Datemi una zampa

Datemi una zampa Dateci una zampa: volontariato per gli animali randagi a Pozzallo (RG) e dintorni, Sicilia.
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Se voleste contribuire a tutte le spese necessarie per aiutare i randagi, potete inviare alla PayPal [email protected]

AGGIORNAMENTI:Oggi Leo è stato ricoverato presso la Clinica Veterinaria Citta' Di Catania.Domani verrà operato, ma non è...
27/09/2023

AGGIORNAMENTI:

Oggi Leo è stato ricoverato presso la Clinica Veterinaria Citta' Di Catania.

Domani verrà operato, ma non è detto che sopravviva.

E io non ho potuto nemmeno salutarlo, trovandomi a duemila km di distanza.

Potete immaginare come stiamo tutti, soprattutto mia sorella Lara, che ha badato a lui senza sosta in questi giorni (e in queste nottate).

È una struttura all'avanguardia, molto attrezzata e aperta h24, quindi, se ha una possibilità, è lì.

Al momento il preventivo (salvo complicazioni) è di circa € 1.275.

Se volete/potete contribuire (o anche solo condividere e spargere la voce) alle spese tramite la raccolta fondi, ve ne saremo grati.

Grazie a tutti per il supporto.

Sono Martina e ho deciso di raccogliere fondi per questo micio meraviglioso. Lui è Leo e fino a qual… Martina Todesco needs your support for Aiutiamo Leo! ❤️

Quest'anno vi prego di chiamare i carabinieri direttamente se doveste sentire botti e mortaretti vari, segnalando la sit...
31/12/2022

Quest'anno vi prego di chiamare i carabinieri direttamente se doveste sentire botti e mortaretti vari, segnalando la situazione.
Bisogna agire contro quelle teste di...rapa.

Buon anno a tutt*.

Gatti/cani e botti di Capodanno: come comportarsi? 🧨Ecco alcuni suggerimenti su come noi umani possiamo aiutare micio a ...
29/12/2022

Gatti/cani e botti di Capodanno: come comportarsi? 🧨
Ecco alcuni suggerimenti su come noi umani possiamo aiutare micio a superare questa difficile serata.
COSE DA FARE:
👉 Comportatevi normalmente come se nulla fosse successo, per non allarmare ulteriormente il vostro amico
👉 Distribuire in vari punti della casa dei "nascondigli", scatole in cartone con copertine, giacigli morbidi chiusi, in modo che si possa rifugiare nel momento di paura. Mettete anche qualche copertina dentro agli armadi, dietro al divano, sotto ai letti o dove ama rifugiarsi
👉 Tenete il cane/gatto dentro casa, meglio in una stanza lontana dai possibili rumori e in penombra, con un rifugio già localizzato e preparato per essere il più confortevole possibile
👉 Attenuate l’effetto dei botti dei fuochi artificiali accendendo la radio o la televisione, in modalità bassa, potete anche mettere della musica rilassante
👉 Chiudete o coprite le finestre per evitare che si vedano esplosioni di luce
👉 Non lasciate il vostro animale da solo all’esterno nei giorni dei botti di capodanno
COSA DA NON FARE:
👉 Non tenetelo in braccio durante i botti ma soprattutto non trattenetelo se cerca di divincolarsi magari con l'idea di dargli conforto, ma piuttosto lasciatelo libero di andare a rifugiarsi dove si sentirà più sicuro
👉 Evitate di cercare di stanarlo durante il frastuono. Quando sarò tutto finito ma soprattutto quando lui si sentirà sicuro, uscirà da solo
👉 Non mostratevi troppo protettivi nei confronti del cane/gatto quando ci sono i botti di capodanno, soprattutto non guardatelo negli occhi: il rischio è di intimorirlo e aumentare così la sua paura
👉 Cercare di far si che il gatto/cane si distragga il più possibile.
Fatelo giocare, lanciategli la pallina, distraetelo senza sgridarlo o accarezzarlo.
Se lo sgridate rischiate di aumentare la sua ansia. Se lo accarezzate o lo prendete in braccio confermate le sue paure.

