18/08/2024
«La prossimità è estremamente vantaggiosa per la sopravvivenza ed è per questo che il contatto fisico è premiato dal piacere e dalla riduzione del dolore, effetti mediati dall’ossitocina e dalle sue interazioni con il sistema degli oppioidi endogeni. Secondo l’approccio scientifico cadrebbero le teorie per cui accarezzare il cane in caso di paura sarebbe controproducente, come risulta banale chiedersi se è opportuno accarezzare il proprio cane e quando.»
CON-TATTO
Accarezzare il proprio cane, assecondare le sue richieste di contatto o somministrare affetto attraverso il contatto fisico solo in caso si voglia “premiare/gratificare” il cane è corretto? Per poter tentare di dare una risposta bisogna esaminare il senso del tatto e comprenderne le funzioni.
Il tatto è di certo un senso molto importante che permette la sopravvivenza dei mammiferi nel periodo appena dopo la nascita quando gli altri sensi non sono ancora attivi e i cuccioli non sono in grado di provvedere a se stessi. E’ infatti il primo sistema di comunicazione che si sviluppa tra cucciolo e madre attraverso le cure parentali, la ricerca di calore e di nutrimento. L’organo sensoriale del tatto è la pelle, l’organo più esteso del corpo, che è suddivisa in diversi strati ed è fortemente innervata da numerosi e diversi recettori. La pelle determina il confine tra il mondo esterno e quello interno ma anche la connessione tra questi. La pelle è quindi fortemente interconnessa con il mondo interno, in particolare col cervello e il mondo emotivo. La forte connessione tra Cervello e pelle inizia a partire dall’embrione, infatti, hanno in comune la medesima origine ossia l’ectoderma, uno dei tre foglietti embrionali che si divide in una parte interna all’organismo da cui originerà il cervello e una esterna all’organismo da cui originerà la pelle.
Alla nascita il cucciolo stabilisce attraverso la pelle il primo scambio sociale con la madre e il resto della cucciolata e sperimenta le prime emozioni attraverso il contatto, il calore e le cure. Attraverso queste primissime esperienze il cucciolo pone le basi per lo sviluppo emotivo e i processi cognitivi futuri. Tutte le interazioni relazionali della vita futura hanno la loro origine in queste primissime fasi della vita in cui si sperimenta lo scambio affettivo e si costruiscono le fondamenta dell’equilibrio emotivo necessarie per diventare cani socievoli, equilibrati, con buoni livelli di sicurezza. La sicurezza però non va considerata come una dotazione di cui un cane è dotato o meno, perché, a parte situazioni riconducibili a quadri patologici, è fisiologico aver paura, sentirsi preoccupati e in difficoltà in certe situazioni o in certi periodi , ciò che cambia da un individuo a un altro è saper riconoscere quando si ha bisogno del conforto generato dalla vicinanza e dal contatto fisico con un altro individuo caro nei momenti di difficoltà e come averlo.
E’ l’OSSITOCINA il neurormone prosociale che sovrintende a tutte queste funzioni implicate con la conservazione della specie quali l’accoppiamento, la nascita, l’allattamento, l’accudimento della prole, il legame parentale e il legame tra pari. E’ secreta in seguito a generici stimoli cutanei non dolorosi -come carezze, applicazione di calore sulla pelle- quali si producono per il contatto intimo con altri esseri viventi, ma anche in seguito a stimoli cutanei specifici collegati alle funzioni della riproduzione e dell’allevamento della prole -quali il rapporto sessuale, il parto e la suzione della mammella-. E’ secreta anche attraverso la sola visione del volto delle persone care. E’ nota da tempo la funzione dell’ossitocina di saper contrastare l’attivazione del sistema di allerta riducendo effetti dell’ansia e dello stress ad esso collegati. Il contatto fisico piacevole e condiviso determina, attraverso l’inibizione dell’amigdala e quindi dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, calma e riduzione dello stress.
Il piacere derivante dal contatto fisico, col suo grande valore evoluzionistico, spiegherebbe gli studi pionieristici di Harry Harlow, che dimostrò nelle scimmie che il bisogno primario del piccolo non é l’alimentazione, ma il contatto fisico con la madre, contatto fortemente collegato al calore e al senso di protezione. La prossimità è estremamente vantaggiosa per la sopravvivenza ed è per questo che il contatto fisico è premiato dal piacere e dalla riduzione del dolore, effetti mediati dall’ ossitocina e dalle sue interazioni con il sistema degli oppioidi endogeni. Secondo l’approccio scientifico cadrebbero le teorie per cui accarezzare il cane in caso di paura sarebbe controproducente, come risulta banale chiedersi se è opportuno accarezzare il proprio cane e quando. Lo scambio reciproco di affetto è fondamentale per saldare le relazioni intime e famigliari e quindi è indispensabile stare vicini e confortarsi soprattutto in caso di difficoltà.
Pensateci in questo mese di dicembre!
Dott.ssa Federica Manunta