04/08/2022
L'obiettivo è quello di migliorare la coesistenza fra il lupo e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi, costruendo e realizzando soluzioni condivise insieme ai portatori di interesse per garantire la conservazione a lungo termine del lupo.
Regione Lombardia, partner del progetto LIFE WolfAlps EU, ha accolto la disponibilità e l’interesse da parte della Provincia di Brescia a collaborare al progetto nel suo complesso e, in particolare, a sviluppare le azioni di antibracconaggio attraverso la formazione di un nucleo cinofilo antiveleno: è nata così l’Unità Cinofila Antiveleni della polizia Provinciale di Brescia. L’Unità si compone di un addetto alla vigilanza ittico-venatoria – il conduttore – e di Sole, il cane di razza Drahthaar (cane da ferma tedesco a pelo duro), addestrato per la ricerca di esche e bocconi avvelenati. A completare l’UCA, un pick-up attrezzato per il trasporto canino.
Regione Lombardia si è impegnata a contribuire alla copertura delle spese sostenute dalla Provincia di Brescia fino ad un massimo di 64.400 euro, fino al 2024, occupandosi dell’acquisto del cane e del suo mantenimento, dell’addestramento del cane e del suo conduttore, dell’acquisto del pick-up e del kit antiveleno. La Provincia di Brescia contribuisce alle attività previste dall’accordo di collaborazione mediante la messa a disposizione del conduttore cinofilo, dei materiali necessari alle attività sul campo e si impegna a garantire almeno 20 interventi sistematici di tipo preventivo, oltre a effettuare interventi urgenti sul territorio regionale in seguito alla scoperta di un lupo morto o di altre carcasse per cui si sospetta l’avvelenamento.
Perché l’unità cinofila funzioni al meglio è fondamentale che si crei una solida alleanza e reciproca comprensione tra cane e conduttore, attraverso un percorso di training che ha una durata variabile a seconda dell’età del cane e dalla formazione del conduttore, e può durare anche 12 mesi nel caso di un cucciolo. Una volta individuato un boccone o una carcassa avvelenati, i cani ne segnalano la posizione al conduttore, sedendosi a una certa distanza dall’esca. A questo punto si procede alla raccolta e alla repertazione dei campioni, che vengono analizzati e costituiscono il punto di partenza delle indagini investigative, con il coinvolgimento delle autorità sanitarie e giudiziarie.
Dall’avvio dell’attività sul campo della Unità Cinofila Antiveleno, nel novembre del 2021, Sole e il suo conduttore hanno effettuato 5 interventi a seguito di segnalazioni e/o ritrovamenti di esche e/o carcasse di animali, 6 interventi sistematici di tipo preventivo, 3 momenti di formazione cane-conduttore e 3 attività formative nelle scuole.