ASD Gli Amici di Gedeone

ASD Gli Amici di Gedeone " Un luogo nato per agevolare la relazione tra il cane e l'uomo , perché gli “ Amici di Gedeone ?

Attività :
- Attività di Educazione e di Rieducazione
- Comunicazione e Socializzazione con Morgana, Theodora , Mafalda e Geronimo
- Puppy Class
- Attività Ludico Sportive di Ricerca e Giochi di Fiuto
- Campo di Attività Motoria e Campo di Agility
- Passeggiate didattiche Singole e Collettive
- Ludoteca ed Asilo diurno e notturno
- Giochi di attivazione mentale
- Attività e Giochi con il Clic

ker
- Incontri a Tema e Seminari
- Asilo Diurno e Pensioni ( max 5 cani )
- Stage
Struttura :
- Struttura coperta di 700 metri quadri
- Area sgambatura per gli Amici a 4 Zampe
- 3 Campi per Attività
- Sala seminari

Contenere, controllare, dominare hanno sempre dei limiti poiché dall ' altra parte vi e' un essere senziente con le sue ...
16/11/2025

Contenere, controllare, dominare hanno sempre dei limiti poiché dall ' altra parte vi e' un essere senziente con le sue specificita', il suo carattere, la sua genetica, perché ci sono mille varianti in ogni situazione e non si possono mai prevedere tutte ! Forse il cane ci fa sotto sotto un po' paura, la sua bocca piena di denti affilati, il suo guardarci a volte senza saper decifrare quello sguardo, i suoi insoliti ringhi in certe situazione, la sensazione di non comprenderlo sempre ed allora si pensa che contenendo, controllando, dominando forse.....
E qua mi ricollego al pensiero condiviso del collega Attilio Miconi :

"Contenere il cane non significa educarlo.

Educare è un atto d’amore, un processo vivo e reciproco in cui aiutiamo il cane a far emergere ciò che già porta dentro di sé: la capacità di ascoltarci, di comprenderci, di condividere con noi la vita come un membro della famiglia, fidandosi delle nostre indicazioni e delle nostre richieste.

Contenere, invece — se inteso come il voler controllare ogni suo gesto, reprimendo le sue iniziative con la forza — non è educare, ma imporre. È soffocare la sua voce, i suoi bisogni, la sua curiosità.

La vera educazione nasce dal dialogo e dalla fiducia, non dalla paura.
Non si impone dall’esterno, ma si costruisce insieme, passo dopo passo, imparando a guardare il mondo anche attraverso i suoi occhi. "

La vita con il proprio cane e' un percorso di conoscenza, di rispetto, di confronti, di mettersi in gioco e di ascolto, di saper fare un passo indietro per poterli fare poi 10 in avanti ma insieme !


Si associa spesso il termine " gentilezza  " con debolezza, ottenimento di un comportamento tramite cibo, mancanza di au...
13/11/2025

Si associa spesso il termine " gentilezza " con debolezza, ottenimento di un comportamento tramite cibo, mancanza di autorevolezza ma non e' assolutamente così, sopratutto se si rincorre l'obiettivo di una relazione trasparente , coerente e sincera con il proprio cane.

E' per questo che condividiamo appieno il pensiero del collega Attilio Miconi :

" Viviamo in un mondo pieno di consigli su cosa fare per i cani,
ma quanti sanno davvero 'esserci' con loro?
Silenzio, pazienza, sguardi: è lì che nasce il vero legame. "






Quale e' l ' Attività principale che si svolge presso il nostro Centro Cinofilo .... ricreare o creare  " equilibri " ! ...
13/11/2025

Quale e' l ' Attività principale che si svolge presso il nostro Centro Cinofilo .... ricreare o creare " equilibri " !
Oggi si parla sempre più spesso di cani problematici, cani che presentano criticità, cani che creano disagi alla interno del nucleo famigliare, cani che sviluppano comportamenti estremi etc.

E' vero un cane puo' essere la più bella avventura da vivere insieme nella vita come rappresentare una faticosa " salita " anche nelle piccole cose quotidiane ma perché?
I motivi possono essere tanti e proprio questi vengono esaminati, valutati e considerati nel corso della Valutazione che facciamo prima di iniziare qualsiasi tipo di percorso.

E qua " cade l asino " ( ovviamente metaforicamente parlando ) ... spesso si cerca un lavoro solo sul cane : controllo, condizionamento, obbedienza senza se e senza ma, punizione , richieste , esercizi su esercizi! Ma siete certi che stiamo chiedendo al cane qualcosa che e' nelle sue corde, che e' nelle sue esperienze, che e' nel suo corredo genetico, che abbia effettivamente capito...

