04/01/2023
Una risposta esaustiva della bravissima Giulia Gaibazzi, Equitazione in armonia sulle mani alte quando lavoriamo un cavallo...
Esperto risponde N 2, scritto per il giornale IL MIO CAVALLO
“ MANI ALTE”
Salve Giulia, ho una domanda riguardante l’equitazione che pratica, non si tratta di una critica, solo di una curiosità se posso chiedere. Ho visto alcune immagini in cui tiene le mani molto più alte del “normale”. A cosa serve ? Grazie. Enrico.
Salve Enrico, ha fatto bene a chiedermi, è una caratteristica della formazione da cui provengo (Légèretè) e le rispondo con piacere.
Il principio con cui agisco verso l'alto è motivato dalla ricerca del rispetto della bocca del cavallo, per questo motivo la mano agisce dal basso verso l’alto per non esercitare dolorose pressioni sulla lingua (schiacciando la lingua contro le barre si avrebbe un effetto molto doloroso che vogliamo assolutamente evitare), scegliendo di agire piuttosto sulle commessure labiali,
agli angoli della bocca. Nelle fasi iniziali dell’addestramento, inoltre, una posizione alta e stabile della mano può essere d'aiuto per “prendere il contatto” quando il cavallo timido o ancora non fiducioso nei confronti della mano non “tende le redini”. Quando il cavallo imparerà a tendere le redini, indice di una corretta tensione muscolare, al cavaliere non servirà più supplire a questa mancanza con una mano alta. Cavalli che faticano a tendere correttamente le redini, infatti, giovano immediatamente di questo aiuto: il contatto costante e gentile mantenuto dal cavaliere tramite le mani alte, incentiva il cavallo a prendere fiducia in questa tensione non dolorosa e rassicurante. Le faccio un esempio, spesso incontro binomi con difficoltà ad ottenere l’estensione dell’incollatura con redini tese. Quasi sempre è sufficiente chiedere al cavaliere o all’amazzone di allungare le redini quanto servirà nell'estensione di incollatura ma, per farlo senza perdere il contatto, servirà mantenere le mani altrettanto alte... scena inconsueta, eppure il cavallo motivato dalla gentilezza del
contatto sulle commessure labiali e dalla lunghezza delle redini che impediscono che la bocca incontri la mano nel bel mezzo della discesa di incollatura, si concederà estendendosi e tendendo delicatamente le redini senza chiudere la nuca. Si tratta quindi di cavalli che normalmente non si attentano, per paura di incontrare un improvviso dolore, ad allungare l’incollatura perché le redini sono troppo corte o le mani troppo basse.
Allo stesso modo, è un grande aiuto per cavalli precedentemente montati con mani forti o redini ausiliarie, queste sono purtroppo usate per abbassare o arrotondare l’incollatura meccanicamente e in maniera coercitiva. Questi cavalli normalmente tendono a sfuggire alla mano e si difendono portando la nuca dietro la verticale (incappucciamento) o rovesciando l'incollatura, la loro cattiva esperienza e paura a riguardo li portano a difendersi. Ancora, una mano gentile,
costante e alta, farà capire al cavallo che non è necessario sottrarsi dolorosamente a questo nuovo tipo di contattato, non doloroso sulla lingua né dannoso per la biomeccanica delle andature.
Le attenzioni che si devono avere a riguardo sono:
1- Non disturbare il movimento del cavallo con le nostre mani. Mani alte non significano bloccare il cavallo (!!), se questo avviene manchiamo di scioltezza o di indipendenza tra assetto e applicazione degli aiuti. È un grave errore.
2- Ogni azione che eseguiamo, pur avvenendo verso l’alto e mai tirando verso di noi per non danneggiare la bocca, deve essere seguita da una discesa di mano, ovvero cessare l’azione quando il cavallo risponde. Ciò permette al cavallo di trovare comodità dopo aver risposto correttamente alla nostra richiesta .
3- Quando il cavallo lo permetterà, cercheremo la discesa di mano completa, ovvero l’allineamento del nostro gomito con il polso e quindi la bocca del cavallo. Anche allora, ogni volta che sarà necessario, la mano potrà tornare alta e comunque le nostre azioni non saranno mai retroattive (cioè, non “tireremo” mai la mano verso il nostro corpo schiacciando la lingua del cavallo).
Possiamo quindi dire che anche in questa equitazione si ricerca una mano discreta e allineata con la bocca del cavallo, ma si tratta del fine e non del mezzo, avverrrà infatti solo quando il cavallo sarà fiducioso nella mano, nell'equilibrio che ci permette di agire in una posizione neutrale. Anche quando l'addestramento sarà avanzato, se dovesse servire, torneremo ad alzare la mano per non agire mai e poi mai in maniera retroattiva.
Giulia Gaibazzi