13/02/2022

Faccio fare un altro giro a questo post di cinque anni fa perché mi sa che lo abbiate visto in pochi e nel frattempo si sono aggiunti dati; è una raccolta di riferimenti sull'empatia nei cani.
E' dimostratissima ormai, non è discutibile, nei primati, nei muridi (topi e ratti), negli elefanti; ci sono record non dimostrati sperimentalmente per felini e cetacei. E' strettamente correlata all'altruismo, via group selection, della quale pure ho accennato. Insomma fa parte della paccottiglia comportamentale che abbiamo ereditato, è presente in tutti gli animali sociali e non abbiamo inventato nulla, tanto per cambiare.
Per i cani è stata di recente dimostrata, ci sono adesso i tanto agognati dati sperimentali.

I cani hanno un sacco di abilità sorprendenti nei nostri confronti, in parte dovute al lungo processo di domesticazione: sanno leggere le espressioni del volto umano alla perfezione, si accorgono al volo se una persona ci piace o no, percepiscono i nostri stati d'animo e cercano di consolarci, eccetera (tutti post in questo stesso album). E nei confronti di altri cani?
Eccome. E non è una "virtù" dovuta alla domesticazione, come si domandano in uno degli articoli linkati, è già presente nei lupi: http://medicalxpress.com/news/2015-01-dog-human-cooperation-based-social-skills.html

Eccovi lo studio: http://www.nature.com/articles/srep18102

Un altro basato sul regalare cibo: http://phys.org/news/2015-12-dogs-friends-food.html

Ancora uno va':
https://phys.org/news/2017-01-dogs-food-complex-situations.html

Improvvisamente pare se ne siano accorti in parecchi, ne cito un paio per chi volesse giustamente fare le pulci a quello che legge su facebook:

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371%2Fjournal.pone.0152920

http://rsos.royalsocietypublishing.org/content/2/12/150505

Al limite basta dare un'occhiata agli abstract.
E' la classica "scoperta" che ha fatto dire a tutti i proprietari di cani: "Ma va'? Chi lo avrebbe mai detto!".
Solo che se prima li si poteva accusare di antropomorfizzare, adesso basta; se qualcuno vi dice che attribuite "sentimenti umani" al vostro cane, rispondetegli pure che è vero il contrario esatto, ed invitatelo a dire che antropomorfizzano tutti gli autori linkati qui.

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Aggiunte:

https://link.springer.com/article/10.1007/s10071-012-0510-1 - contagio emozionale e reazioni consolatorie al pianto e al distress umano da parte dei cani.
Qualsiasi umano, non solo il proprietario.

https://link.springer.com/article/10.1007/s10071-017-1092-8 - super interessante, bibliografia formidabile.

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0376635714002472 (reazioni endocrine e comportamentali identiche al pianto dei bambini - solo abstract).

13/02/2022

L’ultima volta abbiamo parlato della storia evolutiva dei “ratti volanti”, anche noti come pipistrelli [1], mentre oggi ci occuperemo… dei “ratti non volanti” (anche noti come ratti).
Attenzione, non parliamo dei topi da laboratorio ma dei veri ratti selvatici, quelli che a volte vediamo andare in giro in mezzo all’immondizia o saltare fuori dalle tubature della rete fognaria, i quali sono talmente diversi dai primi che sarebbe come paragonare un lupo ad un Chihuahua.

L’esempio non è affatto esagerato: i topi da laboratorio sono infatti docili e carini come cagnolini, mentre i ratti selvatici sono estremamente schivi, diffidenti e aggressivi se devono difendersi; sono considerati nell’immaginario comune come dei demoni sanguinari e untori di ogni genere di malattia. Basti pensare al fatto che se anche solo un ratto viene avvistato nelle vicinanze di un’attività, questa viene chiusa per mancanza del rispetto delle norme igieniche, o al fatto che non puoi chiedere se per caso è stato avvistato un ratto nelle vicinanze della proprietà altrui che ti viene sbattuta la porta in faccia: “un ratto nella mia proprietà? Che pensi, che sia una discarica?!”

Il problema principale dei ratti è la loro massiccia presenza nei centri cittadini e la loro proliferazione incontrollata, che cerchiamo di arginare sterminandoli con veleni di varia natura, senza renderci conto di quanto questi strumenti siano poco utili alla causa e addirittura dannosi per il resto della fauna selvatica che, a partire da chi si ciba delle carcasse, può diffondere il veleno in tutti gli anelli della catena alimentare (chiedere a un CRAS per credere).