Il cane nasce con un unico obiettivo nella sua vita ( lo ripeto spesso.. ) : fare il cane! Noi tendiamo ( e facciamo bene ) a riempire la sua vita di cose materiali ( cuscini, coperte, capportini, impermeabili, giochi... ) , di amore ( per me parola pericolosissima perché molto a doppio taglio ) ma conosciamo veramente bene le necessità ecologiche del nostro cane? Ci preoccupiamo davvero che abbia il vissuto e le esperienze giuste per affrontare ciò che gli chiediamo? Gli stiamo chiedendo davvero ciò che può darci? Non dobbiamo forse anche noi farci delle domande invece di puntare il dito solo sul cane ignaro di tutti i termini che gli vengono " appioppati " ( problematico, complesso, dominatore, asociale, pauroso etc ) .
Il cane che vive con noi è profondamente influenzato da noi .
Assorbe le nostre emozioni, le nostre paure, le nostre ansie, e spesso i suoi comportamenti “difficili” non nascono da lui… ma da ciò che noi , inconsapevolmente, gli trasmettiamo .
Quindi oltre a tante altre motivazioni sopra indicate ( mancanze esperenziali, esperienze sbagliate, genetica etc ) , a volte siamo anche noi a " costruire " aggiungo inconsapevolmente ( per lo meno il più delle volte ) determinati comportamenti.
Ecco quindi una delle tante cose che si fanno da noi...si lavora sul cane cercando di recuperare esperienze sbagliate o di creare le esperienze mancanti ma anche aiutando i proprietari a capire come diventare un punto di riferimento stabile, sicuro, coerente perché solo così il cane potrà essere davvero sereno ed equilibrato.

I cambiamenti debbono partire sempre da noi ( ovvio che sia più facile chiedere alla altro, nel nostro caso il cane ) ed i cani sapranno come dimostrarci quanto ciò può essere apprezzato.
Perché non è parlando di cose "astratte" o lontane da noi che i problemi si risolvono e le competenze si acquisiscono.

La vita con il nostro cane può migliorare solo se si sa come farlo e non lasciando trascorrere il tempo inesorabilmente o cercando il controllo su tutte le situazioni

Il nostro cane può fidarsi di noi solo se sappiamo come farci percepire sicuri, coerenti, comprensivi e amorevoli.

Ecco da qua partono i nostri percorsi...mettendosi in gioco ma condividere la vita con un cane che ti guarda per ciò che sei e non perché sei la sua " risorsa " di vita ( cibo, paura etc ) e' un' altra cosa!

Ed alla base di tutto ci deve essere spensieratezza, consapevolezza, rispetto ed un pizzico anche di autorevolezza, perché no! ❤🐶🐾

E dopo i " baci  " si passa agli "  abbracci " !!! Iniziamo scrivendo subito che " I cani NON amano essere abbracciati e...
09/11/2025

