Iguazu - Centro Addestramento Cani

25/09/2024

24/10/2023

Si è spento nelle scorse ore questo straordinario quattrozampe originario del Portogallo capace di superare i 31 anni di vita.

25/08/2023

Smarrito a Giffoni

19/05/2023

Condividete ed aiutiamo nella ricerca!

18/05/2023

Ciao sono Eduardo e sono un educatore cinofilo e consulente comportamentale canino. Collaboro con il centro Iguazu da molti anni ormai e voglio presentarti alcuni aspetti del mio lavoro:

La mia consulenza comportamentale per i cani

-La relazione tra il cane e il suo ambiente
La base del mio lavoro è la relazione tra il cane e il suo ambiente, che comprende anche i padroni e gli altri esseri umani. Ogni cane ha delle esigenze specifiche che dipendono dalla sua razza, dal suo carattere e dalla sua storia. A volte, queste esigenze non sono soddisfatte dall'ambiente in cui vive il cane, e questo può causare dei problemi comportamentali.

-I due fronti di intervento

Per risolvere questi problemi, agisco su due fronti:
• Adatto l'ambiente alle esigenze del cane, per quanto possibile. Ad esempio, se il cane ha bisogno di più spazio o di più stimoli, cerco di creare delle opportunità per farlo muovere e giocare di più.
• Insegno al cane nuove strategie per gestire le situazioni che scatenano le sue reazioni indesiderate. Ad esempio, se il cane abbaia troppo o mostra aggressività verso altri cani o persone, gli insegno a concentrarsi e fidarsi di me e lo guido verso altre attività per lui più piacevoli e interessanti.

-I metodi che uso

Per farlo, uso diversi metodi che sfruttano le capacità di apprendimento del cane, ma anche il rafforzamento del legame con il suo compagno umano e le risposte fisiologiche che alcune posizioni inducono nel cane. In questo modo, passo dopo passo, cerco di cambiare la prospettiva del cane e di rendere l'ambiente più confortevole per lui.
Un esempio di metodo che uso è lo S.M.A.R.T (See, Mark And Reward Training), che consiste nel premiare il cane con un "bravo" e una ricompensa ogni volta che fa qualcosa di positivo. In questo modo, il cane impara a ripetere i comportamenti che gli hanno portato beneficio .
Un altro esempio è la posizione sdraiata o Zen-Down, che consiste nel far sdraiare il cane sul fianco e rilassarsi insieme a lui. Questa posizione ha un effetto calmante sul cane.

-I risultati che ottengo
I risultati che ottengo con questi metodi sono molto soddisfacenti, sia per me che per i miei clienti. I cani diventano più sereni, più obbedienti e più felici. I padroni diventano più consapevoli delle esigenze dei loro cani e più capaci di comunicare con loro. La relazione tra il cane e il suo ambiente migliora notevolmente.

Un testimonianza di uno dei miei clienti:
"Abbiamo trovato Eduardo per caso cercando su internet eravamo demotivati e demoralizzati,poiché in zona da noi figure del genere così preparate non se ne trovano. Ci siamo quindi affidati ad Eduardo fidandoci di tutte le recensioni positive lette ,ed è stata la miglior scelta che potessimo fare!!! Eduardo è un professionista eccellente,un educatore empatico, competente e soprattutto paziente,che ama molto gli animali ed essi lo percepisco (è riuscito a diventare amico con il nostro cagnolino ,sin dal primo incontro) ha individuato subito il problema e ha trovato la giusta terapia spiegata in maniera semplice e chiara.Con solo poche lezioni abbiamo notato miglioramenti. Consigliamo vivamente Eduardo ,affidarsi a lui e la miglior scelta che si possa fare per il bene dei nostri amici a quattro zampe.Non smetteremo mai di ringraziarlo e credeteci chiamatelo e non ve ne pentirete assolutamente!!!"
Grazie Eduardo!"
-Rocco F.

Questo è un esempio di successo del mio approccio. Il cane di Rocco, D. è un Bouledogue Francese. D. soffriva di ansia da separazione, un disturbo che lo portava a manifestare comportamenti problematici quando i padroni uscivano di casa. Appena se ne andavano, D. si agitava e cominciava ad abbaiare, guaire e grattare la porta. Nella prima lezione, ho spiegato ai padroni come gestire questa problematica. Ho fatto lavorare i padroni sugli aspetti descritti precedentemente, e gradualmente il cane è riuscito a tollerare sempre più tempo da solo. Dall'ultimo aggiornamento di Gennaio era arrivato a 15 minuti, e per un cane che non tollerava nemmeno un minuto, quindi meno di 60 secondi, 900 secondi sono un grande passo avanti. Sono molto orgoglioso di Dino e dei suoi padroni, che hanno dimostrato impegno e dedizione nel seguire il mio metodo. Sono sicuro che con pratica e pazienza Dino riuscirà a stare da solo senza problemi e a godersi la sua vita.
Se vuoi saperne di più sui miei metodi e sui miei servizi, contattami tramite il sito web di Iguazu https://www.iguazusrl.it/ o la sua pagina fb Iguazu - Centro Addestramento Cani oppure il mio sito web www.mrwoof.it

