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15/02/2024
Un estratto tratto da la "Venganzetta" (https://www.veganzetta.org/)
…. Attualmente poco meno di un terzo dell’intero bilancio comunitario – tra il 2021 e il 2027 sono stati stanziati quasi 390 miliardi di euro – è destinato a sovvenzionare in mille modi agricoltura e zootecnia, drogando pesantemente il mercato per mantenere basso soprattutto il prezzo della carne e per mantenere in vita aziende che altrimenti sarebbero già fallite. Un modello produttivo, dunque, non solo crudele e violento verso gli Animali, distruttivo per l’ambiente e dannoso per la salute di tutti i viventi, ma anche fallimentare dal punto di vista economico. Evidentemente tutto ciò non basta più e anche un misero 4% di terreno tenuto a riposo è inaccettabile.
Il mito della vita bucolica e felice di campagna, del buon contadino che tutela e ama la Natura, dei piccoli allevamenti “rispettosi” degli Animali, è una fiaba o meglio una leggenda metropolitana, dato che chi ne subisce la suggestione vive in città e nulla o quasi sa di ciò che accade nelle campagne; in più è una leggenda a cui ci piace credere, ovviamente per alleggerirci la coscienza. La realtà è ben diversa e tragica: il territorio subisce aggressioni continue e pesantissime per colpa dell’agricoltura intensiva, ipermeccanizzata, inquinante e totalmente asservita alla chimica, energivora e costantemente assetata d’acqua. Per quanto concerne l’allevamento degli Animali, ben poco c’è da dire che non sia già stato detto, se non ribadire che si tratta di una serie di pratiche consolidate violente, crudeli e sanguinarie a causa delle quali gli Animali prigionieri perdono ogni libertà e infine la vita, pratiche che dovrebbero immediatamente cessare ed essere relegate alla memoria come una pagina vergognosa della storia dell’umanità. Invece chi rappresenta questo terribile mondo la rivendica con orgoglio, la reputa una tradizione da salvaguardare ed ora è in piazza a batter cassa. Peraltro, può essere utile far notare che non è certo semplice distinguere tra chi lavora la terra e chi alleva gli Animali: il mondo agricolo, quello zootecnico e quello venatorio sono da sempre strettamente interconnessi, hanno grandi interessi economici, pratiche e visioni in comune e si aiutano e tutelano a vicenda. Spesso un agricoltore è anche allevatore e cacciatore.
Se non possono certamente esistere soluzioni all’allevamento se non la sua scomparsa, l’agricoltura potrebbe invece essere radicalmente reinterpretata non più seguendo meramente il massimo profitto a costo della distruzione del territorio e dello sfruttamento degli Animali, ma secondo criteri di sostenibilità, rispetto dell’ambiente e di minor impatto antropico possibile: esattamente il contrario di ciò che – tradizionalmente – si è fatto e che si sta facendo. Esistono poche, piccole e coraggiose realtà che seguono questa via secondo metodologie diverse, ma sono solo delle lodevoli eccezioni spesso ignorate, oppure emarginate e derise. E’ invece su di esse che si dovrebbe puntare.
Dunque auguriamoci che queste lunghe file di enormi e costose macchine costruite per trasformare e distruggere il territorio (molti dei trattori presenti in piazza a Bruxelles costano dai 100.000 euro in su), rimangano presto a secco di carburante e che gli Animali ora rinchiusi a milioni in veri e proprio campi di concentramento in attesa di essere ammazzati, possano finalmente essere liberi di vivere una vita dignitosa, senza alcuna forma di sfruttamento. Tutto ciò potrà sembrare assurdo o una mera utopia per chi è indifferente alla sofferenza animale, ma ciò che è giusto non dovrebbe essere mai considerato assurdo o irrealizzabile, ad ogni modo anche nella pratica lo è certamente molto meno di quello che stanno facendo l’agricoltura moderna e l’allevamento, causando enormi sofferenze e conducendo il pianeta e tutti i viventi verso un abisso senza ritorno. A riprova di quanto affermato è utile segnalare che sin dal 2022 il governo olandese sta portando avanti un piano per la chiusura del maggior numero possibile di allevamenti di Animali di cui è pieno il Paese, perché ritenuti – dati alla mano – grandi inquinatori. Per ottenere ciò ha stanziato ben 25 miliardi di euro da elargire – ancora – agli allevamenti pagando il 120% del loro valore commerciale, perché cessino le attività e chiudano definitivamente, nel tentativo di abbassare le enormi emissioni di azoto in atmosfera. Ora però di fronte all’avanzata dei trattori, le istituzioni faranno marcia indietro e anche quei timidi e insufficienti provvedimenti in favore di una qualche tutela per la Natura, presto scompariranno.
Note:
1) Uno studio elaborato dal Parlamento Europeo nel 2017 stimava che nell’UE venivano allevati 4,5 miliardi di Polli, galline ovaiole e Tacchini e circa 330 milioni di Bovini, Suini, Ovini e Caprini. Questo solo per citare le specie animali più sfruttate per l’alimentazione specista umana e senza considerare gli Equini e l’enorme numero di Pesci, Molluschi e altri invertebrati uccisi ogni anno.