i pezzi simili. C’è chi parte da un particolare, così, per istinto.
Penso che quello che conta davvero sia mettersi in gioco, senza ostinarsi a seguire una linea rigida, ma con fiducia, flessibilità, umiltà, pazienza, determinazione.
Anche la scienza ce lo conferma: apprendere è cambiare. E di sicuro la strada è lunga ma il mio occhio, il mio sapere, il mio muovermi e il mio sentire non sono già più come all’inizio di questo corso. ✨🤩💪
Stamattina ero a Milano per impegni quando mi arriva questa foto da casa. E mi si allarga il cuore 💛 Perchè non sono solo due bei cagnoni sul loro divano scassato 😝Sono equilibri. Sono il frutto di un’armonia curata con impegno ogni giorno.
Giotto arriva da una mamma molto schiva e ombrosa (più lupa che pastore!). A 65 giorni l’ho portato a casa da papà Bitto (mix pastore che parte a scodinzolare come un labrador quando vede un umano all’orizzonte). Più di un mi ha raccomandato di far vivere loro esperienze insieme in modo che Bitto fosse un punto di riferimento positivo per Giotto. Lo è stato e lo è tuttora. Ma abbiamo la responsabilità di saper guardare i nostri anche come singoli e dare loro modo di sviluppare la propria individualità.
Avendo la fortuna di avere una casa in montagna, fin da subito siamo stati attenti ogni tanto anche a far vivere i cani separati per qualche giorno. Giotto impara a cavarsela da sè e ha imparato gradualmente a gestirsi la solitudine (che per un CLC è un dramma!😱).
Sono cani diversi. Per età, per esigenze, per caratteristiche di razza… meritano attenzioni diverse.
Ogni giorno ci sono momenti insieme (la maggior parte) ma ci sono anche momenti dedicati individuali.
Ho capito che rafforzare l’individuo, cercare di capire cosa è nella sua natura, nelle sue corde, lo rende non solo più appagato, ma anche più solido e di conseguenza l’equilibrio generale migliora. È un’alchimia di tanti fattori.
Guardo questa foto e una parte di me dice “speriamo rimangano sempre così!”, ma la verità è che non lo posso sapere e nessuno mi darà mai certezza. Meglio concentrarsi su quel che è certo: rafforzare giorno per giorno i punti positivi lavorando per minimizzare le criticità. Solo questo. Con sincerità, rispetto, testa e cuore. ✨🐾
3 ottobre • 33 anni • III Modulo di corso educatore cinofilo
Passare 8 ore di teoria su domesticazione da lupo a cane, filogenesi, ontogenesi, gruppi razziali con la Gallicchio è stato innamorarsi tipo colpo di fulmine 🤩 : sconfinata competenza, profonda cultura, limpidezza di pensiero e capacità di trasmettere curiosità e passione. Mi ha messo addosso un desiderio di studiare che non provavo dagli anni d’oro del classico 💛
Poi altrettante ore di pratica. Emozionante lavorare/osservare in 2 giorni 7 cani diversissimi tra loro e rendermi conto di quanta sensibilità debba arricchirsi il nostro modo di fare per essere all’altezza dell’incredibile variabilità e complessità degli animali che abbiamo davanti.
E passo in mezzo a mille stati diversi: mi entusiasmo constatando che qualcosa in più rispetto a un mese fa vedo, mi sento inetta quando tocca a me e mi perdo nel mio solito stato confusionale 🤦🏻♀️ , mi esalto quando invece riesco a costruire bene un segmento, per quanto piccolo 💪
Più di tutto vale mettersi in gioco. Fare amicizia con l’idea che l’errore è inevitabile, che anzi è la migliore occasione di apprendimento, che non resta che provare e ripetere. ancora, ancora, 🙏🏼
🐺 🌈 🥲
Grazie, followers!
Nonostante sia sparita per dei mesi (a volte un sano silenzio ci sta, no?), a dare un’occhio alla coda ora siamo raddoppiati!
Al di là di questi piccoli numeri, quel che mi interessa davvero è che cresca sempre più una diffusa. Mi piace pensare che il mio percorso di formazione possa avanzare passo passo con questo obiettivo molto più grande di me. Dare un piccolo contributo, fosse anche una goccia nel mare, vale.
