Dott. Cristiana Maghenzani - Medico Veterinario

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02/12/2025

🧪 Studio su dieta e dermatite atopica nei cani (CAD)

Un’ampia ricerca su razze a rischio (Boxer, Bull Terrier inglese, Westie) ha scoperto che la dieta della mamma durante l’allattamento può influenzare lo sviluppo della dermatite atopica nei cuccioli.

🐾 Risultati chiave:

Le cagne che non mangiano prodotti animali freschi (carne, uova, latticini) durante l’allattamento hanno cuccioli con rischio più alto di CAD.

I cuccioli nutriti con carne fresca non commerciale tra i 2 e i 6 mesi hanno anch’essi un rischio maggiore.

La combinazione dei due fattori aumenta ulteriormente il rischio.

🚩 Conclusione: dare alcuni prodotti animali freschi alla c***a durante l’allattamento può aiutare a ridurre il rischio di dermatite atopica nei cuccioli.







https://opendermatologyjournal.com/contents/volumes/V3/TODJ-3-73/TODJ-3-73.pdf #:~:text=Abstract%3A%20The%20effect%20of%20diet%20on%20the%20occurrence,investigated%20as%20part%20of%20an%20extensive%20case-control%20study.

Uno studio su Science mostra che molti gatti antichi dell’Europa sudorientale e dell’Anatolia non erano Felis lybica afr...
30/11/2025

Uno studio su Science mostra che molti gatti antichi dell’Europa sudorientale e dell’Anatolia non erano Felis lybica africani, ma gatti selvatici europei ibridati con essi. Il più antico gatto con genetica da F. lybica / F. catus in Europa proviene da Genoni (Sardegna) ed è datato a 2200 anni fa: è imparentato con l’attuale gatto selvatico sardo e con popolazioni marocchine.
La ricerca indica almeno due arrivi dei gatti in Europa: una prima ondata nordafricana verso la Sardegna e una seconda, non oltre 2000 anni fa, che portò alla diffusione dei gatti domestici moderni. Questa scoperta sposta l’arrivo del gatto domestico in Europa molto più tardi di quanto si pensasse.

𝐋'𝐨𝐫𝐢𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐦𝐞𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐫𝐝𝐞𝐠𝐧𝐚!
In un nuovo studio pubblicato su Science che ha visto anche la Sardegna come protagonista, grazie al contributo della Prof.ssa B. Wilkens, si aggiunge un importantissimo tassello riguardo l'origine del gatto domestico.
Nel lavoro è stato creato un transetto temporale genomico che copre gli ultimi 11.000 anni e che ha permesso di scoprire che i gatti precedentemente identificati come un clade di mtDNA di F. l. lybica (gatto selvatico africano) risalenti al Neolitico e al Calcolitico nell'Europa sudorientale e in Anatolia, datati tra 9500 e 6300 anni fa, erano in realtà gatti selvatici europei (F. silvestris) i cui antenati si erano ibridati con F. l. lybica . I genomi antichi hanno rivelato una tendenza crescente dell'ascendenza del gatto selvatico africano che va dal 9 al 34% verso est, dalla Bulgaria all'Anatolia centrale. Il gatto più antico appartenente al cluster genetico di F. l. lybica e F. catus in Europa proviene dal sito di Genoni (Marmilla, Sardegna centrale), ed è datato a circa 2200 anni fa. Questo gatto è geneticamente simile agli attuali gatti selvatici della Sardegna, ed entrambi sembrano essere strettamente imparentati con un gatto selvatico F. l. lybica del Marocco (dunque il gatto selvatico sardo è di "origine marocchina"). Tutti gli altri resti zooarcheologici di gatti provenienti da Europa e Anatolia inclusi nel cluster di F. l. lybica e F. catus sono datati da circa 2000 anni fa in poi. Questi possedevano il pool genetico tipico dei gatti domestici moderni e condividevano maggiori affinità con i moderni gatti selvatici africani più che con i loro parenti levantini. La loro rapida dispersione attraverso il Mediterraneo negli ultimi 2000 anni, ha segnato un'espansione demografica registrata nelle loro ascendenze materne. I risultati mettono in discussione la visione comune di un'introduzione neolitica dei gatti domestici in Europa, collocandone invece l'arrivo diversi millenni dopo. La cronologia della dispersione felina vede almeno due ondate di introduzione in Europa. La prima dispersione molto probabilmente coinvolse gatti selvatici provenienti dall'Africa nordoccidentale, che furono introdotti in Sardegna e fondarono l'attuale popolazione selvatica dell'isola. Una popolazione distinta e ancora sconosciuta in Nord Africa diede origine a una seconda dispersione non più tardi di 2000 anni fa, che stabilì il pool genetico dei moderni gatti domestici in Europa.

