14/05/2021
Faccio fatica ad esprimermi con efficacia, quando l'amarezza è tanta, quando qualcosa mi tocca tanto nel profondo, quando mi rendo consapevole che in questo intricato mondo, faticosamente le cose potranno cambiare.
In questo ambito lavorativo, come poi in nessun altro, si esprimono sempre giudizi e pareri senza nessun tipo di conoscenza o competenza, solo perché il cane, è un bene che può essere concesso e meritato da chiunque.
Si perché, in società si crede che le competenze per poter supportare un cane durante il corso della sua vita, ti vengono dotate direttamente quando te lo porti a casa.
Ed è merito dell'inabilità dell'uomo che un cane viene giudicato e poi catalogato.
Le etichette sono un concetto su cui effettivamente ci si sofferma poco, le conosciamo tutti, vengono utilizzate continuamente per descrivere gli altri, pesano sempre un casino, soprattutto per chi poi, fa difficoltà nell'affrontarle.
Esse possono renderti fragile se non sai superarle, ti rendono superficiale quando le attribuisci, ma lo scegli.
L'essere umano può sempre scegliere, di attribuire o essergli attribuita un etichetta proporzionalmente alle azioni che decide di compiere. Non puoi evitarlo.
Un cane non sceglie mai solo chi potrà essere, è il suo compagno di vita che sceglie ciò che potenzialmente potrà diventare, potrà divenire nel mondo attraverso delle coordinate sottili ed implicite.
L'etichetta del molosso, più di qualsiasi altra razza, è un fardello pesante da portare, per un proprietario e per quel cane a cui vengono negate a prescindere tante situazioni.
L'etichetta del molosso in questo caso, è stata attribuita unicamente dall'uomo, dal suo analfabetismo in materia e dall' incompetenza che torna ad essere pagata.
Viene pagata attraverso situazioni spiacevoli dove cani o persone, subiscono direttamente la superficialità e l'incoscienza di un proprietario esibizionista che arreca male agli altri, per il gusto di apparire ma che, di come gestire un cane non ne sa proprio un c***o.
L'etichetta torna ad essere pagata sempre dal cane, quando alla luce di questi fatti, gli vengono proibite determinate situazioni perché classificato come potenzialmente pericoloso, quando gli viene costretta una vita a museruola nei luoghi all'aperto, quando viene soppresso.
Si polemizza a sproposito quando si parla di patentino, come se vi venisse chiesto di dire la vostra, come se aveste il diritto di opporvi o dissentire, come se tutto quello che accade non vi riguardi mai troppo da vicino finché non vi succede, come se questo possa essere considerato normale.
Nulla di tutto questo si avvicina alla regolarità, è la vostra inconsapevolezza è intollerabile.
È paradossale si possa credere che ogni uomo possegga i requisiti necessari per crescere un cane senza nessun tipo di attestato, soprattutto se il cane di cui stiamo parlando è un soggetto a cui si devono gestione e accortezze differenti.
È inammissibile che tutto questo continui ad essere permesso senza nessuna conseguenza e che ad ogni conclusione ci rimetta solo il cane, perché è ciò che accade, sempre