Andiamo!
Oggi due ore meravigliose al parco di Monza.
Tempo dedicato ai miei cani, ad imparare quello che mi piace, tempo dedicato al nostro stare insieme.
Ogni esperienza contribuisce ad approfondire la relazione e a costruire le nostre identità.
Giotto ha 10 mesi suonati e la diffidenza del lupo nel DNA: andiamo a caccia di esperienze positive con l’obiettivo di consolidare quei lati del suo carattere che si spera ne faranno un giorno un cane solido, equilibrato e sereno. Questo penso sia il compito e la responsabilità della Persona (P che preferisco rispetto a quella di Padrone o Proprietario) di ogni cane.
Lavoro sull’osservazione e mi riempio gli occhi di questi animali splendidi che hanno così tanto da insegnarmi ogni volta che comunicano tra loro.
Sogno ad occhi aperti quello che vorrei diventasse il mio lavoro, la mia privilegiata quotidianità. La strada è lunga, ma vale la pena mettersi in marcia con rinnovato entusiasmo 💪
6:45 AM Sveglia
7:15 AM Nei campi dietro casa con Giotto che asseconda con pazienza la mia pratica
8:00 AM secondo giro, questa volta con Bitto
Comincio a mettere in pratica i primi due moduli di corso: impugnatura guinzaglio cambiata, attenzione al corpo, alla parola, alla comunicazione, osservazione…
Tante cose che ora noto con più consapevolezza e autocritica.
Quante cose che sbaglio… “che disastro che sono!”, penso. Poi vedo quanta pazienza hanno i miei cani. Così decido che devo avere pazienza anche io con me stessa. Accogliere gli errori con gratitudine, che a ben vedere sono quelli che mi possono insegnare di più.
Buon a me 💪🐾💛
Rimanere un’ora in più dopo il termine delle lezioni per scoprire l’ENPA di Monza.
Ho scelto questo corso anche perché ci porta a conoscere realtà e strutture diverse.
Adesso so come dovrebbero essere tutti i canili d’Italia. Quanto è complesso il lavoro che c’è dietro. Quanta visione e determinazione servono per portare avanti un progetto del genere, renderlo un modello che sarebbe da esportare in tutte le regioni del nostro Paese.
Raccolgo un pezzettino di consapevolezza in più e lo metto da parte. Aspettando con pazienza di capire quale sarà la mia strada nella cinofilia che è solo all’inizio e tutta ancora da scrivere.
Finalmente le prime lezioni! Dopo piu di un anno di spasmodica attesa sentirsi al
❤️
Via Broglio 8
Milan
20158
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Modulo 11 del corso educatore cinofilo. Parco di Monza. Le lezioni con Ivano non deludono mai e regalano sempre delle perle, come questo incontro fortuito con un branco di cani conviventi: un CLC, un leonberger, un australian Shaperd, un akita americano. Ah e poi c’è anche un intruso: un cane da pastore dei villaggi dell’est (per noi semplicemente Boris 💛). I 4 cani conviventi sono tutti maschi. Frequentano regolarmente il parco e il semplice vederli camminare dietro la loro Persona (un tipo pazzesco che non si vede nel video purtroppo) ti fa capire tante cose dell’armonia che hanno costruito. Certo non è da tutti. Ci vogliono tanti fattori che permettono di giostrare continuamente gli equilibri. Nel mio piccolo, mi ha dato grande incoraggiamento: non c’è spazio per sterili dogmi, c’è solo l’essere presenti con sincerità nel ruolo di guida. E se i nostri cani vorranno accettarla con fiducia sia per noi tanto motivo di onore che un onere. #responsabilmenteinsieme #crescereinsieme #equilibridabranco
