Ti sarà sicuramente capitato, soprattutto se hai preso un cucciolo, di sentirti dire che "il cane deve socializzare"; giustissimo, ma siamo sicuri di sapere davvero cosa si intende per socializzazione?
Quando fatta bene, la socializzazione NON È interazione: non serve incontrare tutti i cani per strada, andare a tutte le fiere di paese e portare il cane in metropolitana "così si abitua". Anzi, tutte queste esperienze rischiano seriamente di sopraffare un cane giovane o appena integrato nel nucleo familiare, con risultati indesiderati nel lungo termine.
Piuttosto, pensiamo alla socializzazione come ESPOSIZIONE: esponiamo il cane a diversi ambienti, stimoli, contesti A DISTANZA, senza farlo interagire direttamente. Invece di portarlo in area cani, per esempio, abituiamolo alla presenza degli altri cani sedendoci dall'altro lato della strada, cosicché possa osservare quello che succede, ma non sia coinvolto in prima persona. Invece del centro commerciale affollato, fermiamoci nel parcheggio, dove potrà osservare il viavai di auto, persone e carrelli senza essere costretto in un corridoio rumoroso. E così via.
Nel reel, Milka sta lavorando sulla calma in presenza di bambini; non c'è alcun contatto fra loro e lo spazio è sufficiente benché ravvicinato (con un cane più giovane servirebbero distanze maggiori).
𝐋𝐚 𝐂𝐨𝐝𝐚 𝐅𝐞𝐥𝐢𝐜𝐞 🐾
𝐕𝐢𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐏𝐨𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨 𝟑𝟑, 𝐍𝐚𝐩𝐨𝐥𝐢
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Facciamo un bel quiz di lettura del cane: riuscite a trovare 3 parole con la C per descrivere l'interazione fra questi due cani? ("Cani" non vale! 😂)
La risposta nel prossimo reel!
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Gestire gli incontri in città: spazi e curve.
I marciapiedi spesso stretti e dissestati delle nostre città possono causare problemi negli incontri frontali con altre persone o cani, soprattutto a causa del limite costituito dal guinzaglio. Nel reel vediamo come Milka - notoriamente sensibile agli estranei - utilizzi il poco spazio concessole dal guinzaglio per curvare a destra in modo da evitare lo scontro frontale con l'uomo che le viene incontro. La curva laterale è una strategia tipicamente attuata dai cani nelle interazioni coi propri conspecifici: serve a scongiurare la pressione di un incontro diretto e frontale, che viene percepito come poco educato o potenzialmente preoccupante (la postura frontale e dritta rientra nel catalogo dei comportamenti agonistici). È una strategia che possiamo impiegare anche noi per approcciare in maniera educata e non minacciosa un cane che non conosciamo bene: invece di andargli incontro in linea retta, magari allargando le braccia o salutando entusiasticamente, meglio disegnare una curva e raggiungere il cane lateralmente, porgendo il fianco per sembrare più piccoli e meno "intensi".
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1. Nella cinofilia di oggi esistono tante scuole di pensiero, anche in aperta contraddizione fra loro. Non c'è nulla di male nell'informarsi, esplorare e sperimentare per trovare l'approccio più adatto a noi e al nostro cane. L'importante è ricordarsi che una cosa bellissima e delicata come la relazione con un altro essere vivente non può mai, e dico mai, basarsi su controllo, orgoglio, paura, coercizione, violenza.
2. Ogni cane è un individuo a sé, che svilupperà la propria personalità in un contesto unico a contatto con altri esseri viventi unici. Non esistono due cani che abbiano un vissuto uguale. È per questo motivo che non ha senso fare paragoni. Confrontare il proprio cane con altri cani (magari perché della stessa razza, sesso o età), o paragonare se stessi agli altri proprietari (per demoralizzarci nei fallimenti e insuperbirci nei successi) non fa altro che generare giudizi ingiusti e aspettative irrazionali, che rischiano di avvelenare la nostra percezione.
3. A volte 'fare meno' è quello che serve. Nell'ansia di provare a risolvere un problema (il cane che tira, abbaia, sporca in giro, odia l'auto...) rischiamo che quel problema si ingigantisca fino a ossessionarci, diventi l'unica cosa che vediamo del nostro cane - facendoci perdere tutto il resto. Se ti trovi in questa situazione, prova a fare un passo indietro e riprendere fiato. I cani reagiscono alle nostre emozioni, e sentono la pressione che mettiamo su di loro e su noi stessi. Potresti scoprire che uno stato d'animo più sereno e una routine di vita più semplice sortiscono maggior effetto di ore e ore di addestramento o rieducazione comportamentale.
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Ecco un altro comportamento che sicuramente il nostro cane esibisce spesso: quello di scrollarsi. Ma sappiamo davvero perché lo fa?
