Catia Odorisio Consulente per la Convivenza con il Gatto

Catia Odorisio Consulente per la Convivenza con il Gatto 1. Cat Sitting a Domicilio;
2. Pensione per il tuo gatto;
3. Servizio accompagnamento.
4. Consulente Viaggi spesso e non sai a chi dare il tuo gatto?

CATIA ODORISIO

- Cat Sitter e Consulente per la convivenza con il gatto -

Attività

Ti senti in colpa di lasciare il tuo micio a casa da solo per molte ore? Il tuo pet ha bisogno di cure veterinarie e non puoi portarlo per via del lavoro che ti tiene occupato? E' la prima volta che hai un gatto e non sai come comportarti? Hai difficoltà nella gestione del tuo amico a quattro zampe e non sai cos

a fare e a chi rivolgerti? Non preoccuparti è arrivata la soluzione che cercavi:

1. Consulenza per la convivenza con il Gatto. Mi chiamo Catia, sono una psicologa e psicoterapeuta con la passione per i gatti e per la relazione che questi splendidi felini creano con il loro amico umano. Sin da piccola sono vissuta con i miei amici a quattro zampe. In particolar modo ho un forte amore per i gatti, vivo con loro e me ne prendo cura da anni. Mi occupo di loro anche come volontaria, non solo informando le persone sull'importanza della prevenzione al randagismo, ma anche curando i gatti che vivono in condizione disagiate e aiutandoli a trovare una sistemazione adeguata, nel rispetto le caratteristiche etologiche del felino. Offro pensione presso la mia abitazione o mi prendo cura di loro presso l'abitazione dei proprietari; portandoli dal veterinario e svolgendo qualsiasi attività necessaria al loro benessere in assenza dei loro umani. CONSULENTE PER LA CONVIVENZA CON IL GATTO! La passione per questo splendido felino mi ha portata ad approfondire le mie conoscenze sulla relazione gatto/uomo e mi sono formata come "Consulente per la Convivenza con il gatto" presso il Centro Miciolandia di Perugia. Chi è il Consulente per la convivenza con il Gatto? E' un professionista che si è formato sul comportamento e la psicologia del gatto e sulla sua relazione con l'essere umano. Interviene esclusivamente nelle situazioni in cui si riscontrano problemi di relazione tra uomo e gatto e per migliorare la convivenza tra specie differenti. ll Consulente per la Convivenza con il gatto NON è un veterinario Comportamentalista; NON somministra farmaci e NON effettua visite veterinarie. Solamente i professionisti con laurea in Veterinaria e iscrizione all'albo possono esercitare le precedenti attività elencate. Per qualsiasi informazione è possibile contattarmi al 349 4212918

30/10/2022
13/09/2022

Il video straordinario girato da Barbara Di Tullio mostra l'incontro con un esemplare di gatto selvatico eccezionale

17/07/2022

One week ago today, Dr. Niels Pedersen delivered his keynote presentation, "Status of Antiviral Drug Therapy for Feline Infectious Peritonitis: 2016 to Present" at our feline health symposium, "Health Breakthroughs for Every Cat: FIP and Beyond" at the University of Florida-Gainesville to an audience of both in-person attendees and virtual attendees from 20 countries around the world.
Although retired now, he was kind enough to accept our request to speak at the symposium, and even took the time to answer questions on the virtual platform.

Dr. Pedersen published his first research paper on FIP in 1964, and in 2019 he was able to announce that FIP could now be re-classified from fatal to curable. A lot of cats are alive today because of Dr. Pedersen.

To learn more about Dr. Pedersen and his journey with FIP, visit http://ow.ly/7z9F50JXcYS

Many thanks to Zen By Cat for sharing this touching photo of Dr. Pedersen and "Smokey", who was one of the very first cats cured of FIP in the drug trial.

