06/08/2023
LA VISTA NEL DALMATA
Per provare a capire come il cane veda il mondo può essere utile fare un confronto con noi umani ma, non basta, perché la vista del cane è fatta di sfumature, luminosità, riflessi, bagliori e sfocature che noi non percepiamo o alle quali non diamo importanza. Il suo è un modo diverso di vedere il mondo.
1) L’occhio del cane...
A ...vede i toni del giallo, del blu, del blu-viola e del grigio.
B ...ha la percezione della quantità di luce riflessa di una
superficie colorata (può quindi identificare un dato colore in base alla propria luminosità).
C ...vede una parte dello spettro ultravioletto ( l’uomo non può).
Vi è mai capitato di osservare il vostro cane al parco che prima esplora felice ed un attimo dopo si guarda intorno tutto preoccupato? Nonostante voi siate a poche decine di metri da lui avete come l’impressione che non vi veda più.
Siete immobili e magari (ricordatevi di come LUI vede i colori) siete davanti ad arbusti verdi che sfumano i contorni del maglioncino marrone rendendo la vostra sagoma impercettibile. Probabilmente per pochi istanti lui, realmente, non è riuscito a distinguervi “dallo sfondo”, fino a quando non avete interagito con lui o lui non si è avvicinato aiutato dall’olfatto cambiando così prospettiva.
2) L’occhio del cane...
D ...vede al buio molto meglio dell’uomo.
E ...possiede una migliore reattività alla percezione del movimento.
F ...è fatto in modo da permettergli di focalizzare un oggetto di fronte a sé minimizzando l’impatto visivo di ciò che è tra lui e l’oggetto (a meno di 40cm).
Immaginatevi un cane che, in mezzo ad una siepe, punta una malcapitata lucertola: la siepe causerà meno interferenze permettendo al cane di concentrarsi sulla “preda”.
A volte il cane non trova più il suo gioco preferito non perché lontano o nascosto ma proprio perché troppo vicino! Ci gira intorno fino a quando, tornando indietro, come per magia, il gioco “ricompare dal nulla”... Tutto questo è normalissimo ed è legato a come lui vede il mondo!
3) L’occhio del cane...
G ...ha mediamente una vista meno definita rispetto a quella dell’uomo anche se può variare moltissimo tra cane e cane, razza e razza.
Il colore dei giochi. Per un cane è più difficile individuare una palla arancione in un prato, piuttosto che una palla blu.
E’ vero, ma solo se si considera la vista e non gli altri sensi che, invece, i cani utilizzano sinergicamente. Una palla lanciata in un prato è colore, ma è anche forma e riflessi di luce, è movimento, è una traiettoria da seguire, è il suono del rimbalzo sul terreno, è l’odore dell’oggetto ed è odore della traccia lasciata dall’oggetto stesso, sia a terra che in aria.
Un insieme d’”informazioni” che al cane non sfuggono di certo.
Allora è importante il colore del gioco? In alcune condizioni potrebbe esserlo.
Nel cane, infatti, già dal settimo anno di età, inizia un lento ma graduale deterioramento dei sensi.
In quest’ottica, ad un cane non più giovanissimo, ma anche ad un cucciolo di età inferiore alle 12 settimane (perché ancora in fase di sviluppo), potrebbe avere senso proporre dei giochi di un colore tale da garantire il maggior contrasto cromatico con l’ambiente circostante (un prato, la spiaggia, il lago, il mare). Non aspettatevi però che il cane elegga il gioco più visibile “gioco preferito”. E’ dimostrato che il cane dia pochissimo peso al colore di un oggetto ed ai colori in generale.
Il cane possiede caratteristiche uniche che si sono evolute per garantirgli la sopravvivenza, affinandosi grazie alla convivenza ed alla collaborazione con l’uomo (parliamo di diverse migliaia di anni).
La realtà vissuta dal cane è, sicuramente, molto più completa ed immersiva rispetto alla nostra grazie, proprio, all’azione combinata e contemporanea della vista, di un udito estremamente sviluppato e di un olfatto sopraffino che hanno reso il cane un essere versatile e straordinario.
Articolo di Fabrizo Oliverio