Nel reel vediamo due esempi di questo gesto: nel primo caso, Milka si è appena rotolata nell'erba e si scrolla nel rialzarsi; nel secondo, si scrolla durante un'interazione con un altro cane. Ebbene, anche se il comportamento è il medesimo, è il contesto a dirci che la scrollatina ha due funzioni molto diverse nelle due situazioni. Nel primo caso serve principalmente a sciogliere il guinzaglio, ripulire il pelo dai detriti e togliersi di dosso le particelle olfattive raccolte nell'erba - quindi ragioni fisiche e ormonali. Nel secondo caso, invece, la scrollatina serve come sorta di "reset emozionale" e segnale sociale: dopo un'interazione particolarmente intensa e non del tutto gradita con l'altro cane, Milka si scrolla per calmare se stessa e, possibilmente, anche l'irruento compagno di giochi. È questa seconda interpretazione quella da dare ogni volta che, per esempio, il cane si scrolla in passeggiata, dopo un incontro, un contatto fisico o in generale un'esperienza stressante.
La prossima volta che vedrai il tuo amico peloso scrollarsi, prova a chiederti: sicuro sicuro stia solo facendo toilette? 😂
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Ecco 6 motivi per cui i cani possono rotolarsi nell'erba!
1. Per marcare uno spot olfattivo significativo, lasciare la propria impronta olfattiva, rilevare informazioni dai feromoni.
2. Per togliersi di dosso un odore sgradito (per esempio subito dopo il bagnetto!), o per prendere su di sé un odore piacevole.
3. Per rinfrescarsi, soprattutto se l'erba è umida di rugiada, o per grattarsi la schiena, se l'erba è più asciutta.
4. Per scaricare la tensione o lo stress accumulati in un certo momento, ad esempio un incrocio con altri cani o una strattonata del guinzaglio, come atto "liberatorio".
5. Per spostare qualcuno, che sia un altro cane o una persona, da un certo spot, magari in prossimità del proprietario o di una risorsa da proteggere.
6. Ultimo ma non meno importante: perché è divertente! 😊 Molti cani trovano piacevole la sensazione di rotolarsi sul prato soffice, e lo fanno con un impeto di gioia!
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Chi convive con un cane reattivo - definiamo la reattività come la tendenza a reagire rapidamente ad uno stimolo con intensità sproporzionata - sa bene quanto l'ambiente sia un fattore determinante nell'influenzare il comportamento. Cani che scattano o abbiano con foga al passaggio di altri cani, persone, veicoli etc. tendono infatti a non esibire questo comportamento in maniera generalizzata, bensì a mutare la loro risposta al medesimo stimolo in base al contesto. Variabili quali distanze, spazi, libertà (la reattività peggiora enormemente al guinzaglio), momento del giorno, suoni, odori ma soprattutto le condizioni psicofisiche e lo stato emotivo del cane fanno tutte parte del sistema che determina un certo tipo di reazione.
Nel reel si vede bene come la nostra Milka - che da brava mix pastore ha i suoi problemi con le persone estranee al gruppo famiglia - riesca a gestire perfettamente la presenza di due uomini sconosciuti grazie allo stato mentale ed emotivo più positivo in cui si trova nel contesto. Milka viene infatti da una lunga e appagante passeggiata in un ambiente naturale nuovo e piacevole, che sta esplorando senza guinzaglio godendo della fiducia e dell'appartenenza al suo gruppo di riferimento. Lo stato di benessere in cui questa esperienza la mette le consente dunque di reagire in maniera equilibrata alla comparsa dei due estranei: pur prendendo atto della loro presenza (li guarda), decide che non le serve ricorrere al suo schema comportamentale consueto e preferisce invece guardarmi ("Brava amore!") per poi fare una bella curva e prendere le distanze dal potenziale problema.
La sfida, quando si lavora sulla reattività, è precisamente questa: operare sullo stato emotivo del cane per variare la sua percezione della difficoltà e, conseguentemente, il comportamento che andrà a esibire. È un percorso profondo e complesso che richiede tempo, impegno, pazienza e il supporto costante di persone competenti.
Come sempre in cinofilia, diffidiamo d
Secondo reel nella nostra serie sull'importanza del guinzaglio lungo. Ti sei mai trovato a passeggiare in un ambiente naturale insieme al tuo cane, con lui che annusava all'impazzata e tirava a zig zag di qua e di là? Avrai senz'altro pensato a come sarebbe stato bello poter liberare il tuo cane (e te stesso!) dal giogo del guinzaglio, ma qualcosa te lo ha impedito: forse non ti fidi del tuo richiamo, hai paura di pericoli nell'ambiente, temi di perdere il cane o che si cacci in qualche guaio.
