Associazione ANAI: a sostegno dei Condomini

Associazione ANAI: a sostegno dei Condomini L'Associazione Nazionale Amministratori Immobili è specializzata nell'amministrazione dei Condomini

Titolo esecutivo e obbligo di menzione del provvedimento che dispone l’esecutorietà alla luce della Riforma Cartabia.sel...
14/01/2025

Titolo esecutivo e obbligo di menzione del provvedimento che dispone l’esecutorietà alla luce della Riforma Cartabia.

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Scopri i principi della trasparenza processuale: obblighi di chiarezza nell'atto di precetto e impatti della Riforma Cartabia.

Opposizione a Precetto: Soccombenza Virtuale e Conservazione degli Atti Processualiper leggere l'articolo:
14/01/2025

Opposizione a Precetto: Soccombenza Virtuale e Conservazione degli Atti Processuali

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Scopri i dettagli della sentenza del Tribunale di Roma, Sezione IV Civile, sull'opposizione a precetto: analisi dei motivi, decisione del giudice e massime estrapolabili. Approfondimenti su principi legali e spese processuali.

Cari Soci dell'ANAI,con l'inizio di questo nuovo anno, desideriamo esprimere i nostri più sinceri auguri affinché il 202...
01/01/2025

Cari Soci dell'ANAI,

con l'inizio di questo nuovo anno, desideriamo esprimere i nostri più sinceri auguri affinché il 2025 porti a ciascuno di voi serenità, soddisfazioni e nuove opportunità.

Che sia un anno ricco di felicità, di progetti realizzati e di momenti significativi, sia a livello personale che professionale. Continuiamo a costruire insieme un futuro migliore, alimentato dalla passione e dall'impegno che caratterizzano la nostra Associazione.

Un caloroso augurio a voi e alle vostre famiglie per un 2025 di successo, armonia e benessere.

Buon anno a tutti!

Con affetto.

Auguri di Buone FesteGentili Condomini,con l’avvicinarsi delle festività natalizie, desideriamo porgervi i nostri più si...
23/12/2024

Auguri di Buone Feste

Gentili Condomini,

con l’avvicinarsi delle festività natalizie, desideriamo porgervi i nostri più sinceri auguri di un sereno Natale e di un Felice Anno Nuovo.

Che questo periodo di festa possa essere per tutti voi un’occasione di gioia, serenità e condivisione con le persone care.

Cogliamo l’occasione per ringraziarvi della collaborazione dimostrata durante l’anno e vi auguriamo un 2025 ricco di soddisfazioni e prosperità.

Con i migliori auguri,

https://www.associazioneanai.it/

"Scopri il canale Instagram di ANAI: un punto di incontro per professionisti del diritto condominiale e condomini. Condi...
20/12/2024

"Scopri il canale Instagram di ANAI: un punto di incontro per professionisti del diritto condominiale e condomini. Condividiamo approfondimenti, idee e soluzioni pratiche per affrontare al meglio le sfide della gestione condominiale. Unisciti a noi e diventa parte attiva della nostra community! Seguici e partecipa al confronto."

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28/11/2024

La Disciplina della Cosa Comune in Condominio: Normativa e Giurisprudenza

La gestione e l’utilizzo delle cose comuni rappresentano uno degli aspetti centrali della vita condominiale e una delle principali fonti di conflitto. Il Codice Civile regola la disciplina delle cose comuni attraverso un sistema di norme che mira a bilanciare i diritti di ciascun condomino con l’interesse collettivo. Tuttavia, la complessità delle situazioni che si verificano nei condomini ha richiesto un’ampia elaborazione giurisprudenziale, che integra e chiarisce le regole legali. Questo articolo analizza la normativa vigente e alcune importanti pronunce giurisprudenziali, inclusa quella del Tribunale di Roma.

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Cosa si intende per "cosa comune"?

L’articolo 1117 del Codice Civile elenca una serie di beni che si presumono comuni, salvo diversa disposizione del titolo: ad esempio, scale, cortili, ascensori, tetti e muri perimetrali. Questi beni sono destinati all’uso o al godimento collettivo, costituendo elementi essenziali per la funzionalità e l’integrità del condominio.