Nel mondo delle agenzie da cui provengo, “il creativo” è un personaggio del tutto particolare. Essere un vero creativo va ben oltre il semplice ruolo professionale, diventa una modalità intrinseca di interpretare la realtà e rielaborarla in forme nuove. Per tanto tempo si è pensato che il cane apprendesse come fosse un robot: “carico a sistema” delle procedure, per lo più istruzioni motorie, da eseguire quando impartisco un comando. Poi abbiamo capito che il cane non apprende solo negli slot (per rimanere in gergo agenzia) che gli dedichiamo, ma impara costantemente, H24, dall’ambiente in cui è immerso. Da ogni situazione di vita che incontra. Non solo. Il cane RIELABORA. Quello che ha appreso ormai è suo e ne può fare ciò che vuole. Può combinare, scombinare e ricombinare a totale piacimento gli elementi che ha appreso. Questo va tenuto in considerazione quando si progetta un percorso educativo. Nei mesi scorsi Bitto ho lavorato sull’attivazione mentale: ha imparato a scoperchiare con la bocca diversi tipi di contenitori per raggiungere il cibo nascoso sotto. E’ diventato molto efficiente nel farlo, quasi chirurgico. Con Giotto invece sto portando avanti un lavoro di segnalazione in ricerca olfattiva di sostanza nascosta sotto i conetti. Ho voluto fare un esperimento e di proposito ho chiesto a Bitto di fare il lavoro di Giotto. La sua prima risposta è stata applicare esattamente quello che è diventato bravissimo a fare: sollevare i contenitori più strani. Il contesto era evidentemente diverso dalle sessioni di allenamento per attivazione mentale, ma Bitto ha scelto liberamente di andare a pescare quella conoscenza lì perché gli pareva la più utile da applicare in quel momento. “Che caspita si è inventata oggi questa qui?… adesso addirittura 5 contenitori in contemporanea? Ah, ma ora la frego che io questo lo so fare benissimo, per chi mi ha preso…” Quindi un consiglio pensateci bene prima di insegnare al vostro cane ad
Verrebbe da dire che è proprio una domanda stupida, con il suo nome! come altro dovrei richiamare il mio cane? al massimo con un fischio, toh Eppure se ci si ferma un attimo a pensare, possiamo facilmente accorgerci che ripetiamo il nome del nostro cane decine di volte al giorno. Per chiamarlo, per sgridarlo, per stopparlo, per fargli le coccole magari passando a qualche diminutivo o soprannome. Quello che cambia sarà il tono, il volume, l’espressione del viso, la postura del corpo ecc. Certo un bell’impegno per il cane decifrare ogni volta cosa c’è dentro il suo stesso nome. Con il tempo anche il nome si stratifica. Mettiamo una persona che ogni giorno porta il proprio cane all’area cani, lo sguinzaglia, mette la faccia nello smartphone (così se non vede dove ha sporcato si sente esente dal raccogliere…) e dopo un quarto d’ora: “Fuffi! vieni che è tardi e devo andare…”. Quanto tempo ci vuole prima che quel ‘Fuffi’ si carichi di fine-libertà? Non sarò certo io ad aggiungere elementi a quanto già detto e scritto da illustri luminari sul tema del richiamo. Quel che è certo è che è qualcosa di molto complesso. Non si insegna secondo me. Si costruisce ogni giorno. Perchè è strettamente legato alla relazione. Non si insegna una relazione, si coltiva. #caninonrobot #legàmi #relazioneaseizampe #canipastore #meticci # #educatorecinofilo #occhioallacoda @alicekuwahara
Aiuto, ora la mangia! 😱 direte vedendo il video In effetti fa un po’ impressione vedere un cane di taglia grande interagire con uno di taglia piccola, in ogni momento sembra che con quelle zampone finirà per schiacciarla o per fagocitarla 😅 Ma Giotto e Meggy sono amici fin da quando Giotto era un cicciolo e lei sarebbe andata avanti a giocare all’infinito l’altra mattina. Avere occasione di imparare a gestirsi anche con cani di taglia molto diversa è importante. Aggiunge competenze comunicative al cane che impara anche a calibrare i movimenti, la forza in ogni gesto, sperimentare che il limite del gioco è diverso per ogni soggetto che si incontra… non è banale. 💡 Avendo negli occhi le scatenate lotte giocose quotidiane tra Bitto e Giotto, mi ha piacevolmente stupito vedere che questo mio lupoide, seppur con ancora tanto da affinare 🤦🏻♀️ , si è saputo adattare alla compagnia del momento. #crescereinsieme #grandiepiccini #vieniquichetimangio #educazionecinofila #occhioallacoda