E dopo i " baci " si passa agli " abbracci " !!!
Iniziamo scrivendo subito che " I cani NON amano essere abbracciati e presi in braccio. E se è evidente che parlare di “maltrattamento” per rari episodi è sicuramente eccessivo, mi capita sempre più spesso di vedere cani che in braccio ci vivono, 24h/24 o quasi.
E questo sì, è un maltrattamento etologico a tutti gli effetti. Senza neppure il “quasi”.
Lasciando da parte ogni polemica, dunque, concentriamoci su questo punto: abbracci e baci ( come abbiamo visto nel precedente post ) NON fanno parte del repertorio etologico del cane.
Se la carezza puo' essere gradita ( sopratutto ove esiste un legame affettivo ) in quanto riconducibile al leccamento (comportamento materno che causa benessere nei cuccioli), l’abbraccio è un gesto che può essere interpretato come bloccante, dominante o addirittura aggressivo. L' essere presi in braccio e' ancora più invasivo , dato che viene vissuto come un impedimento ad ogni possibilità di movimento, di comunicazione e di autodifesa.
Bene che vada, l ' abbraccio mette il cane in ansia: e questo vale per il cane di trenta chili come per quello che ne pesa tre.
E’ evidente che sono proprio questi ultimi quelli più abbracciati e più sollevati, non solo perché riesce più facile farlo ma anche perché i mini-cani sono quelli più ambiti dalle persone con più forte impulso epimeletico (quello che ci spinge ad accudire/coccolare chiunque abbia l’aspetto e il modo di fare di un neonato). Solo che i cani NON sono bambini, i cuccioli NON sono neonati umani e nei canidi NON esistono (e quindi non vengono riconosciute come tali) le stesse manifestazioni di affetto che si riscontrano nei primati (come noi).
Le mamme scimmia prendono in braccio e abbracciano i loro cuccioli, esattamente come noi. Le mamme cane NO.
Quindi un cane non ha davvero modo di riconoscere automaticamente questi gesti come “affettivi”, e come minimo impiega alcune settimane (o mesi) prima di capire che per noi lo sono.
Dopodiché si rassegna… e in rari casi impara anche ad apprezzarli: ma nella stragrandissima maggioranza dei casi li sopporta senza provarne alcun piacere. E molto spesso dimostra con tutta la mimica disponibile (almeno quella facciale, visto che il resto del corpo è bloccato dalle nostre braccia) che quello che prova è un forte disagio.
E non sempre sopporta, tra l’altro: secondo una ricerca americana il 18% degli attacchi di cani agli umani è avvenuto proprio durante le coccole .
In fondo basterebbe guardare le espressioni che fanno (sempre che si sappia “leggere” un pochino la mimica del cane). Basta guardarli in faccia, per capire quanto i nostri amici “apprezzino” queste nostre manifestazioni affettive.
E poi se fossero così apprezzate perché ci sarebbe la necessità di rafforzare certi comportamenti con premi e premietti ? Perche' e' necessario molto più impegno per convincerli che le coccole degli sconosciuti sono “una cosa carina”… tant’è che vengono ultrà premiati quando le ricevono senza ribellarsi.
Ma se fossero gradite non ci sarebbe bisogno di alcun rinforzo: gli stessi abbracci/baci sarebbero il premio!
Si dirà: gli estranei sono cosa diversa dagli umani di famiglia. Vero, verissimo… ma non abbastanza vero da rendere piacevole qualcosa che non lo è.
Il cane preso in braccio/abbracciato/sbaciucchiato sopporta esattamente come sopporta di essere lavato di continuo, profumato, manipolato, infiocchettato. All ' inizio cercherà di dimostrare il suo disappunto poi scattano i soliti tre comportamenti " di difesa " : l accettazione, il " congelamento " ( rimanere immobili ) e "l ' attacco ".Quale dei comportamenti viene adottato dipende da tanti fattori.
E' vero anche che a lungo andare i cani capiscono il significato di questi nostri gesti e in alcuni casi imparano perfino ad amarli.
Ma ricordiamo che per il cane il “ricevere attenzioni” è talmente vitale che ci sono soggetti disposti a prender botte pur di richiamare gli umani presso di sè (è il caso dei cani che abbaiano ben sapendo che verranno picchiati per questo: ma per loro è meglio essere picchiati che ignorati).
Concludendo: se “ci scappa” di dare un bacio o un abbraccio al nostro cane, non succede niente di tragico. Ogni tanto scappa anche a me con i miei , e pur sapendo che non gli ho fatto un piacere non penso neppure di averlo “maltrattato”. Se però la cosa diventa ossessiva, invadente, reiterata ad ogni pie’ sospinto… allora sì, comincia a somigliare davvero a un maltrattamento, inteso almeno come “trattare male” il cane facendogli subire qualcosa che non vorrebbe.
Lo stesso vale per il “prendere il cane in braccio”: se lo facciamo una volta ogni tanto, amen.
Se invece il nostro cane viene tenuto sempre e solo in braccio, allora è maltrattamento etologico al cento per cento: tanto più grave quanto più la maltrattatrice di turno pensa invece di fare il bene del suo tesoro, al fatidico grido di “lo tratto come un figlio!”.
La parte più triste è proprio questa: chi prende i cani a calci, chi li tiene alla catena, chi li picchia in continuazione… almeno SA di essere nel torto.
A meno che non sia proprio un bruto globale, si rende conto di fare una cosa sbagliata e magari, in qualche occasione, cerca di evitarlo.
Sbaciucchiatori, abbracciatori e sollevatori di cani, al contrario, sono convinti di rendere il loro amico felice: pensano di proteggerlo, di accudirlo, di prendersene cura “come se fosse un figlio”… e in questo modo creano cani de-caninizzati, bambinizzati, in una parola disadattati e spesso profondamente infelici.
Il vero amore per il cane dovrebbe essere fatto soprattutto di rispetto : ma rispetto per ciò che un cane. E’ .....e non per quello che immaginiamo che sia.
Baci a abbracci riserviamoli agli altri primati come noi, figli, mariti o scimmie che siano.
I cani limitiamoci ad accarezzarli (e senza esagerare neppure in questo, magari…), perché la carezza loro la capiscono. Tutto il resto, NO.