Il carattere comune di un bene implica che ciascun condomino abbia un diritto proporzionale al valore della sua unità immobiliare, ma tale diritto è limitato da alcune regole sull’uso e la gestione.

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Uso della cosa comune: il principio del "pari uso"

L’articolo 1102 c.c., applicabile al condominio per il rinvio dell’art. 1139 c.c., stabilisce che ciascun condomino può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri di farne parimenti uso. Questo principio è stato oggetto di numerose interpretazioni giurisprudenziali per definire i limiti del diritto individuale.

Cass. Civ., sez. II, sent. n. 19217/2016: La Corte di Cassazione ha precisato che il "pari uso" non va inteso in senso letterale, ma come possibilità per tutti i condomini di utilizzare il bene secondo la sua destinazione. È quindi legittimo che un condomino ne tragga un vantaggio maggiore, purché ciò non pregiudichi il diritto degli altri.

Cass. Civ., sez. II, sent. n. 7476/2018: La Corte ha chiarito che l’utilizzo di un bene comune da parte di un condomino per fini personali è lecito solo se non altera la destinazione del bene e non crea un pregiudizio agli altri condomini. Ad esempio, installare una recinzione su un’area comune, trasformandola in uno spazio privato, è considerato un abuso.

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Innovazioni e modifiche: regole di gestione

Un tema collegato all’uso della cosa comune è quello delle innovazioni e modifiche. L’articolo 1120 c.c. disciplina le innovazioni, distinguendo tra quelle utili, necessarie o vietate.

Innovazioni vietate: Sono quelle che rendono il bene comune inservibile all’uso o al godimento anche di un solo condomino.

Innovazioni utili e necessarie: Devono essere deliberate con le maggioranze previste dall’art. 1136 c.c.

Un caso rilevante è stato affrontato dal Tribunale di Roma con la sentenza n. 12914/2020, in cui è stato dichiarato illegittimo il comportamento di un condomino che aveva installato, senza autorizzazione, un pergolato su una terrazza condominiale. Il Tribunale ha ribadito che qualsiasi modifica alla cosa comune richiede l’approvazione dell’assemblea, specificando che l’uso esclusivo non giustifica alterazioni unilaterali.

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Danno alla cosa comune: responsabilità e risarcimento

Il danneggiamento della cosa comune costituisce un’altra questione frequente in ambito condominiale. Ogni condomino è responsabile del corretto uso del bene e deve evitare comportamenti che possano comprometterne l’integrità.

Cass. Civ., sez. II, sent. n. 14689/2019: La Corte ha stabilito che il condomino che danneggia una parte comune è tenuto a risarcire il danno, anche se il comportamento dannoso è stato accidentale, purché vi sia stato un utilizzo improprio del bene.

Un caso emblematico è stato deciso dal Tribunale di Roma con la sentenza n. 2357/2022, che ha condannato un condomino a ripristinare a proprie spese una parte del cortile comune, danneggiata durante lavori privati. Il Tribunale ha sottolineato che il principio di solidarietà condominiale non esime i singoli dal rispettare i beni comuni.

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Conclusioni

La disciplina della cosa comune richiede un equilibrio tra il diritto di ogni condomino all’uso personale e l’interesse collettivo alla conservazione e al corretto utilizzo del bene. La normativa offre un quadro generale, ma è la giurisprudenza, in particolare quella della Corte di Cassazione e dei Tribunali territoriali come quello di Roma, a fornire risposte concrete alle molteplici problematiche che possono emergere.

Per evitare conflitti e possibili contenziosi, è consigliabile che i condomini agiscano sempre nel rispetto delle norme e che si rivolgano a un amministratore esperto o a un legale per chiarire dubbi sulle modalità di utilizzo o gestione delle cose comuni. La cooperazione e il rispetto reciproco restano, infine, i migliori strumenti per garantire una convivenza armoniosa nel condominio.

