03/03/2024
SARDEGNA
domenica 3 marzo
Mancano i veterinari: chiudono le strutture per le urgenze notturne
Cambia l'utenza - dagli uomini si passa agli animali - ma i problemi sembrano gli stessi: manca personale preparato e disposto a lavorare durante la notte. «La situazione è insostenibile»: il grido d'allarme parte dalla clinica Karel di Monserrato e si diffonde in tutta l'Isola. Dove, a fronte della ultime chiusure e di quelle già preventivate, due sole strutture - private - in tutto il territorio regionale garantiranno il servizio notturno con reperibilità 24 ore su 24. Decisamente poche per gestire nel migliore dei modi le urgenze degli amici a quattro zampe. L'allarme Adriana Ziccheddu, direttore sanitario da vent'anni della clinica Karel, fa giusto due conti: «Ci troviamo a far fronte a circa venti visite durante la notte, parliamo di animali che ci portano da Cagliari, hinterland e anche dall'Oristanese», racconta. Scenario reso ancor più complicato dall'annunciata sospensione del servizio dell'unica altra struttura della zona: la clinica San Giuseppe di Pirri. «Se dovessimo chiudere anche noi l'alternativa sarebbe raggiungere Sassari, questa è la triste realtà. Il che significa condannare a morte gli animali». Quasi un paradosso, viste le tante campagne di sensibilizzazione contro gli abbandoni lanciate da quelle stesse istituzioni che, all'atto pratico. sono inesistenti. «Stiamo facendo i salti mortali per andare incontro alle tante richieste d'aiuto che riceviamo», riprende Ziccheddu, «ma non è umanamente possibile che la responsabilità sia lasciata interamente in mano ai privati, alle prese con carenza di specialisti e con costi che continuiamo a sostenere anche nel caso di animali feriti di cui dovrebbe occuparsi il veterinario della Asl pagato giornalmente per la reperibilità (che può essere contattato solo dai Vigili)». La decisione è presa E se il presente è complicato, la situazione rischia di esplodere con l'imminente annuncio di sospensione del servizio da parte della struttura di Pirri.Manca ancora una data ufficiale, ma la decisione è stata presa: «A breve verrà data comunicazione dell'interruzione del servizio di pronto soccorso notturno, partito ventiquattro anni fa e che non siamo più in grado di assicurare ad alti livelli, perché non c'è disponibilità di personale qualificato e disponibile a fare i turni notturni», spiega Fabio Cottura, responsabile della comunicazione della clinica San Giuseppe. «Una decisione inevitabile, nonostante gli importanti investimenti fatti anche in termini di acquisto di apparecchiature all'avanguardia e di ampliamento della degenza con la terapia intensiva, il problema è che la carenza di medici non ci consente di fare di più. Ci rivolgiamo alle istituzioni affinché trovino una soluzione, perché da soli non siamo in grado di assicurare un servizio assolutamente fondamentale». Oristano e Quartu Un problema noto anche alla clinica Duemari di Oristano. «Abbiamo garantito il servizio di reperibilità sino a prima del Covid, poi ci siamo dovuti arrendere», spiega il direttore sanitario Paolo Briguglia. «Viviamo gli stessi problemi che hanno i medici di base, per tanti anni c'è stato un surplus di veterinari, poi passati in gran parte al pubblico con la riapertura dei concorsi Asl, e il numero chiuso della facoltà fa il resto», evidenzia. «È un lavoro lasciato a noi privati, che non riceviamo alcuna contribuzione. Siamo sempre andati avanti anche con il servizio notturno, stringendo i denti, ma non è stato possibile proseguire». E la stessa decisione è stata presa anche dalla clinica veterinaria di Quartu. Sara Marci RIPRODUZIONE RISERVATA