ARGOMENTO SCOTTANTE " IL CANE ED I NOSTRI BACI " Chi di noi non riempie di baci il proprio cane e magari ne da qualcuno ...
08/11/2025

ARGOMENTO SCOTTANTE " IL CANE ED I NOSTRI BACI "
Chi di noi non riempie di baci il proprio cane e magari ne da qualcuno anche a quello degli altri ?
Ma cosa capisce il cane quando lo baciamo ?
Ebbene .....i cani non capiscono che i baci sono un segno di affetto, nella maggior parte dei casi, e sicuramente non li interpretano come facciamo noi anche se puo essere difficile da accettare 🙂. Per mostrare affetto nei loro confronti, in una maniera che loro possano comprendere pienamente, dovremmo utilizzare altri gesti più comuni al loro linguaggio !
Spesso infatti i cani possono interpretare i nostri baci in maniera opposta rispetto al messaggio che desideriamo trasmettere: per loro possono essere delle interazioni troppo ravvicinate, addirittura un'intromissione nel loro spazio personale, e causare loro disagio. Questo proprio perché per loro i baci non rappresentano affetto ma sono un nostro comportamento che loro tollerano all'interno della relazione affettiva con noi .

Come percepiscono i baci i cani?
Non tutti i cani percepiscono i baci come una dimostrazione di amore o di affetto. Tuttavia, siccome i cani hanno sviluppato una profonda intelligenza sociale, hanno imparano presto che i nostri baci non nascondono intenzioni negative. Nel corso della relazione millenaria che esiste tra persone e cani questi ultimi hanno appreso che il bacio è un comportamento che fa parte della nostra socialità, e possono quindi arrivare a tollerarlo, come fanno anche per tanti altri comportamenti. Possono anche imparare a gradirlo, ma molto dipende dal singolo individuo.

Questo però vale sempre all'interno di una relazione affettiva. Non è detto che il cane che vive con noi tolleri questo comportamento e le probabilità sono ancora meno se con quel cane non c'è un rapporto di fiducia e scambio.

Questo perché quando li baciamo, i cani percepiscono un'intromissione nella loro sfera personale che potrebbero interpretare anche come una minaccia. Nello specifico, quello che potrebbe preoccupare il cane è l'atto di avvicinare la nostra faccia alla sua, se il cane è infastidito da questa pressione può interpretare in maniera negativa le nostre intenzioni. I cani cresciuti con noi imparano a capire che il bacio non nasconde alcuna minaccia, in rari casi possono anche imparare ad apprezzare questo comportamento.

Ricordiamoci sempre che dietro ogni cane c'è un individuo con il suo carattere e il suo vissuto che in quanto tale instaura relazioni particolare con i diversi membri della famiglia, il fatto che tolleri i baci di un componente non significa che accada cin tutti gli altri, e ancora meno con gli estranei. Prima di avvicinare il nostro viso al muso di un cane sconosciuto è bene quindi riflettere attentamente perché il cane potrebbe interpretarlo come una minaccia e reagire di conseguenza, magari rispondendo con un ringhio o con un morso.

Ai cani quindi non piacciono i baci, nella maggior parte dei casi, anche se vorremmo tanto che fosse il contrario visto il significato che la nostra specie dà a questo gesto. I cani invece interagiscono tra loro in maniera molto diversa e non fa parte della loro grammatica affettiva.

Questo vale anche a parti invertite: quando ci leccano i cani non ci stanno baciando. Il leccare da parte del cane può essere associato a cure parentali e di affiliazione, ma possono farlo anche per altri motivi, come ad esempio per farci capire di fermare un comportamento che non apprezzano.

La soggettività del cane resta quindi l'elemento più importante per capire cosa piace loro e cosa no: non è detto che qualcosa che piace a uno vada bene anche per un altro, e così via.

Anche se ai cani non piacciono i baci nella maggior parte dei casi, non è detto che non apprezzino le manifestazioni di affetto, solo che devono essere coerenti con la loro etologia. Ai cani ad esempio piacciono i grattini sotto la pancia o sul muso. Amano le carezze e i momenti di gioco con i compagni umani e conspecifici. Tutte cose che gradiscono molto più di un abbraccio o di un bacio.

Queste manifestazioni, come detto, devono essere coerenti con il carattere del cane e all'interno della relazione. Ogni compagno umano può scoprire quali gesti piacciono di più al cane, prestando attenzione al suo linguaggio del corpo e alla sua comunicazione. Tendenzialmente però non ci si sbaglia se si gratta lo sterno, la groppa, e la parte centrale del costato mentre il cane è a pancia all'aria. Attenzione però a non male interpretare quella postura del cane: la posizione a pancia in su può essere un segno della fiducia che ripone nei nostri confronti, dato che espone una parte del corpo estremamente vulnerabile, ma potrebbe anche essere un invito a mitigare un comportamento percepito come aggressivo.

Tra i comportamenti che i cani non apprezzano ci sono sicuramente le scrollate, le pacche e i pizzichi. Non apprezzano inoltre essere trattenuti, come quando gli si blocca il muso per baciarli.

È importante imparare a leggere i diversi gesti del cane per fare quello che li rende felici, imparando a interpretare le loro posture un po' come facciamo tra noi: non sono solo le parole che contano ma il tono con cui le diciamo. Lo stesso vale per i cani, ma sul piano fisico.

