Modulo 11 del corso educatore cinofilo. Parco di Monza. Le lezioni con Ivano non deludono mai e regalano sempre delle perle, come questo incontro fortuito con un branco di cani conviventi: un CLC, un leonberger, un australian Shaperd, un akita americano. Ah e poi c’è anche un intruso: un cane da pastore dei villaggi dell’est (per noi semplicemente Boris 💛). I 4 cani conviventi sono tutti maschi. Frequentano regolarmente il parco e il semplice vederli camminare dietro la loro Persona (un tipo pazzesco che non si vede nel video purtroppo) ti fa capire tante cose dell’armonia che hanno costruito. Certo non è da tutti. Ci vogliono tanti fattori che permettono di giostrare continuamente gli equilibri. Nel mio piccolo, mi ha dato grande incoraggiamento: non c’è spazio per sterili dogmi, c’è solo l’essere presenti con sincerità nel ruolo di guida. E se i nostri cani vorranno accettarla con fiducia sia per noi tanto motivo di onore che un onere.
#responsabilmenteinsieme
#crescereinsieme #equilibridabranco
Nel mondo delle agenzie da cui provengo, “il creativo” è un personaggio del tutto particolare. Essere un vero creativo va ben oltre il semplice ruolo professionale, diventa una modalità intrinseca di interpretare la realtà e rielaborarla in forme nuove.
Per tanto tempo si è pensato che il cane apprendesse come fosse un robot: “carico a sistema” delle procedure, per lo più istruzioni motorie, da eseguire quando impartisco un comando. Poi abbiamo capito che il cane non apprende solo negli slot (per rimanere in gergo agenzia) che gli dedichiamo, ma impara costantemente, H24, dall’ambiente in cui è immerso. Da ogni situazione di vita che incontra. Non solo. Il cane RIELABORA. Quello che ha appreso ormai è suo e ne può fare ciò che vuole. Può combinare, scombinare e ricombinare a totale piacimento gli elementi che ha appreso.
Questo va tenuto in considerazione quando si progetta un percorso educativo. Nei mesi scorsi Bitto ho lavorato sull’attivazione mentale: ha imparato a scoperchiare con la bocca diversi tipi di contenitori per raggiungere il cibo nascoso sotto. E’ diventato molto efficiente nel farlo, quasi chirurgico. Con Giotto invece sto portando avanti un lavoro di segnalazione in ricerca olfattiva di sostanza nascosta sotto i conetti.
Ho voluto fare un esperimento e di proposito ho chiesto a Bitto di fare il lavoro di Giotto. La sua prima risposta è stata applicare esattamente quello che è diventato bravissimo a fare: sollevare i contenitori più strani.
Il contesto era evidentemente diverso dalle sessioni di allenamento per attivazione mentale, ma Bitto ha scelto liberamente di andare a pescare quella conoscenza lì perché gli pareva la più utile da applicare in quel momento. “Che caspita si è inventata oggi questa qui?… adesso addirittura 5 contenitori in contemporanea? Ah, ma ora la frego che io questo lo so fare benissimo, per chi mi ha preso…”
Quindi un consiglio pensateci bene prima di insegnare al vostro cane ad
Verrebbe da dire che è proprio una domanda stupida, con il suo nome! come altro dovrei richiamare il mio cane? al massimo con un fischio, toh
Eppure se ci si ferma un attimo a pensare, possiamo facilmente accorgerci che ripetiamo il nome del nostro cane decine di volte al giorno. Per chiamarlo, per sgridarlo, per stopparlo, per fargli le coccole magari passando a qualche diminutivo o soprannome. Quello che cambia sarà il tono, il volume, l’espressione del viso, la postura del corpo ecc. Certo un bell’impegno per il cane decifrare ogni volta cosa c’è dentro il suo stesso nome.
Con il tempo anche il nome si stratifica. Mettiamo una persona che ogni giorno porta il proprio cane all’area cani, lo sguinzaglia, mette la faccia nello smartphone (così se non vede dove ha sporcato si sente esente dal raccogliere…) e dopo un quarto d’ora: “Fuffi! vieni che è tardi e devo andare…”. Quanto tempo ci vuole prima che quel ‘Fuffi’ si carichi di fine-libertà?
Non sarò certo io ad aggiungere elementi a quanto già detto e scritto da illustri luminari sul tema del richiamo. Quel che è certo è che è qualcosa di molto complesso. Non si insegna secondo me. Si costruisce ogni giorno. Perchè è strettamente legato alla relazione. Non si insegna una relazione, si coltiva.
#caninonrobot #legàmi #relazioneaseizampe
#canipastore #meticci #
#educatorecinofilo
#occhioallacoda
@alicekuwahara
Aiuto, ora la mangia! 😱 direte vedendo il video
In effetti fa un po’ impressione vedere un cane di taglia grande interagire con uno di taglia piccola, in ogni momento sembra che con quelle zampone finirà per schiacciarla o per fagocitarla 😅
Ma Giotto e Meggy sono amici fin da quando Giotto era un cicciolo e lei sarebbe andata avanti a giocare all’infinito l’altra mattina.