Studiando Povinelli e la sua teoria secondo cui l’autoconsapevolezza è un funzione cinestesica, mi si sono innescate tante riflessioni. 🤔Semplificando malamente all’osso, dice che l’autoconsapevolezza in tutti gli animali si sviluppa attraverso il movimento all’interno del proprio ambiente naturale di vita. In pratica mi viene da riassumerla, impropriamente lo so, più o meno così: più mi muovo, vivo esperienze, faccio cose e vedo gente, più affinerò il mio grado di autoconsapevolezza. Più saprò chi sono io, insomma. 🪞 Che il movimento sia fondamentale per i nostri cani è chiaro, o dovrebbe esserlo, per molte persone. Ma che permettere loro di muoversi liberi in spazi aperti non sia solo un “farli sfogare”, ma qualcosa di mooolto più profondo non penso sia immediata riflessioni dei più. Così mentre mi infango le scarpe nei campi dietro casa, penso che un altro tassello per mantenere l’equilibrio tra Bitto e Giotto, padre e figlio, ogni giorno, in un appartamento anche piuttosto piccolo, sia permettere loro di confrontarsi, esprimersi, comunicare liberamente in uno spazio adeguato. 🤸🏻♀️ #ricercatoriitalianinelmondo #dimmicometimuovitidirochisei #studiaresemprefermarsimai #educazionecinofila #occhioallacoda
E’ un po’ che non scrivo niente. A volte penso che sia salutare un po’ di #silenzio . C’è fin troppa gente che parla e i social ci spingono a tenere un ritmo assurdo che non voglio lasciarmi imporre. Nelle ultime settimane mi sto esercitando nell’arte di saper fare un passo indietro. Proprio io che sono sempre stata quella che fa un passo avanti, per prima, in ogni situazione. E’ ora di lasciare spazio e tempo all’altro e mettersi in osservazione. Ho partecipato a uno stage di ricerca tartufi in una riserva di caccia (io che non mangio carne per scelta e sono contro la caccia) lasciando a casa i miei #cani . Unica uditrice, tutti mi chiedevano e tu? come mai non hai il #cane con te? Volevo dedicarmi due giorni all’osservazione pura di #caniepadroni del tipo più vario possibile. Ed è stato utilissimo. Mi sono morsa la lingua quando ho sentito #consiglicinofili dei più disparati e vari, anche contraddittori, volare nell’aria. In fondo chi sono io per buttarmi in mezzo? Ne so ancora troppo poco, prima voglio costruirmi la mia visione con più consapevolezza. Avere la #menteaperta è una ricchezza importante quanto faticosa. Vuol dire incontrare, ascoltare, accogliere altre posizioni e implica continuamente il mettersi in discussione. A volte impreco constatando quanto sarebbe più facile la vita avendo un’unica verità da seguire, un libretto di istruzioni sempre pronto in tasca. Ora faccio un passo indietro anche con i miei cani. Non li ho mai spinti in nessuna disciplina o attività, ma voglio andare ancora oltre: e se non chiedo loro niente, cosa succede? chi siamo l’uno per l’altra? come stiamo insieme? Il nostro cane può farci evolvere come persone in modi inaspettati se solo trovassimo il coraggio di lasciar andare il controllo e #darefiducia . #veritàintascaneabbiamo? #fareunpassoindietro #nelsilenziosiascoltameglio #crescereinsieme #culturacinofila #educazionecinofila #studiaresemprefermarsimai #ilmiocane #dogsofinstag
