Vino&Salute

Vino&Salute "Associazione vino e salute, centro studi per la ricerca e la divulgazione degli effetti benefici del vino per la salute"
L'associazione ha sede in Montalcino.

Buongiorno a tutti ...🤗..e fateve na risata ...🤣🤣..e cmq ...😉..e' vero ...🤣🤣🤣
13/12/2022

Buongiorno a tutti ...🤗
..e fateve na risata ...🤣🤣
..e cmq ...😉
..e' vero ...🤣🤣🤣

26/01/2022

Dio bono, mai un minuto in pace questo benedetto nettare che si chiama vino. Oltre che l'Europa, ora anche i cardiologi nella loro associazione World Heart Fundation si mettono a sparà sulla inutilità, anzi dannosità di assunzione di vino e del conseguente alcol in esso contenuto. Mi sembra strano che in questo mondo ottuso non sappiano che non è il cuore che smaltisce l'alcool contenuto nel vino, sempre se ne si fa un uso moderato, ma, come spesso da me descritto, un enzima che si trova nel fegato e che si chiama alcool deidrogenasi che trasforma modeste quantita di alcool, altrimenti cencerogeno, in acetato, innocuo per l'organismo. Ma è mai possibile che l'uomo sappia essere così ignorante nel non vedere più la del proprio naso quando invece macroscopici avvelenamenti arrivano invece dai cibi assunti da derrate agricole coltivate in terreni concimati da ecomafie e così avvelenati da fanghi e gessi cancerogeni. E poi ci scrivono sopra cibo biologico...e siamo tutti contenti e zitti che il dio denaro prodotto dalle stesse organizzazioni nulla fa vedere e sapere......

10/01/2022

Una fetta di carne biologica ed il pranzo è pronto. Se la carne viene da bestiame nato e allevato allo stato brado, con tanto di toro da m***a, perfetto, altrimenti cominciamo male anzi iniziamo dallo stesso spermatozoo congelato per la fecondazione in stalla ad allevamento intensivo. Liberato da substarto nutritivo in cui è stato immerso prima del congelamento, già si porta dietro una piccola eredità di antibiotici senza i quali non vivrebbe nel mezzo che lo nutre. Così già la fonte della vita, nemmeno prima della fecondazione è immune da antibiotico; uno penserebbe invece, almeno quello....no, nemmeno quello. Poi tutto il resto, infatti non c'è allevamento intensivo che non usi, con tanto di veterinario al seguito che deve tutelare giustamente il bestiame nella salute prima della morte per uso umano, con cure antibiotiche appropriate, mai abusando, si spera, ma solo curando o meglio prevenendo nelle varie fasi di accrescimento; dal vitello da carne, da riproduzione, da latte. Così grazie a questi regalini l'umana resistenza agli antibiotici è cosiderata a livello mondiale come uno dei principali problemi della sanità pubblica coinvolgendo equamente medicina umana e medicina veterinaria. Tagliando corto, "...l'utilizzo di antibiotici negli animali porta alla selezione di ceppi resistenti di microorganismi propri del corpo umano....." E mi assale un dubbio...ma chi ci dice che proprio questo nostro corpo, distrutto, meglio indebolito nelle difese, immunità proprie da massicce dosi di antibiotici, i più disparati ingeriti con il nutrimento di quelle varie carni, (bovine, suine,ovine, avicole tutte) non sia anche causa di sofferenza alla debole risposta alle cure contro questo maledetto Covid. Pochissimi laboratori stanno cercando risposte, ma ci vorrà tempo, se mai ce lo diranno. .Francesco Matteucci

08/01/2022

il vino biologico non esiste, forse è meglio se si parla di naturale. Può essere una forma di vinificazione normale. Una vite senza zolfo e ramato, anzi poltiglia bordolese, poco produce se non uve ammuffite. Lo potevano fare greci ed i romani che sulle scogliere rivierastre coltivavano varietà di vite che con poche zolfate davano poi uve che concedevano vini più simili alla marsala che al vino. E Ulisse con Polifemo ce lo dimostrò riuscendo ad ubriacarlo con una coppa sola di vino, anche se il gigante era abituato a bere solo latte di capra. Insomma se vuoi fare un vino naturale, con tutte le cerimonie del creato, usa in vigna zolfo e bordolese, con un pizzico di bisolfito per la conservazione del vino. Invecchiamento, vetro e l'altre cose lasciale all'enologo ed al mercato. A dimenticavo come mai non si può chiamare biologico....sai perchè, perche sia lo zolfo e maggiormente il rame sono sostanze tossiche, per cui papabili cancerogene per la prolungata esposizione al rischio....e non tanto l'alcool in esso contenuto che grazie all'alcol deidrogenasi del fegato trasforma la sostanza alcol concerogeno pura in acetato, quasi innocuo per l'organismo, umano, se ne fai un modesto uso, possibilmente insieme al cibo e non a sciacquo...........comunque, come affermano i biochimici di tutto il mondo, un buon bicchiere di vino al giorno non ha mai fatto male a nessuno....

