CERCASI ADOTTANTI COI FIOCCHI PER 2
Storia: mamma gatta ha scelto il mio giardino come luogo sicuro per i suoi bebé. Si è installata con grande sicurezza senza chiedere il permesso a chicchessia, tanto meno ai miei numerosi gatti.
Veniamo alle presentazioni:
Cosmo (MASCHIETTO bianco e nero) e
Tala (FEMMINUCCIA tricolore).
La mamma continua ad allattarli più volte al giorno, ma loro si sono fiondati anche sul suo cibo, per cui è in atto la transizione alimentare.
I due splendidi micini hanno 9 settimane, sono sanissimi e giocano tuuuutto il giorno.
Staranno con la mamma almeno fino alla fine di luglio. Ciò è fondamentale per vari tipi di apprendimento e una crescita emotiva adeguata.
Chi chiederà di adottare prima del termine stabilito non sarà preso in considerazione.
Ovviamente saranno sverminati e vaccinati.
Obbligo di sterilizzazione.
Si accettano prenotazioni.
Barbara: 3939874340
PURTROPPO IL MONDO È PIENO DI FANATICI RELIGIOSI
pieni di boria e antropocentrismo.
PER FORTUNA IL MONDO È PIENO ANCHE DI GATTI
che ci raccontano di quando eravamo animali... semplici... e di quanto siamo diventati boriosi da umani.
IL GATTO DOMESTICO VA GESTITO COME TALE
Chi dice di avere un gatto, ma guai se entra in casa, di fatto NON HA alcun gatto, ovvero non lo gestisce in modo corretto e quel gatto è un semi-randagio.
Un gatto che vive in tale situazione non si considera parte di un gruppo consolidato, non ritiene i proprietari come tali, sviluppa un attaccamento insicuro, precario.
L’accudimento umano che si limita a fornire cibo e curare solo in casi gravi, è maltrattamento e secondo me dovrebbe essere punibile a norma di legge. Penso anche che i gatti dovrebbero essere registrati all’anagrafe come i cani. Questo limiterebbe le situazioni ibride, le semi-convivenze che non portano al gatto alcun tipo di benessere emotivo.
Il punto è che tenere un animale deve significare averne cura con cognizione di causa, per cui si dovrebbe preventivamente conoscere la specie che si vuole adottare per non incorrere in errori di gestione anche gravi.
Il gatto non si tiene per tenere sotto controllo i roditori. Sono finiti quei tempi ed è ora che l’uomo prenda coscienza che gestire un gatto, un cane, un pappagallo, una capretta nana o un cavallo sono impegni da prendere con molto impegno, partendo da una conoscenza di base almeno della comunicazione espressa dagli individui della specie che si intende adottare.
Prima bisogna informarsi e studiare.
Ma guai a chiedere alla zia, al cognato o alla nuora. Solo perché hanno sempre avuto gatti non significa che li sappiano gestire. Oggi il gatto è ancora trattato da molti in modo superficiale, senza nemmeno capire o accettare quali sono le sue esigenze specie-specifiche.
Di recente sono venuta a conoscenza di un nutrito sottofondo di proprietari inappropriati che esigono di avere il gatto lavato, centrifugato e stirato. E via con lo shampoo, il balsamo, l’immersione in acqua, l’asciugatura col phon. Siamo diventati matti?
Il gatto ha l’esigenza psicologica di mantenere inalterato il proprio odore, perché è con quello che comunic
ADOZIONI RESPONSABILI
Purtroppo andrò a ripetere concetti già espressi, e non solo da me.
Fin troppe persone adottano animali con leggerezza. Ho un vicino che adottò un cane su insistenza del figlio, il quale poi si stancò e questo cane è sempre da me. Conosco molte persone che ignorano o non sono interessate all’esubero di gatti, così lasciano i maschi interi liberi di girovagare, come fossero animali selvatici (e non lo sono, non mi stancherò mai di ripeterlo, altrimenti non si chiamerebbero gatti domestici). Altrettante persone adottano gattini (sempre troppo piccoli e strappati a mamme feline di cui hanno ancora bisogno) convinte che il gatto sia di facile gestione.
Ebbene, no!
