29/09/2025
Cani come architetti di comunità, riflessioni sulla teoria del "terzo luogo"
Come veterinaria e studiosa del rapporto tra noi e gli altri animali, sono affascinata dallo scoprire nuove prospettive su come i nostri compagni non umani influenzino positivamente le nostre vite e le nostre comunità.
La teoria del "terzo luogo" del sociologo Ray Oldenburg identifica quegli spazi neutri, diversi da casa (primo luogo) e lavoro (secondo luogo), dove le persone si incontrano spontaneamente per socializzare e costruire comunità. I bar di quartiere, i parchi, le piccole piazze dove ci si ferma a chiacchierare.
Ne leggevo proprio stamattina su una mail di Runlovers e nell’approfondire ho scoperto che studi recenti hanno dimostrato che i parchi e le aree cani rappresentano perfetti esempi di terzi luoghi, in cui i cani fungono da veri e propri "facilitatori sociali". In questi spazi:
🔹 Le differenze socioeconomiche si attenuano - tutti siamo semplicemente "umani dei cani"
🔹 Nascono conversazioni spontanee e naturali
🔹 Si creano legami di vicinato duraturi
🔹 I nostri animali ci "obbligano" dolcemente a uscire, a incontrare il mondo
È straordinario per me pensare come, ancora una volta, gli animali con cui condividiamo la vita ci insegnino le cose fondamentali. Ci ricordano l'importanza delle relazioni, della comunità, del rispetto reciproco.
In un'ottica antispecista questi spazi diventano anche luoghi dove praticare il rispetto per tutte le forme di vita, dove osservare le dinamiche sociali interspecifiche, dove educare all’importanza della diversità.
I cani non sono solo compagni: sono architetti inconsapevoli (forse!) di comunità più giuste e inclusive. Mi dite che ne pensate? 💚