Avere occasione di imparare a gestirsi anche con cani di taglia molto diversa è importante.
Aggiunge competenze comunicative al cane che impara anche a calibrare i movimenti, la forza in ogni gesto, sperimentare che il limite del gioco è diverso per ogni soggetto che si incontra… non è banale. 💡
Avendo negli occhi le scatenate lotte giocose quotidiane tra Bitto e Giotto, mi ha piacevolmente stupito vedere che questo mio lupoide, seppur con ancora tanto da affinare 🤦🏻♀️ , si è saputo adattare alla compagnia del momento.
#crescereinsieme #grandiepiccini #vieniquichetimangio
#educazionecinofila
#occhioallacoda
Studiando Povinelli e la sua teoria secondo cui l’autoconsapevolezza è un funzione cinestesica, mi si sono innescate tante riflessioni. 🤔Semplificando malamente all’osso, dice che l’autoconsapevolezza in tutti gli animali si sviluppa attraverso il movimento all’interno del proprio ambiente naturale di vita. In pratica mi viene da riassumerla, impropriamente lo so, più o meno così: più mi muovo, vivo esperienze, faccio cose e vedo gente, più affinerò il mio grado di autoconsapevolezza. Più saprò chi sono io, insomma. 🪞
Che il movimento sia fondamentale per i nostri cani è chiaro, o dovrebbe esserlo, per molte persone.
Ma che permettere loro di muoversi liberi in spazi aperti non sia solo un “farli sfogare”, ma qualcosa di mooolto più profondo non penso sia immediata riflessioni dei più.
Così mentre mi infango le scarpe nei campi dietro casa, penso che un altro tassello per mantenere l’equilibrio tra Bitto e Giotto, padre e figlio, ogni giorno, in un appartamento anche piuttosto piccolo, sia permettere loro di confrontarsi, esprimersi, comunicare liberamente in uno spazio adeguato. 🤸🏻♀️
#ricercatoriitalianinelmondo
#dimmicometimuovitidirochisei
#studiaresemprefermarsimai
#educazionecinofila
#occhioallacoda
E’ un po’ che non scrivo niente. A volte penso che sia salutare un po’ di #silenzio . C’è fin troppa gente che parla e i social ci spingono a tenere un ritmo assurdo che non voglio lasciarmi imporre.
Nelle ultime settimane mi sto esercitando nell’arte di saper fare un passo indietro.
Proprio io che sono sempre stata quella che fa un passo avanti, per prima, in ogni situazione.
E’ ora di lasciare spazio e tempo all’altro e mettersi in osservazione.
Ho partecipato a uno stage di ricerca tartufi in una riserva di caccia (io che non mangio carne per scelta e sono contro la caccia) lasciando a casa i miei #cani . Unica uditrice, tutti mi chiedevano e tu? come mai non hai il #cane con te? Volevo dedicarmi due giorni all’osservazione pura di #caniepadroni del tipo più vario possibile. Ed è stato utilissimo.
Mi sono morsa la lingua quando ho sentito #consiglicinofili dei più disparati e vari, anche contraddittori, volare nell’aria. In fondo chi sono io per buttarmi in mezzo? Ne so ancora troppo poco, prima voglio costruirmi la mia visione con più consapevolezza.
Avere la #menteaperta è una ricchezza importante quanto faticosa. Vuol dire incontrare, ascoltare, accogliere altre posizioni e implica continuamente il mettersi in discussione. A volte impreco constatando quanto sarebbe più facile la vita avendo un’unica verità da seguire, un libretto di istruzioni sempre pronto in tasca.
Ora faccio un passo indietro anche con i miei cani. Non li ho mai spinti in nessuna disciplina o attività, ma voglio andare ancora oltre: e se non chiedo loro niente, cosa succede? chi siamo l’uno per l’altra? come stiamo insieme? Il nostro cane può farci evolvere come persone in modi inaspettati se solo trovassimo il coraggio di lasciar andare il controllo e #darefiducia .
#veritàintascaneabbiamo?
#fareunpassoindietro
#nelsilenziosiascoltameglio
#crescereinsieme
#culturacinofila
#educazionecinofila
#studiaresemprefermarsimai
#ilmiocane #dogsofinstag
Chiunque abbia un #cane avrà notato questo comportamento.
Il motivo esatto sembra ancora non sia stato riconosciuto con certezza.