Visit the Zen By Cat website for information about current treatment options. (And see great cat videos that will make you smile)

10/06/2022

Era rimasto sotto la pioggia, ranicchiato su un albero dal quale non riusciva più a scendere per oltre cinque ore. Alla fine un passante ha chiesto l'aiuto del 115 che ha subito inviato uuna squadra. Ma alla fine nessuno poteva tenere il micio, così la scelta dei vigili del fuoco: "Lo portiamo con...

13/05/2022
Avete mai visto un gatto selvatico?Dal giornale on line "Il Post",Programma: "Tienimi Bordone".Maggiori approfondimenti ...
10/05/2022

Avete mai visto un gatto selvatico?

Dal giornale on line "Il Post",
Programma: "Tienimi Bordone".

Maggiori approfondimenti su:

https://www.museonaturalemaremma.it/gatto-selvatico-italia/

Matteo Bordone, nella sua trasmissione, ha intervistato Andrea Sforzi, zoologo e direttore del museo di storia naturale della Maremma e ideatore e responsabile nazionale del progetto " Gatto Selvatico Italia" .
Recentemente ci sono dati incoraggianti sul ritorno del gatto selvatico. Secondo Bordone l'idea che ci siano felini selvatici in un territorio per gli amanti dei gatti è sempre positiva e siccome nessuno li ha mai visti, è bene saperne un po' di più, confrontandosi con un esperto nel settore. Andrea Sforzi in questa intervista ci parla della presenza del gatto selvatico in Europa. Da alcuni anni il gatto selvatico è ricomparso in Olanda, questo è sicuramente un fatto positivo. In passato la specie era presente in tutta Europa ed era molto diffusa. Oggi, se noi guardiamo la cartina di distribuzione della specie a livello europeo, vediamo che invece ci sono delle aree estremamente amplie dove purtroppo questo felino non è presente da secoli. Fortunatamente ci sono anche delle aree dove il gatto selvatico è presente, con densità piuttosto buone, e poi sono presenti zone con situazioni intermedie. Infatti in alcune aree dell'Europa la specie è in rarefazione, in altre invece è in espansione. Tra queste ci sono anche aree del nostro paese. In Olanda, in particolare, il fatto che il gatto selvatico si sia potuto espandere e riprendere alcune aree che in passato facevano parte del suo territorio, non è un caso. Questo dipende dalla realizzazione di progetti di conservazione della specie, soprattutto nei paesi confinanti con l'Olanda come il Belgio e la Germania. Si è lavorato a lungo per creare le condizioni che potessero permettere al gatto selvatico di vivere e riprodursi nella zona. Quindi si sono ricreati ambienti boschivi, gestiti in modo corretto e sostenibile, lasciando, ad esempio, materia secca come tronchi a terra. Questo ha consentito di ricostruire un ecosistema completo che favorisce la presenza di tantissime specie a partire dai funghi, dai licheni, dagli insetti fino a specie più grandi come il gatto selvatico. Questo ecosistema ha permesso alla specie di ripopolarsi in Olanda ed è un ottimo esempio da seguire in molte altre zone d'Europa. Ma come è fatto il gatto selvatico?
Che vita conduce?
Il gatto selvatico europeo è definito il fantasma dei boschi, questo perché è veramente difficile osservarlo. È una specie che ha una bassa densità di popolazione, è elusiva, si muove nelle ore crepuscolari e notturne e fa una vita sostanzialmente solitaria. I maschi e le femmine si incontrano solo in un periodo dell' anno che di solito coincide con il periodo che va da metà Gennaio a metà Marzo, corrispondente al periodo del corteggiamento, accoppiamento e riproduzione. In seguito i maschi tornano a fare vita solitaria e le femmine sono le uniche ad occuparsi della prole finché i piccoli non hanno raggiunto circa i 5 mesi di vita, da quel periodo inizia la vita indipendente dei giovani rappresentanti della specie. Il gatto selvatico è un carnivoro obbligato, questo vuol dire che caccia attivamente le proprie prede. Non si nutre di carcasse. In Scozia, per esempio, si nutre prevalentemente di conigli selvatici, sugli Appennini e sulle Alpi si nutre prevalentemente