Nadia Candela Verderese - Educatrice cinofila

Nadia Candela Verderese - Educatrice cinofila • Educazione cinofila
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30/08/2024
27/07/2024
08/07/2024

Avremmo sempre voluto accogliere nella nostra famiglia un secondo cane, ma nel tempo Rodrigo ci ha dato modo di comprendere che non era il caso.

Non tutti i cani gradiscono condividere spazi e intimità con un compagno della stessa specie.

Esperienze, traumi, contesto, personalità, qui e ora, ci aiutano a conoscere meglio chi abbiamo davanti e di cosa hanno davvero bisogno.

Fiocco (in foto) venne a trovarci per 48h a casa al mare con i suoi proprietari, il primo giorno Rodrigo ci interagì in modo molto carino tutto il tempo, il secondo giorno lo ignorò completamente, già non ne poteva più 😂

Ora tocca scoprire Biagio, cosa ne pensa!

01/06/2024

Il cucciolo di cane.

Inizio con una riflessione di Damasio che può far riflettere tutti noi.
"La consapevolezza di noi stessi e degli altri
è molto legate alle nostre emozioni,
non al nostro intelletto.

Penso che cò che dovremmo
iniziare ad indagare sia:
quale ruolo gioca realmente la consapevolezza nel nostro cervello?"

Un cucciolo di cane può essere sottoposto a test invasivi per verificare e predirre il suo grado di docilità da adulto?

Tento di fare chiarezza in termini divulgativi, ma sempre solo attraverso il contributo che le neuroscienze ci offrono.

Nel cervello di un cucciolo di cane, quando viene sottoposto a test o punzioni eccessivamente invadenti, come essere trattenuto da un estraneo senza alcuna possibilità di sottrarsi per verificare se e come reagisce, oppure quando viene punito, ad esempio, picchiato con un giornale per aver fatto i bisogni in casa, insomma di fronte a certe situazioni limite nel cervello del cucciolo si verificano determinate situazioni che attivano circuiti particolari.

Vediamole insieme.
Si attivano due ormoni importantissimi, cortisolo e adrenalina, questi sono i regolatori di qualunque comportamento che il cucciolo metterà in atto anche quando sarà adulto.

Come ho scritto, nel cucciolo di cane si attivano determinate aree del cervello, sono quelle più ancestrali che hanno a che fare con la sopravvivenza.
Così vengono rilasciate a fortissima concentrazione sostanze chiamate cortisolo e adrenalina.

Queste sostanze ad elevata concentrazione inpediscono al cucciolo di cane di pensare, poiché la loro specifica funzione in quel momento ha lo scopo di attivare due uniche strategie: la fuga o l'attacco difensivo.
RIsulta chiaro che quando la fuga viene impedita addirittura da un soggetto sconosciuto al cane, spesso non gli rimane che utilizzare la seconda strategia, tentare di sottrarsi attraverso la sperimentazione di una strategia "offensiva" (nel cane solo in rari casi si assiste a una sottomissione passiva, una sorta di strategia, che prevede di immobilizzarsi quasi a simulare una "morte" apparente - il cucciolo si immobilizza nella speranza che quello che sta subendo si interrompa).

Va detto che esperienze in giovane età, poichè attivano la parte più reattiva del cervello istintuale del cucciolo, secondo la psicologia cognitiva e le neuroscienze sono tra le cause maggiori che porteranno i soggetti così "abusati" a vivere da adulti nel "desiderio" di una sorta di vendetta istintuale di tipo emotivo, quindi non ragionata e solo di tipo reattivo.

Pertanto alcune manipolazioni invasive possono minare la visione del cucciolo di cane di poter contare sui suoi conviventi umani, così da far vacillare se non crollare la naturale fiducia riposta in loro.
Queste esperienze in età sensibile del cucciolo, potrebbero portarlo come conseguenza, da adulto, a vivere le interazioni sociali in modo reattivo e sovradimensionate rispetto al senso di reale pericolo che esse possono rappresentare.
Quindi manisfestazioni prevalentemente reattive che hanno come imput ciò che viene definito "attacco" finalizzato all'allontamento dei problemi, o reattività difensiva da "minaccia".

Attilio Miconi

22/05/2024

Primo approccio di Rodrigo e mio allo stesso problem solving..

Regole che abbiamo in casa:1. Nina non sta mai da sola con Biagio.2. ⁠Biagio ha difficoltà con gli ospiti in casa, quind...
20/05/2024

Regole che abbiamo in casa:

1. Nina non sta mai da sola con Biagio.

2. ⁠Biagio ha difficoltà con gli ospiti in casa, quindi a seconda delle caratteristiche degli ospiti e dell’umore giornaliero di Biagio, decidiamo se è il caso che stia insieme a noi oppure se è meglio per lui riposare tranquillo in camera.