Riferimenti:

De Martino et al. (2025). The dispersal of domestic cats from North Africa to Europe around 2000 years ago. Science, 390(6776): DOI: 10.1126/science.adt2642

A Natale le case brillano,si riempiono di luci, di pacchetti, di promesse.E in mezzo a quelle promesse, spesso,c’è un cu...
29/11/2025

A Natale le case brillano,
si riempiono di luci, di pacchetti, di promesse.
E in mezzo a quelle promesse, spesso,
c’è un cuore che batte piano in una scatola troppo stretta:
un cucciolo.

Piccolo, soffice, profumato di latte e di paura.
Piccolo come un sogno…
e come un errore.

Poi passa l’inverno,
arriva marzo,
e il sogno si infrange contro la realtà:

“Morde.”
“Corre troppo.”
“Non dorme.”
“Si ammala.”
“È ingestibile.”

Ma nessuno si chiede perché.
Nessuno ascolta quel battito piccolo,
quella voce che non parla, ma dice tutto:

“Lasciami fare il cane.”

Perché quel cucciolo tolto troppo presto alla madre
ha perso il suo primo alfabeto,
quello fatto di ringhi, leccate, confini, regole, conforto.
È come se gli avessimo rubato la lingua,
e poi gli chiedessimo di parlarci perfettamente.

Lo teniamo in case piene di odori che non riconosce,
di rumori che lo sovrastano,
di emozioni che non gli appartengono.
Profumi forti, chimici, invadenti…
che per noi sono aria,
per lui sono tempesta.

E nella tempesta, lui si gratta, si ammala, si agita.
E noi ci sorprendiamo.
Sempre.

Poi arriva agosto,
e arriva quella frase che cade pesante,
come una porta che si chiude:

“Cediamo per allergia dei bambini.”

E dentro di me la verità sibila dolce e feroce:
non siete allergici al cane.
Siete allergici alla responsabilità.

Ma non importa.
Non giudico.
Osservo.

Osservo che i cani non sono cambiati.
Sono rimasti fedeli alla loro natura,
integri, selvatici, sinceri.

Siamo cambiati noi.
Abbiamo riempito le nostre vite di oggetti,
e svuotato i nostri gesti di consapevolezza.
Abbiamo fatto dei cani il contenitore
delle nostre fragilità e delle nostre mancanze.
E li abbiamo travestiti da bambini,
da cure,
da soluzioni.

Ma loro non vogliono essere soluzioni.
Vogliono essere cani.

Il mio augurio, per questo Natale, è semplice come una carezza vera:

Che i cani tornino a correre verso la vita,
non verso le nostre aspettative.
Che tornino a sporcare la terra,
non i nostri tappeti emotivi.
Che tornino a riempire il mondo
del loro odore, del loro ritmo, del loro silenzio pieno.
Che tornino ad essere ciò che sono:
specchi puliti, senza menzogne.


Per loro.
E per noi,
che forse abbiamo dimenticato cosa significa vivere davvero.

✨ Dott. Cristiana Maghenzani - Medico Veterinario ⚛️
Medico Veterinario – Medicina Integrata
Biorisonanza e Biofeedback Quantistico
Nutrizione Animale Naturale
Linguaggio Animale

Ischemia delDerma post vaccinale in un cane adulto. Molti farmaci possono determinare reazioni con manifestazioni cutane...
27/11/2025

Ischemia del
Derma post vaccinale in un cane adulto.

Molti farmaci possono determinare reazioni con manifestazioni cutanee come in questo soggetto adulto.
Antibiotici, antiparassitari, antinfiammatori , immunomodulatori , mezzi di contrasto, disinfettanti, cortisonici…
Sono tutti potenzialmente in grado di determinare danni a livello cutaneo

La ciclosporina per esempio induce iperplasia gengivale
Alcuni antibiotici iniettabili reazioni locali etc etc.

Quando si decide di usare un farmaco bisogna essere edotti circa gli effetti collaterali oltre che i benefici

*****Sai quale è il miglior antiossidante  per il tuo cane ? *****Ora te lo svelo 💁🏽L’importanza di offrire ai nostri an...
23/11/2025

*****Sai quale è il miglior antiossidante per il tuo cane ? *****

Ora te lo svelo 💁🏽

L’importanza di offrire ai nostri animali una vita davvero etologicamente adeguata è un atto d’amore che va oltre la cura quotidiana: significa riconoscere la loro natura, rispettare il loro linguaggio, ascoltare ciò che ci comunicano senza parole.

