03/10/2024
COME DA NORMATIVA DLGS N. 39/2021 SI PUBBLICA QUANTO SEGUE: MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA
Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto da “Il Sentiero s.s.d. a r.l.” (di
seguito denominata Società), come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021
e utilizzando le linee guida pubblicate dalla Federazione Italiana Sport Equestri e ACSI. Ha validità
quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire
le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI e le eventuali ulteriori
disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI nonchè le raccomandazioni dell’Osservatorio
Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.
Art. 1 – Finalità
1.Il presente documento disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso,
molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità,
età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 sui Tesserati, specie se minori
d’età nell’ambito della Società Sportiva Il Sentiero (di seguito per brevità anche solo “Società”). 2.Diritto
fondamentale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni
forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal D.lgs. n.
198/2006, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento
sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale
o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati costituisce un valore assolutamente
prevalente anche rispetto al risultato sportivo. 3.Il presente documento costituisce l’insieme di Linee Guida e
di Principi a cui la Società e tutti i Tesserati FISE e ACSI o altro ente sportivo, presso lo stesso sodalizio sono
tenuti ad uniformarsi al fine di perseguire: a) la promozione dei diritti di cui al precedente comma; b) la
promozione di una cultura e di un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i
Tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità; c) la
consapevolezza dei Tesserati in ordine ai propri diritti doveri, obblighi, responsabilità e d) tutele; e)
l’individuazione e l’attuazione da parte del sodalizio di adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding,
anche in conformità con le raccomandazioni del Safeguarding Officer della FISE e ACSI, che riducano i rischi
di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori; f) la gestione tempestiva, efficace e
riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti; g)
l’informazione dei Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di
abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi; h) la
partecipazione del sodalizio e dei Tesserati alle iniziative organizzate dalla FISEe ACSI nell’ambito delle
politiche di safeguarding adottate; i) il coinvolgimento proattivo di tutti coloro che partecipano con qualsiasi
funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding della
Società. j) n. 39 del 28 febbraio 2021, le disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, i Principi
Fondamentali approvati dall’Osservatorio permanente del CONI per le politiche di safeguarding nonché il
“Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati” della FISE
e ACSI e le sue Linee Guida.
Art. 2 – Campo di applicazione
1.I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono: a) i tesserati e Affiliati FISE e ACSI presso la
Società, ai sensi di quanto disciplinato dallo Statuto Federale e dal Regolamento per la prevenzione e il
contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati; b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro
o volontariato con la Società; c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.
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Art. 3 – Condotte rilevanti
Si intendono comportamenti rilevanti ai fini del presente documento: • per “abuso psicologico”, qualunque
atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi
altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare
o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali; • per “abuso
fisico”, qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o
lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un
danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da
compromettergli una sana e serena crescita. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a
svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata come il somministrare
carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi
atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario
di strumenti sportivi. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di
alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping; • per “molestia sessuale”,
qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o
fisico che comporti una grave noia, fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere
nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente
esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate,
messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio,
degradante o umiliante; • per “abuso sessuale”, qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione
sessuale, senza contatto, o con contatto e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato,
non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali
inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati; • per
“negligenza”, il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri
che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto
di cui al presente documento, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un
danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico
disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato; • per “incuria”, la mancata
soddisfazione delle necessita fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo; g) per “abuso di
matrice religiosa”, l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la
propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon
costume; • per “bullismo, cyberbullismo”, qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo
individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di
comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati
con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di
prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una
condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti
l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate,
minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima). • per “comportamenti
discriminatori”, qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia,
colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche,
religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale. 2. Costituiscono altresì condotte
rilevanti tutti quei comportamenti ulteriori che siano ostativi al raggiungimento delle finalità di cui all’art. 1.
