20/11/2023
Comunque non per fare retorica ma, di fronte a certi fatti di cronaca che ti fanno ribollire il sangue e per i quali BISOGNA trovare una soluzione, io sono estremamente convinto che giochi un ruolo fondamentale LA CULTURA. Intesa sia come cultura in sé che come EDUCAZIONE.
E in questo una mano grande, come è sempre stato nella storia dell’uomo, ce la da L’ARTE, quella che tramite storie riesce a farti empatizzare con persone e situazioni diverse dalle nostre, quella che ti fa anche ragionare sulle cose.
È per questo che, ripeto non per fare marchette, un film come C’È ANCORA DOMANI di Paola Cortellesi dovrebbe essere visto. E visto oggi, con quell’efferato e ingiustificabile ennesimo crimine ancora “caldo”; dovrebbe essere visto oggi “sull’onda dell’emozione”, perché qui mi pare che la memoria collettiva duri veramente poco, e che le indignazioni passeggere non bastino mai.
C’è un punto del film, che qui non dico per non spoilerare nulla, che dovrebbe farci molto riflettere. E non tanto sulle botte date da uomini minuscoli nei confronti delle proprie compagne, piaga ancora presente ma che dal ‘46, anno in cui è ambientato il film, ad oggi, non è più qualcosa di socialmente accettato. Mi riferisco, in generale, al SENSO DI POSSESSO, mascherato da amore. Che non è prerogativa dell’uomo incivile e violento (e qui la pericolosità della cosa), ma anche del “bravo ragazzo”, di quello che “non farebbe male a una mosca, solo che è un po’ geloso”, quello che fa i regali alla propria compagna, che la tratta come una principessa, che la adora…come si adora, però, un oggetto di propria proprietà. Ma l’amore non è mai possesso, l’amore è libertà.
E ben venga che ci siano pellicole popolari come questa che accendono i riflettori su queste tematiche. Ho letto in qualche commento alla mia recensione che il film sembra un “grande spot”, nel senso che è girato come fosse lo spot, la pubblicità, di un messaggio. Lo confermo (per me non è cosa negativa), ed anzi BEN VENGA che ci siano “spot” del genere per svegliare questo mondo di m***a dove esiste ancora questa versione tossica dell’uomo e della mascolinità.
Riposa in pace Giulia 💔