È un modo per permettere loro di vivere più sani, più equilibrati e, soprattutto, più felici.

Prendiamo il tartufo del cane, per esempio.
Non è solo un dettaglio buffo del loro muso o un tratto distintivo che li rende irresistibili: è un organo straordinario, un vero ponte tra loro e il mondo.
Attraverso il tartufo il cane respira, esplora, interpreta e comprende la realtà.
È lì che nasce il suo modo di comunicare, di riconoscere emozioni, di mettersi in relazione con l’ambiente e con noi.
È, in un certo senso, la chiave della sua vita sensoriale ed emotiva.

E non è importante solo per loro: il loro modo di percepire il mondo può insegnare anche a noi un modo diverso di viverlo.

Quando parliamo di benessere, pensiamo spesso a cibo sano o a un buon ambiente domestico.
Ma c’è un “nutrimento” altrettanto essenziale: il rispetto delle loro abitudini naturali, delle loro attitudini, delle loro esigenze profonde.

Questo è un vero e proprio della loro vita interiore, un regolatore dello stress capace di trasformare il loro equilibrio emotivo e il loro comportamento.

Permettere a un cane di annusare, esplorare, avere tempo, libertà e stimoli adeguati significa regalargli ciò che più lo fa sentire vivo, appagato e compreso.
È un gesto di amore autentico, fatto di attenzione, consapevolezza e responsabilità.

Perché il benessere animale non nasce dal caso: nasce da noi, dal modo in cui scegliamo di accompagnare ogni giorno i nostri compagni di vita pelosi.

Dott.ssa Cristiana Maghenzani

Lettera ai Compagni di vita degli animali Cari Proprietari,c’è un momento, nella vita di chi ama un animale, in cui ci t...
21/11/2025

Lettera ai Compagni di vita degli animali

Cari Proprietari,
c’è un momento, nella vita di chi ama un animale, in cui ci troviamo davanti a scelte difficili. Scelte che riguardano la salute, la diagnosi, i trattamenti, gli interventi. Scelte che, per noi stessi, affronteremmo con piena consapevolezza, potendo decidere quando, come e se sottoporci a una terapia.
Con i nostri animali, invece, le cose sono diverse.
Siamo noi a decidere per loro.
E questo è un compito tanto importante quanto delicato.
Quando ci si trova davanti a una malattia seria – come un tumore, per esempio – è naturale affidarsi al veterinario, chiedere consigli, informarsi, cercare esperienze di altri. Cerchiamo di capire quale sia la strada “giusta”, quale trattamento possa offrire più chance, più speranza, più tempo.
Ma, alla fine, la scelta è nostra.
E a volte questa responsabilità pesa, perché il nostro animale non può dirci a parole cosa sente, cosa tollera, cosa lo spaventa.
Eppure, ce lo comunica eccome.
Lo fa con l’irrequietezza quando non vuole essere manipolato, con l’ansia al solo avvicinarsi a un ambulatorio, con la stanchezza di chi non tollera più una terapia pesante. E spesso, pur vedendo questi segnali, insistiamo… “è per il tuo bene, amore”.
Il “bene”, però, non è sempre facile da definire.
Ridurre tutto al solo aspetto fisico sarebbe una semplificazione che ignora una parte fondamentale del loro essere: il loro equilibrio emotivo, il loro stato mentale, la loro serenità.
Esistono tanti approcci alla medicina.
Alcuni invasivi, altri meno pesanti; alcuni molto diffusi, altri meno conosciuti ma comunque validi; alcuni che curano il corpo, altri che proteggono anche la mente.
Non sempre la scelta è semplice, anzi: a volte è una vera giungla.
Ma se riuscissimo a pensare in termini di “fare il meno peggio possibile”, sarebbe già un grande gesto d’amore.
Un gesto che tiene conto non solo di ciò che “dovrebbe funzionare”, ma soprattutto di come il nostro animale vive quella scelta.
Perché il primo ad avere voce in capitolo è lui.
E ascoltare il suo modo di dirci “sì” o “no” è parte fondamentale del nostro ruolo di custodi della sua vita e del suo benessere.
Esistono percorsi medici, poco invasivi e rispettosi, capaci di sostenere il corpo senza violare l’equilibrio emotivo dell’animale. Percorsi che offrono sollievo, qualità, dignità, anche nei momenti più difficili.
Basta chiedere, informarsi, confrontarsi: insieme possiamo trovare la strada che davvero faccia il meglio… non solo per la malattia, ma per l’animale nel suo insieme.
Con rispetto e vicinanza,

Dott.ssa Cristiana Maghenzani – Medico Veterinario

21/11/2025

🦠FIP -Peritonite infettiva del gatto e Lisina

🎯Per molti anni, nella comunità felina, la L-lisina è stata consigliata come rimedio per il virus dell’herpes felino (FHV-1). Oggi però sappiamo con certezza che:

La L-lisina non è efficace contro l’herpesvirus felino e non deve essere usata nei gatti con FIP o a rischio FIP.