Art. 4 – Principi
1. I soggetti di cui all’art. 2 sono tenuti ad uniformare i propri comportamenti ai seguenti principi: a) assicurare
un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e b) dell’inviolabilità della
persona; c) riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno, rispetto e dignità, garantendo uguali condizioni
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senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere,
orientamento sessuale, disabilità e altro; d) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio,
percepite o conosciute anche e) indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino
minorenni; f) segnalare senza indugio ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale
o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza; g) confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze
e discriminazioni della Società ove sia abbia il sospetto che possano essere poste in essere condotte rilevanti
ai sensi del presente documento; h) far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo
ed emotivo dell’allievo, i) tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso; j) g) programmare
e gestire l’attività, anche in occasione delle trasferte, individuando soluzioni k) organizzative e logistiche atte
a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati; l) h) ottenere, in caso di atleti minorenni, e
conservare l’autorizzazione scritta dagli esercenti la responsabilità genitoriale qualora siano programmate
sedute di allenamento singole e/o in orari in cui gli spazi utilizzati per l’attività sportiva non sia usualmente
frequentata; m) prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti
n) con azioni di sensibilizzazione e controllo; o) spiegare in modo chiaro ai fruitori dello spazio in cui si sta
svolgendo l’attività sportiva, che gli apprezzamenti, i commenti e le valutazioni che non siano strettamente
inerenti alla prestazione p) sportiva e compresi tra quelli indicati dal presente documento possono essere lesivi
della dignità, del decoro e della sensibilità della persona; q) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel
rispetto della normativa applicabile.
Art. 5 – Tutela dei minori – certificazioni per i collaboratori della Società
La Società, quando instaura un rapporto di lavoro – a prescindere dalla forma – con soggetti chiamati a svolgere
mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori è tenuto a richiedere preventivamente copia del
certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente. Ogni collaboratore, dirigente, socio e
volontario che svolge la propria attività per la Società a contatto con minori deve visionare e sottoscrivere il
Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni
altra condizione di discriminazione. Istruttori, Tecnici e Staff federale della Società devono sottoscrivere altresì
il codice etico e comportamentale di istruttori tecnici e staff federale e la relativa autocertificazione. 4 .Deve
essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso all’Associazione durante gli
allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità
genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati.
Art. 6 – Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
1.Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per
garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del
D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica
a FISE e ACSI all’atto di affiliazione e riaffiliazione/aggregazione e riaggregazione. 2.Il Responsabile contro
abusi, violenze e discriminazioni deve essere nominato, dall’Amministratore Unico della Società, tra persone
di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti: a. essere regolarmente tesserato FISE
e ACSI; b. essere in possesso della cittadinanza italiana; c. non aver riportato condanne penali passate in
giudicato per reati non colposi a pene detentive superiori ad un anno ovvero a pene che comportino
l’interdizione dai pubblici uffici superiori ad un anno; d. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva
riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle
FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti. 3.La nomina del
Responsabile è adeguatamente resa pubblica nell’ambito del rispettivo sodalizio mediante immediata
affissione presso la sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage, se nella disponibilità del sodalizio, del
nominativo e dei contatti) e inserita nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla
regolamentazione federale. 4.Il Responsabile dura in carica 4 anni, coincidenti con il quadriennio olimpico, e
può essere riconfermato. 5.In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e
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discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un
nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla
regolamentazione federale. 4.La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere
revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, con
provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva
notizia al Safeguarding Officer della FISE e ACSI. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di
cui al precedente comma. 6.Il Responsabile è tenuto a: a) vigilare sulla corretta applicazione del Regolamento
per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati” della FISE e ACSI
nell’ambito del rispettivo sodalizio nonché sulla corretta applicazione e aggiornamento dei Modelli
organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi; b) adottare le
opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza (c.d. “ quick-response”), per prevenire e contrastare
nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di
sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna; c) segnalare al Safeguarding Officer eventuali condotte rilevanti
e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta; d) formulare all’organo preposto le
proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di
condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio; e) valutare annualmente le misure dei modelli
organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio,
eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le
criticità riscontrate; f) partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata da FISE e ACSI.