Quindi valutiamo sempre anche quando proponiamo questo gesto affettivo al nostro cane se effettivamente e' apprezzato , se e' ben compreso , se e' il luogo ed il momento giusto e .....limitiamoci !

Nella foto l espressione del cane dice tutto😉 !





Come non condividere....nulla, mai nulla giustifica su di un cane l utilizzo della forza, delle  punizioni , dell  " ess...
03/11/2025

Come non condividere....nulla, mai nulla giustifica su di un cane l utilizzo della forza, delle punizioni , dell " essere piegato " , dell' essere mortificato . Un cane non dovrebbe mai provare paura, soggezione, timore di chi un giorno ha deciso di portarlo nella propria casa. Non e' il cane che ha deciso di vivere con noi ma noi che abbiamo deciso per mille motivi, non sempre altruistici, di vivere con lui, di portarlo nella nostra vita e questo dovrebbe darci automaticamente delle responsabilità morali ed etiche.

" Educazione e sentimento.

Credo in un’educazione del cane fatta di calma, dolcezza, coerenza e solidità emotiva.

Credo che i cani meritino di imparare senza paura, perché ciò che ci donano ogni giorno — fedeltà, gioia, affetto — valga infinitamente più di qualsiasi “comando eseguito alla perfezione", per paura delle conseguenze quando e se sbagliano.

Attilio Miconi "

E siamo felici del gradimento ed apprezzamento che ha avuto il Seminario interno al Centro sulla Comunicazione del Cane ...
30/10/2025

E siamo felici del gradimento ed apprezzamento che ha avuto il Seminario interno al Centro sulla Comunicazione del Cane tenutosi da noi Domenica scorsa 26 Ottobre ca ... un viaggio nel mondo del cane, approfondendo i suoi modi comunicativi, esplorando il suo linguaggio, cercando dei punti in comune perché d altra parte " come può esserci relazione se non vi e' comunicazione " ! E a breve ampliaremo all esterno la possibilità di partecipare ad una nuova edizione del Seminario...a breve le indicazioni! Da noi invece nei prossimi mesi si parlerà di " Socializzazione ed Aggressività " ... continuano gli approfondimenti presso il Centro Cinofilo ASD Gli Amici di Gedeone

Grazie a te Roberta
I tuoi insegnamenti sono sempre molto importanti!!!
Grazie 🤗 "

Seminario davvero interessantissimo!!!
Roberta grazie di cuore a te, e anche ai ragazzi per l’ospitalità!!!

Grazie Grazie mille per questo seminario. Adesso ho più chiaro cosa e come guardare la mia C...i e gli altri cani.

Gazie per il seminario!
I nostri amici quadrupedi capiscono molte cose che noi diciamo loro ma spesso noi non comprendiamo i loro segnali 😅
Padroni di casa eccezionali.
Sono già pronto per la prossima puntata!!!

Seminario utilissimo! Grazie ROBERTA non vedo l’ora di fare la parte pratica!

Io sono sempre ammirata di come riesci a spiegare tutte le dinamiche e fare gli esempi che calzano sempre a pennello! Oltre la tua competenza si avverte la tua passione! Ti ringrazio 😍

Grazie a tutti x la partecipazione !

“ SOCIALIZZIAMO? “ Oggi questa sembra la “ panacea “ di tutti i mali quando si tratta di cani per risolvere qualsiasi lo...
17/10/2025

