21/11/2025
Lettera ai Compagni di vita degli animali
Cari Proprietari,
c’è un momento, nella vita di chi ama un animale, in cui ci troviamo davanti a scelte difficili. Scelte che riguardano la salute, la diagnosi, i trattamenti, gli interventi. Scelte che, per noi stessi, affronteremmo con piena consapevolezza, potendo decidere quando, come e se sottoporci a una terapia.
Con i nostri animali, invece, le cose sono diverse.
Siamo noi a decidere per loro.
E questo è un compito tanto importante quanto delicato.
Quando ci si trova davanti a una malattia seria – come un tumore, per esempio – è naturale affidarsi al veterinario, chiedere consigli, informarsi, cercare esperienze di altri. Cerchiamo di capire quale sia la strada “giusta”, quale trattamento possa offrire più chance, più speranza, più tempo.
Ma, alla fine, la scelta è nostra.
E a volte questa responsabilità pesa, perché il nostro animale non può dirci a parole cosa sente, cosa tollera, cosa lo spaventa.
Eppure, ce lo comunica eccome.
Lo fa con l’irrequietezza quando non vuole essere manipolato, con l’ansia al solo avvicinarsi a un ambulatorio, con la stanchezza di chi non tollera più una terapia pesante. E spesso, pur vedendo questi segnali, insistiamo… “è per il tuo bene, amore”.
Il “bene”, però, non è sempre facile da definire.
Ridurre tutto al solo aspetto fisico sarebbe una semplificazione che ignora una parte fondamentale del loro essere: il loro equilibrio emotivo, il loro stato mentale, la loro serenità.
Esistono tanti approcci alla medicina.
Alcuni invasivi, altri meno pesanti; alcuni molto diffusi, altri meno conosciuti ma comunque validi; alcuni che curano il corpo, altri che proteggono anche la mente.
Non sempre la scelta è semplice, anzi: a volte è una vera giungla.
Ma se riuscissimo a pensare in termini di “fare il meno peggio possibile”, sarebbe già un grande gesto d’amore.
Un gesto che tiene conto non solo di ciò che “dovrebbe funzionare”, ma soprattutto di come il nostro animale vive quella scelta.
Perché il primo ad avere voce in capitolo è lui.
E ascoltare il suo modo di dirci “sì” o “no” è parte fondamentale del nostro ruolo di custodi della sua vita e del suo benessere.
Esistono percorsi medici, poco invasivi e rispettosi, capaci di sostenere il corpo senza violare l’equilibrio emotivo dell’animale. Percorsi che offrono sollievo, qualità, dignità, anche nei momenti più difficili.
Basta chiedere, informarsi, confrontarsi: insieme possiamo trovare la strada che davvero faccia il meglio… non solo per la malattia, ma per l’animale nel suo insieme.
Con rispetto e vicinanza,
Dott.ssa Cristiana Maghenzani – Medico Veterinario