04/01/2022

---quando si dice biologico: olio biologico, vino bio, grano bio, ortaggi bio, carne bio, pasta bio, insomma tutto naturale, senza sotanze chimiche che lo inquinino. Tutto bello ma se poi prestiamo attenzione a quei ricordi di ottanta anni fa che ci mostravano i prodotti della terra racollti tal quali, derivati dal sudore e dalla mano dell'uomo che seminava e toglieva a mano le erbe infestanti, le rapastrelle, (rapistrum) che qui vi nascevano insieme alle più disparate graminacee foriere di malsemi che difficilmente la macchina trabbiatrice riusciva a rupulire con i suoi numerosi vagli nell'aia del podere. Quel grano che eccetto per governare gli animali da cortile doveva poi essere vagliato a mano per liberarlo dai malsemi, per uso semina e umano. Grande lavoro che oggi poco piacerebbe per il costo della mano d'opera per cui una spruzzatina di disseccante, diserbo in copertura, ma dai, tanto rimane biologico che diamine.....Per il vino giuro che vi dedico il prossimo capitolo....

30/12/2021

Una buona regola da applicare in tutte quelle bocche che "sciacquandosi" ora di vino, birra, di olio, di miele, droghe, acqua, caffè, infusi, latte, cioccolato, formaggi o di sapori di cucina, potrebbe essere la genetica del gusto: L'amico Roberto Barale, Ordinario di genetica Univ. di Pisa e lo stesso prof. di Stefano, enologia e chimica enologica stessa Università, ce lo insegnano. Sei tipi di gusto distintamente percepiti dal palato: dolce, salato, amaro, acido, unami (glutammato), grasso oltre ad altre sensazioni orali come il caldo (capsaicina) propria del peperoncino ed il freddo (mentolo). Per esempio le catechine monomere (composti fenolici incolori) sono responsabili del sapore amaro dei vini come l'astringenza dei flavoni polimeri (tannini) in esso contenuti.....I geni che codificano gli stessi recettori papillari sono codificati da una famiglia di geni altamente polimorfica, cioè molto variabile da individuo a individuo e da etnia a etnia: Diversi studi ne hanno evidenziato la differenza anche per massa corporea.
Da tempo mi chiedo quale verità ci sia in ogni assaggio, degustazione, da quando Roberto, diversi anni fa, in una sperimentale prova sui duecento partecipanti ad un Congresso nazionale di Fitoterapia a Tirrenia o a Montalcino in Vino e Salute, fece una prova assaggio-gustativa, con strisce bibule imbevute di sostanze (PCT) per l'amaro ed altre atte a misurare il sentire, riconoscere i sei gusti.....Ogni gusto aveva nella scheda una scala di "gradienza" dall'amaro pieno, al poco, pochissimo al nulla e così per il salato, dolce etc. evidenziando risposte diverse, e cioè che sono pochissime le persone che sentono gli stessi gusti, gli stessi sapori, gradienze e le stesse sensazioni, con alte variabilità di risposta. E le prove le ha continuate per lungo tempo in ogni propizia occasione e soprattutto su studenti universitari di etnie profondamente diverse. Non mancano certo Istituti di ricerca che abbiano affrontato questa interessante curiosità cercando, con prove sperimetali, soluzioni serie, ma, nel mio modesto apprendere capisco che bene o male nessuna regola precisa dia la qualifica di perfetto degustatore, anzi.....Allora mi pongo la cervellotica domanda....ma come si fa a sapere se, chi assaggia con particolare attenzione e basilare importanza i gusti, sapori dei sapori, sfumature e sentori del vino, birra, olio, formaggio, cioccolata etc. etc...possa dare, comunicare risposte certe, univoche, pur con il dimostrato impossibile perfettamente sentire, descrivere le vere proprietà gustative di quel determinato alimento. Non è forse più facile che si imparino a memoria alcune parole, frasi fatte, per poi riportarle sul conosciuto, da tempo, alimento assaggiato? Io sento se è "bono", come diciamo quassù, riconoscendone sapori atavici propri perchè ne ho assaggiati, memorizzati nei recettori del mio cervello, tanti nella mia vita, diciamo dai primordi ed anche prima della nascita del Consorzio, ed anche di semplici e buoni fatti con le mie mani....e nelle prove