di arvicole (roditori), nelle aree mediterranee, dove la densità di prede è un po' più bassa, si rivolge ad altre specie di roditori ma anche a rettili o piccoli uccelli. Riconoscerlo non è affatto facile, ha delle caratteristiche distintive del mantello che però sono difficili da identificare e spesso solo l'osservazione diretta, senza un'analisi genetica, non ci permette di ottenere un'informazione completa. Le caratteristiche principali sono quelle di possedere una linea dorsale nera molto netta che percorre tutta la schiena e che si arresta alla radice della coda, la coda è piuttosto voluminosa con la parte finale nera e con anelli neri ben definiti, il disegno laterale dei fianchi invece è evanescente, molto più leggere rispetto alle striature di un gatto domestico. Ci sono delle strie cervicali, quattro o cinque, due strie scapolari e il rinario ( ovvero il confine tra la mucosa del naso e l'inizio del pelo del muso) che ha una linea nera molto marcata.
Una domanda sorge spontanea. Ma come funziona la parentela tra gatto selvatico e gatto domestico? Cosa succede se si incontrano? Capita anche che si riproducano tra loro?
In Italia esistono due sottospecie di gatto selvatico: il gatto selvatico europeo ( presente sulle Alpi, sugli Appennini fino alla Sicilia) e il gatto selvatico sardo presente in Sardegna. Il primo è definito Felis Silvestris Silvestris, il secondo Felis Silvestris Lybica ed è il gatto selvatico africano, ovvero il progenitori dei nostri gatti domestici. Entrambi fanno parte della stessa specie, quindi, sia il gatto selvatico Sardo sia quello Europeo si possono incrociare con il gatto domestico e hanno prole fertile. Questo è un grosso problema perché finché vengono lasciati liberi i gatti domestici, soprattutto in zone rurali con presenza di boschi, c'è possibilità che si incontrino e si accoppino e nascerà un ibrido. La percentuale di ibridazione è oggetto di studio genetici, varia in base ai paesi europei e al contesto, e di fatto è un pericolo perché mina il patrimonio genetico originario della sottospecie selvatica. Oltrettutto il gatto domestico risulta un elemento di rischio per la salute del gatto selvatico perché ci sono alcune patologie che per il gatto domestico sono facilmente superabili, mentre invece per il gatto selvatico potrebbero essere più gravi e possono portarlo alla morte.
Cosa stiamo facendo noi per monitorare e osservare il gatto selvatico?
Da circa un paio di anni esiste un portale www.gattoselvatico.it che riporta, oltre alle informazioni generali sulla specie, anche una mappa con la distribuzione aggiornata in tempo reale dell'osservatorio del gatto selvatico. Questo è stato possibile grazie a una collaborazione tra il Museo di Storia Naturale della Maremma e il Ministero dell''Ambiente, oggi definito Ministero della Transizione Ecologica, con la collaborazione operativa di Ispra (L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che gestisce il network nazionale per la biodiversità, e consente di creare delle mappe in tempo reale costituite non solo dai dati degli esperti ma anche dai dati dei singoli cittadino, pervenuti grazie alle loro segnalazioni. Chiunque può contribuire, collegandosi al portale, e inserendo, con un apposito modulo on line, le informazioni che crede opportune sul gatto selvatico. Per esempio nel caso in cui un cittadino avesse scattato una foto in natura e ritiene che si tratti di un gatto selvatico, o ha collocato una fototrappola che ha scattato immagini di alcuni felini, oppure ha trovato un animale investito a bordo strada e teme sia un gatto selvatico, lo può segnalare e gli esperti valuteranno queste informazioni. Le segnalazioni vengono validate e a loro viene assegnato un codice di attendibilità e poi vengono aggiunte sulla mappa. Tutti possono contribuire e questo ci permette di capire dove il gatto selvatico si sta espandendo, dove i dati sono piuttosto vecchi e non aggiornati e dove le azioni di conservazione possono essere più utili.

