Animali Selvatici Roma e provincia

Animali Selvatici Roma e provincia La pazienza è la virtù dei deboli, perchè i forti prima o poi reagiscono! E' gestita dalla Direzione Provinciale.

Questa pagina è stata creata come supporto ai corsisti e aspiranti Guardie della GADIT Provinciale di Roma.

25/01/2023

ARRIVANO I BUONI.
Siamo a Frascati, alle porte di Roma, nella sede delle Guardie Zoofile Prefettizie di AK Kronos dei Castelli Romani.
Il Coordinatore delle Guardie, CONIDI, non ha mezze misure quando si tratta di difendere la fauna selvatica autoctona. Oramai è un continuo da anni, si legge di opinioni e teorie illustri spesso contrastanti, creando cosi "comuni regole" prive di fondamento e studio. I cinghiali sono diventati il nemico pubblico numero uno, non solo nelle città ma anche in ambito extraurbano.
Sicuramente se dovessi ricercare le cause, penso che la parte più grossa sia dovuta al classico "rimpallo" di responsabilità, mettiamoci anche la scusa del soprannumero degli esemplari, la specie più forte importata dall'Est Europa, ma anche il cambiamento climatico che certamente fa la sua parte, mettiamoci la cementificazione e perché no, anche l'introduzione di fauna e flora alloctona che ha fatto la sua parte sconvolgendo la catena alimentare. Si può discuterne all'infinito sulle colpe, ma il punto è se sia necessario in questa fase avanzata trovare un colpevole per forza. Affrontiamo il presente, studiamolo e analizziamo i comportamenti "innaturali" che conducono alla confusione l'animale e lo portano nelle metropoli senza più quella "sana diffidenza" che gli ha sempre salvato la vita, fino ad oggi.

Il protocollo operativo di intervento? Esiste, ma va rispettato da tutti, non solo da chi amministra! E' una storiaccia, perché chi chiede di trovare metodi alternativi all'uccisione è lo stesso che foraggia i cuccioli di cinghiale, è lo stesso che trova un selvatico in strada e lo porta a casa credendo di essere San Francesco, è lo stesso che se potesse "ammazzerebbe" di coccole e grattini una volpe, e potrei continuare a lungo con varie casistiche.
Serve dare un esempio coerente da far seguire, è inutile nascondersi dietro pretestuose motivazioni, le responsabilità sono di tutti noi che le regole neppure le leggiamo, quelle degli uomini quanto quelle della natura. Ribadisce con fermezza Giuseppe CONIDI, Coordinatore Capo ai Castelli Romani e I dirigente delle Guardie Zoofile di Roma Capitale AK Kronos.
Chiariamo, di questo specifico argomento, due concetti fondamentali, continua, che non sono personali ma dettati dalle norme del vivere insieme (uomini e animali): impariamo a rispettare la dignità della fauna selvatica, che non è un peluche da abbracciare, e prendiamo coscienza che è reato dare cibo agli animali selvatici.
Coloro che vogliono realmente essere utili devono convogliare le energie nel " fare cultura", oggi non serve urlare contro i veterinari ASL o verso gli agenti della polizia provinciale (che certamente hanno un ingrato compito e hanno commesso atti brutali, ma a norma di legge). Dobbiamo tutti insieme ragionare sul perché i cinghiali sono in città, analizzare la singola causa e trovare il suo specifico "antidoto".
Siamo oramai giunti ad un pasticcio globale dove ignoranza e presunzione “in primis”, stupidità, inefficacia e burocrazia uccidono e continueranno ad uccidere. Basta discussioni e ribellioni sterili, rimbocchiamoci le maniche e dove necessario studiamo e applichiamo comportamenti dettati dal buon senso, e diffondiamoli il più possibile.
La proposta progettuale per l' immunocontraccezione da sola non basta, perché non possiamo raggiungere ogni cinghiale abitante del bosco, la pulizia delle strade non basta finché vi saranno cittadini incivili e irrispettosi che getterano i rifiuti ovunque (anche nei parchi), trasferire i branchi nelle oasi non basta perché sono strutture con le risorse limitate, abbatterli quando entreranno in città non basterà perché ciclicamente torneranno.
La gestione della fauna selvatica secondo la legge 157/92 è in capo alla Regione e se esiste il problema dell' ingresso di animali selvatici in area urbana la Regione è la prima a dover intervenire.
Il Comune deve provvedere a pulire con maggiore accuratezza le zone interessate dal problema e deve collaborare con la Città Metropolitana ad attivare la polizia provinciale per sanzionare quei grandi geni che pensano sia divertente portare da mangiare ai cinghiali come se fossero dei gattini.
A questi grandi “amanti” degli Animali, dico che oltre a commettere un reato ( il reato di foraggiamento prevede l'arresto da due a sei mesi o l'ammenda da 516 a 2065 euro), espongono fortemente i cinghiali a rischio abbattimento.
Attualmente cittadini, cani e cinghiali sono tutti esposti allo stesso pericolo, ognuno deve fare la sua parte, tutti insieme ed ognuno nel suo ruolo e nelle sue funzioni. La cultura e la sua diffusione, a mio parere, rimane una buona arma di risoluzione e prevenzione.

