31/10/2023
Mi chiama questa signora, evidentemente turbata dalla situazione che inizia a raccontarmi.
Quello che mi chiede è un semplice parere sulla sua situazione, in quanto ha lavorato già con diversi educatori della sua zona, senza grandi risultati.
Trovandosi a molte centinaia di km da noi, le sarebbe impossibile mantenere una continuità nel percorso che potremmo valutare insieme.
La signora, per sfortuna per alcuni, per fortuna per altri, vive in una zona in cui ci sono alcune limitazioni sugli strumenti utilizzabili sui cani.
Ha un cane da lavoro, giovane, di 2 anni, è con lei da 1 anno.
A 2 anni, una cane di questo genere, è ancora esuberante.
Il problema della signora è che non riesce a portare il cane al guinzaglio.
Durante le passeggiate, il cane si agita molto, abbaia.
La signora esprime, più e più volte, quanto questi momenti le provochino disagio, in quanto ogni persona che la vede passare con il cane, la guarda come se avesse al guinzaglio un demonio.
Il problema incrementa ogni giorno di più, in quanto la passeggiata al guinzaglio è l'unico momento e modo che ha la signora per far sfogare il cane.
Lei, chiaramente, si sente frustrata, non sapendo in che modo risolvere la situazione, pur essendosi affidata a diversi professionisti.
Le chiedo di raccontarmi qualche dettaglio in più rispetto alla sua giornata con il cane, alla loro quotidianità.
In pratica, quello che emerge da una rapida spiegazione, è che la signora si trova in una zona con poco verde, e praticamente nessuna possibilità di liberare il cane.
Sta cercando di vendere la sua casa, per cambiare zona, da più di un anno senza grandi risultati, non è una casa semplice da vendere.
Si ritrova quindi ad avere a disposizione un grande terrazzo per poter fare attività con il cane, ma nessuna possibilità all'esterno.
Così come non ha nessuna possibilità di mettere il cane a fare del "lavoro" destinato alla sua razza, in quanto per le stesse ragioni per le quali sono vietati alcuni strumenti, addestratori per queste discipline, non esistono in zona. (ndr: e qui potremmo aprire un enorme parentesi su quanto la cinofilia stia arrivando alla deriva lavorativa per via di questo eccessivo ed inutile perbenismo di facciata, ma non è questo l'argomento)
Mi chiede quindi se secondo me, per una rapida analisi, potrebbe riuscire a trovare il modo di far sfogare un cane da lavoro, giovane, trovando dei palliativi, senza uscire di casa, e riuscire ad impostare, di conseguenza, un buon lavoro al guinzaglio.
Questo argomento è un nodo cruciale per molte persone.
Molte volte, ci chiedono di riuscire ad ottenere una passeggiata rilassante con il cane.
Per ottenere questo risultato, non occorre solo la mera obbedienza, o meglio, ci vuole anche quella, il controllo è un parte fondamentale nel percorso.
Ma la parte su cui bisogna mettere un focus maggiore è proprio la quotidianità del cane.
La sua attività.
Quanto tempo il tuo cane ha per fare cose? Magari insieme a te, e che piacciano anche a lui?
Il punto è proprio questo.
Non posso chiedere al cane un obbedienza impegnativa, se non sono certo di aver appagato prima le sue necessità.
E questo, soprattutto nei cani da lavoro, è un punto focale.
Quando siamo costretti a tenere fermo un cane perché si è fatto male e deve, forzatamente, riposare, dopo 3 giorni diventa insopportabile.
E i nostri cani lavorano sempre.
Prova ad immaginare cosa voglia dire per un cane da lavoro che è nato per lavorare, ambisce a quel momento con ogni cellula del suo corpo, perché la sua genetica non può essere cancellata, la sua genetica spinge per soddisfare questa necessità.
Prova ad immaginare cosa voglia dire, per una cane di questo tipo, negargli questo momento, negargli ciò che desidera di più.
E non solo limitarmi a negarglielo, ma richiedere anche uno sforzo di autocontrollo immenso senza averlo allenato prima.
Cosa vuol dire?
L'educazione è un compromesso cge necessita una serie di bilanciamenti.
Per arrivare ad ottenere una passeggiate serena, con un cane da lavoro, non posso limitarmi a chiedergli di stare sereno.
Devo essere certo di avere soddisfatto le sue necessità, prima... e richiedregli uno sforzo che dovrò esercitare, dopo, in maniera graduale.
Quando vi raccontano che per un cane è sufficiente passeggiare con un guinzaglio di 5 mt e permettergli di annusare ciò che vuole, riportandovelo al fianco quando il guinzaglio (di 5 mt, nonostante per legge non dovrebbe superare il metro e mezzo) è in tensione.... Vi stanno PERCULANDO.
Sono metodi che possono funzionare con cani anziani o disabili, oppure con cani con poca "spinta", non di certo con giovani cani da lavoro.
E soprattutto che spingono sul tuo senso di colpa.
"Ti dispiace non poter dare al tuo cane quello che meriterebbe?
Allora vieni che ti spiego come fare delle cose inutili, ma sentendoti meno in colpa."
Questa è la traduzione
Perdonate la sincerità...