🍁 Avete mai pensato che la natura può diventare una palestra per fare esperienze e condividere momenti di attività insieme al vostro bassotto?
🌟 Fate caso a cosa vi circonda e siate fantasiosi!
🐾 Domenica 8 dicembre con i partecipanti di #SniffAdventures impareremo anche a come sfruttare semplici elementi naturali per creare set di ricerca olfattiva per divertirvi insieme al vostro bassotto nella quotidianità.🐾🪵🍁
🥾🐾 BassTrekking del 24 novembre 2024 a passo Kanipé
L’importanza di essere parte di un gruppo, in cui condividere esperienze nel rispetto di tutti, mettersi in gioco e imparare dagli altri, superando ostacoli perché insieme si è più forti!
Diventare più consapevoli di se stessi ed esprimere il proprio talento grazie agli immancabili momenti di ricerca olfattiva 🪵🍁
Grazie a tutti per il grande affiatamento che ci mostrate sempre ♥️
Grazie @kalipedog_trekking per portare sempre la tua grande esperienza e per mostrarci e raccontarci ogni volta luoghi pazzeschi 💙
Discriminazione olfattiva
Con alcuni bassotti abbiamo impostato un lavoro di discriminazione olfattiva di un odore.
Con Gino sono bastate due sessioni per memorizzare in modo corretto l’odore e la sua segnalazione.
Gino ha iniziato ad allenare il suo olfatto alla Tana da quando aveva 4 mesi.
Mi emoziono sempre quando incontro umani che non solo permettono ai loro cani di esprimere il loro talento, ma che partecipano attivamente e in modo costante ad un’attività che permette di conoscersi di più e di diventare sempre più “complici”.
E credetemi, diventare il complice di un bassotto, è una cosa seria e non scontata 😎
Riappropriarsi riscoprire le proprie abilità
La ricerca olfattiva è molto utile in quei casi in cui si è instaurato un rapporto esclusivo e simbiotico tra l’umano e il cane e non si riesce in alcune circostanze a vivere la propria individualità serenamente da entrambe le parti.
Da un lato permette al cane di acquisire sicurezza e sentirsi abile e arruolato nel suo essere “cane”, riappropriandosi a pieno titolo di quel senso così famigliare ma un po’ rimasto sopito, che è l’olfatto.
Dall’altro permette all’umano di scoprire quanto è talentuoso il proprio compagno, anche senza il suo continuo aiuto.
Un lavoro di squadra per conoscersi di più.
Oggi in 45 minuti abbiamo impostato un modo diverso di ricerca, senza continui aiuti da parte dell’umano e permesso ad Olivia di sperimentarsi e di ritrovare le sue abilità in autonomia ♥️
Felice di avervi aperto la porta verso questa possibilità 🐾🌸
Fare niente insieme
Stare, insieme, facendo niente.
Spesso durante le consulenze e le sessioni di ricerca, quando incontro personalità frenetiche e impazienti (sia cani che umani), mi capita spesso di chiedere: “ma ogni tanto voi fate NIENTE INSIEME?” E la risposta, al 99% dei casi, sono due occhi grandi che cercano una spiegazione nella mia domanda. Sono sensibile a questo tema perché anche io l’ho dovuto allenare (e tuttora continuo) per stare meglio, perché non era proprio nel mio vocabolario il FARE NIENTE.
Il FARE NIENTE INSIEME, men che meno.
Quando uscivo con Otto dovevo essere “performante”: sempre attivissima, camminare, ricercare, esplorare, fare esercizi e mai un momento di calma.
Come se stessi rincorrendo il tempo, pensando che Otto non volesse altro per essere appagato e sereno. Ma mi sbagliavo.
Studiando, sentendo (nella pancia) e praticando, ho capito che il FARE NIENTE INSIEME è un momento sacro e costituente del nostro rapporto.
Ci permette di stare nel momento, senza chiederci nulla e ascoltarci.
All’inizio è stato difficile, perché io non avevo pazienza e di conseguenza nemmeno Otto.
Poi piano piano, dopo aver fatto una bella passeggiata varia e stimolante, ho iniziato a fare delle pause e fermarmi con Otto nel prato, su una panchina, su un muretto. Ho lasciato andare il controllo, aspettative e giudizio e questo mi ha permesso di affrontare situazioni potenzialmente infastidenti (gente che urla, che passa vicino a noi) serenamente.
Siamo insieme e stiamo condividendo quello spazio e quel tempo.
Senza pensare a nulla.
Solo stare.
La chimica del nostro corpo inevitabilmente si trasforma e insieme ci sintonizziamo sulla stessa frequenza.
E dopo anche solo 10 minuti di FARE NIENTE INSIEME, siamo più consapevoli di chi siamo.
Tu hai mai provato?