“ SOCIALIZZIAMO? “
Oggi questa sembra la “ panacea “ di tutti i mali quando si tratta di cani per risolvere qualsiasi loro criticità, per farli crescere bene ed equilibrati ….. ne parliamo spesso durante le nostre Attività, nelle nostre Passeggiate Collettive o nei nostri Lavori finalizzati a creare di nuovo fiducia verso i propri simili in soggetti " rovinati " nelle relazioni con gli altri cani da socializzazioni sbagliate ( in questo momento ne stiamo seguendo 5 ) . Oggi p. es. e' una corsa " a chi mette più maschi interi insieme "....magari in un ambiente anche limitato come se questo fosse indicatore di non si sa bene cosa ! O a chi ne mette di più insieme...come se alla fine si vincesse qualcosa! Pochi forse si chiedono pero' cosa significa tutto ciò a livello stressogeno per un cane !
E’ vero una corretta Socializzazione è fondamentale , un cane ha bisogno degli altri cani per poter “ crescere “ correttamente altrimenti il piu’ delle volte si hanno cani “ non conclusi “ , incompleti quando va bene con criticità piu’ o meno marcate quando va meno bene . Che ci piaccia o no …ai nostri cani noi non siamo sufficienti !!!!!!
Come al solito, non possiamo nuovamente delegare tutto al cane . Anche noi dovremmo avere le competenze per saper “ leggere “ il nostro cane e quegli degli altri, dovremmo avere gli strumenti adatti per saper valutare perché , come per noi , non è che tutti vadano bene ! anche noi non è che socializziamo con tutti coloro che si incontrano ma nello stesso tempo abbiamo bisogno vitale di stare anche con nostri simili di questi alcuni ce li scegliamo e di altri si riesce a stare grazie alle competenze acquisite . Lo stesso dovrebbe essere per i nostri cani . Ma noi siamo in grado poi di poter leggere ed interpretare la Comunicazione tra i nostri cani ? Ecco il perché p.es. al Centro organizziamo Incontri di Socializzazione ma sempre cuciti addosso per ogni singolo cane tenendo conto dell individualità del Soggetto in modo che l esperienza che si porta a casa sia sempre positiva , a volte anche faticosa ma positiva .Al tempo stesso diamo molta importanza anche a piccoli Seminari con la visione di video, foto etc che si organizzano al Centro … piu’ affino le mie capacità e maggiormente saprò " aiutare " verso una giusta e corretta Socializzazione .
Premesso questo dovremmo sempre tener presente :
1) SOCIALIZZARE NON È FAR INCONTRARE TUTTI I CANI
Il primo, e più grande, errore è pensare che socializzare voglia dire far incontrare al nostro cane tutti i cani e tutte le persone, andare al Bar, al Centro Commerciale o correre incontro a ogni cane che incrociamo in passeggiata o metterlo con i cani degli amici . Socializzare non vuol dire esporre a degli stimoli, ma dare al cane gli strumenti per stare bene in presenza di individui e in ambienti non familiari. Ogni cane è diverso, ogni cane richiede un percorso specifico, che lo aiuti a sentirsi bene.
2) UN CANE SOCIALIZZATO NON È UN CANE CHE SI COMPORTA BENE
Un cane socializzato non è un cane che necessariamente si comporta bene ma più che altro è un cane che sta bene. Un cane può stare bene e non avere comunque voglia di incontrare cani sconosciuti o qualunque cane sconosciuto o un certo tipo di cane sconosciuto o uno specifico cane sconosciuto o persone sconosciute. Un cane con le adeguate competenze non solo sa scegliere diverse strategie di relazione, ma sa anche evitare un altro cane. Competenza può significare scegliere di non incontrare un altro cane. Il risultato della socializzazione non è cambiare il comportamento o la personalità di un cane, ma imparare a conoscerlo, a capire quando sta bene, con chi sta bene, cosa lo aiuta, cosa lo mette in difficoltà. Imparare a prevedere l’esito di un incontro, e a evitare incontri dannosi per la sua salute emotiva.
3) RIDURRE GLI INCONTRI DEI CANI AL GUINZAGLIO
In città molti incontri avvengono con i cani al guinzaglio. Il guinzaglio, per quanto lungo e anche se è agganciato a una pettorina, condiziona un cane in quanto in primis trasmette le sensazioni del proprietario , poi limita i movimenti, costringe il cane a andare nella direzione che decide il proprietario, allunga o riduce tempi e spazi dell’interazione. Usare il guinzaglio per bloccare il cane, o peggio per tirarlo indietro o trascinarlo, causa forti stati di stress e uccide la fiducia nel proprietario. Se proprio dovete far incontrare i cani al guinzaglio, seguite il cane, e se volete dividerli, fermatevi, bloccate la mano e allontanatevi quando il cane è in grado di seguirvi, ecco soprattutto in questo punto l’importanza della lettura del mio cane e degli altri! Molti cani si lanciano verso altri cani solo perché anticipano la scelta del proprietario di “socializzarli” con altri cani oppure perché la direzione di passeggiata non concede loro altra scelta che o pacificare ( atteggiamenti di finto gioco ) o attaccare !
4) NON FIDATEVI DI QUELLO CHE DICHIARANO GLI ALTRI PROPRIETARI
“Il mio è buono”, “Al mio piacciono i cuccioli”, “Il mio va d’accordo anche con i maschi (basta che non siano dominante, che non lo guardino negli occhi, che non lo sfidino, che non si avvicinino a me, che non tocchino il suo giocattolo...). I proprietari mentono, a volte senza rendersene conto. Guardate i cani, i cani non mentono mai ; possono provare a mentire quei cani che sono stati inibiti, e non osano reagire a un altro cane ma una piccola parte del loro corpo comunque parlerà per loro ( le orecchie tirate indietro , una zampa alzata …) . Non esistono cani buoni o cattivi …. ma esistono tanti tipi di cani , come succede per le persone e le occasioni, l’ambiente, la situazione possono influenzare qualsiasi incontro tra cani !
5) PER ESSERCI GIOCO E DIVERTIMENTO CI DEVE ESSERE EQUILIBRIO
“Che belli, giocano!”. Quello che per noi è tutto un gioco, può essere una sfida, una provocazione, una imposizione, può essere sbilanciato e causare forte disagio a un cane, e può persino degenerare in rissa. I comportamenti a cui fare attenzione sono:
- inseguire (soprattutto se è sempre uno a inseguire l’altro e l’inseguito non riesce mai a fermare l’inseguitore, o se l’inseguitore cerca di mordere l’inseguito sulla schiena o le zampe posteriori)
- l’abbraccio (i due cani sono in piedi sulle zampe posteriori e si abbracciano con le anteriori, può indicare un aumento di intensità che può degenerare in rissa)
- comportamenti di forte stress o paura (sb****re contro i proprietari, colpire a muso chiuso il proprietario, guaire, coda tra le zampe...). Cerchiamo di non pensare solo al nostro cane e proviamo a vedere le situazioni nella loro completezza ; proviamo ad essere empatici e metterci nelle situazioni che facciamo vivere ai nostri cani e valutiamo se sono consone o meno .
Quindi ci sentiamo di consigliare di prestare attenzione al nostro cane ma anche a quegli degli altri, impariamo a valutare situazioni ed occasioni, in fondo è un poco come per noi … non è che si stia bene con tutti , per i cani è un poco la stessa cosa , deve esserci equilibrio , calma , sicurezza . Proviamo ad osservare un poco di piu’ e a soffermarci a pensare …
Presso il Centro ASD GLI AMICI DI GEDEONE Socializzazioni personalizzate, Puppy Class , Incontri Teorici e Seminari sulla Comunicazione del Cane, Classi di Socializzazioni organizzate dopo attente valutazioni dei cani partecipanti, Passeggiate Collettive Didattiche , Attività di Ricerca di Gruppo e molto altro.
Per informazioni tel. 0039 342 7003732
Per le foto si ringrazia anche IMPRONTE FOTOGRAFICHE di Massimo Erica Armani