Art. 7 – Dovere di segnalazione – tutela dei segnalanti e delle vittime
Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti ai sensi del precedente art. 3 e che coinvolgano
Tesserati, specie se minorenni, è tenuti a darne immediata comunicazione al Procuratore Federale e/o tramite
il Safeguarding Officer tramite posta elettronica dedicata all’indirizzo email
[email protected]. La password di tale indirizzo email sarà comunicata esclusivamente al
safeguardin officer e sarà tenuto a modificarla dopo il primo accesso. Chiunque sospetta comportamenti
rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni del sodalizio di appartenenza o direttamente con il Safeguarding Officer della FISE. In caso
di gravi comportamenti lesivi l’Associazione deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze
dell’ordine. L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma
di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede: • presentato una denuncia o una
segnalazione; • manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione; • assistito o sostenuto
un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione; • reso testimonianza o audizione in
procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni; • intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa
relativa o inerente alle politiche di safeguarding.
Art. 8 – Diffusione ed attuazione
1.La Società, anche avvalendosi del supporto del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, si
impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del presente documento e del Codice di condotta a tutela
dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di
discriminazione (all. A) tra i propri Tesserati FISEe ACSI e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo,
sono coinvolti nell’attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la
piena applicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme nonché
alla condivisione di materiale informativo finalizzato alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi
alimentari negli sportivi. 2.Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua
disponibilità, e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque
sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società o che ne richiederà
il rispetto prevedendo, in caso di inosservanza, adeguate sanzioni disciplinari o contrattuali.
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Art. 9 – Norme finali
1.Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale e
ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale
del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio
Permanente del CONI per le politiche di safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali
modifiche e integrazioni delle disposizioni della FISEe ACSI. 2.Eventuali proposte di modifiche al presente
documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto della Società. 3.Per quanto non
esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della FISE e ACSI, dal Codice di condotta
a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di
discriminazione, da tutta la normativa endo-federale approvata dal Consiglio Federale della Federazione e
ACSI, inclusi il Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati
e il Codice Etico e comportamentale degli istruttori, tecnici e staff tecnico federale, dal Codice di
Comportamento sportivo approvato dal CONI, nonché, pe r quanto eventualmente di competenza, dal Code of
Ethics, approvato dalla World Rafting Federation. 4.Il presente Regolamento, approvato dall’Amministratore
Unico, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.
Pietrasanta, 29 agosto 2024
Il Sentiero ssd a rl
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CODICE DI CONDOTTA
Le previsioni suddette si applicano anche con riferimento ai codici di condotta a tutela dei minori e per la
prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione.
Il presente codice di condotta stabilisce gli obblighi, divieti, standard di condotta e buone pratiche finalizzate:
a) al rispetto dei principi di lealtà, probità e correttezza;
b) all’educazione, alla formazione e allo svolgimento di una pratica sportiva sana;
c) alla piena consapevolezza di tutti i tesserati in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
d) alla creazione di un ambiente sano, sicuro e inclusivo che garantisca la dignità, l’uguaglianza, l’equità e il
rispetto dei diritti dei tesserati, in particolare se minori;
e) alla valorizzazione delle diversità;
f) alla promozione del pieno sviluppo della persona-atleta, in particolare se minore;
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g) alla promozione da parte di dirigenti e tecnici al benessere dell’atleta;
h) alla effettiva partecipazione di tutti i tesserati all’attività sportiva secondo le rispettive aspirazioni,
potenzialità, capacità e specificità;
i) alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
l) la rimozione degli ostacoli che impediscano la promozione del benessere dell’atleta, in particolare se minore,
e dello sviluppo psico-fisico dello stesso secondo le relative aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;
m) la rimozione degli ostacoli che impediscano la partecipazione dell’atleta alle attività, indipendentemente
da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione
politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
Nella realizzazione delle finalità di cui sopra e in particolare della prevenzione e contrasto di ogni forma di
abuso, violenza e discriminazione, il codice stabilisce altresì: a) le fattispecie, le tutele e le sanzioni disciplinari
endoassociative applicabili in caso di violazione, ivi compresa la sospensione cautelare dalle attività sportive,
fermi i provvedimenti degli Organi di giustizia federali; b) apposite procedure di selezione degli operatori
sportivi, anche al fine di garantire che i candidati siano idonei ad operare nell’ambito delle attività giovanili e