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26/11/2024

Animali esotici in condominio: tra diritti, doveri e convivenza civile

La presenza di animali esotici all’interno dei condomini è un tema che sta assumendo sempre maggiore rilevanza. Con l’aumento delle persone che scelgono di adottare animali non convenzionali come rettili, uccelli tropicali o piccoli mammiferi esotici, sorgono questioni legate alla convivenza, alla sicurezza e alla normativa.

Cosa dice la legge?

La normativa italiana consente la detenzione di animali esotici a patto che vengano rispettate specifiche regole. In primo luogo, alcune specie sono vietate per ragioni di sicurezza o per la tutela dell’ecosistema, come stabilito dal Decreto Legislativo n. 230/2017. Inoltre, gli animali esotici devono essere registrati presso le autorità competenti (come il CITES, Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione), per garantire che non siano stati importati illegalmente.

Nel contesto condominiale, la legge 220/2012 ha sancito che i regolamenti condominiali non possono vietare la detenzione di animali domestici. Tuttavia, non esiste una definizione univoca di “animale domestico” che includa esplicitamente gli esotici, lasciando spazio a interpretazioni diverse.

Sfide nella convivenza condominiale

La presenza di animali esotici in condominio può generare tensioni tra i condomini. Alcuni dei problemi più comuni includono:

1. Rumori e odori: Alcuni animali, come i pappagalli tropicali, possono emettere suoni forti, disturbando la quiete condominiale.

2. Sicurezza: La detenzione di serpenti, iguane o aracnidi suscita spesso preoccupazioni tra i vicini, anche quando gli animali non rappresentano un reale pericolo.

3. Spazi comuni: L’eventuale utilizzo di aree condivise (come giardini o balconi) per la gestione degli animali può creare conflitti.

4. Igiene e salute: Alcuni condomini temono il rischio di malattie trasmissibili dagli animali esotici, anche se tali rischi sono generalmente ridotti se l’animale è in buona salute e adeguatamente controllato.

Come garantire una convivenza serena

Per evitare conflitti e promuovere la convivenza civile, è importante che i proprietari di animali esotici rispettino alcune buone pratiche:

Informare e rassicurare: Comunicare con i vicini, spiegando le caratteristiche dell’animale e le precauzioni adottate per evitare rischi.

Rispetto delle regole igieniche: Garantire che gli animali siano tenuti in condizioni salubri, evitando che odori o residui disturbino gli altri condomini.

Conformità alle normative: Assicurarsi che la specie detenuta sia legale e che siano rispettati tutti gli obblighi amministrativi e veterinari.

Gestione responsabile degli spazi: Evitare che l’animale acceda a spazi comuni senza il consenso degli altri condomini.

L’importanza del dialogo

Il conflitto spesso nasce dalla mancanza di comunicazione. Organizzare riunioni condominiali in cui discutere apertamente delle problematiche legate agli animali può essere un modo per trovare soluzioni condivise. Ad esempio, si potrebbe decidere di stabilire regole specifiche per l’uso degli spazi comuni o per la gestione di situazioni particolari.

Conclusioni

La detenzione di animali esotici in condominio è una questione complessa che richiede equilibrio tra i diritti dei proprietari e le esigenze della collettività. Rispetto delle norme, dialogo e sensibilità verso i vicini sono gli ingredienti fondamentali per garantire una convivenza pacifica. Adottare un animale esotico è una scelta che richiede responsabilità non solo verso l’animale, ma anche verso la comunità in cui si vive.

26/11/2024

Vivere insieme in condominio: sfide e opportunità per una convivenza serena

La vita in condominio è una realtà sempre più diffusa, soprattutto nelle aree urbane dove la densità abitativa è alta. Vivere in un condominio significa condividere spazi, risorse e regole con altre famiglie o persone, un'esperienza che può essere arricchente ma anche sfidante. Questo articolo esplora gli aspetti fondamentali della convivenza in condominio, fornendo spunti per gestire al meglio i rapporti con i vicini e vivere serenamente.