🔬 Perché si pensava funzionasse?
Il ruolo della competizione Lisina–Arginina
La teoria iniziale nasceva da un meccanismo biochimico:
La lisina (Lys) e l’arginina (Arg) sono aminoacidi con strutture simili.
Entrambi utilizzano gli stessi trasportatori cellulari per entrare nelle cellule.
A livello teorico, alte dosi di lisina possono competere con l’arginina, riducendone la disponibilità.
Poiché l’herpesvirus richiede arginina per costruire il proprio capside, si pensava che:
→ più lisina → meno arginina disponibile → virus incapace di replicarsi.
Ma gli studi scientifici hanno dimostrato che questo non accade nel gatto reale.

❗ Perché la teoria non funziona nei gatti?

La lisina non riduce in modo significativo i livelli di arginina nel sangue dei gatti.
I gatti hanno un metabolismo unico:
mantengono i livelli di arginina molto stabili, perché è vitale per la loro sopravvivenza.
Gli studi del 2014, 2015 e 2016 hanno provato che non c’è alcun miglioramento clinico nei gatti trattati con lisina.
😺 L-lisina e FIP / coronavirus felino (FCoV)
Nei gatti con FIP o esposti a coronavirus:
l’arginina è fondamentale per il sistema immunitario;
una riduzione, anche teorica, sarebbe indesiderabile;
la lisina non porta benefici e potrebbe creare squilibri inutili.

Per questo oggi si dice:

La L-lisina è inutile per FHV-1 e sconsigliata nei gatti con FCoV+ o FIP.

Non perché causi FIP — non ci sono prove — ma perché:
non serve,
non aiuta,
può alterare l’equilibrio tra aminoacidi in gatti immunologicamente fragili.

🧬 Perché l’arginina è così importante?
Il gatto è un obbligato carnivoro e dipende fortemente dall’arginina per:
detossificazione dell’ammoniaca (ciclo dell’urea)
corretta risposta immunitaria
produzione di ossido nitrico (regolazione vascolare)
equilibrio ormonale
metabolismo proteico

❗ Una dieta senza arginina può essere fatale in poche ore.

🍗 Fonti naturali di arginina
Gli alimenti ricchi di arginina ideali per i gatti sono:
carne fresca o cruda
organi (in moderazione: il fegato contiene molta vit. A)
alimenti completi ad alto contenuto di proteine animali
gelatina

📌 Conclusione
La lisina non tratta l’herpesvirus felino.
Non deve essere usata in gatti con FIP o coronavirus.
Il motivo originale si basava sulla competizione lisina–arginina, ma questo effetto nel gatto non è sufficiente a interferire col virus.
Meglio concentrarsi su alimentazione ricca di proteine animali e ben bilanciata, e trattamenti veterinari validati.

Per info
[email protected]





naturale

INFORMATIVA PER PROPRIETARIUso di terapie che bloccano l’NGF nei cani anzianiQuesta informativa spiega in modo semplice ...
16/11/2025

INFORMATIVA PER PROPRIETARI

Uso di terapie che bloccano l’NGF nei cani anziani

Questa informativa spiega in modo semplice perché alcune terapie che riducono l’attività dell’NGF (Nerve Growth Factor) possono richiedere attenzione particolare nei cani anziani.

1. Cos’è l’NGF?
L’NGF è una proteina naturale che aiuta:
le cellule nervose del cervello a rimanere sane,
la memoria e l’attenzione,
il corretto funzionamento dei neuroni colinergici, coinvolti nei processi cognitivi.
Con l’avanzare dell’età, molti cani presentano già una riduzione naturale dell’NGF utile.

2. Perché alcune terapie bloccano l’NGF?
Alcuni trattamenti per il dolore articolare agiscono riducendo l’attività dell’NGF nei nervi periferici.
Questo aiuta a controllare il dolore, soprattutto quello legato all’artrosi.
Nella maggior parte dei cani il trattamento è ben tollerato.