in diretto contatto con i tesserati minori, se del caso; c) le verifiche minime, precedenti all’impiego nonché
periodiche, a carico delle Affiliate nelle procedure di cui alla lettera precedente e la conservazione della relativa
documentazione, nel rispetto della normativa vigente; d) adeguati obblighi informativi per la diffusione delle
disposizioni e dei protocolli relativi alla protezione dei minori, anche mediante corsi di formazione e corsi di
aggiornamento annuali dedicati a tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive e relative ai tesserati minori;
e) disposizioni che disciplinino le incompatibilità e che siano finalizzate a evitare il cumulo delle funzioni in
capo a un unico soggetto nonché, più in generale, a gestire eventuali conflitti di interesse; f) disposizioni che
assicurino la riservatezza della documentazione o delle informazioni comunque ricevute o reperite relative a
eventuali segnalazioni o denunce di violazione del Codice.
DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI: Con riferimento a quanto previsto tutti i tesserati hanno l’obbligo:
a) comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata
all’ambito sportivo e tenere una condotta improntate al rispetto nei confronti degli altri tesserati; b) astenersi
dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco
o per scherzo; c) garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un
ambiente sano, sicuro e inclusivo; d) impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana,
supportando gli altri tesserati nei percorsi educativi e formativi; e) impegnarsi a creare, mantenere e
promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali
e sociali dell’attività sportiva; f) instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità
genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati; g) prevenire e disincentivare
dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di unacomunicazione sana, efficace e costruttiva; h)
affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi; i) collaborare
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con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni
(individuali o collettivi); j) segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che
espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E TECNICI: i dirigenti sportivi e i tecnici hanno i
seguenti diritti e doveri: a) agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
b) astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei
confronti dei tesserati, specie se minori; c) contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in
particolare se minori; d) evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, in particolare se minori; e)
promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni
disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore; f)
astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore; g) porre in essere, in occasione delle trasferte,
soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle
scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro
delegati; h) comunicare e condividere con il tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le
modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la
responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati; i) astenersi da
comunicazioni e contatti di natura intima con il tesserato minore, anche mediante social network; j)
interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni di ansia,
timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile k) impiegare le necessarie
competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
l) segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati; m) dichiarare
cause di incompatibilità e conflitti di interesse; n) sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di
sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati; o) conoscere, informarsi e aggiornarsi
con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e
discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo; p)
astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non
per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la
responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati; k) segnalare senza
indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore
o disagio.
DIRITTI, DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI : gli atleti hanno i seguenti diritti, doveri e obblighi: a)
rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco; b) comunicare le
proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli
obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro
che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente
confrontandosi con gli altri atleti; c) comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o
disagio che riguardino sé o altri; d) prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche
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mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti; e) rispettare e tutelare la
dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività
sportive; f) rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici; g) mantenere rapporti
improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive; h)
riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la
cura degli atleti ovvero ai loro delegati; i) evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici,
anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni; j) astenersi dal diffondere
materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro
che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati,
nonché al Responsabile k) segnalare senza indugio al Responsabile situazioni, anche potenziali, che espongano
sé o altri a pericolo o pregiudizio.
Il suddetto Codice di Condotta è la base fondamentale al fine di attuare Il Regolamento interno affisso in bacheca sociale.
INOLTRE SI COMUNICA CHE IL RESPONSABILE SAFEGUARDING è PAOLA APOLLONI 393/3521633