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06/02/2025
LA TRISTEZZA DELLA PASSEGGIATA AL PIEDE
Durante la mia passeggiata mattutina incontro al parco un signore con il cane al guinzaglio. Guinzaglio corto, arrotolato sulla mano. Il cane segue docile il passo del proprietario, a volte gira la testa, cerca di abbassare il collo per annusare l'erba e godere di quello che il suo senso più raffinato, l'olfatto, può offrire a livello di esperienza. Ma no, non può farlo e con uno strattone viene riportato alla realtà. Deve stare al piede e seguire il passo dell'umano. Non può distrarsi, non può immergersi negli odori e nelle sensazioni che sarebbero così appaganti per lui. Incrociamo altri due signori, uno con il cane al guinzaglio, l'altro con il cane libero, che scorrazza felice con aria scanzonata. Il "cane al piede" si distrae, guarda gli altri due, attraverso le gambe del suo umano e vorrebbe andare, esplorare, giocare. Ma no, deve stare al piede e con una ginocchiata alla spalla viene riportato alla sua triste realtà e continua, affranto, a camminate al piede. Ma io chiedo: perché? Perché non permettere al proprio cane di godersi la passeggiata a modo suo? Nel modo in cui la sua natura vorrebbe? E voi, fareste una passeggiata con gli occhi bendati, senza la possibilità di godere di ciò che il mondo ha da offrire, con qualcuno che vi allontana ogni volta che percepite qualcosa di interessante?
Ma no, l'importante è stare al piede!