21/10/2021
🔝🔝🔝📣📣📣Animali domestici in condominio: si possono vietare⛔? Il regolamento condominiale può imporre un divieto❌? Cosa fare se il regolamento condominiale vieta di tenere un animale in casa. 🤓
Con la Riforma delle norme di condominio con la legge n. 220/2021, che è in vigore dal 2013, si ha il diritto di tenere in casa l’animale da compagnia che si preferisce, fermo restando che si dovranno essere rispettate delle regole negli spazi comuni. Tale legge prevede che il regolamento di un condominio “non può porre dei limiti alle destinazioni d’uso delle unità di proprietà esclusiva, né vietare di possedere o detenere animali di compagnia”. Nel caso in cui l’amministratore di condominio dovesse “imporre un divieto starebbe commettendo un atto illegale”in quanto starebbe “menomando i diritti personali ed individuali del condomino”. Alla luce di quanto appena espresso, qualsiasi decisione presa da parte dell’assemblea di condominio in relazione a un”divieto sull’avere animali da compagnia in casa sarebbe da considerarsi nulla.” Nell’ipotesi in cui l’assemblea condominiale dovesse approvare una delibera con la quale si limita il possesso di animali domestici in casa, si potrà:
- Fare ricorso al Giudice di pace (che potrà essere redatto su carta libera), al fine di ottenerne l’annullamento;
- Agire entro 30 giorni dalla data della delibera o da quella in cui sia stato ricevuto il verbale di condominio.
Nello specifico, si dovrà presentare la documentazione che attesti il buono stato dell’animale, la copia della delibera e le eventuali sentenze in materia. Sarà necessario rivolgersi al Giudice di pace qualora la questione relativa agli animali in appartamento sia stata inserita tra le “varie ed eventuali” dell’assemblea.
Nel caso in cui, invece, fosse tra gli ordini del giorno dell’assemblea, si potrà risolvere il problema inviando una raccomandata A/R all’amministratore.
Gli obblighi di chi possiede un animale in un condominio
Oltre ai diritti garantiti dalla legge, ci sono anche un serie di doveri che devono essere rispettati dai proprietari di un animale che vivano in uno stabile. Per esempio, si dovrà fare in modo che l’animale non disturbi eccessivamente i vicini.
Ciò si verifica, in genere, nel caso di cane che abbaia in modo eccessivo, in particolare nelle ore destinate al riposo, quali la notte. In questa ipotesi:
1. non si potrebbe parlare di disturbo della quiete pubblica se l’animale disturbasse un solo vicino;
2. come ribadito dalla stessa Cassazione, si potrà parlare di reato di disturbo della quiete pubblica se “i rumori siano obiettivamente idonei ad incidere negativamente sulla tranquillità di un numero indeterminato di persone”.
Chi possiede un animale in un condominio, al fine di evitare che quest’ultimo possa procurare un danno involontario a un’altra persona o animale, dovrà sempre:
• non lasciarlo libero, ma tenerlo al guinzaglio e con museruola negli spazi comuni;
• evitare di affidarlo a una persona inesperta.
Dovrà, inoltre, pulire sempre lo sporco lasciato dall’animale in cortile, in giardino e in tutte le aree comuni. Allo stesso modo, dovrà evitare che la presenza di un animale domestico in balcone (dove potrebbe fare i suoi bisogni) possa diffondere odori sgradevoli negli appartamenti di altri condomini.