Il gatto è un animale complesso con necessità che l’uomo insiste a ignorare.
Oggi ormai è assodato in ogni modo possibile (da quello etologico a quello esperienziale) che nessun animale può vivere in regime di benessere psico-fisico se non può esibire i suoi comportamenti naturali.
La sola eccezione è la riproduzione, che l’animale è spinto a realizzare in forza di forti movimenti ormonali facilmente sopprimibili. Potete opporvi in ogni modo, da quello sentimentale a quello religioso, ma è facilmente dimostrabile che la sessualità (compresa la nostra) è un fattore puramente automatico. Dopo la menopausa, l’80% delle donne perde la libido insieme agli ormoni. Le donne, quelle alle quali è permesso da compagni e mariti di non dover sottostare per forza, perdono naturalmente il desiderio sessuale eppure si sentono serene e appagate. Vi assicuro che molte di loro farebbero volentieri a meno di sottoporsi ai rapporti per mero dovere di coppia o per timore che il partner le tradisca. Sono le donne a poter testimoniare al mondo che, dopotutto, non è altro che smania biologica, senza la quale i rapporti diventano più lucidi e veri.
Ma a parte il comportamento sessuale, che negli animali è forte e chiaro ma del tutto automatico, soprattutto nella specie del gatto
GATTI: CAPITI O FRAINTESI?
Nei social, come TikTok, ci sono molti video di gatti.
Alcuni sono intelligenti, altri connotati da un sottile umorismo.
È quando leggo i commenti, che mi rendo conto di quanto i gatti siano fraintesi.
Un esempio.
Due gatti fanno allogrooming (si leccano a vicenda), uno dei due trattiene l’altro per il collo con la zampa, poi gli dà uno pseudo-morso (sempre al collo), poi prosegue a leccarlo trattenendolo.
I commenti sono tutti molto sdolcinati, “quanto amore!”, “sono meravigliosi”, “questo è amore puro”, etc etc.
Volete la spiegazione reale?
Capire il gatto è molto importante per sapere qual è il suo temperamento e che tipo di relazione intercorre fra conspecifici.
Ed ecco la spiegazione etologica reale della scenetta poc’anzi descritta.
Effettivamente i due gatti sono affiliati, ovvero hanno un buon rapporto. Fra loro c’è molto più della semplice tolleranza. Tuttavia, quando il gatto cinge il collo dell’altro, non è per “abbracciarlo”, ma per trattenerlo con un atto di supremazia. Non contento, gli ripete che in quel momento fra di loro non c’è esattamente un rapporto paritario, e lo fa simulando un morso inibito. Ciò indica che potrebbe morderlo sul serio.
Vedete, nel gatto non esiste una gerarchia vera e propria, possiamo definirla gerarchia fluttuante, instabile, momentanea. Infatti, se un gatto decide di imporsi sull’altro, questi potrebbe avere le lune di traverso e decidere di non accettare. In quel caso risponderebbe all’”abbraccio” con un soffio e alla fine si divincolerebbe, magari allungando una zampata. E così non esiste un gatto alfa, ma due gatti alla pari che, a ogni interazione, decidono se accettare la “sudditanza” del tutto effimera oppure no.
Quando due gatti diventano amici, può capitare che uno dei due sia più socievole e tranquillo, quindi accetti tutte le volte, oppure che entrambi abbiano un temperamento pacifico e sicuro di sé, quindi si scambino un s
MILIONI SONO I GATTINI ABBANDONATI
Vi presento la mia nuova gattina. Era abbandonata a 200 mt da casa, con una ciotolina vuota accanto, sul ciglio della strada.
Non ho voglia di cercare adottanti d.o.c., è così faticoso! Ed è sempre più difficile, perché chi è disposto a sacrificare un po' di sé e della sua casa, per gestire un gatto come si deve... è già pieno di gatti!
Voi, che potete offrire la possibilità di lasciare i vostri gatti a zonzo (cosa meravigliosa!), sterilizzate, per favore.
Meglio che essere complici inconsapevoli di queste nascite non volute e di questi abbandoni.
Meglio di una popolazione di felini senza casa, malaticci e dediti alla sopravvivenza in mezzo alla sporcizia dell'uomo. Una popolazione che, nonostante gli sforzi di contenimento, è ancora fuori controllo.