I vantaggi del vivere in condominio

1. Condivisione di spese e risorse:
Uno dei principali benefici è la possibilità di dividere i costi relativi alla manutenzione degli spazi comuni, come ascensori, giardini, parcheggi e sistemi di sicurezza.

2. Supporto reciproco:
Avere vicini a portata di mano può rivelarsi utile in molte situazioni, come ricevere un pacco in tua assenza o affrontare insieme problematiche comuni.

3. Accesso a servizi condivisi:
Molti condomini offrono servizi extra, come piscine, palestre o aree giochi per bambini, che altrimenti sarebbero molto costosi da mantenere individualmente.

Le sfide della convivenza

1. Rumori e disturbi:
La vicinanza degli appartamenti può portare a conflitti legati a rumori molesti, feste o altre attività che disturbano la quiete.

2. Diversità di stili di vita:
Le abitudini diverse, come gli orari di lavoro o le tradizioni culturali, possono generare incomprensioni tra i condomini.

3. Gestione delle spese comuni:
Le decisioni relative ai costi condominiali e agli interventi di manutenzione possono creare tensioni, specialmente se alcuni condomini hanno priorità diverse.

Regole e buone pratiche per una convivenza serena

Conoscere il regolamento condominiale:
Ogni condominio ha un regolamento che stabilisce diritti e doveri dei condomini. Essere informati è il primo passo per evitare conflitti.

Comunicazione e rispetto:
Mantenere un dialogo aperto e rispettoso con i vicini è fondamentale. Una buona comunicazione aiuta a risolvere eventuali problemi senza alimentare tensioni.

Partecipare alle assemblee condominiali:
Prendere parte alle decisioni collettive è un modo per esprimere le proprie opinioni e contribuire al benessere della comunità.

Essere tolleranti:
La tolleranza è la chiave per accettare le differenze e trovare compromessi che soddisfino le esigenze di tutti.

Il ruolo dell'amministratore di condominio

L’amministratore svolge un ruolo cruciale nella gestione del condominio. È il punto di riferimento per questioni amministrative e legali, ma anche un mediatore in caso di conflitti tra i condomini. La scelta di un buon amministratore è fondamentale per garantire una gestione efficiente e trasparente.

Conclusioni

Vivere in condominio comporta inevitabilmente una serie di sfide, ma con l’approccio giusto è possibile trasformare questa esperienza in un’opportunità di crescita personale e collettiva. La chiave per una convivenza serena sta nel rispetto reciproco, nella comunicazione e nella capacità di collaborare per il bene comune. Dopotutto, un condominio ben gestito non è solo un luogo dove abitare, ma una comunità dove sentirsi a casa.

IMPUGNATIVA DELLA DELIBERA ASSEMBLEARE DA PARTE DEL CONDOMINO CHE SI ALLONTANA DALL’ASSEMBLEA
31/05/2024

IMPUGNATIVA DELLA DELIBERA ASSEMBLEARE DA PARTE DEL CONDOMINO CHE SI ALLONTANA DALL’ASSEMBLEA

impugnazione delibera assembleare da parte del condominio che si assenta durante l'approvazione dell'ordine del giorno.

Dissenso dei condomini rispetto alle liti.Qualora l'assemblea dei condomini abbia deliberato di promuovere una lite o di...
30/05/2024

Dissenso dei condomini rispetto alle liti.

Qualora l'assemblea dei condomini abbia deliberato di promuovere una lite o di resistere a una domanda, il condomino dissenziente, con atto notificato all'amministratore, può separare la propria responsabilità in ordine alle conseguenze della lite per il caso di soccombenza. L'atto deve essere notificato entro trenta giorni da quello in cui il condomino ha avuto notizia della deliberazione.

Il condomino dissenziente ha diritto di rivalsa per ciò che abbia dovuto pagare alla parte vittoriosa.

Se l'esito della lite è stato favorevole al condominio, il condomino dissenziente che ne abbia tratto vantaggio è tenuto a concorrere nelle spese del giudizio che non sia stato possibile ripetere dalla parte soccombente.