Bassotti in Valle - 25 agosto 2024 - Scopello, Valsesia Una giornata importantissima per me ♥️ Il mio primo evento pensato, organizzato, promosso e gestito da sola, incentrato sulle attività olfattive in Valsesia 😍, andato sold out in un giorno. Un sogno che si è concretizzato, grazie a tutti voi che mi seguite nelle mie proposte e vi affidate. Insieme abbiamo percorso un viaggio nel mondo dell’olfatto del cane. Abbiamo sperimentato il campo base, condividendo insieme spazi ed esperienze. Abbiamo visto come ogni individuo è unico. Abbiamo visto e sentito emozioni trasformarsi ♥️ Grazie per tutto quello che mi avete insegnato 🐾🌸 Grazie a @ettore_bassottodelmiocuore per i preziosi video ♥️Grazie a @baruffascopello per il delizioso pranzo tipico e per aver accolto 7 bassotti amabilmente chiacchieroni 🐾♥️
| Giochi di fiuto | a Scopello con Oliver ♥️ Proporre attività in ambiente naturale e vario permette di estendere le proprie esperienze e conoscersi di più, oltre che nutrire il rapporto con i propri umani 🐾🪵🌿Grazie per affidarvi 🌸
Quanto è bello vedere un bassotto di 10 anni che aveva perso un po’ il suo brio, ritrovarsi così felice e determinato, riscoprendosi un gran figo, nella cerca di una “preda” ambitissima? ♥️🐾
Finalmente un sabato di sole alla Tana! ☀️♥️Tracce, scovi, ricerche impossibili, mobility e tanto tanto divertimento 🪵🐾🤩Evviva la primavera! 🌸🌱
Sintonizzarsi
Ormai siamo invasi da scoiattoli in città e per me è diventato un grosso tema, perché l’attivazione nel seguire tracce di Otto, se prima era circoscritta in determinati luoghi, ora è una costante che si presenta all’improvviso. Basta una piccola molecola scoiattolosa che i suoi neuroni olfattivi si incendiano, grazie anche a episodi passati di scorribande goduriose in solitaria.
Mi sono allenata molto nell’osservazione e ho imparato a riconoscere i micro-movimenti del corpo di Otto che si manifestano un attimo prima che diventi troppo tardi un qualsiasi intervento umano, in quanto l’olfatto prende il sopravvento sugli altri sensi e ciaone…
Così, per “raffreddare” un pochino la “fotta per gli scoiattoli” e sopratutto per ritornare al centro di me stessa, stiamo facendo attività insieme al parco con giochi molto stimolanti.
Prima non riuscivamo a fare una cerca di un oggetto in un boschetto perché l’istinto di seguire altre tracce prendeva il sopravvento insieme alla mia ansia anticipatoria.
Oggi, con tanto tanto tanto tanto tanto lavoro su di me, sulla mia CALMA e CENTRATURA (che non finirà mai), siamo riusciti a dimenticarci un attimo del selvatico e a sintonizzarci su una stessa frequenza, tanto da entrare in un boschetto e non perderci in altre tracce se non quella che portava al tug di pelo di pecora.
Che poi lo so che tra due giorni si infilerà in un boschetto a far da matti e io lo aspetteró all’uscita, d’altra parte è un bassotto, ma queste esperienze condivise sono importanti per noi umani, perché ci permettono di essere presenti a noi stessi e aprire il canale dell’ascolto verso noi stessi e verso l’altro.
Libertà. Non è facile la libertà, perché siamo noi i primi ad averne paura, in fondo in fondo. Cosa significa libertà per me?Responsabilità.Responsabilità delle proprie azioni. E quindi libertà di scelta.E tante volte scegliere ci fa paura, perché comporta un cambiamento. Scegliere di accogliere la natura del cane che abbiamo deciso di avere al nostro fianco, non è banale e non è scontato. Sopratutto se è stato selezionato per cacciare selvatico e quindi “allontanarsi da noi”.Scegliendo l’autenticità, ci ritroviamo per forza a fare i conti con i nostri mostri. Nel mio caso, primo fra tutti, il bisogno di controllo. Ma solo dando libertà di esprimersi, libertà di scelta, si possono aprire le porte ad un livello di comprensione ancora più profondo. Concedendoseli per prima cosa a noi stessi. I primi a non essere liberi siamo noi. Imprigionati in gabbie mentali che non ci permettono di accogliere la vita per quella che è. Io così continuo il mio cammino verso l’accettazione di quello che sono io e di quello che è Otto. Stare ferma seduta in un prato per 25 minuti senza fare e dire nulla, mentre lui è a seguire tracce, lontano dalla mia vista, divertendosi come un matto in mezzo ai boschetti, libero di scegliere se e quando tornare, è una fatica per me. Fatica a non chiamarlo, fatica a stare con me stessa. Anche se ha il GPS.Solo così però, accogliendo la mia paura e affidandomi alla vita, divento ogni giorno più consapevole e responsabile di me stessa e inevitabilmente più autentica con Otto.Se non cambiamo noi, la libertà rimarrà solo un insieme di lettere. E non saremo mai onesti fino in fondo con noi stessi, precludendoci la possibilità di mostrarci all’individuo che diciamo di amare e dare a lui la possibilità di farsi “vedere”. Buon processo a chi vorrà! ♥️💫P.S. Qui eravamo in un parco, ovviamente lontano da strade trafficate.