Grazie
Barbara Stavěl - Consulente in comportamento felino (ex volontaria per il contenimento del randagismo felino)
ACQUA, ACQUA FRESCA!
Già il gatto beve poco di suo, perché ha un rapporto particolare con l'acqua. Fate almeno che sia letteralmente circondato di fonti di acqua: ciotole, fontanelle, annaffiatoi, ecc.
Il rapporto particolare gli deriva dal suo progenitore, il Felis silvestris libyca, la specie africana da cui discende il gatto domestico.
Il gatto riesce a stare senza bere anche per giorni e la sua urina è molto concentrata. Queste caratteristiche genetiche erano perfette per l'habitat africano, arido e caldo, ma non vanno più bene per il nostro gatto domestico. Infatti, se il nostro gatto non beve mai abbastanza, mettiamo perché ci sia una sola ciotola di acqua, negli anni può sbiluppare con altissima probabilità una insufficienza renale, patologia progressiva e inguaribile.
Il nostro gatto di casa si comporta come una specie africana, dunque non va alla ricerca di acqua, perché sopporta molto bene la sete. Tuttavia il suo organismo non è "tosto" come quello del cugino selvatico africano, quindi sta a noi "correggere" questo comportamento errato. Dobbiamo distribuire per casa almeno 3 punti di acqua fresca. Al gatto piace trovare l'acqua lungo i suoi sentieri, ovvero quei percorsi che ama ripetere, che costituiscono la mappa mentale del suo territorio.
In cima o a metà di una scala lungo uno dei suoi percorsi abituali sono luoghi ideali per lasciare ciotole, fontanelle o annaffiatoi pieni di acqua fresca. È la seconda volta che nomino gli annaffiatoi, e un motivo c'è!
I miei gatti, senza eccezione alcuna, adorano bere dagli annaffiatoi, tanto che se mi dimentico di riempirli, li fanno cadere, facendomi capire che hanno sete! Appena li riempio, mi corrono appresso e bevono tantissimo!
Comprate annaffiatoi deliziosi che bene si inseriscano con l'arredamento e avrete ancor più successo di una costosa fontanella per gatti!
Video: Pink in low motion mentre beve acqua freschissima, accanto il fratello Floyd, che attende il suo turno.
ASPETTI EMOTIVI E COMPORTAMENTALI DELLA CASTRAZIONE NEL GATTO MASCHIO
Non starò qui a dibattere su questioni già note, ovvero che la sterilizzazione protegge dai tumori genitali (molto diffusi) e tiene a freno un aumento esponenziale di gatti nel mondo, che altrimenti sarebbe incontenibile e insostenibile, sia per gatti che per umani, insostenibilità che la natura, da sola, potrebbe risolvere solo nel suo modo drastico, cioè il dilagare di epidemie fulminanti (cosa che già accade fra i cuccioli) e di terribili malattie a trasmissione principalmente sessuale (cosa che già accade con FIV e FeLV, rispettivamente aids felino e leucemia felina).
Voglio discutere dell’aspetto squisitamente emotivo e comportamentale nella mia esperienza di Consulente in comportamento felino.
Sono attualmente la proprietaria (che definizione triste!) di 8 gatti, 4 maschi e 4 femmine. In passato erano 15, e premetto che, data la loro assoluta libertà di accedere all’esterno, adesso sarebbero una sessantina. La situazione mi sarebbe chiaramente sfuggita di mano. Dei miei gatti, solo uno aveva l’aids felino, ne era già affetto al suo arrivo, da maschio adulto.
Io sono pro-castrazione e sterilizzazione felina.
La mia opinione si è formata in seguito alle esperienze coi gatti pregressi e attuali, al mio sentire spirituale e alla scienza. La scienza è venuta dopo, ha solo confermato una posizione consolidata. Ma è con la scienza che forse posso aiutare a decidere chi tentenna fra la posizione no-sterilizzazione e pro-sterilizzazione, unitamente all’esperienza.