Sicuro è che i nostri #cani sono animali osmatici (ovvero che si basano sull’ #olfatto ), mentre noi umani siamo orientati visivamente. Il nostro cervello pensa il mondo sulla base delle immagini visive, il cervello dei cani invece pensa il mondo sulla base di immagini olfattive. E’ difficile da immaginare per noi. Mi viene in mente un parallelismo che forse è improprio, ma mi aiuta: avete presente la visione data dai termoscanner? il mondo appare per gradazioni di colore, dal blu al rosso, in base al calore emanato o residuo. Forse percepire il modo tramite l’olfatto è qualcosa di simile.
La costruzione della propria identità passa anche dall’odore che si emana (pensiamo all’utilizzo che facciamo anche noi dei profumi!). Forse per i cani è un comportamento innato legato al mimetizzare il proprio odore per migliorare le prestazioni da predatore. Forse Giotto ha semplicemente percepito un odore per lui sublime (per noi umani sicuramente qualcosa che classificheremmo come schifezza!) e ha voluto sguazzarci dentro un po’!
L’ultima immagine è tratta dal libro A tu per tu con il cane di #Trumler , quando parla dei controlli olfattivi nel capitolo “pubertà e maturità”. Giotto domani compie 6 mesi e la pubertà è ormai arrivata… ne vedremo delle belle! 😱
#ilmiocanenonènormale #canichefannoicani #canifelici
#crescereinsieme
#culturacinofila
#educazionecinofila
#studiaresemprefermarsimai
#ilmiocane #dogsofinstagram
#occhioallacoda
Giocare con le farfalle 💛
#cuccioli #cucciolo #rincorrerelabellezza #rincorrerefarfalle #cani #dogsofinstagram #ilmiocane
“La capacità di raggiungere con precisione lo scopo [agguantare la preda alla nuca e scuoterla] è
frutto dell’esercizio compiuto giocando da #cuccioli , come anche l’esperienza di trascinare via una #preda di notevoli dimensioni senza inciampare. Ogni #cucciolo sente il bisogno di trasportare degli oggetti piuttosto ingombranti - le nostre pantofole, un libro o la tovaglia, che offrono delle ottime occasioni per esercitare l’animale a dilaniare la preda!“
#Trumler in ‘ A tu per tu con il #cane ‘
Che ridere che mi fanno i cuccioli quando trasportano in modo buffo cose più grandi di loro!
Anche dietro a questo comportamento quindi c’è un motivo, scritto nel dna.
Lasciamo sfogare questo sapere che affiora dal profondo e che deve trovare una sua via di libera espressione, pur in una cornice di sicurezza e di correttezza (ok la tua copertina, no i miei calzini!).
#predatori #piccolilupicrescono #lanaturasaquelchefa
#crescereinsieme
#culturacinofila
#educazionecinofila
#studiaresemprefermarsimai #ilmiiocaneèunmattacchione #ilmiocane #dogsofinstagram
#occhioallacoda
Premessa doverosa⚠️: non esistono trucchi o magie, nè scorciatoie. Il percorso è lungo e non è per niente lineare. Un passo avanti, due indietro, poi improvvisamente di nuovo tre avanti. 🤦🏻♀️🐾
Bene, se non vi siete depressi dopo aver letto le prime righe siete già sulla buona strada! 💪
Ne avevamo già parlato in occasione delle presentazioni tra Giotto e un ombrello Ikea ☂️🤣: il primo incontro con un oggetto o un evento nuovo è un momento importante, che rimarrà impresso di più nel ricordo del #cane.
Per questo è importante affrontare ogni nuovo evento o oggetto con una MARCATURA POSITIVA, ovvero facendo in modo che il primo approccio sia collegato a emozioni positive. Fin qui #paroloni... cioè? 🤔
Esempio pratico: #trasportino
Non vi dico che faccia ha fatto Giotto quando mi ha visto entrare in casa con un trasportino per #cani da 25kg 😂 curiosità a mille. Approfittiamone e carichiamo la naturale #curiosità sull’oggetto presentandolo come fosse #lacosapiubelladelmondo . Ci dovete credere, vi devono proprio brillare gli occhi 🤩
Come vedete nel video ho introdotto prima la metà inferiore, dove ho messo dentro la solita copertina del #cucciolo (familiare come posto di riposo e quiete) e ci ho nascosto dentro un bocconcino. Concedete tempo, spazio e calma perché possa esplorare in lungo e in largo, avvicinandosi e allontanandosi come preferisce.
Tempo un’ora sono tornata a montare la parte superiore: risultato la foto finale. Cane sereno. 🥳
Questo non vuol dire che Giotto al primo viaggio in auto non abbia piagnucolato, né che ancora oggi ci entri con un balzo felice... ma si lascia prendere in braccio e infilare dentro senza troppe scenate. Questo anche perché si fida. Ma questa è un’altra storia.
⚠️Visto che c’era una premessa, esagero e oggi metto anche un P.S.⚠️: trasportino solo in auto. Se in casa, rigorosamente con porta spalancata. Altrimenti per me si chiama #gabbia . (a meno d