Le nostre azioni tendono sempre a focalizzarsi sul problema attuale, senza pensare a cosa si potrebbe fare per eradicarlo alla base; insomma, non proviamo mai a prevenire piuttosto che curare. Ci siamo mai chiesti del perché ci siano così tanti ratti che bazzicano nelle nostre città? Eppure la risposta è così semplice… Per colpa nostra, come sempre. Siamo noi che con la poca cura nella pulizia cittadina forniamo cibo in abbondanza per questi scomodi inquilini che si adattano ad ogni situazione e ad ogni fonte di nutrimento.

Basterebbe migliorare questo aspetto per ridimensionare drasticamente la situazione: se il cibo è così abbondante infatti, i ratti non faranno altro che riprodursi e chiamare altri ratti a banchettare con loro; d’altro canto invece, se il nutrimento fosse scarso, essi potrebbero autogestirsi da soli, in quanto sono estremamente territoriali e in condizioni di scarsità di cibo smetterebbero di proliferare in maniera esagerata e al tempo stesso non permetterebbero a nessun altro gruppo di entrare nel loro territorio.

Solo recentemente stiamo iniziando a rivalutarli e ad apprezzare la loro incredibile intelligenza e socialità, ponendoci anche il problema etico del loro sterminio: sono infatti in grado di ignorare una ricompensa diretta se si tratta di poterla dividere o cedere ad un conspecifico, preferiscono ricevere loro stessi una “punizione” pur di evitarla ad un compagno, senza nessun tornaconto individuale e restituiscono i favori ricevuti. Puro altruismo.
Non parliamo del fatto che anche loro sono in grado di provare emozioni come gioia e rimorso, sono in grado di “ridere” e di “rilassarsi” mentre giocano eccetera. [2]

Insomma, l’unica cosa che dovremmo fare è quella di imparare a conoscere meglio questi vicini che ci affiancano da migliaia di anni, per poterli gestire e quindi anche per poter convivere con loro (eliminarli è utopia).

[Oscar]

Articolo: https://news.mongabay.com/2021/09/seeing-the-maligned-urban-rat-in-a-new-light-qa-with-michael-parsons/

[1] https://www.facebook.com/animproscienza/posts/4389740237787489

[2] https://www.facebook.com/media/set/?set=a.2413365692091630&type=3
Qui c'è quanto scritto sopra e molto, molto altro in merito; riconoscete i post dalle foto. Naturalmente ciascun post ha i propri riferimenti.

21/07/2021
28/06/2021

𝐋’𝐄𝐌𝐄𝐑𝐆𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐑𝐎𝐍𝐃𝐎𝐍𝐈 continua, ci serve un aiuto concreto per prendersi cura di loro.

𝑫𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒉𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐?
Di una scatola di cartone, cibo adatto e qualche minuto al giorno per alimentarli.

𝑽𝒊 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆𝒎𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒅𝒂𝒓𝒗𝒊 𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒊𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒅𝒂𝒕𝒕𝒊, 𝒔𝒄𝒓𝒊𝒗𝒆𝒕𝒆𝒄𝒊 𝙨𝙪 𝙒𝙝𝙖𝙩𝙨𝘼𝙥𝙥.

🅞🅖🅝🅤🅝🅞 🅓🅘 🅝🅞🅘 🅟🅤🅞 🅕🅐🅡🅔 🅠🅤🅐🅛🅒🅞🅢🅐, se non avete possibilità di tenerli, potete:
- donarci del cibo: grilli (congelati), camole della farina, caimani, in genere si possono acquistare nei negozi di pesca o online
- spargere la voce ad amici e parenti disponibili ad accudirli
- effettuare una donazione al nostro centro: 𝐈𝐁𝐀𝐍 𝐈𝐓 𝟎𝟒 𝐀 𝟎𝟓𝟎𝟑𝟒 𝟏𝟔𝟓𝟎𝟑 𝟎𝟎𝟎𝟎𝟎𝟎𝟏𝟑𝟑𝟑𝟔𝟑 intestato a “Associazione Mediterranea per la Natura” Causale: SOS RONDONI
- condividere i nostri post, raggiungeremo così più persone possibili!

𝑳𝒊𝒃𝒆𝒓𝒂𝒓𝒍𝒊 𝒆 𝒗𝒆𝒅𝒆𝒓𝒍𝒊 𝒗𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆 alti nel cielo vi darà grandi soddisfazioni!