Nel suo libro “Cosa pensano gli animali?” (Newton Compton Editori, pag, 27), il biologo Karsten Brensing dice:
“La castrazione di un mammifero maschio produce, in base all’età, cioè prima o dopo la pubertà, effetti importanti in termini di sviluppo della personalità, ma la semplice castrazione dei testicoli riduce solo la formazione di testosterone. Così facendo, un uomo non diventa donna. Da un lato, i
COME STA CACIO?
A DOMANDA RISPONDO:
Quel miglioramento prodotto dall'argento colloidale c'è, come dimostra il video, ma non significa che sia quasi guarito. Anzi. Il miglioramento è in stand-by, bloccato, congelato 🤷🏽♀️
Il tanfo che esce dalla sua bocca e la difficoltà nello sbadigliare mi dice tutto.
Ho moderatamente paura che non guarirà, ma è solo paura irrazionale.
A vederlo, Cacio fa la sua tenera dolce vita. Non troppo divertente, ma moderatamente gratificante. Purtroppo la sua attenzione per il cibo è maniacale. Dopo un pasto appagante (perché non tutti lo sono, dato che cambia gusti continuamente), se ne sta tranquillo per... quanto, un'ora? Due, se va bene?
Non ci resta che augurargli "buon appetito"!
Sapete, se fossi milionaria, cercherei altre cliniche in Europa, fino a trovarne una che lo accettasse in queste condizioni, senza mettermi in questa condizione di attesa/peggioramento a causa del fatto che nell'unica clinica italiana non vogliono occuparsi di un gatto con leggera difficoltà ad alimentarsi, la qual cosa, se devo essere onesta, è surreale, cioè non si accettano gatti malati 😶
Barbara Stavel e il dolce cacio
LE CREDENZE ERRATE DEI TEMPI PASSATI RIGUARDO IL GATTO parte 1
Una volta credevamo che facendo castrare il maschio del gatto avremmo mitigato il suo istinto territoriale.
SBAGLIAVAMO.
L'istinto territoriale non si offusca con la sterilizzazione. Ciò che si modifica sono alcuni fattori, comunque per niente trascurabili:
- l'aerale territoriale, che nel maschio è molto ampio, si riduce. Il gatto cessa di spostarsi per chilometri, riducendo l'area del suo territorio a poche centinaia di metri quadrati.
- continua a litigare con altri maschi, ma solo quelli che reputa più pericolosi (prima erano tutti) e limitando la violenza degli scontri corpo a corpo.
- le dispute sono rumorose, volano avvertimenti gridati a gran voce, ma le zuffe sono brevi, perché di solito il meno aggressivo se la fila quanto prima.
Il maschio castrato del gatto NON DIVENTA MENO FORTE e MENO TERRITORIALE, diventa solo meno esigente sull'ampiezza e meno aggressivo. In compenso aumenta enormemente la prudenza. Da castrato, il gatto maschio diventa più assennato ed equilibrato e si allontana molto meno dal cuore del territorio, ovvero il giardino o la casa, cioè dal luogo in cui riceve cibo e riposa.
Video: Pietro minaccia Esmeraldo. Pietro è più spaccone di Esme, il quale, invece, è convinto di essere più debole, quindi non risponde con la stessa enfasi, aspettando il momento opportuno per svignarsela. Tali dispute possono durare da qualche manciata di secondi a svariati minuti. La durata dipende dalla impossibilità del più debole di svignarsela senza essere inseguito. Fra l'erba alta è più facile fuggire, mentre sugli spiazzi aperti senza rifugi vicini è più difficile.
Barbara Stavel
LE DIVERSE REAZIONI TEMPERAMENTALI DEL GATTO
In questo video appare evidente come due gatti possano essere profondamente diversi.
Al medesimo stimolo di allarme, Pietro reagisce orientando l'attenzione verso lo stimolo, in attesa dei successivi sviluppi, senza sprecare inutilmente le energie.
Luì, invece, è sopraffatto dall'istinto della fuga.
La diversa reazione è dovuta a un mix di dotazione genetica e ambiente di crescita, in particolare l'esperienza o la mancanza di esperienza del periodo sensibile, che hanno notevole effetto sul futuro comportamento degli individui (sia animali che umani).