⛔️N.B. Non tutti i cani accettano di buon grado di essere tutelati in questa maniera, siamo arrivati a questa conclusione solo dopo aver fatto varie prove e capito che per lui è la soluzione che gli da più agio in assoluto. ⛔️

3. Evitare di invitare spesso amici a casa.

4. Mantenere dei toni di voce pacati il più possibile, quando non possibile - ad esempio quando giochiamo a fare lotta io e mia figlia (non piace solo ai cani!) - ci chiudiamo noi in cameretta!

4. Con il pallone giochiamo fuori casa.

5. ⁠Rispetto reciproco sempre, che vuol dire che tutti i componenti della famiglia, inclusi gli ospiti, sanno - glielo spieghiamo! - come comportarsi con Biagio, per non recare alcun danno a nessuno!

📕Queste regole ovviamente non possono essere uguali per tutti, ogni soggetto, contesto e sistemica familiare è unica e irripetibile, per cui tutto va personalizzato, ma va veicolata la giusta informazione e conoscenza per agire in prevenzione e non correre rischi.

Questo il mio intento! 🐾

📸: Biagio, mia madre e Nina.

Alcuni consigli per prevenire incidenti:1. Supervisione continua: Non lasciare mai un bambino piccolo da solo con un can...
19/05/2024

Alcuni consigli per prevenire incidenti:

1. Supervisione continua: Non lasciare mai un bambino piccolo da solo con un cane, anche se l’animale è considerato docile e abituato ai bambini.

2. ⁠Educazione del cane: Abituare il cane a interagire correttamente con i bambini, insegnandogli a rispettare gli spazi e i movimenti dei più piccoli.

3. ⁠Educazione del bambino: Anche i bambini devono essere educati a interagire con gli animali in modo rispettoso, evitando di ti**re le orecchie, la coda o di fare movimenti bruschi che potrebbero spaventare il cane. In questo caso ovviamente non sarebbe stato possibile vista la tenera età del povero bimbo.

4. ⁠Spazi separati: Creare spazi sicuri dove il bambino può giocare senza interferenze e dove il cane può ritirarsi per stare tranquillo.

5. ⁠Monitorare i segnali del cane: Imparare a riconoscere i segnali di stress e disagio nel cane, come ringhi, orecchie abbassate, coda tra le gambe, e intervenire prontamente per prevenire situazioni rischiose.

https://www.dogsportal.it/bimbo-di-cinque-mesi-muore-a-causa-dellaggressione-del-cane-di-famiglia/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR2_X0nE3joqChgx5dOk6MCRju5K1afTsJk3qPbC_MdOLxe9EZVbwFQSJ6Y_aem_AeOHufsS26iEklBU2aat0BczVWRHclhV1yI2fjhFr0DSKvMrvAFWFLaYvfOl4D61EhpbuXy5UKtPxB5JcfAauIY-

“Dal suo passato nelle fosse, il Pitbull porta con sé una forte motivazione competitiva, cioè una spinta a voler primegg...
18/05/2024

“Dal suo passato nelle fosse, il Pitbull porta con sé una forte motivazione competitiva, cioè una spinta a voler primeggiare in ogni sfida. Dai Terrier ha ereditato la motivazione predatoria, l’istinto da cacciatore. Un Pitbull che non è cresciuto in modo equilibrato potrebbe tentare di inseguire e afferrare qualsiasi cosa (dalle biciclette alle auto, dai palloni agli atleti che si allenano al parco) e può sviluppare un comportamento ostile nei confronti degli altri cani che incontra sulla sua strada. La famiglia adatta a un Pitbull deve sapere cosa aspettarsi. Sono potenti e la passeggiata al guinzaglio può non essere rilassante, perché reagiranno con impeto e curiosità a tutto ciò che si muove.

Ma quando trovano le persone giuste e responsabili, capaci di stabilire con loro regole chiare e coerenti e che si pongono nei loro confronti con rispetto, allora questi cani "aprono il guscio" e "mostrano la perla nascosta", la loro vera anima, che è tutto il contrario di quello che sembra! Sono dotati di una dolcezza infinita, tanto massicci quanto fragili emozionalmente. Definirli fedeli non sarebbe abbastanza, sono proprio umano-centrici, legatissimi al loro umano di riferimento.

Instaurare una buona convivenza con un Pitbull è assolutamente possibile!”

In Italia abbiamo un problema molto serio: i canili sono pieni di Pitbull che nessuno vuole più

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