Prima di insegnare noi ad un cane come camminare al guinzaglio dovremmo noi imparare come si cammina con un cane al guin...
16/10/2025

Prima di insegnare noi ad un cane come camminare al guinzaglio dovremmo noi imparare come si cammina con un cane al guinzaglio , strumento che dovrebbe essere utilizzato come mezzo di comunicazione ( oltre che di sicurezza ) , come mezzo che unisce due esseri viventi, come mezzo per stare insieme e non come mezzo per strattonare , limitare, vietare, contenere il cane utilizzandolo come avessi tra le mani il " volano " di un' auto ! Ecco a questo presso il nostro Centro diamo immenso valore ed importanza organizzando sessioni di lavoro negli ambienti più diversi e nelle situazioni più varie ( incontri con sconosciuti, incontri con gli altri cani , in bosco, in città, al mare, al Centro Commerciale ... ).
Guinzaglio = Comunicazione e Libertà





NOSTRO OBIETTIVO PRIMARIO DI QUANDO SI DECIDE DI CONDIVIDERE LA NOSTRA VITA CON UN CANE DOVREBBE ESSERE LA SUA CRESCITA ...
13/10/2025

NOSTRO OBIETTIVO PRIMARIO DI QUANDO SI DECIDE DI CONDIVIDERE LA NOSTRA VITA CON UN CANE DOVREBBE ESSERE LA SUA CRESCITA ( non solo fisica ), LA SUA AUTONOMIA ED IL RAGGIUNGIMENTO DI TUTTE QUELLE COMPETENZE CHE LO POSSANO PORTARE A VIVERE IN EQUILIBRIO CON SÉ STESSO, CON GLI ALTRI E CON L AMBIENTE CHE LO CIRCONDA E NON IL RENDERLO DIPENDENTE DA NOI!
UN AMORE ESAGERATO
Premesso questo riporto nuovamente, concordando ovviamente, con quanto scritto dall'Etologo Roberto Marchesini ( e'un po' lungo ma vale la pena leggerlo ) riguardo a questo argomento di cui parlo continuamente compreso durante la Collettiva di Sabato scorso con qualche proprietario. Ritengo che non ci sia nulla di male trattare il proprio cane " come un figlio " o " un famigliare ", io lo faccio per prima anche se preferisco chiamare i miei cani con il nome di " squadra , la mia squadra, i miei ragazzi " . L'affetto è affetto , al di là del soggetto ricevente . Cio' che ritengo errato è il trattare il cane " per tutta la vita come un figlio piccolo " oppure pensando che più mi rendo x lui indispensabile più si attaccherà a me oppure essendo presente nella maggior parte della giornata ( in realtà quando ci necessita ) .... non è così , un cane percorre tutte le tappe della vita come facciamo noi solo , purtroppo, più velocemente . Il trattarlo per tutta la vita " come un cucciolo " fa si che quest'ultimo non abbia modo di sviluppare nei comportamenti pariteticamente al suo sviluppo fisico e questo non è assolutamente fare il bene del cane oppure gli stessi " danni " si possono fare facendogli credere che ci siamo e saremo sempre oppure nel metterci sempre in mezzo ad ogni sua esperienza o sperimentazione.
Di seguito l'interessante Articolo.