del gusto fatte, mediamente percepisco le sfumature di amaro (PCT fenittiocarbonide) e pur sentendo perfettamente tutti gli altri gusti non ho mai sentito, assaporato, gustato tutto quell'infiocchettare semiimmaginifico, per me ruffianamente stucchevole che ascolto oggi.....allora??...ma non sarebbe più giusto che chi è preposto all'assaggio di un determinato alimento, fiore all'occhiello e per questo maggiormente delicato, intoccabile, qualificato e qualificante, prima si sottoponesse alla genetica del gusto, facile da mettere in pratica anche con trucchetti di assaggio (diversificare o addirittura toglere nelle cartine la gradazione di alcuni dei sei gusti per lo scaltro supertaster che li conosce a memoria e non li racconti tutti) e poi, per palati simili, oppure meglio per palati dissimili, operare con gli assaggi, oppure si scegliessero intanto "super" maggiormente quelle donne che, come scientificamente dimostrato da sempre posseggono proprio un indice minore di massa corporea.
In una ricerca condotta nel (Dep. of Biological Science, Brock Univ., Canada) su più di mille "super" si evidenziava una percentuale altissima degli stessi predisposta al non sentire, o sentire poco l'amaro nelle prove con cartine (amaro PUROP) che portavano, passavano poi ad assaggi di diverse tipologie di vino al buio evidenziando la loro preferenza, inclinazione a scegliere, ad apprezzare vini dolci e fortificati (liquorosi), rifiutando nel contempo il gradimento anche per cioccolato fondente amaro...concludendo così che proprio colui che non sente l'amaro PCT o PUROP che sia, geneticamente indicato come "tt" nelle prove, non può essere un assaggiatore ....e guarda caso quei mille erano proprio supertasters. Per chiarezza TT è colui che sente appieno l'amaro, Tt mediamente, tt per nulla. A conferma della ricerca appena accennata, quei rari che si possono permettere di fregiarsi di super assaggiatori sono solo coloro che hanno una mutazione del gene TAS2R38 codificatore dl gusto amaro, anche se questa mutazione tende a far evitare le bevande alcoliche e fortunatamente il fumo. Peggio ancora se non senti, o senti affievoliti uno o più gusti nella prova, non me li puoi ritrovare anche con sfumature o sentori nell'olio, nel vino, nel pecorino, cioccolato, birra...Si può dire....ma se faccio una desgustazione al buio, non dicendo che vini, oli....sono? Bene la genetica memorizzata, codificata in ognuno di noi, specialmente se mestieranti o avvezzi a quell'apprendere nei recettori del cervello e del palato di due o tre particolari sapori, ora di quel vino piuttosto che di un altro, anche giovane o invecchiato, uniti all'olfatto "perfetto" fanno si che se ne riconosca, la provenienza, la struttura, la base, il portamento poi, avendo imparato a memoria gli altri aggettivi di abbellimento, ad un vino aggiungono anche fantosiosi attributi che ha sapori di "ciliegino", perchè famoso collega ce lo sente o in quella particolare area vinicola c'è, così come per il tabacco, prugna, mirtillo, note di sottobosco, cioccolato, fiori, frutti di bosco, frutta rossa, legno, fieno di campo, castagne lesse, di galestro, astringente-tennico, abboccato, amabile, di rocce laviche, in bocca pieno, finale armonioso....che si mastica bene in bocca...detto in TV da corposo e baffuto assaggiatore alzandosi dal tavolo di degustazione di una blasonata nobildonna fiorentina....e questo mi fa scompisciare dalle risate....La poesia l'ho imparata anche io.....anche se purtroppo, in momenti critici di un recente passato, quell'incipiente ciliegino comparso in alcuni vini non era proprio di parte...

15/05/2021

Allungare il vino con acqua o dealcolizzarlo, mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie, come per le si*****te. Insetti a tavola e tagli ai programmi di promozione per disincentivare l'acquisto di carne e salumi. Altre ghigliottine che penalizzano prodotti simbolo della dieta mediterranea. E non si dica che già in tempi meno sospetti, molti anni fa lo avevo scritto e denunciato con forza anche su questo sito.

