La Sezione di Monza, con il nome di “Delegazione Comunale di Monza dell’Ente Nazionale Protezione Animali”, viene fondata nel 1940 da Don Giuseppe Baraggia: cappellano degli alpini, maestro di musica, organista del Duomo e grande amante degli animali. Don Baraggia fa costruire negli anni immediatamente successivi il canile di Monza proprio in via Buonarroti, dove sorge l’attuale canile. Nel period
o bellico, grazie alla sua autorevolezza e alle sue conoscenze, riesce a recuperare residui di carne sequestrata per alimentare cani e gatti randagi. Tuttavia nei primi anni ’70, la delegazione di Monza si imbatte in un grave periodo di crisi e viene retrocessa a semplice fiduciariato. Giancarlo Malnati, veterinario specializzato in cavalli con una lunga esperienza amministrativa in Kenya. Con lui, insieme ad un giovanissimo Giorgio Riva, ripartono le attività della sezione: nel 1979 l’ENPA riprende la qualifica di Delegazione Comunale e Giorgio Riva viene eletto presidente. L’attività della delegazione inizia a crescere con l’arrivo di nuovi volontari e grazie alla notorietà acquisita attraverso una serie di trasmissioni televisive sull’emittente locale TeleMonzaBrianza. In “Qua la Zampa – incontro con il mondo animale” Giorgio Riva, nel ruolo di conduttore, fa conoscere al grande pubblico i reali problemi degli animali fino ad allora raramente menzionati dalle tv di Stato: gli abbandoni, i maltrattamenti, la vivisezione, gli zoo, i circhi, i canili, utilizzando il mezzo televisivo anche per proporre adozioni per cani e gatti in cerca di padrone.Va ricordato che in questi anni la legge vigente sul randagismo (testo unico Polizia Veterinaria 1954) prevedeva, dopo 3 giorni dall’accalappiamento, la soppressione eutanasica, oppure la cessione a istituti per la ricerca (leggi vivisezione) per tutti i cani ricoverati nei canili pubblici che non venissero ritirati dai relativi proprietari o adottati. L’unico modo per salvare questi animali era quello di accoglierli in un rifugio. Nel 1974 ENPA di Monza ospitava 15 cani trovatelli in 4 box affittati presso il canile Fusi di Lissone. Successivamente ci fu un tentativo di spostare il piccolo rifugio a Brugherio, affittando parte di una struttura privata. Il problema principale di questa soluzione era un impegno economico eccessivo per gli scarsissimi mezzi dell’epoca ma, soprattutto l’inconciliabilità tra il principio zoofilo che ispirava ogni nostra azione con i principi meramente commerciali della struttura che ci ospitava. Nel tentativo di risolvere la questione che non ci permetteva di salvare tutti i cani che ci venivano segnalati, fu presa una decisione all’epoca rivoluzionaria. Nel 1983 l’ENPA di Monza, per la prima volta in Italia, firma una convenzione con un gruppo di 8 comuni (appartenenti alla neonata USSL 64) per la gestione di un canile intercomunale. Negli anni successivi, interamente a sue spese, la sezione di Monza amplia con 13 box il canile di via Buonarroti e ristruttura il primo piano della palazzina per organizzare il primo gattile. Nello stesso edificio troverà anche posto una piccola ma efficiente sala chirurgica nella quale i veterinari liberi professionisti che aderiscono alle iniziative dell’ente sterilizzano per la prima volta i gatti randagi. A metà degli anni ’90, per poter ottemperare alle norme previste dalla legge 281/91, il canile viene ingrandito ulteriormente e viene costruita, sempre a spese della sezione, una nuova infermeria. Negli anni successivi, il Comune di Monza concede l’utilizzo delle aree dismesse attigue al canile, precedentemente occupate dalle stalle di sosta per il mercato cavalli e per il macello comunale. Nell’anno 2003 il Comune di Monza, su precise richieste dell’ENPA riconosce l’inadeguatezza del canile comunale e predispone i finanziamenti e le progettazioni necessarie per un nuovo canile-gattile. A distanza di oltre 10 anni, a causa di motivi politici legati a cambi di amministrazioni e a nuove leggi statali, il nuovo canile di Monza è ancora in costruzione e verrà (forse) consegnato alla città a metà del 2014. Nel 2003 l’ENPA di Monza nel frattempo diventata sezione provinciale di Monza e della Brianza, trasferisce la propria sede operativa e amministrativa dal piccolo seminterrato di via Enrico da Monza alla bellissima sede di via Lecco 164, acquistata grazie alla vendita di un immobile ricevuto in eredità dalla signora Fara Pattarin. Nella nuova sede trovano spazio gli uffici di presidenza, l’amministrazione, l’ufficio dell’operatore in servizio, l’ufficio legale e l’ufficio guardie zoofile. L’ampio salone viene utilizzato per le riunioni dei soci previste dallo statuto, le riunioni dei vari settori e anche per eventi divulgativi a tema rivolti ai volontari e ai cittadini. Durante questi anni di lenta, faticosa ma continua crescita, la sezione di Monza si è organizzata in settori operativi specializzati che fanno capo a responsabili, i quali, nella maggior parte dei casi, ricoprono la carica di consigliere. Il responsabile legale della sezione è il presidente, il quale ha anche funzioni di direzione generale; per la parte amministrativa, il tesoriere. Da alcuni anni, nelle strutture dell’ENPA e in particolare il canile, oltre ai 200 volontari, danno il loro contributo anche persone diversamente abili seguite dai servizi sociali e, ultimamente, anche persone condannate a lavori socialmente utili.