Chiunque abbia un #cane avrà notato questo comportamento. Il motivo esatto sembra ancora non sia stato riconosciuto con certezza. Sicuro è che i nostri #cani sono animali osmatici (ovvero che si basano sull’ #olfatto ), mentre noi umani siamo orientati visivamente. Il nostro cervello pensa il mondo sulla base delle immagini visive, il cervello dei cani invece pensa il mondo sulla base di immagini olfattive. E’ difficile da immaginare per noi. Mi viene in mente un parallelismo che forse è improprio, ma mi aiuta: avete presente la visione data dai termoscanner? il mondo appare per gradazioni di colore, dal blu al rosso, in base al calore emanato o residuo. Forse percepire il modo tramite l’olfatto è qualcosa di simile. La costruzione della propria identità passa anche dall’odore che si emana (pensiamo all’utilizzo che facciamo anche noi dei profumi!). Forse per i cani è un comportamento innato legato al mimetizzare il proprio odore per migliorare le prestazioni da predatore. Forse Giotto ha semplicemente percepito un odore per lui sublime (per noi umani sicuramente qualcosa che classificheremmo come schifezza!) e ha voluto sguazzarci dentro un po’! L’ultima immagine è tratta dal libro A tu per tu con il cane di #Trumler , quando parla dei controlli olfattivi nel capitolo “pubertà e maturità”. Giotto domani compie 6 mesi e la pubertà è ormai arrivata… ne vedremo delle belle! 😱 #ilmiocanenonènormale #canichefannoicani #canifelici #crescereinsieme #culturacinofila #educazionecinofila #studiaresemprefermarsimai #ilmiocane #dogsofinstagram #occhioallacoda
Giocare con le farfalle 💛 #cuccioli #cucciolo #rincorrerelabellezza #rincorrerefarfalle #cani #dogsofinstagram #ilmiocane
“La capacità di raggiungere con precisione lo scopo [agguantare la preda alla nuca e scuoterla] è frutto dell’esercizio compiuto giocando da #cuccioli , come anche l’esperienza di trascinare via una #preda di notevoli dimensioni senza inciampare. Ogni #cucciolo sente il bisogno di trasportare degli oggetti piuttosto ingombranti - le nostre pantofole, un libro o la tovaglia, che offrono delle ottime occasioni per esercitare l’animale a dilaniare la preda!“ #Trumler in ‘ A tu per tu con il #cane ‘ Che ridere che mi fanno i cuccioli quando trasportano in modo buffo cose più grandi di loro! Anche dietro a questo comportamento quindi c’è un motivo, scritto nel dna. Lasciamo sfogare questo sapere che affiora dal profondo e che deve trovare una sua via di libera espressione, pur in una cornice di sicurezza e di correttezza (ok la tua copertina, no i miei calzini!). #predatori #piccolilupicrescono #lanaturasaquelchefa #crescereinsieme #culturacinofila #educazionecinofila #studiaresemprefermarsimai #ilmiiocaneèunmattacchione #ilmiocane #dogsofinstagram #occhioallacoda
Premessa doverosa⚠️: non esistono trucchi o magie, nè scorciatoie. Il percorso è lungo e non è per niente lineare. Un passo avanti, due indietro, poi improvvisamente di nuovo tre avanti. 🤦🏻♀️🐾 Bene, se non vi siete depressi dopo aver letto le prime righe siete già sulla buona strada! 💪 Ne avevamo già parlato in occasione delle presentazioni tra Giotto e un ombrello Ikea ☂️🤣: il primo incontro con un oggetto o un evento nuovo è un momento importante, che rimarrà impresso di più nel ricordo del #cane. Per questo è importante affrontare ogni nuovo evento o oggetto con una MARCATURA POSITIVA, ovvero facendo in modo che il primo approccio sia collegato a emozioni positive. Fin qui #paroloni... cioè? 🤔 Esempio pratico: #trasportino Non vi dico che faccia ha fatto Giotto quando mi ha visto entrare in casa con un trasportino per #cani da 25kg 😂 curiosità a mille. Approfittiamone e carichiamo la naturale #curiosità sull’oggetto presentandolo come fosse #lacosapiubelladelmondo . Ci dovete credere, vi devono proprio brillare gli occhi 🤩 Come vedete nel video ho introdotto prima la metà inferiore, dove ho messo dentro la solita copertina del #cucciolo (familiare come posto di riposo e quiete) e ci ho nascosto dentro un bocconcino. Concedete tempo, spazio e calma perché possa esplorare in lungo e in largo, avvicinandosi e allontanandosi come preferisce. Tempo un’ora sono tornata a montare la parte superiore: risultato la foto finale. Cane sereno. 🥳 Questo non vuol dire che Giotto al primo viaggio in auto non abbia piagnucolato, né che ancora oggi ci entri con un balzo felice... ma si lascia prendere in braccio e infilare dentro senza troppe scenate. Questo anche perché si fida. Ma questa è un’altra storia. ⚠️Visto che c’era una premessa, esagero e oggi metto anche un P.S.⚠️: trasportino solo in auto. Se in casa, rigorosamente con porta spalancata. Altrimenti per me si chiama #gabbia . (a meno d
