20/12/2023
Come promesso, parliamo degli aspetti meno romantici di un’adozione.
I primi giorni sono complessi.
Molti potrebbero sorprendersi, ma Echo aveva nostalgia del canile: lì godeva di una certa libertà, aveva una persona a cui voleva bene, aveva trovato un ruolo e un equilibrio.
Si dice che gli esseri umani si abituano a tutto, beh… vale anche per i cani.
Non tutti sono fortunati come Echo, c’è chi il canile lo patisce, lo patisce davvero e il tanto agognato adattamento non lo trova mai, ma c’è una cosa che spesso si sottovaluta: qualsiasi cambiamento, anche in meglio, è fonte di stress.
Cambia tutto.
Gli odori, i rumori, i luoghi, le persone, come funzionano le cose, cosa viene accettato e cosa no, le abitudini, ecc. Bisogna cominciare a ricostruire tutto da capo.
E’ tanta roba da digerire.
Cambia tutto anche per le persone.
Quello che entra in casa è un estraneo: quante volte un ospite gradito diventa una presenza angosciante quando ti rendi conto che non se ne andrà?
La routine è spezzata, c’è la sensazione di non riuscire a rilassarsi fino in fondo.
Perché “casa”, all’inizio, non è casa per loro.
Affinché lo diventi DAVVERO, affinché compaia il senso di familiarità e naturalezza, ci vogliono settimane (se non mesi).
Ed è normale.
Il tasso di rientro in canile i primi giorni dopo l’adozione è molto alto, spesso per motivi in apparenza futili: il cane perde il pelo, il cane fa la p**ì in casa, il cane mi ha montato la gamba.
Io sono convinta che il vero motivo, in fondo, sia un altro.
Le persone si spaventano della sensazione di estraneità verso un animale che doveva al contrario portare calore.
Non riescono a sentirsi una Famiglia.
Sono anche convinta che bisognerebbe parlarne di più. Si tratta di un argomento difficile da trattare, fa sentire “sbagliati”, ma potrebbe aiutare molte persone a capire che è tutto ok.
Arriverà tutto.
Il legame si creerà, tanto da non capire come sia stato possibile fare senza.
L'affetto, quello vero, arriva con il tempo.