“Babalù -La Fattoria dell’Amicizia” è un centro diurno socio-educativo a carattere semi residenziale. Nato nel Giugno 2011, ospita individui con disabilità in età adulta che presentano una condizione di ridotta autonomia e autogestione tale da limitare il normale svolgimento della vita quotidiana. Fa parte dei servizi dell'Associazione Babalù. Il Centro offre ai propri ospiti differenti pacchetti
assistenziali, da progetti individuali ad attività di gruppo con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e di sviluppare e potenziare le risorse residue di ciascuno, favorendo socializzazione ed integrazione con l’ambiente. Babalù oltre ad essere un Centro Diurno si caratterizza per essere una Fattoria Didattica, riconosciuta dall’ARSSA Abruzzo nel 2011 ed inserita nell’elenco delle Fattorie Didattiche D’Abruzzo, ed affianca alla tradizionale offerta di assistenza, attività legate all’agricoltura sociale e alla relazione con l’animale, cioè Interventi Assistiti con Animali che hanno una valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa. La scelta di collocare il Centro all’interno dell’ ambiente rurale della zona sangrina e di orientare la filosofia pedagogica al contatto e alla riscoperta del legame con la terra, nasce dall’incontro con un animale assai speciale che ha accompagnato da sempre la vita agricola di questi luoghi: l’asino. Questo animale è il nostro simbolo e le sue caratteristiche sono: andatura lenta e buffa, calma ed empatia, prosocialità, capacità di stabilire rapporti con tutti determinando l’attivazione di emozioni intense, pazienza e determinazione. La memoria simbolica ed il bagaglio di valori che porta con sé, sono stati un suggerimento al recupero di uno stile relazione semplice e autentico diventato la base di partenza per la costruzione di uno spazio che ad oggi garantisce libertà, partecipazione e dignità ai ragazzi che lo frequentano. La presenza attiva e costante di questo animale all’interno della Fattoria è stimolo e catalizzatore di azioni aggreganti ed emozioni che scandiscono ed arricchiscono la vita all’interno del Centro. All’interno di Babalù opera un’equipè multidisciplinare composta da figure diverse professionali: coordinatrice della struttura, psicologo, assistente sociale, educatori esperti in IAA, volontari. Babalù è all’interno di una rete di servizi e di strutture con la quale ha portato avanti numerosi progetti, tra i quali:
- Ludoteca estiva.
- Centro convenzionato con il Centro di Igiene Mentale di Lanciano.
- Progetto “Scuole aperte inclusive” realizzato con la Scuola Primaria e Secondaria di Fossacesia
per cicli di Pet-Therapy in seguito a bando di gara regionale.
- Convenzione con il UEPE di Pescara (attualmente ci sono due assistiti, uno dei quali ha ottenuto
una borsa lavoro).
- Convenzione con la Casa Circondariale di Lanciano.
- Progetto con il SIAN di Lanciano, i ragazzi hanno preso l’Attestato di Formazione Operatori
Settore Alimentare, e continuano ad essere seguiti dal SIAN presso la nostra struttura.
- Progetto di inserimento lavorativo presso la Cantina Orsogna Winery. Nel nostro centro la persona diversamente abile trova una dimensione “accessibile” nella quale può mettersi alla prova tramite diversi laboratori proposti: accudimento degli animali, cura dell’orto, cura della serra, laboratorio di cucina, laboratorio di musica, laboratorio informatico, laboratorio creativo (realizzazione di manufatti artigianali che poi sono venduti dagli stessi ragazzi nei mercatini), laboratori atti all’acquisizione delle prassi igienico-sanitarie e laboratori di conoscenza degli alimenti (corso per alimentaristi, progetto in collaborazione con la A.S.L. Lanciano-Vasto-Chieti, Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli alimenti e della Nutrizione). Con questa vasta gamma di attività Babalù si propone come un centro polivalente, dove non sono caratterizzanti le differenze fisiche o cognitive e la finalità ultima è quella di vivere in armonia le proprie diversità, garantendo l’acquisizione della propria indipendenza e vivendo appieno la vita di fattoria senza dimenticare l’ideale primordiale dell’unione tra uomo e terra.