In questo mese di eremitaggio in montagna per sfuggire alla #zonarossa chiusi in appartamento, mi impensierisco spesso per tutte le esperienze cittadine che non sto facendo vivere a Giotto. Poi mi dico che non ha senso vedere quello che manca, meglio vedere quello che c’è. Quindi scaccio i pensieri di inutili ansie future e cerco di sfruttare il più possibile e con #gratitudine la fortuna di essere qui 🙏🏼 E’ vero, non c’è gente, rumore, spazi stretti e caos su cui lavorare, ma possiamo fare mille altre cose e una volta tornati in città avremo in saccoccia più relazione, strumenti e competenze da mettere in gioco come risorse. Giotto diffida dell’acqua. Nel video vedete il LASCIA su cui abbiamo lavorato nelle ultime settimane e una nuova #sfida 🤩 Lasciamo il tempo al nostro cane di pensare, non interveniamo e non parliamo. E’ importante che le #sfide siano proposte in modo GRADUALE. Meglio proporre un’attività un pochino più facile, che siamo sicuri che il #cane riesca a portare a termine con successo, piuttosto che mandarlo in crisi. Tanto al massimo cosa può succedere? avrà ricevuto una carezza in più o mangiato un bocconcino in più. La nostra parte di sfida quotidiana è esercitare la #pazienza e la sospensione delle nostre aspettative (nocive). Coltivare la sicurezza di sè, il carattere riflessivo e il problem solving sono alcuni degli obiettivi educativi dell’ #educazionecinofila. #bicchieremezzopieno #vedereilbicchieremezzopieno #sfidequotidiane #crescereinsieme #vivereconuncane #seizampe #cecoslovacco #meticcio #dogtraining #dogtrainingvideo #scuolacani #vitadacani #ilmiglioreamicodelluomo #ilmiocane #culturacinofila #educatorecinofilo #educatoricinofili
Considerate che qui venivano da 20 minuti buoni di gioco fra loro nei prati. Penso che Bitto gli dica qualcosa tipo “Stop! fine dei giochi. Per oggi basta, sono stufo”. Bitto ha quasi 5 anni, è nel pieno delle sue forze ed è ormai un #cane maturo e sufficientemente equilibrato. Giotto non poteva capitarci in un momento migliore. L’inserimento di un secondo cane #cucciolo è bene farlo quando il primo non è ancora troppo vecchio (debole o con poca voglia di giocare o di sopportare il casino di un piccoletto), nè troppo giovane e immaturo (si aprirebbe una competizione senza tregua). Quindi il momento ottimale è intorno ai 4 anni. Nessuno può essere certo che due maschi andranno sempre d’accordo. Quello che posso fare è intromettermi il meno possibile perché farei più danni che altro. Sanno regolarsi meglio fra loro. Bitto sa delimitare l’esuberanza di Giotto che ne riconosce la leadership ogni giorno (la componente #lupo in questo caso gioca a favore - il rispetto della gerarchia è più forte). Questo non vuol dire che io sono in vacanza, arrangiatevi e viva l’anarchia 💃🏻anzi! il ruolo di guida, di riferimento, il compito di sviluppare in modo equilibrato il loro carattere e le loro competenze, la cornice di fiducia entro cui farli vivere... tutto deve essere ancora più saldo. E osservo, monitoro, sopratutto imparo. 🐾✨ #crescereinsieme #vivereconuncane #seizampe #cani #canimeticci #meticcio #meticciolovers #meticcioèbello #lupocecoslovacco #ilmiocane #canipastori #studiaresemprefermarsimai #culturacinofila #educatorecinofilo #educatoricinofili #educazionecinofila