Se un gatto è predisposto geneticamente a essere timoroso, la manipolazione precoce può cambiare o migliorare le cose solo parzialmente. Questo è il caso di Luì, che, infatti, è solito fuggire in qualsiasi circostanza lo metta in allarme ed è pure soggetto ad allarmarsi per qualunque cosa. Tutto ciò accade nonostante riponga fiducia nell'uomo e risponda se chiamato.
Pietro è dotato di una genetica più audace, che lo aiuta a dimostrare un atteggiamento più equilibrato. Tuttavia, essendo stato manipolato molto tardi (da me, a 7 mesi), oltre il periodo sensibile, il suo equilibrio non si è potuto slatentizzare con le persone. L'atteggiamento con l'uomo è piuttosto schivo, se preso in braccio si irrigidisce terribilmente, non risponde al richiamo e trascorre molto tempo all'aperto, essendo nato libero. Sottoporlo alla pratica di afferrarlo equivale a una piccola tortura, poiché il contatto gli provoca una reazione di forte ansia, e tale reazione non è modificabile per il resto della sua vita.
Barbara Stavel
RIPROPONGO L'INDOVINELLO FELINO (per un disguido tecnico non si poteva commentare)
Cosa ci dice il comportamento di Pink sull'albero?
Cosa quello di Luì sullo scaletto?
Prima di rispondere, datevi tempo per osservare anche i più insignificanti movimenti e sguardi.
IL VERO GATTO FERALE
Lui è Mimmo, un vero gatto ferale.
Come si distingue da un gatto randagio?
C'è molta confusione sui termini, invece è molto importante chiamare le cose col loro nome.
GATTO FERALE: nato libero e mai socializzato con l'uomo
GATTO RANDAGIO: gatto che prima aveva una casa ed era socializzato, poi si è smarrito o è stato abbandonato e si è "inselvatichito", ovvero ha perso l'abitudine a fidarsi dell'uomo.
Torniamo all'inizio.
Come si distingue il RANDAGIO dal FERALE?
All'inizio non si distinguono. Entrambi hanno timore dell'uomo e non si fanno avvicinare.
È col passare di giorni, settimane o mesi che viene fuori la differenza. Infatti, il vero FERALE non si fiderà MAI dell'uomo e percepirà il suo avvicinarsi (con o senza mano tesa) come una minaccia irriducibile.
Il gatto RANDAGIO, invece, tornerà domestico. Con pazienza e dolcezza, il randagio tornerà a fidarsi COMPLETAMENTE dell'uomo.
MIMMO, il protagonista di questo filmato, vive con noi da più di 7 anni. Talvolta entra in casa, ma si comporta sempre in modo furtivo e se incontra persone fugge a gambe levate. Nessuno lo ha mai spaventato, anzi la nostra mano è tesa solo per offrire cibo.
Nel filmato si nota come Mimmo abbia stabilito una distanza di sicurezza, oltre la quale il suo istinto di attacco/fuga scatta inesorabilmente. Tale distanza è di 3 metri. Se ci spingiamo oltre anche solo di un cm, fugge; se facciamo un piccolo passo indietro resta fermo, ma in allerta.
Qualcuno pensa ancora che sia impossibile non riuscire ad addomesticare gatti come Mimmo. Ebbene, si tratta di non accettare una legge istintiva felina, secondo cui un gatto si abitua a percepire l'uomo come specie NON pericolosa SOLO se manipolato nelle prime 7 settimane di vita. Poi, quella fugace finestra temporale si chiude per sempre e l'addomesticamento non è più praticabile.
Ultimo appunto, i gatti ferali nascono con un temperamento più o meno schivo. Alcuni, dopo anni di pazienza, si lasciano fare
GLI ASCESSI
Seconda puntata... LA DURATA DELLA FASCIATURA
Quando ho portato Pink dal vet per un ascesso alla zampa, mi è stato consigliato di:
a) mettergli il collare elisabettiano
b) praticare una fasciatura
Il motivo dei consigli veterinari risiede nell'evitare che il gatto si lecchi la ferita, al fine di favorire la formazione veloce della crosta.