Foto di Martin Dufosset: https://www.pexels.com/.../bulldog-rivestito-corto.../

17/05/2023

Ma cos'è questo "cane"?
Ti sei mai chiesto come è nato il cane? Come si è evoluto dal lupo? E quali sono le differenze tra i due canidi?
In questo articolo ti racconto la storia affascinante del Canis lupus familiaris, la sottospecie del C. lupus, ovvero il lupo grigio, che ha dato origine al nostro amico a quattro zampe.
La parentela tra cane e lupo è ormai accertata da numerosi studi scientifici, che hanno dimostrato che entrambi derivano da un antenato comune. Tuttavia, il cane domestico non è un lupo e ricalca ben poco del suo progenitore.
Sulla sua origine si sono spese numerose parole, e ad oggi rimangono molte ipotesi più o meno sostenute da prove, ma poche certezze.
Le due teorie dominanti sono quella della domesticazione diretta del lupo, e quella della domesticazione spontanea del lupo che potrebbe aver generato un protocane poi domesticato e selezionato in maniera diretta.
Nel primo caso i cuccioli di lupo venivano presi probabilmente per le caratteristiche tipiche di ogni cucciolo (testa ed occhi grandi, movimenti scoordinati) che li rendevano attraenti e stimolavano la necessità di cura da parte degli esseri umani. Da qui gradualmente, tramite selezione artificiale da parte dell’uomo, il lupo si è adattato ed evoluto in cane.
Questa teoria presenta però alcuni problemi, non ancora chiariti. Il lupo è un animale altamente specializzato, il suo cervello è del 20% più grande di quello di un cane, e i suoi sensi sono molto acuti. Anche il suo sviluppo è molto più rapido che nel cane. In tempi recenti si è provato ad “addomesticare” i lupi, prendendo dei cuccioli fin da piccolissimi, ma il tentativo ha portato solo allo sviluppo di tolleranza nei confronti degli umani. È impossibile rendere collaborativo un lupo, la sua intelligenza e l’alta specializzazione lo rendono indipendente e non in grado di lavorare insieme all’uomo, rendendolo di fatto un pessimo compagno. Come gli uomini primitivi potessero rendere collaborativi i lupi rimane un mistero.
La seconda teoria invece appare più sensata e colma molte falle della precedente, pur essendo anch’essa difficile da dimostrare. Lupi con distanze di fuga minori cominciarono ad avvicinarsi alle discariche del mesolitico (un periodo compreso tra il 10.000 a.C. e l’8.000 a.C., ma alcuni studi hanno retrodatato ulteriormente la domesticazione del cane tra i 20.000 e i 40.000 anni fa). La presenza di cibo, dallo scarso valore nutritivo, ma comunque sempre presente, ha messo in moto la selezione naturale che ha selezionato i canidi e li ha anche modificati fisicamente, facendogli perdere le orecchie dritte, le colorazioni poco cangianti ed adattate all’ambiente, le dimensioni importanti, portando ad un nuovo canide con orecchie pendenti, fisicamente leggero, con colorazioni varie, con tolleranza alla presenza umana ed un cervello più piccolo di quello del lupo; si è assistito dunque alla neotenizzazione del lupo ed è avvenuta in questo modo l’origine dell’antenato del cane attuale.
Con queste circostanze, per un uomo primitivo, era sicuramente più facile avvicinarsi agli esemplari o prendere i cuccioli e cominciare ad allevarli. Questo può essere avvenuto in un tempo relativamente breve, forse decenni. Tale assunto è dimostrato dall’esperimento sulle volpi argentate del genetista e zoologo Dmitrij Konstantinovič Beljaev, che ha dimostrato come in poche generazioni era possibile ottenere dei canidi con temperamento non più selvatico, morfologia diversa, una pelliccia molto differente dai loro antenati e un’alta tolleranza verso l’essere umano.
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e ti abbia fatto scoprire qualcosa di nuovo sul tuo amico a quattro zampe. Se vuoi approfondire l'argomento o hai bisogno di aiuto per educare il tuo cane, contattami! Sono un educatore cinofilo professionista e posso offrirti i miei servizi personalizzati e di qualità.
Foto di Aksinia Avelur: https://www.pexels.com/.../natura-campo-animale-cane.../

12/05/2023

08/05/2023

Per ora il negozio resterà CHIUSO,vi faremo sapere quando riapriremo

18/04/2023

Tratto da Laboratorio di Etologia Canina "Intervista al prof. D'Aniello su uno dei nostri ultimi studi riguardanti la percezione olfattiva delle emozioni umane da parte dei cuccioli di cane. Ringraziamo Kodami per l'articolo.
Come reagiscono i cani all’odore delle emozioni umane. L’esperto: «Nei cuccioli le risposte alla paura sono innate»"

Un nuovo studio guidato dalla Federico II di Napoli ha analizzato le risposte dei cuccioli di cane ai segnali chimici umani indotti dalle emozioni

05/04/2023

Tratto da Laboratorio di Etologia Canina
"Siamo lieti di condividere con voi l'ultimo articolo del LabEC , in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Statistica e il William James Center for Research.
I nostri risultati mostrano che l'odore di paura attiva modelli di comportamento coerenti sia per i cuccioli che per i cani adulti. Tuttavia, nessuna differenza comportamentale tra le condizioni di controllo e felicità è stata trovata nei cuccioli. Al contrario, i cani adulti mostrano modelli distintivi per tutte e tre le condizioni di odore. Le risposte ai chemosegnali umani di paura influenzano sistematicamente i comportamenti visualizzati dai cuccioli e dai cani adulti, che potrebbero essere prefigurati geneticamente. Al contrario, l'odore dei chemosegnali della felicità costituiscono segnali che richiedono l'apprendimento durante i processi di socializzazione precoce, producendo modelli coerenti solo in età adulta.
Trovate il lavoro dal titolo "When are puppies receptive to emotion-induced human chemosignals? The cases of fear and happiness" al link: "

We report an observational, double-blind, experimental study that examines the effects of human emotional odors on puppies between 3 and 6 months and adult dogs (one year and upwards). Both groups were exposed to control, human fear, and happiness odors in a between subjects’ design. The duration ...