Gufo RealeE' presente, anche se non molto frequente, in quasi tutta l'Europa, nell'Africa settentrionale ed in gran part...
13/05/2020

Gufo Reale

E' presente, anche se non molto frequente, in quasi tutta l'Europa, nell'Africa settentrionale ed in gran parte dell'Asia. Non è presente nelle isole britanniche, nella Francia settentrionale, in Olanda e in Danimarca. In Italia è diffuso ovunque, tranne che in Sardegna, sia stazionario che erratico. Si trova anche sulle Alpi.

L’Alzavola amaranto
01/05/2020

L’Alzavola amaranto

Arvicola campestre - Microtus arvalisCaratteri distintiviLunghezza testa-corpo: 8-12,5 cmLunghezza coda: 2-4,5 cmLunghez...
10/04/2020

Arvicola campestre - Microtus arvalis
Caratteri distintivi
Lunghezza testa-corpo: 8-12,5 cm
Lunghezza coda: 2-4,5 cm
Lunghezza orecchi: 0,9-1,2 mm
Peso: 18-46 grammi

Simile all'arvicola agreste. Mantello con pelo corto, superiormente grigio-bruno/grigio-giallastro (giovani più scuri), inferiormente grigiastro o brunastro.
Muso breve e arrotondato, orecchi tondeggianti, sporgenti dal pelo; occhi piccoli e scuri.
Zampe posteriori con 6 cucinetti planari; coda breve, quasi uniformemente colorata. Numero mammelle: 8. Dimorfismo sessuale non evidente.

Biologia
Alimentazione: vegetariana (erbe; in inverno anche semi, radici, cortecce di arbusti e alberi).
Maturità sessuale: per le femmine possibile già a circa 12 giorni dalla nascita, a 28 per i maschi.
Accoppiamento possibile tutto l'anno. Gestazione da 19 a 21 giorni. Parti all'anno. da 3 a 6 (fino a 15) ciascuno con 4-8 piccoli, in nidi perlopiù sotterranei.
Versi: squittii, sibili, stridi, borbottii.
Scava soprattutto gallerie sotterranee con diramazioni e diverse aperture verso l'esterno.

Airone rosso - Ardea purpurea L.Si nutre di pesci, anfibi e insetti (larve e adulti). Di solito è attivo al tramonto e a...
10/04/2020

Airone rosso - Ardea purpurea L.
Si nutre di pesci, anfibi e insetti (larve e adulti). Di solito è attivo al tramonto e all'alba. Si può nutrire anche di crostacei o molluschi e occasionalmente mangia piccoli mammiferi, serpenti e lucertole. Può vivere anche più di 20 anni.

Cutrettola.E' di doppio passo regolare in Italia, comune, nidifica sulle Alpi.Oltre alla Cutrettola gialla (Motacilla fl...
06/04/2020

Cutrettola.E' di doppio passo regolare in Italia, comune, nidifica sulle Alpi.