Oggi pensavo che solo poco tempo fa la longhina non la consideravo. Nel mio mondo ristretto tutto si riduceva a guinzaglio / libero. 🤦🏻♀️ Poi il mio orizzonte si è ampliato e ho capito che, come sempre, le cose non sono bianco o nero.◽️◾️ Ora ci sto facendo amicizia, così come Giotto: ormai è diventata la sua compagna fissa di scorribande. 🤸🏻♀️ Quando raggiungo un luogo che lo consente, passo dal guinzaglio alla longhina. Mi permette di dare maggiore libertà al #cane (e quindi di osservarlo meglio 👀), ma in sicurezza, visto che è ancora un #cucciolo e il nostro rapporto è in costruzione. 🧱 Risponde al richiamo 💯, spesso si volta a guardarmi per tenere d’occhio dove sono ✅, ma ogni giorno è un’evoluzione: è incredibile come da un giorno all’altro, quando ripercorriamo gli stessi tratti di percorso, prende più sicurezza di sè e allarga la sua area di intervento. Qualsiasi imprevisto si verificasse, con la longhina lo recupero molto più rapidamente, evitando le classiche scenette del proprietario che rincorre il cane che è sempre quei 10 cm più in là per non farsi riagganciare. 😣 A volte penso che Giotto in questa fase è come un aquilone: ha bisogno di iniziare a volare per i fatti suoi, ma ha anche bisogno di sentire che c’è una base sicura alle spalle. 🪁🐛🦋 Gli strumenti sono strumenti e come tali vanno usati: con un senso e uno scopo. Penso che un buon #educatorecinofilo debba avere dimestichezza e manualità con tutti gli strumenti del mestiere, senza demonizzarli o osannarli, semplicemente ogni volta selezionando il migliore per quel cane, quel proprietario, quella situazione specifica. #crescereinsieme #daybyday #giornopergiorno #cuccioli #amicicani #seizampeeunacoda #cani #esplorare #seizampe #studiaresemprefermarsimai #impararedaicani #educazionecinofila #educatoricinofili #culturacinofila
#liberidiesserecani #curiosi #studiaresemprefermarsimai📚 #educatoricinofili #educazionecinofila #educatorecinofilo #crescereinsieme #vivereconuncane #vitadacani #cucciolo #cuccioli #cucciolidicane #puppy #puppylove #puppydog #dog #doglover #dogsofitaly🇮🇹 #doglife
Giotto sogna di succhiare il latte di mamma Yashi, #lupocecoslovacco Il #cane sogna. 🌌A tutti i proprietari di #cani è sicuramente capitato di sentire il proprio cane “parlare” nel #sonno. Vocalizzano, muovono le #zampe come se stessero correndo, deglutiscono come se stessero bevendo… Come per noi, è molto probabile che i sogni abbiano un diretto riferimento al mondo reale e che gli odori vi abbiano quindi un ruolo importante. Chissà se l’azione di Giotto di succhiare nel sonno di Giotto è stata scatenata dall’odore di mamma e di latte che sentiva nella coperta! Nel video Giotto aveva 10 settimane, era appena arrivato a casa e dormiva sulla sua “coperta di Linus”, ovvero in termini tecnici il suo OGGETTO TRANSIZIONALE. Su questa coperta finora aveva dormito con la sua mamma e ritrovare questo oggetto, con il relativo odore familiare, in una nuova casa sconosciuta è stato importante: immediatamente il #cucciolo ha identificato un posto sicuro, SUO. L’oggetto transizionale, facendo da ponte rassicurante, l’ha quindi aiutato a rendere un pochino meno traumatica la separazione dalla mamma, facilitando l’inserimento in una situazione nuova e sconosciuta dove ha potuto ritrovare un pezzettino del suo vecchio mondo. Da qui poi parte l’ #esplorazione del nuovo mondo 🌎 #copertadilinus #crescereinsieme #livingwithdogs #doglife #vitadacane #studiaresemprefermarsimai #puppy #cuccioli #dog #doglovers #pet #petlovers #educatoricinofili #educatorecinofilo #educazionecinofila #dogtrainer
