12/03/2024
IL MONOPROTEICO: La Nuova Moda Alimentare
Mi capita spessissimo come Medico Veterinario con un approccio attento alla nutrizione animale di sentir dire dai miei clienti in modo convinto : “ il mio cane mangia monoproteico”.
In genere capita quando il motivo della visita è un’ allergia alimentare o una dermatite pruriginosa e i proprietari sono sempre più informati sull’esistenza di alimenti industriali in grado, teoricamente, di gestire al meglio i sintomi delle malattie allergiche o delle intolleranze alimentari: prurito, dermatiti, otiti, diarree, congiuntiviti, etc.
Un’ altra frase che mi riferiscono spesso è: “HO PROVATO DI TUTTO! Alimenti monoproteici, Ipoallergenici, dieta di casa, ma non ha mai funzionato quindi deve essere qualcosa d ‘ altro a far scatenare il problema”.
Effettivamente spesso hanno provato di tutto, tranne una gestione logica e studiata del problema, non perché stupidi ma perché malinformati. Internet è una fonte incredibile di informazioni, di scambi di idee, di spunti, di consulti ma se non si “mastica bene” ( 😉) l’ argomento diventa complesso districarsi nella giungla delle informazioni e si rischia davvero di perdere tempo e soprattutto la pazienza, con danno per l’ animale che continua a stare in uno stato di evidente frustrazione come quando colpito da prurito o diarrea.
Con ordine ora vi spiego due concetti fondamentali nella gestione dell’ alimento per il Vostro Animale.
Il Monoproteico è un alimento industriale sia umido ( scatolette) che secco (croccantino) costituito da un’ unica proteina animale. Questa può essere attinta dal pollo, tacchino, manzo, maiale, anatra, cavallo, salmone, merluzzo, uova etc e oggi anche da vegetali come la soia o addirittura dagli insetti.
Il senso dell’ utilizzo di una di queste proteine rispetto ad altre è dettato da un’ attenta analisi di quali proteine il cane o il gatto ha già assunto in precedenza nella sua vita in modo da evitare di somministrarne una con cui è già venuto a contatto e si è presumibilmente sensibilizzato. Quindi non basta un qualsiasi monoproteico ma serve un alimento in cui ci sia solo LA proteina scelta.
La proteina oltretutto va scelta anche fra quelle che con minor probabilita’ risultano dare reattività: in occidente per esempio, un animale alimentato con un alimento secco sin da cucciolo ovvero un alimento base di mantenimento è quasi sicuramente venuto a contatto con Pollo ( il tanto demonizzato), Tacchino ( che fa parte della stessa “famiglia” del pollo), Manzo o Vitello, Uova, Salmone o pesce in genere, Maiale.
Oltre al contatto diretto con queste proteine, sono presenti anche delle Cross -reazioni fra proteine ovvero pur non essendo mai venuti a contatto con il salmone molti animali possono essere iperreattivi nei suoi confronti perché alcune sue componenti proteiche sono simili a quelle del pollo per esempio.
Inoltre i prodotti monoproteici per quanto siano formulati al meglio non saranno mai perfettamente privi di altre proteine animali quindi un soggetto altamente reattivo difficilmente riuscirà a gestire ad esempio la dermatite con questi alimenti. Oltretutto nella razione alimentare esistono altre componenti, proteiche, non animali, che possono scatenare reazioni di intolleranza/ allergia come il Riso, il frumento etc.
Infatti il consiglio, quando si deve intraprendere una gestione di una forma allergica, è di passare ad una dieta casalinga ben formulata in cui vengono scelti pochi ingredienti e in modo decisamente oculato. Il motivo risiede proprio nella mancanza di contaminazione che si manifesta nei processi industriali, nell’ utilizzo di ingredienti freschi, privi di conservanti, e nell’ assenza dei numerosi ingredienti che sono contenuti negli alimenti industriali.
Come Comportarsi quindi quando siamo di fronte ad una situazione come quelle descritte precedentemente? Il consiglio è quello di rileggere questo articolo e di farsi accompagnare nella scelta da un veterinario con esperienza nella nutrizione. Il fai da te a volte non basta. Gli studi continuano a portare alla luce nuove evidenze e l ‘utilizzo di alcuni farmaci come il cortisone spesso non porta risoluzione al problema soprattutto nel lungo periodo.
Sottolineo che in questo articolo non ho riportato tutta la prassi necessaria a comprendere l’ origine del prurito o delle altre manifestazioni, ma ho solo cercato di chiarire le idee in merito a quella frase che ormai è diventata un mantra: il mio cane mangia monoproteico. 😉
Dott.ssa Cristiana Maghenzani
Medico veterinario
Consulenze nutrizionali
Medicina integrata
Medicina Quantistica