01/05/2023
Abbiamo dei punti fermi, questi sono frutto di studi, dove il "secondo me" non è accettabile.
I concetti di seguito sono un estratto di un testo(pubblico) di Marco Motta, che condividiamo in pieno. In un seminario ci ha dimostrato come le belle parole, devono poi diventare fatti.
A noi piaccioni i fatti! Buona lettura ;)
“Il figurante cinofilo nella sua formazione, nei ruoli e nelle sue attività”
L’Unità Cinofila da Soccorso è un team uomo-cane (conduttore e cane) impiegato, durante le operazioni di soccorso, per la localizzazione di persone scomparse in superficie, sepolte da macerie o travolte da valanghe, oltre al salvataggio in acqua. Le varie tecniche di soccorso possono essere insegnate ai cani che hanno ricevuto una buona educazione di base. I corsi di educazione insegnano ai proprietari a gestire e controllare i comportamenti del proprio cane nei vari ambienti e situazioni in cui verranno a trovarsi. Successivamente si inizia ed indirizzare il cane ed il conduttore ad un addestramento specifico per il tipo di ricerca da svolgere. E’ nella fase della specifica attività che viene richiesta l’indispensabile presenza del “figurante”. Nella relazione che segue si cercherà di individuare tale ruolo, spiegarlo e collocarlo all’interno della struttura di lavoro ed, inoltre, di capire se necessita di specifica preparazione o se, in generale, un operatore del settore potrà tranquillamente essere “assoldato” a svolgere tale mansione.
Il figurante in cinofilia
La mia ricerca finalizzata a trovare specifici riferimenti circa il ruolo ed il lavoro del “figurante” ha dato risultati pessimi. Nonostante su ogni campo di lavoro ed in ogni gruppo cinofilo si senta costantemente rimarcare l’importanza del figurante, è risultato pressoché impossibile trovare riferimenti bibliografici e di lavoro. Forse perché questa risulta una figura di secondo piano; forse perché il merito e l’immagine del lavoro è sempre riferita in primo luogo al cane ed al suo conduttore; forse perché è inteso come lavoro di subordine e di supporto all’unità cinofila. Nel dizionario di italiano al termine “figurante” troviamo: “che o chi prende parte a uno spettacolo teatrale comparendo in scena ma senza pronunciare parola” persona di poca importanza. Si trovano sporadici articoli con questo riferimento e rimandano, comunque, a delle impressioni personali e raccontano della quotidiana esperienza. Risulta prassi comuni e consolidata che il ruolo del figurante venga svolto a “rotazione” tra i vari conduttori presenti sul campo trascurando un vera e doverosa formazione e individuazione di ruolo a specifiche figure all’uopo designate. Certamente il figurante è una persona che lavora nel retroscena rispetto all’immagine che viene trasferita all’esterno, che non appare mai nelle cronache e non è mai il riferimento di elogi e ringraziamenti; ma è la persona che lavora con tutti i cani del gruppo ed è, con il conduttore, la chiave di svolta del successo (ed anche dell’insuccesso) delle unità cinofile. Il figurante deve avere una grande e profonda conoscenza del cane, di come comunicare, di come motivare e di come modellare il lavoro dello stesso; è colui che crea la differenza tra un cane che cercherà di fare tutto per incanalare le sue doti e risorse nella ricerca di una persona ed un cane che dirà “ma a me cosa importa?”; deve farsi amare, deve diventare la persona più simpatica, più desiderabile, una persona che il cane sentirà la necessità di rincorrere, di cercare, di trovare. Per tutto ciò è comunque indispensabile conoscere, capire e interpretare il cane con i suoi atteggiamenti e le informazioni che ci trasmette, così come è fondamentale la conoscenza delle razze, della morfologia, dell’educazione, della comunicazione, della motivazione, della gratificazione, insomma, di ogni aspetto e argomento sia strettamente correlato al cane. Il figurante nasce già con le fasi di addestramento dei cani per utilità e difesa; la cinofilia italiana prende a spunto quanto viene migliorato e meglio interpretato nei paesi europei ed in particolare in Germania. E’ nel 1974 che l’E.N.C.I. organizza in Italia il primo corso di formazione per Figuranti Ufficiali con docenti di alto livello. Nel corso dei successivi anni non si è però sviluppata e particolarmente motivata questa figura; anche la cinofilia in genere, del resto, ha riscontrato particolari miglioramenti e sviluppi solo nel corso degli ultimi anni grazie alla capacità di alcune persone che, amanti dell’argomento, hanno creduto necessario conoscere più profondamente la materia e sviluppare argomenti e tecniche di lavoro e di rapporto di nuova concezione (per il nostro paese). Non è molti anni che si trova risconto di centri cinofili che applicano “l’addestramento gentile”, che pongono come fulcro del lavoro il rapporto e la comunicazione con il cane. L’addestramento delle unità cinofile da soccorso è da sempre stato impostato sulle regole dell’addestramento per cani da utilità e difesa, con i conseguenti retaggi di tale addestramento; conseguentemente anche il figurante è una figura improntata e “sintonizzata” su tali caratteri. Probabilmente, con il passare degli anni, verrà data maggior importanza e verrà forse ritenuto fondamentale l’apporto del figurante e, come nell’addestramento, si arriverà a sviluppare un particolare e personalizzato lavoro di formazione con una diversa responsabilizzazione.