Ho optato per la fasciatura, pur sapendo che sarebbe durata poco. Personalmente ho sempre evitato di indossare ai miei gatti il collare elisabettiano. Lo considero una tortura. Pur tuttavia, lo considero un ausilio indispensabile in determinante situazioni e NON SUGGERISCO A NESSUNO di essere indisciplinata come me.
Il fatto è che mi immedesimo nei miei gatti; sono creature molto libere, possono uscire e rientrare a piacimento e so che il loro aerale comprende macchia quasi selvaggia, cioè priva di manutenzione umana e habitat di numerose specie selvatiche.
Se indossassi il collare a uno dei miei gatti, con tutte le premesse di cui sopra, violerei il loro senso di libertà e li sottoporrei a livelli di stress ben più alti di un gatto d'appartamento.
Nella puntata precedente vi lasciai con una domanda in sospeso: quanto durerà la fasciatura?
Vi dissi che avrei confidato di più nella guarigione senza fasce o collari, avendo notato che Pink non andava a leccare ripetutamente la ferita.
Video: Pink col "braccino" fasciato
MIRABAI E LA SUA INGENUA INDIFFERENZA AGLI OGGETTI CHIAMATI "TASTIERE"! 😂
Mirabai è una gatta socializzata a metà.
La adottai che aveva 6-7 mesi, era nata libera e nelle prime 7 settimane aveva avuto approcci limitati con mia zia, che la nutriva fuori casa. Mia zia l'aveva solamente accarezzata, ma mai presa in braccio.
Oggi Mira sfoggia una complessa arte di seduzione ogni volta che ha fame. Si presenta, sale sulla scrivania, fuseggia rumorosamente, emette miagolii che suonano come "sto morendo di fame" e si piazza a stretto contatto del braccio, tanto che non posso più lavorare.
Mirabai struscia i fianchi sulle mie gambe e le guance sulle mie mani, ha un alto grado di tolleranza e apprezzamento delle carezze, ma quando la sollevo entra nel panico. Questo perché in quelle famose 7 settimane sensibili non è mai stata sollevata da mano umana.
È molto curioso che si possa abituare un gatto a fare qualsiasi cosa entro le prime 7 settimane di vita, ma che, superate, non sia mai più possibile approcciare come vogliamo.
Tuttavia è una realtà. Ogni gatto è il risultato dei suoi geni e delle prime esperienze di vita.
Ricordiamolo ogni volta che abbiamo un gattino fra le mani. Nelle sue prime 7 settimane è letteralmente una spugna! Impara e imprime le buone così come impara e imprime le cattive esperienze. Se quindi vogliamo un gatto adulto sereno e socievole, possiamo agire in parte sulle esperienze piacevoli che gli possiamo offrire. In parte, però, dato che la genetica pesa per l'altra metà e su quella non abbiamo potere.
Ne consegue che possiamo abituare un gattino a viaggiare per il mondo insieme a noi SOLO se lo facciamo entro le prime 7 settimane. Tuttavia NON TUTTI I GATTINI possiedono la genetica per accettare questa abituazione. Non tutti i gattini accettano di essere abituati a uscire di casa con noi. Se, nonostante i nostri massimi sforzi, il nostro gattino di meno di 7 settimane palesa evidente stress ogni volta che lo portiamo a spasso, ci dob
IL GATTO E LE STOMATITI
Le stomatiti sono infiammazioni dolorosissime della mucosa orale, che possono avere diverse origini. Tuttavia, alla base, c'è un abbassamento delle difese immunitarie.
Molti gatti ne soffrono. Quando il cibo entra in contatto con la zona infiammata, il dolore è talmente forte che il gatto grida e subito dopo scappa.
La fuga è una reazione istintiva. Difronte alla percezione del pericolo e del dolore il gatto fugge via.
Talvolta il gatto associa il dolore al cibo, e quindi se glielo ripresentiamo, l'odore rievoca nel gatto il dolore, quindi lo rifiuta.
In questi casi è una ricerca continua di umido diverso per odore e consistenza. Di solito quello migliore è cremoso e privo di grumi e bocconcini.
Altre volte il gatto associa il dolore alla ciotola, e quindi è sufficiente prenderne una di forma o colore diverso per convincerlo ad avvicinarsi e mangiare.