Deborah Ricciardi (Responsabile) 3297696176
Antonella Mascetti (anche per Reggio Calabria) 3479346805
Alessandra Saja (Zona Rometta Marea) 3209435038
Erika Aloisio 3930743349

🙏
06/06/2021

🙏

06/06/2021

Il fratino (Charadrius alexandrinus) è un piccolo e grazioso uc***lo appartenente all’ordine Charadriiformes. Lo stesso dei gabbiani, tanto per intenderci.
Figura nella lista rossa IUCN per l’Italia come specie in pericolo (EN – “Endangered”) a causa della sistematica distruzione del suo habitat, le dune costiere, che vengono continuamente ricoperte di ombrelloni e rifiuti, utilizzate come parco giochi, “allietate” da f***e urlanti e rivoltate come calzini. Nonostante questo, ci sono persone di buona volontà e che hanno a cuore l’ambiente che ogni anno si preoccupano di controllare le nidificazioni e salvaguardare ciò che resta della specie. I pulli, piccoli e indifesi, giacciono spesso acquattati nella sabbia e corrono mille pericoli prima di diventare indipendenti: possono contare solo sulle loro capacità mimetiche.
Come se non bastasse, ogni anno tocca fare la conta dei pulli puntualmente eliminati dagli animali domestici vaganti: i gatti vengono lasciati liberi di fare delle vere e proprie stragi, godono di una sorta di sacro diritto di poter fare quello che vogliono frutto di un retaggio culturale -chiamiamolo così- a dir poco miope che li vuole “animali liberi” a tutti i costi. E guai a dire qualcosa, persino per la legge sono un’entità superiore e messa puntualmente sul piedistallo rispetto ai poveri selvatici. La stessa legge che punisce severamente (e giustamente) il bracconiere che piazza una trappola consente a milioni di padroni ignari e compiacenti -se non addirittura menefreghisti- di sguinzagliare i loro dolcissimi gattini permettendo loro di massacrare tutto ciò che si muove, vola, striscia o cammina.
Poi, ci sono i padroni dei cani. Già, perché questo non è un post contro i cani ma contro chi crede di avere diritto di poter fare quello che vuole. Come recita il post (link fra i commenti) della pagina dedicata al fratino a Rimini e Riccione, nove pulli su dieci sono stati predati da cani lasciati liberi di correre sulla spiaggia. Nonostante la zona sia protetta e ci siano dei chiarissimi divieti, c’è chi continua a credere che un habitat naturale debba essere il luna park del proprio cane. C’è chi continua a sbandierare un grande amore per gli animali ma poi pensa di avere diritto di fregarsene di ogni essere vivente che non sia il proprio cane. I volontari addetti al controllo dei nidi che hanno osato far notare che c’è una regola da rispettare sono stati insultati e minacciati dai padroni dei suddetti cani, convinti che possedere un cane significhi poter fare quello che si vuole. E per quanto lo si continui a spiegare in tutte le salse, questi personaggi continueranno sempre a pensare che “Fido” abbia il sacrosanto diritto di correre libero e di fare man bassa di ogni piccolo animale selvatico indifeso. E continueranno sempre a insultare e a minacciare chiunque gli farà notare che si sbagliano. Perché qui non si parla dei diritti dei cani, si parla di mali assai diffusi e apparentemente incurabili: cafonaggine, strafottenza, prepotenza e menefreghismo esercitati ai massimi livelli ed espressi attraverso il proprio animale domestico. Dietro alla frase “il mio cane/gatto ha diritto di fare quello che vuole” si celano difficoltà cognitive nel capire che non può e non deve essere così, perché non deve essere così, o semplicemente un grande menefreghismo di base per ambiente e natura mascherato da amore per gli animali. Troppo facile pensare di poter fare quello che si vuole e mascherare il tutto da amore per il proprio animaletto. Mettere in gioco le proprie convinzioni, informarsi, sensibilizzarsi e cercare di gestire il proprio animale domestico nel rispetto degli altri animali, invece, quella non è cosa per tutti.
Lo ripeterò fino alla nausea: cane e gatto domestico sono in tutto e per tutto prodotti umani. E come tali vanno gestiti e controllati. Senza pensare o pretendere di avere a che fare con un animale selvatico tolto alla natura e che ha diritto di relazionarsi -spesso con effetti nefasti- con la fauna selvatica vera, quella che non appaga emotivamente e di cui dunque frega a ben pochi.

27/05/2021

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