Le conoscenze del figurante
Come già detto in precedenza è opportuno e fondamentale che il figurante abbia una conoscenza della materia il più ampia possibile; anche la conoscenza degli esercizi base della condotta e dell’obbedienza non dovrebbero essere trascurati. In particolare sembra opportuno individuare e conoscere una serie di argomenti correlati all’attività del figurante: PIANIFICARE - LAVORARE – RIFLETTERE. ETOLOGIA > studio del comportamento animale. CINOLOGIA > studio del comportamento del cane. La conoscenza dell’ISTINTO e dell’ATTITUDINE; il primo è denominatore comune a tutti i cani mentre il secondo è legato alla razza. La LEADERSHIP > sviluppare all’interno di un gruppo sociale una scala gerarchica. Il leader è colui che è alla vetta di questa scala. La GRATIFICAZIONE > primarie per contatto e per compiacenza, le secondarie con cibo o giochi. La COOPERAZIONE > la conoscenza dei compiti per un reciproco lavoro. La MOTIVAZIONE > “attivazione” del cane per svolgere una determinata azione. La COMUNICAZIONE CANINA > tecniche di osservazione. La PUNIZIONE e la CORREZZIONE > tecniche, tempi e modalità. La CINOGNOSTICA > è una scienza che valutale razze canine nel loro. Le CARATTERISTICHE CARATTERIALI > tempra, temperamento, docilità, territorialità, mordacità, combattività, ossessività, socialità, vigilanza, curiosità. Il CONDIZIONAMENTO e CONTROCONDIZIONAMENTO > Sistema di apprendimento. La TEORIA delle “4 D” > durata, distanza, distrazioni, difficoltà. La RICERCA > metodi e tipologie. VETERINARIA > salute, cura, pulizia e pronto soccorso. ETOANOMALIE > disturbi comportamentali.
Il lavoro del figurante
La conoscenza degli argomenti del capitolo nr. 03 (le conoscenze del figurante) sono determinanti per meglio interpretare il carattere del cane e del conduttore per adeguare l’operato tale da attuare iniziative e metodologie mirate e differenti per ogni tipologia di soggetto che si deve formare. Il ruolo ed il lavoro del figurante non può essere precostituito ma si deve costruire anche sull’esperienza; i giusti segnali di comunicazione, l’incoraggiamento, la ricompensa sono determinanti. Va ribadito il concetto della pianificazione, del lavoro e della riflessione su ogni elemento dell’attività, avendo ben chiari quali sono gli obiettivi da raggiungere.
Obiettivo: spiegazione e successiva applicazione delle segnalazione del cane quale risposta sull’identificazione dell’odore umano, sia esso nascosto o visibile, con una adeguata segnalazione che avviene attraverso un reiterato abbaio in un preciso punto, senza che eventuali distrazioni presenti possano distrarre, disturbare o allontanare il cane. Elementi di lavoro: capire il cane: risulta essenziale conoscere il carattere ed il temperamento del cane con il quale si sta lavorando; le necessarie stimolazioni e la flessibilità del figurante e saper interrompere l’esercizio nel giusto momento.
Start e finish: ritengo essenziale che allo svolgersi di ogni sessione di lavoro si ponga il cane di fronte all’esigenza che da quel momento si inizierà una fase di lavoro e che, lo stesso, da quel momento dovrà finalizzare la sua attenzione e le sue risorse a quanto gli verrà richiesto dal conduttore; la sessione si dovrà concludere con esplicito termine atto ad indicare il completamento dell’operato accompagnandola con le necessarie effusioni.
Progressione: la capacità, nelle varie fasi, di sostituire la figura del conduttore (soggetto di legame base del cane) con altro soggetto (figurante) 11 attraverso le fasi varie fasi integrazione e, poi, di sostituzione; tutto ciò deve avvenire con modi e tempi idonei (conduttore a vista, conduttore a vista con figurante, conduttore non a vista, conduttore non a vista con figurante, figurante a vista, figurante non a vista, più figuranti).
Mimica: così come il cane assume atteggiamenti, espressioni e movimenti che sono elementi di comunicazione verso gli uomini e verso i consimili, risulta fondamentale che il figurante sappia trasmettere gli stessi messaggi che il cane potrà interpretare e recepire per poter eseguire e dare risposta alle nostre richieste nel modo più naturale possibile; il nostro stato d’animo, il nostro atteggiamento ed il nostro rapporto in generale sono elementi che il cane valuterà per ogni successiva decisione dovrà prendere.