E se non dovessi per forza scegliere tra libertà e restrizioni? Se esistesse una terza via, che permetta al cane di esprimersi e interagire con l'ambiente come meglio ritiene, dando a te tutta la tranquillità mentale di sapere che qualunque cosa accada avrai sempre una cintura di sicurezza?
In questa clip stiamo usando un guinzaglio da 10 mt per esplorare una parte di monte dove sappiamo esserci altri escursionisti, vigilanza, zone interdette, automobili e persino cavalli d'equitazione. In un contesto simile preferiamo affidarci alla lunghina per assicurarci di essere sempre in grado di intervenire prontamente per dare indicazioni adatte al nostro cane.
Finiamola di dire: "io il mio non lo sciolgo, non posso!" e iniziamo invece a dire "qui non posso scioglierti, ma ti darò comunque tutta la libertà possibile". Le alternative ci sono; basta solo la buona volontà di adottarle.
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Quando ci chiedono perché utilizziamo il guinzaglio lungo nei nostri percorsi educativi, rispondiamo: perché non dovremmo? Quale cane non trae beneficio da passeggiate più rilassate, più libere, più varie? Senza tensione, ordini, strattoni?
I vantaggi del guinzaglio lungo sono così tanti che meritano una serie di reel ad hoc. Oggi partiamo col primo: confrontiamo questi 2 incontri cane al guinzaglio lungo/cane libero con quelli che vediamo abitualmente sugli stretti marciapiedi delle nostre strade. Sin dall'inizio, prima ancora che il cane estraneo si avvicini, il nostro guinzaglio lungo è morbido, non in tensione, e tale rimane per tutta la durata dell'incontro. Non intralcia i movimenti dei cani e non trasmette ansia. Non costringe i cani a strane manovre che mandano messaggi sbagliati e non esaspera i proprietari aggrovigliati. E tutto questo senza perdere la sua funzione fondamentale di cintura di sicurezza in quei contesti dove non riteniamo di liberare completamente il cane.
Libero o legato? Sbagliato: esiste una via di mezzo!
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Sapevi che c'è un preciso "galateo" che i cani con un po' d'esperienza seguono nell'incontrarsi?
In questa clip, la nostra Milka si mette giù appena scorge l'altra cagnetta entrare nel campo. È un gesto pregno di significato, che la brava Lola interpreta per quello che è: un segnale calmante usato per chiedere rispetto degli spazi e un approccio cauto. Difatti è proprio così che Lola si avvicina: frontalmente, ma non in linea retta; a passo lento, annusando per terra (altro segnale calmante); addirittura esitando e fermandosi prima di scattare nell'invito al gioco che dà inizio alla corsa congiunta.
Bastano scene come questa a darci un'idea di quanto meravigliosamente articolato sia il linguaggio sociale dei cani... di cui li priviamo ogni volta che li costringiamo a incontrarsi al guinzaglio. 🐕🦺
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Sapevi che non solo la pipì, ma anche la 💩 può essere usata come marcatura sociale? È il caso per esempio di quando i cani la fanno in presenza di altri cani o di altre persone, esterne al gruppo sociale. La funzione sociale si espleta pienamente quando, come nel secondo spezzone che vedi qui, gli altri cani danno prova di aver "ricevuto" la marcatura, annusando in prossimità del luogo. 💩
Altra ragione per cui un cane potrebbe interrompere un'interazione sociale per andare a liberarsi sta nello stress: la situazione lo mette a disagio e il cane si assenta per staccare la spina e resettare il proprio stato emotivo (simile allo scrollarsi). Anche in questo caso, un cane competente saprà leggere la 💩 e interpretare correttamente il significato del messaggio.
Che dire: i cani comunicano davvero con tutto il corpo! 😂
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Ecco un dubbio che attanaglia molti proprietari: cosa fare se un cane sciolto e sconosciuto sbuca fuori dal nulla e corre incontro a me o al mio cane?
La risposta dipende da molti fattori: contesto, atteggiamento del cane sconosciuto, atteggiamento del nostro cane, personalità e socievolezza del nostro cane, presenza o meno dell'altro proprietario... In generale, comunque, è bene tenere a mente che se i cani sono ENTRAMBI LIBERI, il rischio di scontro o aggressione è decisamente mitigato. I cani sono veri maestri nell'evitare il conflitto, e due cani sufficientemente equilibrati saranno in grado di attuare strategie comunicative (segnali calmanti, gestione degli spazi...) per vivere pacificamente anche un incontro improvviso e inaspettato. Quindi, IN LINEA GENERALE, un buon consiglio può essere: sganciamo il guinzaglio e lasciamo che il nostro cane possa "giocarsela" ad armi pari con l'altro.
Non stiamo suggerendo di mandare il chihuahua terrorizzato in pasto al rottweiler ringhiante; solo, ricordiamoci che il guinzaglio è uno strumento che RASSICURA NOI, non il nostro cane. Chiediamoci per un momento: se un perfetto estraneo saltasse fuori dal nulla e ci corresse incontro con foga, preferiremmo avere libertà di decisione e movimento, o essere legati a un palo con una corda? 😂
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Libertà in sicurezza: l'importanza della lunghina.