" Il legame prevalentemente affettivo che costruiamo con il nostro cane è comprensibile sotto il profilo delle aspettative e delle disponibilità che il cane stesso è in grado di esprimere e interessato a ricevere. E, se non esageriamo nel chiudere la relazione esclusivamente nel vicolo affettivo, non c’è nulla di male se coloriamo il nostro rapporto anche di profusioni genitoriali e protettive o, viceversa, di richieste di conferme d’amore e di rassicurazioni.

I problemi stanno nell’ eccesso, che non è mai un essere troppo legati al proprio cane quanto il non sviluppare la relazione in tutte le sue declinazioni – per esempio nel gioco, nella collaborazione, nella convivenza – preferendo rimanere sempre e solo nel calore dell’affettività. La componente affettiva è senza dubbio importante e non può mancare in un rapporto, lo sbaglio è renderla la dimensione esclusiva, perché in questo caso si vengono a creare delle carenze, poiché il cane ha bisogno anche di altro, e degli eccessi, giacché l’affettività può condurre a morbosità di rapporto. In genere questo tipo di approccio al cane può essere espresso in due modi differenti, apparentemente simili ma, a ben vedere, opposti, seppur caratterizzati da una forte tendenza alla chiusura nel rapporto esclusivo o diadico, dove persona e cane diventano una sorta di gemelli siamesi.

Il primo modo è il “modello cane-bambino” che porta la persona a comportarsi come un genitore amorevole, sempre presente, incombente nelle cure che profonde, poco propenso a dare al cane degli spazi di autonomia. Questo tipo di relazione si basa essenzialmente su comportamenti: a) di cura, per esempio anche la carezza sembra quasi voler pulire il mantello, c’è un’esagerata attenzione ai bisogni, si riscontra un continuo monitoraggio sullo stato di salute; b) di accudimento e di rassicurazione, con tendenza ad accogliere per proteggere, a prendere in braccio, a intervenire in ogni situazione che si ritiene problematica per il cane, a parlare in bambinese; c) di offerta di cibo, in qualunque situazione enfatizzando nel cane le tendenze orali e basando il rapporto su situazioni di condivisione di alimenti.

Questo tipo di rapporto suscita nel cane uno stato di regressione infantile, ingaggiandolo sempre sulla stessa motivazione che prende il nome di et-epimelesi, ed esercita nel cane dei comportamenti che sono esclusivamente di tipo relazionale e di richiesta. Cosa viene a mancare e cosa viene a essere disincentivato nel cane? Questo tipo di rapporto toglie al cane lo sviluppo di autonomia – la capacità di raggiungere i propri obiettivi da solo – di autoefficacia – il senso di sicurezza nel sentire di essere capaci di affrontare i problemi – di apertura all’esterno ossia di vivere la relazione ma nello stesso di emanciparsi da essa. Ovvio che questa relazione diviene estremamente problematica su cani insicuri, timidi, ansiosi, dipendenti, emotivi.

Il secondo modo è il “modello cane base-sicura” che porta la persona a chiedere continuamente al cane delle conferme affettive e delle rassicurazioni circa il fatto che lui le voglia bene. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un eccesso di centripetazione relazionale, ossia di chiusura del cane nella relazione distogliendolo dal mondo e dando al rapporto forti morbosità. In questo caso al cane si chiede troppo, lo si carica di responsabilità affettive e protettive, togliendogli letteralmente l’aria. Questo tipo di rapporto vede la persona in continua richiesta, in uno stato di dipendenza emotiva con sviluppo nel cane di stati ansiosi, di bisogno di scaricare l’eccesso morboso, di prendersi in carico il proprietario anche con comportamenti di controllo sulla persona o di ostilità verso gli altri. "

Queste due relazioni sopra descritte richiedono un intervento che sappia aprire il rapporto al mondo esterno e favorire nel cane una sua autonomia, temperando l’eccesso affettivo con attività meno morbose come il gioco, lo stare insieme senza chiedersi nulla, il fare un’attività semi sportiva o sociale, il partecipare a passeggiate di gruppo , il concedergli di sperimentare , il mettere a volte " distanza " da noi p. es.

Indirizzo

Loc. Caresana 157
San Dorligo Della Valle
34018

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 13:00
Martedì 10:00 - 18:00
Mercoledì 10:00 - 18:00
Giovedì 10:00 - 18:00
Venerdì 10:00 - 18:00
Sabato 10:00 - 12:30
Domenica 10:00 - 12:30

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