Il gatto affetto da stomatiti spesso non può nemmeno sbadigliare e toelettare il musetto in maniera efficace, ecco perché ha i contorni della bocca un po' sporchi e il pelo ammassato.
Spesso perde saliva dalla bocca e l'odore del cavo orale è nauseabondo.
Ho avuto diversi gatti con questo problema.
Al mio adorato Pierre feci estrarre tutti i denti in un paio di interventi e ciò fu sufficiente a risolvere definitivamente il problema. Infatti, via i denti, via il ristagno di placca e batteri, quindi via le infiammazioni.
I veterinari propongono questa strada quando il gatto è in grado di affrontare interventi chirurgici senza troppi rischi.
Ma ho avuto anche un gatto che, nonostante l'estrazione dei denti, continuò ad avere terribili stomatiti. Per tre anni gli furono somministrati cortisone e antibiotici, altrimenti digiunava anche per 3 giorni di seguito. Ma si arrivò al punto in cui gli organi interni collassarono e Pippo fu addormentato per sempre.
Non accetterò mai più di far trattare un gatto con cortisone a lungo termine, dati i disastrosi effetti collaterali, pri
I GATTI E LE ATTRAZIONI... TUTT'ALTRO CHE FATALI
Ecco Tica e Mirabai, la tartarugata.
Tica è nata libera in un luogo e Mirabai è nata libera in un altro.
Tica non ha goduto della socializzazione con l'uomo ed è prudentemente diffidente; Mirabai ha ricevuto una mezza socializzazione ed è moderatamente fiduciosa, ma si spaventa se la sollevo da terra, per cui non lo faccio se non per necessità.
Queste due gatte si sono conosciute da adulte.
Tica si è innamorata perdutamente di Mirabai, la quale ricambia, anche se talvolta la trova appiccicosa e le dà una sventola.
Nel mondo del gatto domestico queste interazioni non sono poi così infrequenti, soprattutto se entrambi sono femmine. Ci sono comunque coppie di maschi castrati che diventano amici stretti, facendo allogrooming (leccarsi a vicenda) e dormendo con i corpi a contatto.
L'amicizia fra gatti è spettacolare, pur tuttavia restano intimamente felini solitari, cioè ci sono quei momenti di esibizioni tipiche di certi bisogni in cui non accettano collaborazione o interferenze, come cacciare, mangiare ed eliminare.
Al momento del pasto, Tica, così attratta da Mirabai da correrle incontro ogni volta che la sente miagolare, non le permette di dividere il suo cibo.
Per i buddisti il gatto è un animale che rimanda la nostra attenzione alla calma del nostro Io interiore, grazie alla calma e alla pace capace di trasmettere. Ma quando alziamo la voce o lo spaventiamo lui scappa e si distanzia da noi come noi ci allontaniamo dal nostro vero Sé, ogni volta che ci lasciamo trasportare dalla collera, dall'invidia, dalla paura, dall'offesa, dalla prevaricazione e dallo sfruttamento.
Sempre i buddisti pensano che il gatto ha capito e accettato l'uomo da tempo immemorabile, ma l'uomo continua a non capire il gatto.
Allora studiamolo, ascoltiamolo, ma soprattutto cambiamo prospettiva, perché quella del gatto è davvero tanto diversa dalla nostra 🙂
SONO SEMPRE GLI STESSI A DONARE PER CACIO...
Non è giusto che poche persone si svenino e altri non donino nemmeno il minimo.
Sappiate che se ricevo 2 o 5 euro NON MI OFFENDO! 😄
Ieri l'ho portato da un veterinario molto preparato, il quale mi ha ribadito quanto già detto. Lo iodio 131 è risolutivo e il costo è congruo (purtroppo), ma per ora vado avanti col farmaco, che agisce sulla tiroide inibendo la produzione di tiroxina. Perciò si tratta di una terapia che tiene sotto controllo la ghiandola, ma non i noduli, non il danno renale, non il danno al cuore. Non cura.
Infatti, se nonostante l'assunzione del farmaco Cacio stesse male, bisognerebbe ricorrere alla chirurgia, oppure, di nuovo, allo iodio radioattivo.
Donate il minimo, ma per favore donate.
Grazie