13/05/2021

Piove, fa freddo, onestamente anche se l'acqua non basta mai, questo tempo comincia a rendere triste e umido un paesaggio agreste unico. Le viti pazienteranno ancora un pò, in attesa di quel sole che le nutre e le rende forti, pronte per un prodotto come al solito unico al mondo....

09/04/2021

....vino naturale, una dichiarazione d'amore verso il vino che in Europa sembra non trovare una definizione, collocazione precisa. Certo è che con gli avanzati odierni stadi di vinificazione cosa sia il vino naturale nessuno ricorda e presto rimarrà un segreto per pochi......

21/02/2021

....una delle poche mosse in agricoltura che fanno riprendere fiducia in noi stessi e nella vita, è vedere con quanta cura ed attaccamento gli operai preposti potano o hanno già potato le vigne di sangiovese, riportando la pianta dormiente a creare così nuovi getti e tralci utili per una nuova fruttificazione. Ti accorgi finalmente che il mondo non muore, non cessa di vivere con la pandemia, ma è la forza della immutabile natura che nel bene e nel male riesce sempre a contrastare e vincere sui mali dell'umanità. E sicuramente un buon bicchiere di vino riesce ancor meglio...

01/01/2021

...un buon anno, un anno migliore certo, tanta voglia di ricominciare, di rivedere le persone in giro con solo magari due bordolesi di vino in mano, ma importante è sapere, vedere che in giro c'è qualcuno. Ora è tetro, è triste, comunque per ora cerchiamo di rimanere attenti, di continuare le precauzioni che ancora per una salvezza certa per tutti c'è ancora tanto da attendere.....

23/12/2020

...Quattro ristoranti, Alesandro Borghese, val d'Orcia e val di Chiana, Montalcino e paesi della Chiana, piatti e bicchieri di Vino, Pinci(pincello-pinceum) storpiati come al solito con Pici, misconoscenza della storia dei pinci, piatto boscaiolo e povero senza uova e con misero condimento, briciole e gotino, quando c'era, oggi varianti in mutazione della modernità e dell'opulenza, non una bottiglia di vino sulle tavole imbandite, una ventata di immagini appena accennate degli splendidi paesi interessati, un errore enorme chiamare a Montalcino i nostri Pinci nel non autoctono "p***o". Quanta storia, quanta cultura persa nella moderna e menefreghista approssimazione.....

17/12/2020

.... Phaseolus vulgaris, fagiolo comune già in uno degli ultimi convegni di vino e salute portato alla ribalta dall'amico prof. Barale, ordinario di genetica di Pisa, quale alimento utile per un migliore assorbimento fiiologoco dell'alcool contento nel vino; oggi ritorna alla ribalta proprio con un gruppo senese composto anche dal prof, Marco Biagi, anche lui ex del gruppo scientifico vino e salute, portando avanti con successo una ricerca (Dep. Biotecnology - Dep. Physical sciences, Chemistry and Pharmacy di Siena) sul fagiolo di Venanzio, varietà locale del Comune di Murlo. Il lavoro "Chemical Composition and in vitro investigation of potential efects on Colorectal Cancer" evidenzia dati che indicano quaesta varietà come promettente fonte di componenti bioattivi con attività antiproliferativa su modelli cellulari di cancro al colon in vitro. Parole chiave: Phaseulus vulgaris L.; Biodiversity; Nutraceuticals; Oxidative stress; infiammation; functional food; COX-2; Colon cancer. Che dire di un'altra eccellenza toscana, anzi senese che entra a far parte con le sue proprietà fitoterapiche basilari per la salute dei cittadini. Prodotti di nicchia propri della dieta mediterranea che senza soldi per la ricerca, finalizzati maggiormente alla salute, rimarranno anche oggi nel dimenticatoio.