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Appropriazione indebita dell’amministratore di condominio si consuma a fine gestione.La Corte di Cassazione, con sentenz...
30/05/2024

Appropriazione indebita dell’amministratore di condominio si consuma a fine gestione.

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 20488 del 23 maggio 2024, ha chiarito che il momento di consumazione del reato di appropriazione indebita commesso dall’amministratore di condominio coincide con la fine della gestione.

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Rumori molesti in condominio, ecco come impedire al vicino di fare rumore e come chiedere un risarcimento danniMusica ad...
17/03/2024

Rumori molesti in condominio, ecco come impedire al vicino di fare rumore e come chiedere un risarcimento danni

Musica ad alto volume, schiamazzi notturni e rumori molesti dei vicini. Quando il rumore diventa intollerabile? Ecco come impedire al vicino di fare rumore e ritrovare la serenità
Avere a che fare con i vicini di casa non è affatto semplice; la situazione può divenire ancora più complessa se si vive in condominio. Difatti, una delle ragioni più frequenti di liti condominiali è rappresentata dai rumori molesti provenienti dall’appartamento del vicino. I rumori fastidiosi possono i più svariati: semplici schiamazzi, lavori di ristrutturazione, musica ascoltata ad alto volume in piena notte, rumorosi elettrodomestici in attività già alle 7 del mattino. Insomma, la lista può essere davvero lunga. Ma tutto questo è consentito? E, soprattutto, cosa si può fare a riguardo?

Regolamento di condominio
La prima cosa da fare in caso di rumori molesti è verificare cosa prevede il regolamento condominiale in merito e se al suo interno siano specificati degli orari in cui non è concesso fare rumore. In linea generale, le fasce orarie in cui va rispettato il silenzio sono:

dalle ore 13:00 alle 15:00;
dalle ore 21/22:00 alle 8:00.

Per cui, un condomino che fa continuo baccano o ascolta musica ad alto volume ad orari non consentiti potrebbe violare potenzialmente il regolamento del proprio condominio.
In tal caso, si potrà contattare l’amministratore di condominio per far cessare il chiasso proveniente dall’ appartamento, ma solo qualora il regolamento in questione lo preveda.
Invece, nel caso in cui il regolamento condominiale non stabilisca delle specifiche regole per limitare i rumori all'interno dell'edificio allora si dovrà far riferimento alla legge.

recente giurisprudenza ha adottato un criterio di calcolo dei rumori, seppur non espressamente previsto dalla legge. Tale criterio si basa sul rapporto tra i decibel di rumore prodotti e quelli provenienti dall’esterno.
In particolare, la stessa ha stabilito che, nelle ore notturne, è considerato disturbante - e quindi intollerabile - tutto ciò che supera di oltre 3 decibel il rumore di fondo. Di giorno, invece, c’è una maggiore tolleranza e risultano vietati i rumori che superano di oltre 5 decibel il rumore di fondo.
In caso di contenziosi, la valutazione di questi rumori viene spesso rimessa ad un perito esperto in fonometria.

Cosa si può fare per impedire i rumori?
Se il vicino proprio non vuole saperne di abbassare il volume dello stereo e rientrare nei limiti della tollerabilità del rumore, allora si potrà agire per vie legali.
Il soggetto che subisce l’immissione potrà presentare un ricorso d'urgenza al giudice, chiedendo la cessazione della condotta molesta e lesiva (c.d. tutela inibitoria prevista dall’art. 700 c.p.c.), oltre al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale.
Per ottenere il risarcimento del danno (art. 2043 c.c.), oltre a provare l’esistenza del rumore, andrà dimostrato anche il danno alla salute o alla serenità quotidiana quale diretta conseguenza del rumore intollerabile.

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Art. 844 Codice Civile - Immissioni
Art. 2043 Codice Civile - Risarcimento per fatto illecito
Art. 700 Codice proc. civile - Condizioni per la concessione
Art. 1138 Codice Civile - Regolamento di condominio

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