Postura: risulta fondamentale in relazione al lavoro che vogliamo eseguire; i primi incontri, i primi approcci, il lavoro pratico delle prime sedute, il lavoro di marcaggio ed in fase avanzata, il lavoro nella ricerca di superficie o su macerie; la nostra posizione nella fase di ricerca potrà essere motivo di successo o insuccesso in forza dell’esperienza del cane; è ovvio che il successo sarà motivo di entusiasmo e di riproposta dell’esercizio mentre l’insuccesso sarà una forma di remissione. posizione prona, supina, in piedi, accovacciato, in buca.
Tecniche: il premio con il gioco o con il cibo, la necessità di evitare il contatto visivo diretto, la capacità di mantenere occupato il cane, individuare quali elementi possono essere di disturbo o di agitazione per lo stesso.
Richiami: utilizzo di versi, vocalizzi, rumori che dovranno essere utilizzati in modo ponderato e misurato per catturare l’attenzione del cane o per dare “l’help” necessario al momento giusto.
Segnalazione: all’abbaio eseguito nei tempi e modi corretti seguirà la giusta ricompensa; dovrà essere un una ricompensa idonea ed assolutamente piacevole per il cane, qualcosa che il cane abbia a gran desiderio e che gli produca una grande forma di gioia.
Tempismo: riconoscere la ricompensa al cane nei giusti tempi è fondamentale; abbaio pulito, reiterato, localizzato; è la capacità e labilità del figurante individuare e collocare temporalmente il gesto di ricompensa in un preciso momento; poco prima o poco dopo fa una grande differenza. 12 ricompensa: mostrare e nascondere l’oggetto, limitare nel tempo la ricompensa fino ad escluderla, utilizzo del jack-pot; utilizzo delle gratificazioni senza oltrepassare la soglia di stimolo e senza arrivare alla sovrastimolazione.
Distrazioni: altri cani al lavoro, presenza di marcaggi di altri cani, presenza di mezzi ed operatori al lavoro, presenza di cibo; sono tutti elementi di disturbo nell’attività di ricerca e, in accordo con l’istruttore, dovranno gradualmente e progressivamente essere introdotti.
Esercizi: vige la necessità che gli esercizi siano sempre progressivi, possibilmente realistici e con adeguate ricompense. E’ opportuno che ogni sessione di esercizi e di lavoro si concluda con entusiasmo e successo; il cane deve lasciare il campo di lavoro consapevole di essersi comportato bene e di essere stato all’altezza della situazione; deve essere entusiasta e deve riservare un ottimo ricordo di quei momenti.
Sequenze: come in ogni attività e lavoro esistono e vanno rispettate delle elementari sequenze che portano al corretto risultato: stimolo, invio, ricerca, ritrovamento, premio sociale, guinzaglio.
Problemi: la risoluzione di eventuali problemi che si manifestano deve avere come origine lo studio e la capacità di arrivare alla fonte del problema, ciò che lo genera; i problemi più manifesti possono essere l’indifferenza e l’apatia del cane nel lavoro, la difficoltà nel localizzare con precisione la fonte d’odore, il mancato abbaio del cane a fronte di una corretta identificazione della fonte d’odore, la capacità di essere distratto, l’incertezza e la continua ricerca di conferma nel conduttore, la difficoltà nello staccare il cane dopo la prima segnalazione, saper spostare il cane in direzioni mirate, l’incertezza del cane a muovere su determinati materiali o in alcuni ambienti.
Queste sono considerazioni che quotidianamente si rappresentano in un campo di addestramento e sono quesiti ai quali ogni conduttore, istruttore e figurante devono far fronte; tutto ciò, ovviamente, se chi lavora ha interesse a trovare la giusta armonia ed il corretto rapporto con il proprio compagno senza forme di prevaricazione e di sottomissione. Tutte le fasi addestrative devono essere svolte in stretta collaborazione tra conduttore, istruttore e figurante al fine di evitare forme di contraddizione, di negazione o passaggi che possano creare disturbo o dubbio all’esecutore. La pianificazione dovrebbe escludere tali situazioni. La riflessione ci porterà alla risoluzione dei problemi eventualmente insorti. Ogni forma di gelosia, invidia e prevaricazione sono esclusivamente deleterie e di rottura. Il nostro compito è solo quello di canalizzare l’operare del cane; esso ha gli strumenti fondamentali per questo lavoro e, se incoraggiato e valorizzato, saprà utilizzarli al meglio secondo la tecnica che riterrà più opportuna dandoci prova delle sue capacità e lasciandoci, molto spesso, meravigliati ed a bocca aperta; noi dobbiamo soltanto essere in grado di formulare la corretta richiesta e di metterlo nelle migliori condizioni di lavoro (stato di salute, esercizio fisico, alimentazione, esercizi mirati). E’ un lavoro entusiasmante e ricco di soddisfazioni, se vissuto in condivisione con il nostro amico.