13/12/2020

...a fronte di circa ventimila nuovi infetti da covid giornalieri si ridà il via libera a quasi tutti e tanto per salvarsi il c**o nel dire io l'avevo detto si annuncia una terza ondata aspettando e sperando nella cura e nei vaccini, se va bene bene fra un mese o due. Pur capendo la gioia degli addetti ai lavori, con colazioni, pranzi, abbigliamento......con assembramenti da stadio per comperare un capo di vestiario firmato, un paio di scarpe o un buon caffè al bar, non capisco la stoltaggine della gente che vede morire migliaia di cittadini e ad oggi circa mille addetti ai lavori tra medici infermieri e volontariato, fregandosene altamente della salute propria e di tutti. Quei co****ni che non possono stare attenti celandosi in malo modo dietro ad una mascherina sgangherata e mal portata non capaci mai di portare rispetto a se stessi e a tutti i milioni di italiani che soffrono o grazie proprio alla stupidità e menefreghismo del branco di pecore sono già morti. Una buona bottiglia di vino di qualità, uno spicchio di formaggio, una frugale polenta casalinga valgono molto di più dello struscio illuminato di sfarzo al veleno......

11/12/2020

......son sicuro che il premier Conte, per addolcire le bocche dei niet Europei e la bocca della Merkel che ha interceduto per i 209 miliardi, non abbia portato con se in Europa colletti bianchi incapaci ma tante bottiglie di Brunello che aprono qualsiasi porta nel mondo intero. Ne ho certezza per averlo fatto io stesso in Europa con la discarica di Montelandi e per mille altre opportunità Italiane di lavoro e ricerca scientifica a Roma con vari Ministeri, in Siena, con Università e CNR....... In vino vincis.

27/11/2020

...Rita Levi Montalcini, grande scienziata che al suo ritorno dall'America dove aveva lavorato a lungo sulle neuroscienze fu subito invidiata, poco ben vista, per non dire odiata da molti suoi colleghi italiani (romani) fino a che, vinto il Nobel, questi diventarono ruffiani suoi adulatori tanto da crearLe ex novo un nuovo Istituto di ricerca in Roma. Era grande lavoratrice, schiva, non da salotti bene romani, impenetrabile e mal assoggettabile, ecco perchè....
Ricordava sempre Montalcino con piacere e con vero orgoglio per alcuni anni Le ho portato a casa sua due prodotti senesi dei quali era particolarmente amante, per non dire ghiotta: Ricciarelli di Siena e Vin santo di Montalcino.

26/11/2020

...ho ascoltato in recenti programmi televisivi timidi messaggi positivi sul vino lanciati a denti stretti da ben conosciuti professoroni denigratori fino a ieri di qualsiasi tipo di vino.
Diete rigorosamente ad acqua e poco più, semmai un goccio d'olio EVO, ma solo un goccio, senza carne, pane, pasta......
Non una parola sulle sostanze nel vino contenuto, in special modo sui polifenoli e del famoso resveratrolo che nel vino rosso è ben conosciuto e presente, oggi più che mai alla ribalta scientifica per le dimostrate capacità di prevenzione e curativa oltre che su cellule tumorali, anche per il Covid che tutti noi impaurisce e distrugge. Sulla rivista internazionale Nature del 10 febbraio 20 lo si indica come unica possibile opzione di origine naturale per la prevenzione ed il trattamento del coronavirus cinese, il 12 marzo la Saw Swee Hoek School of Public Health della National University of Singapore, in un particolareggiato Report cita il resveratrolo tra le potenziali opzioni terapeutiche naturali, il 3 aprile il prof. Montagnier, Nobel per la Medicina nel 2008, cita in una intervista sul covid-19, il resveratrolo tra le sostanze naturali che possono essere utili contro il coronavirus; il 12 aprile Sperimentazione clicica Ospedale

07/11/2020

...in trasmissioni dedicate o particolari come GEO capita di veder con sommo piacere filari di viti ordinati e splendidamente colorati, cantine perfette, vini di pregio, poi capita sempre più spesso di osservare
vigne disordinate e mal tenute, uva anche marcia e sbattuta in primo piano come prodotto di nicchia, oppure una raccolta arruffata e frettolosa di uve rosse in vigna con inerbimento selvaggio e alto,
come una foresta dove bisognava andare a cercare le zocche d'uva con pazienza certosina, ed uno svuotamento di queste nella diraspatrice dove fili di erba di ogni specie e verdi pampini passavano beati insieme al mosto.
Mi sono segnato anche i nomi dei vitigni e le aziende che qui evito di riportare, ma le tecniche e l'incuria viste e riviste in TV, nemmeno lontanamente ricordate nei nostri luoghi cento anni fa, non sono un esempio, immagine perfetta,
non preannunciano nulla di buono per quei vitigni famosi.

Indirizzo

Piazza Cavour 13
Montalcino
53024

Sito Web

http://www.vinoesalute.com/

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