Troppi proprietari di cani ancora oggi ignorano il valore di questo strumento: sembra non debba esserci via di mezzo tra condurre il cane al guinzaglio corto e lasciarlo in totale libertà. L'unico compromesso che vediamo puntualmente sulle nostre strade è rappresentato dal guinzaglio estensibile, che però è per sua natura perennemente in trazione, e non dà al cane la sensazione fisica della libertà. 🦮
La lunghina, o guinzaglio d'addestramento, rappresenta invece un'ottima soluzione per giocare, lavorare, fare esercizio in contesti pubblici dove non sussistono le condizioni per sganciare il cane. È inoltre utilizzabile anche con i famigerati "cani difficili", quelli che i proprietari hanno troppa paura di liberare perché reattivi, aggressivi o pronti alla fuga. 🐾
La cinofilia moderna offre tutti gli strumenti immaginabili per assicurare ai nostri quattrozampe la qualità di vita che meritano; non cerchiamo scuse per privarli di queste opportunità!
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Normalmente ci aspettiamo che i cani liberi giochino fra loro. E spesso, certo, lo fanno. Ma siamo proprio sicuri che sia tutto qui?
Il gioco è il modo in cui stabiliamo chi siamo noi e chi sono gli altri; impariamo a essere rispettosi, attenti, generosi, flessibili; sviluppiamo capacità di comprendere e interpretare il mondo; troviamo e ridefiniamo di continuo il nostro spazio sociale, e con esso la nostra identità.
Non chiamatelo "solo" gioco! 😉
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Chi l'ha detto che al mare si va solo d'estate?
Per i cani e le loro famiglie umane le spiagge d'inverno sono un luogo meraviglioso: ampi spazi, niente folla e tanto divertimento! Che stanchezza poi però... 🐶💤
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Una delle domande che riceviamo più spesso dai nostri clienti è: sì, bello il cane libero, ma poi come mantengo il controllo? Sono pur sempre responsabile per il mio animale!
In questo reel vedete un esempio concreto di quella che chiamiamo gestione del cane in libertà. I due cani si allontanano insieme mentre giocano a rincorrersi; i rispettivi proprietari non li fermano, ma osservano vigili la scena. Nell'istante in cui l'educatrice si accorge che un bambino sconosciuto sta correndo verso uno dei due cani, istruisce il proprietario su come comportarsi: applicando la tecnica del richiamo silenzioso. Come suggerisce il nome, si tratta di un richiamo dove non utilizziamo la voce per attirare il cane, bensì il linguaggio del corpo.
Il risultato è immediato: appena il proprietario si volta di spalle e si incammina nella direzione opposta, il cane si riavvicina di corsa, felice e appagato come solo un individuo cui è stata data facoltà di scegliere può essere. ♥️
Ti piacerebbe imparare a gestire il tuo cane da libero in questo modo? Siamo qui per te!
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Problem solving: il portafrutta 🍊
Difficoltà: adattabile in base al livello di esperienza del cane 🟢
Supervisioniamo sempre il cane nella somministrazione di giochi e giocattoli ⚠️
Prendiamo una confezione in plastica usata, con coperchio forato (io ho usato quelle per la frutta). Disponiamo i premietti nei 4 incavi, dopodiché decidiamo il livello di difficoltà del gioco:
- MOLTO FACILE: lasciamo che il cane cerchi i premietti nella scatola senza coperchio.
- FACILE: copriamo 1 o 2 premietti con un oggetto che posizioniamo nell'incavo, es. una pallina. Il cane deve rimuovere la pallina per aver accesso al premio.
- INTERMEDIO: copriamo tutti e 4 gli incavi con degli oggetti anche diversi fra loro.
- DIFFICILE: lasciamo i premietti a vista ma chiudiamo la scatola col coperchio di plastica traforato.
- ESPERTI: copriamo tutti e 4 gli incavi con oggetti diversi e chiudiamo la scatola col coperchio.
Nel reel, il nostro cane alle prese col puzzle livello esperti! 😉🐾
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E se il cane chiede cibo mentre siamo a tavola? 🍕
Uno dei modi per eliminare questa fastidiosa abitudine è lavorare su un comportamento alternativo: nel video, mandiamo il cane a cuccia e le diciamo di aspettare lì, per poi andare a premiarla da vicino (con un sano e nutriente 🥟😂).
Nel tempo, allunghiamo I tempi di attesa, fino ad ottenere un cane che sappia aspettare pazientemente in cuccia per tutta la durata del pasto, senza disturbare i commensali.
Premiare alla fine, a quel punto, è sacrosanto! 🐶
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