13/05/2022
“Non voglio allevare, faccio solo una cucciolata con la mia Polly che è tanto bellina!"
Per gli addetti ai lavori è palese che questi due concetti siano in contraddizione, proverò a spiegarvi il perché riferendomi ai cani di razza.
Partiamo dal principio: la razza che andiamo a riprodurre, di cui ovviamente possediamo un esemplare.
Per semplificare usiamo il Rottweiler.
Il nerofocato che russa in posizione indegna sul vostro divano arriva da una selezione millenaria che inizia all’epoca dei Romani; quelli di Cesare e Caligola, delle invasioni Barbariche, dell’Impero Romano. I Romani avevano bisogno di un bovaro che conducesse e difendesse le mandrie. Non immaginate un cane come quelli attuali, si parla di progenitori.
In ogni caso l'idea di un cane trottatore, rustico, da difesa nasce in quel frangente.
Di quanti anni fa stiamo parlando? Tanti, tantissimi.
Allevare vuol dire prendersi la responsabilità del lavoro che è stato fatto per centinaia, a volte migliaia di anni e generazioni e portarlo avanti, avendo rispetto di tutta la selezione precedente.
Vuol dire guardare il proprio cane con occhio critico e valutarlo con obbiettività.
Vuol dire sottoporlo a prove caratteriali e morfologiche ma soprattutto a tutti i test che la medicina veterinaria ci mette a disposizione.
Gli occhi a cuore vanno lasciati fuori dalla selezione del cane di razza.
Amate follemente i vostri cani, trattateli al meglio e rispettateli.
E, nel caso di cani di razza, rispettate anche tutti coloro che hanno lavorato prima di voi affinchè quel cane, di quella razza, con quelle caratteristiche per le quali avete perso il cuore, arrivasse fino a voi esattamente com'è.