Oltre alla Cutrettola gialla (Motacilla flava flava L.) sono state osservate durante la migrazione anche le sottospecie Cutrettola capocenerino (M. flava cinereocapilla Savi), Cutrettola caposcuro (M. flava thunbergi Billberg) e Cutrettola capinera (M. flava feldegg Michahelles), distinguibili per la colorazione del capo dei maschi. Esistono anche individui con piumaggi intermedi tra le varie sottospecie, difficilmente determinabili.

Il ramarro occidentale (Lacerta bilineata Daudin, 1802) è un sauro della famiglia dei Lacertidi, di colore verde brillan...
06/04/2020

Il ramarro occidentale (Lacerta bilineata Daudin, 1802) è un sauro della famiglia dei Lacertidi, di colore verde brillante, rapidissimo nei movimenti. Altra caratteristica di tipo fisico in questi animali è il colore rosso intenso degli occhi.

Cavaliere d'Italia - Himantopus himantopus L.Il Cavaliere d'Italia (in inglese: black-winged stilt) è un uc***lo limicol...
30/03/2020

Cavaliere d'Italia - Himantopus himantopus L.
Il Cavaliere d'Italia (in inglese: black-winged stilt) è un uc***lo limicolo, inconfondibile per l’abito bianco e nero e per le lunghissime zampe rosse; frequenta di solito le acque libere poco profonde di lagune, saline, paludi e laghetti artificiali; si tratta di un migratore che sverna nei paesi africani e in primavera torna a nidificare in molte zone umide d'Italia dove trova isolotti idonei alla costruzione dei nidi.

CAPOVACCAIOClasse: UccelliOrdine:  FalconiformiFamiglia:  AccipitridiGenere: Neopron  Specie: percnopterusIl Capovaccaio...
29/03/2020

CAPOVACCAIO
Classe: Uccelli
Ordine: Falconiformi
Famiglia: Accipitridi
Genere: Neopron
Specie: percnopterus

Il Capovaccaio è il mitico uc***lo sacro all'epoca delle piramidi, utilizzato simbolicamente nei geroglifici; per questo è chiamato anche Avvoltoio degli egizi. E' l'ultimo avvoltoio che nidifica ancora in Italia (e in Sicilia) ed è facilmente riconoscibile in quanto è il più piccolo tra gli avvoltoi europei. Ha abitudini migratorire e passa l'inverno in Africa. Un tempo diffuso in tutta l'Italia centrale e meridionale; negli ultimi decenni è scomparso da gran parte della pen*sola e oggi le ultime coppie nidificano in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Questa drastica diminuzione non si è limitata al nostro Paese ma si è purtroppo verificata in tutto il bacino del Mediterraneo, dove oggi si contano più di 4.000 coppie nidificanti, per la maggior parte concentrate in Spagna e in Turchia. Le principali cause di declino del Capovaccaio sono da imputare all'uso dei bocconi avvelenati, al bracconaggio, al disturbo nei siti di nidificazione arrecato da turist ed escursionisti, alle trasformazioni ambiental e all'abbandono di tecniche di allevamento tradizionale del bestiame.

Caratteri distintivi
Il capovaccaio ha un viso privo di piume, con pelle gialla e grizosa; il becco è giallo chiaro, sottile e adunco, con punta nera e base rosso-arancio. I due sessi sono molto simili e presentano piumaggio bianco, con penne remigatorie nere ben visibili durante il volo. La coda ha forma conica. Gli esemplari giovani hanno piumaggio bruno, un po' maculato, che diventa più chiaro fino all'età adulta (circa 5 anni). La struttura è in generale più leggera degli altri avvoltoi europei, molto più massicci.
Ha una lunghezza di circa 70 cm e un'apertura alare di 165 cm; il peso medio è di circa 2 kg. (Cfr. https://www.agraria.org/faunaselvatica/capovaccaio.htm)

26/03/2020
Linci Italiane. Meraviglia della vita.
19/03/2020

Linci Italiane. Meraviglia della vita.

Aquila di Bonelli. Sua maestà.
19/03/2020

Aquila di Bonelli. Sua maestà.

Sparviero. Fiero di essere libero.
19/03/2020

Sparviero. Fiero di essere libero.

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