Nel “balzo sul topo” il #cane si rizza sulle #zampe posteriori e piomba con le zampe anteriori sul topo 🐀 (o in questo caso cuscinone 😝). L’atterramento può venire ripetuto più volte e serve per la #caccia di piccole prede (tipo lucertole, ecc). E’ uno schema motorio fisso, ovvero una sequenza di movimenti precisa che il #cucciolo possiede già nel suo patrimonio ereditario. 🧬 In pratica sa come si caccia una piccola preda senza averlo mai visto fare ad altri e senza che nessuno glielo abbia mai insegnato. E’ un #dono della #Natura per garantire la #sopravvivenza. 🤩 Questo schema motorio sembra essere molto antico, forse addirittura pre-canino. Le coordinazioni ereditarie sono quindi indipendenti dall’ #esperienza : a un certo punto nella vita del cane si manifestano. Ovviamente il movimento con la pratica si affina e il cucciolo fa esperienze arricchendo il suo bagaglio originario. A questo punto il piccoletto saprà usare quel movimento specifico con intenzione. L’apprendimento è un processo affascinante: il risultato di un patrimonio innato che emerge dal profondo, unito ad esperienze acquisite. Tutto magistralmente architettato dalla #sapienza della Natura. ✨ #studiaresemprefermarsimai #crescereinsieme #madrenaturasa #imparare #educatoricinofili #educatorecinofilo #educazionecinofila #dogtrainer #dog #doglovers #pet #petlovers #puppy #cuccioli #livingwithdogs #doglife
Le giornate passano così. Mordicchiando il papà super paziente. Per #giocare con affetto, i #cuccioli ficcano volentieri il #muso dentro le fauci del #cane anziano di riferimento, così come hanno imparato a fare con la mamma durante lo svezzamento per ricevere il cibo rigurgitato e quindi pre-digerito. #puppy #crescereinsieme #livingwithdogs #doglife #vitadacane #canifelici #sonanddad #pazienza #educatoricinofili #educatorecinofilo #educazionecinofila #dog #doglovers #pet #petlovers
Giotto e la sua comfort zone crescente. Sono passati 10gg da quando Giotto è arrivato. Piano piano sta ampliando la sua area di sicurezza. 💪 Dalla #cuccia, che rimane il luogo preferito dove dormire (insieme al divano! eh, mica scemo…), ora tutta la casa è diventata una zona sicura, “#casa” appunto.🏠 L’ #esplorazione procede come a cerchi concentrici, ogni giorno un pezzettino più in là. Ieri il terrazzo, oggi il ballatoio, domani il cortile di sotto. Ma non è un processo perfettamente lineare (altrimenti saremmo macchine, non essere viventi penso). Quindi a volte è frustrante perché pensavo di avergli fatto guadagnare la sicurezza di scendere in cortile a fare pipì e invece a volte si impianta improvvisamente e inizia a piagnucolare. 🤦🏻♀️ E niente, si gioca, si fanno coccole per smorzare la paura, ma poi, se vedo che non si scioglie il momento di insicurezza, preferisco tornare indietro e riprovarci qualche ora dopo, per non forzare. Soprattutto con un #lupocecoslovacco. 🐺 Se si esagera infatti si rischia di generare ancora più paure. In queste settimane è molto importante che il #cucciolo faccia il più possibile esperienze positive, sempre sotto il nostro controllo. E’ tutto un equilibrio tra esporlo ad ambienti e stimoli, ma non troppo. Se riconosco che la situazione sta diventando stressante, cerco di supportarlo, di incoraggiarlo, di creargli una via di fuga/rifugio e se ci avviciniamo troppo al limite interrompo l’esperienza. Purtroppo non esiste un bel manuale di istruzioni che ci dica in modo netto cosa è giusto e cosa è sbagliato in ogni momento. Non c’è una regola valida sempre. È tutto un gran casino e cerco di accogliere le cose come vengono e di fare del mio meglio. Bitto è sicuramente di aiuto al piccoletto. Questa brevissima passeggiata nel video mi sembra già un ottimo traguardo per Giotto. Da solo non l’avrebbe mai fatta. Parole d’ordine quindi: #crescereinsieme #pazienza #unp
Your Dog' and Cat' personal Sitter
Via Buonarroti