3. Perché i cani anziani possono essere più sensibili?
In età avanzata:
il cervello può avere una maggiore necessità dell’NGF rimasto,
la barriera che normalmente protegge il cervello può diventare più permeabile,
possono essere presenti cambiamenti cognitivi molto lievi ma già in evoluzione.

Per questi motivi, in alcuni soggetti sensibili il blocco dell’NGF può contribuire a modifiche temporanee del comportamento o della funzione cognitiva.

4. Segnali da osservare
Dopo l’inizio della terapia, è importante contattare il veterinario se noti:
disorientamento o confusione,
cambiamento nelle abitudini di sonno,
aumento dell’ansia o irrequietezza,
difficoltà a riconoscere ambienti familiari,
camminare senza scopo o agitazione insolita,
comportamenti improvvisamente anomali.

Non è frequente, ma è bene monitorare eventuali cambiamenti.

5. Cosa fare se compaiono sintomi?
Se noti uno dei segnali sopra elencati:
ti invito a informare il veterinario prontamente per valutare il cane nella sua globalità (dolore, funzione cognitiva, stato generale),
modificare il piano terapeutico, sospendere il trattamento o adottare alternative.
Molti cambiamenti migliorano una volta rivalutata la terapia.

6. Il mio obiettivo
Ogni cane è diverso.
Il mio compito è garantire il miglior equilibrio possibile tra:
controllo del dolore,
sicurezza,
qualità di vita,
benessere cognitivo.
Le soluzioni per la gestione dell osteoartrite sono tantissime e vanno valutate soggetto per soggetto a maggior ragione se il paziente è anziano e ha già altre patologie.

Per info
[email protected]

15/11/2025

────────── ✦ ✦ ✦ ✦ ✦ ──────────
ALIMENTI MONOPROTEICI
Cosa sapere davvero per una gestione corretta delle reazioni avverse al cibo

Dott.ssa Cristiana Maghenzani
Medico Veterinario – Nutrizione • Medicina Integrata • Medicina Quantistica

────────── ✦ ✦ ✦ ✦ ✦ ──────────
① Che cos’è un alimento monoproteico

Un alimento monoproteico contiene una sola fonte di proteina animale.
Può essere proposto in forma secca o umida e provenire da pollo, manzo, anatra, pesce, uova, cavallo, oppure da proteine alternative (soia, insetti).

➤ Non significa automaticamente “ipoallergenico”.

② Limiti dei monoproteici industriali
✦ Contaminazioni possibili

Durante la produzione possono essere presenti tracce di altre proteine animali.

✦ Ingredienti aggiuntivi

Riso, frumento, mais, soia e altri componenti possono essere essi stessi allergenici.

✦ Scarsa efficacia nei soggetti sensibili

Un animale già esposto a molte proteine può reagire anche a quelle dichiarate “nuove”.

③ Perché non funzionano sempre

Molti pazienti hanno già consumato:

pollo e tacchino

manzo / vitello

salmone e altri pesci

uova

maiale

L’esposizione ripetuta aumenta il rischio di sensibilizzazione.

Inoltre esistono cross-reattività proteiche: proteine diverse ma simili nella struttura possono provocare la stessa reazione (es. pollo ↔ salmone).

④ La soluzione più affidabile
Dieta casalinga di eliminazione, formulata dal veterinario

✔ pochi ingredienti selezionati
✔ zero contaminazioni
✔ materie prime fresche
✔ niente conservanti o additivi
✔ valutazione clinica chiara e monitorabile
✔ base necessaria per la prova di provocazione

È il metodo più preciso per diagnosticare allergie o intolleranze.

⑤ Indicazioni pratiche per il proprietario

1. Ricostruire la storia alimentare completa del paziente.
2. Evitare acquisti casuali di prodotti “monoproteici”.
3. Seguire un protocollo nutrizionale strutturato.
4. Affidarsi a un veterinario con esperienza in nutrizione.
5. Integrare, quando necessario, dermatologia e terapia medica mirata.

────────── ✦ CONCLUSIONE ✦ ──────────

Il monoproteico è uno strumento, non una soluzione autonoma.
Funziona solo quando rientra in una gestione nutrizionale logica, controllata e personalizzata.

Dott.ssa Cristiana Maghenzani

Medico Veterinario
Consulenze nutrizionali • Medicina Integrata • Medicina Quantistica

03/11/2025

Una corretta nutrizione è alla base di qualsiasi terapia e prevenzione, anche nel campo comportamentale.



31/10/2025

🎈🎈🎈 Un discorso un po’ complesso ma doveroso per rispettare fino alla fine la vita dei nostri compagni di vita animali ❤️

Indirizzo

Taviano

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 12:00

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