L’unica via per ottenere l’impossibile è pensare che sia possibile”
da “Alice in Wonderland”
Progetto Aquila nasce nel 2013, dal sogno di due volontarie che, all’ennesimo casuale incontro al banco del
cargo Meridiana dell’aeroporto di Linate, in attesa dell’arrivo di alcuni cani con un volo ritardatario, con
buona dose di incoscienza e pazzia, pianificavano il futuro di quelli che sarebbero stati
circa 600 fortunati
pelosi… già… circa 600 adozioni in 3 anni e poco più… galeotto fu quel Catania-Milano!!! Nel cuore e nella mente un canile in particolare… il canile lager di Collelongo, in provincia de L’Aquila (da
qui il nome di Progetto Aquila), un rifugio privato, convenzionato con la maggior parte dei comuni
abruzzesi e alcuni laziali, situato in montagna, con nessuna visibilità e totale assenza di volontari, che a
seguito dell’emergenza terremoto si ritrovava con circa 800 anime stipate in box freddi e sporchi. Alcune ragazze pescaresi le uniche che, saltuariamente, avevano accesso alla struttura, diventando così
occhi e braccia delle due volontarie…
Una di loro scrive:
“ciao…sono tante le foto…a rivederle mi si è riaperta la ferita…ripensare che tanti ancora sono lì…alcuni li
abbiamo salvati…ma sono pi di 600 anime… e ogni volta che ne portiamo via qualcuna, mensilmente ne
entrano ancora e ancora e ancora…e vengono ammazzati sempre di più…sempre di più.. stipati come
sardine in questi box stretti…alcuni di loro sono sempre al buio, dentro un capannone..ce ne sono 20 di box
così…alcuni cani vedono solo una parete grigia oltre le sbarre davanti a loro…non vedono mai il cielo.. non
annusano mai l’erba… ma solo le loro deiezioni…e ogni giorno lottano per sopravvivere…perche’ per
mangiare hanno ciotole in comune e chi e’ piu’ forte mangia, gli altri no…. credimi, e’ un inferno…un vero
inferno..e noi vorremmo tanto aiutarli…grazie, Fabi”. Tutto si e’ evoluto molto velocemente e, con l’aiuto di amici, nel giro di un mese le due volontarie, che nel
frattempo sono già diventate quattro, si ritrovano con un contratto di affitto per 14 box, presso una
pensione dell’hinterland milanese e la lista di 50 cani di Collelongo, tra cui scegliere i primi 25 da far salire e
salvare… l’obiettivo è recuperare 25 cani, cercare loro una famiglia adottiva e, col progredire delle
adozioni, rinfoltire le fila con nuovi arrivi. Il motore di Progetto Aquila macina adozioni su adozioni e, ben presto, il numero dei cani aumenta , cosi’
come il numero dei box… all’emergenza Collelongo,si affiancano le tante emergenze, per le quali le
volontarie sono state e vengono, quotidianamente, coinvolte… non ci si tira indietro di fronte a niente…
cani anziani, vittime di maltrattamenti, abbandoni o cessioni di proprietà ma soprattutto cani malati e
disabili. La cerchia dei volontari, con il tempo, si allarga e cresce insieme al rifugio, che oggi consta di 120 box e si
autofinanzia totalmente con grandissima fatica, in quanto le donazioni non sono sufficienti a sostenere le
tante spese di gestione ordinarie e straordinarie. Alla vita del rifugio partecipano attivamente una ventina di persone, fra le quali istruttori cinofili, educatori
ed operatori riconosciuti.Gli obiettivi iniziali si sono modificati ed evoluti insieme allo staff ed oggi arrivi,
permanenza in rifugio ed adozioni, vengono gestiti con maggiore consapevolezza e competenza, affinché
ogni ospite trovi la migliore famiglia ed ogni famiglia accolga il cane più adatto al proprio nucleo ed al
proprio stile di vita, mirando ad azzerare i ritorni in rifugio. Alla soddisfazione dei bisogni primari, cibo, pulizia, cure mediche e tante coccole, si sono aggiunte nel
tempo numerose attività, organizzate da istruttori e volontari, al fine di accrescere le competenze
esperienziali di ogni singolo ospite. Ogni cane infatti e’ un individuo senziente, dalle grandi capacità di apprendimento, unico ed irripetibile; le
attivita’, svolte all’interno del rifugio utilizzando il gioco come momento ludico e di apprendimento, ed in
esterna attraverso esperienze in urbana, ricerca olfattiva e acquaticità, hanno l’obiettivo di prepararlo al
meglio alla sua nuova vita in famiglia, aiutandolo a superare paure e diffidenze. L’adozione diventa pertanto un percorso conoscitivo cane-famiglia, che accompagna il binomio
dall’incontro in rifugio, passo dopo passo, fino all’arrivo a casa e oltre, garantendo presenza e disponibilita’
costanti alla famiglia adottante, anche dopo l’arrivo del cane a casa. Tanti cani sono stati accompagnati a casa da questo piccolo grande Progetto nato per caso, tanti pelosi
vivono amati e felici, qualcuno è rimasto un ricordo indelebile nei nostri cuori ma, soprattutto, tanti altri
incroceranno il nostro cammino… e noi già oggi lavoriamo per il loro meraviglioso futuro.