Foto di Enrico Ferraro, scattata sul Monte Grappa, di due esemplari giovani di Felis Silvestris Silvestris

Buona festa della mamma... ogni cucciolo merita una mamma 💗
08/05/2022

Buona festa della mamma... ogni cucciolo merita una mamma 💗

02/05/2022
30/04/2022

Le le foglie d’olivo possono essere alleate eccellenti per prevenire e combattere diversi disturbi di cani e gatti. L'informazione è stata pubblicata

26/04/2022

Perché alcuni gatti grattano vicino alle ciotole? 😻

Capita spesso di notare tra i nostri mici qualcuno che, avvicinandosi al cibo o all’acqua, comincia a raspare per terra come a voler schifare o nascondere il contenuto presente nella ciotola. Se per caso nei pressi della ciotola si trova un oggetto, come un tovagliolo o un gioco, il gatto lo userà per coprire la ciotola. Perché secondo voi accade questo? Cosa sta comunica il nostro gatto? Molti di noi pensano che questo comportamento dipenda dalla mancanza di appetito o di sete oppure dal cibo che non è gradito dal nostro felino. C'è da dire che l'idea che ci siamo fatti su questo comportamento non è del tutto completa. Infatti dietro questa azione ci sono delle ragioni etologiche e gli studiosi hanno avanzato diverse ipotesi in merito.

1. In molti casi il gatto scava vicino alla ciotola per simulare un comportamento di copertura, come avviene nel momento in cui copre gli escrementi nella lettiera, ma per motivi diversi. Infatti Micio ha l'istinto naturale a nascondere il cibo rimasto per evitare che eventuali predatori o rivali possano identificarlo e appropriarsene o possano identificare il territorio dove lui vive.
2. Cerca di sotterrare il cibo non solo per nasconderlo ad altri rivali ma anche per conservarlo. Questo vuol dire che il nostro micio è sazio e vorrebbe conservare gli avanzi in dispensa per consumarli in un secondo momento. E’ un gesto che fanno anche i cani ed è istintivo negli animali in natura o in quelli selvatici. Se il gatto vivesse libero farebbe la stessa identica cosa con il cibo cacciato.Tuttavia molte ricerche contrastano questa ipotesi perché l'olfatto dei nostri felini è molto sensibili ad alcuni composti azotati presenti nella carne in putrefazione. Quindi è improbabile che loro si nutrano di cibo in decomposizione, anche se dal momento della cattura e uccisione al momento del recupero del cibo dalla dispensa è passata solo qualche ora. Infatti il loro istinto di sopravvivenza li terrà lontani dal cibo che non è fresco, così da non ammalarsi.
3. Il nostro micio sta lasciando una traccia olfattiva. I suoi bellissimi cuscinetti plantari sono infatti sede di numerose ghiandole che rilasciano il suo odore. Si tratta di nuovo di un atteggiamento istintivo con cui il gatto cerca di proteggere il proprio cibo. In questo modo Micio avverte gli altri individui che il contenuto di quella ciotola gli appartiene e sarà meglio che i contendenti ne stiano alla larga.
4. Il cibo non gli piace. Il contenuto di quella ciotola per lui non è degno della sua attenzione. Motivo per cui cerca di protestare nella speranza di un’alternativa. Se si tratta di qualcosa che normalmente mangia la soluzione più saggia è lasciarlo sfogare. Cambierà idea quando ha più appetito. Se invece si tratta di una novità, rassegniamoci al fatto di non aver fatto centro.
5. La ciotola è troppo piccola, le vibrisse del gatto toccano i bordi e questo stressa il gatto che cerca di farci capire, raspando o miagolando, che vuole una ciotola più grande. Le vibrisse sono molto sensibili e gli urti infastidiscono il gatto impedendogli di mangiare con serenità.

Queste sono solo alcune delle spiegazioni che possiamo dare a tale comportameto, nella maggior parte dei casi istintivo. È, infatti, un aspetto che fa parte della natura del gatto e non c'è nulla di sbagliato in questa seguenza di azioni.
Il proprietario tuttavia può intervenire quando nel contesto in cui avviene il comportamento nota qualcosa che potrebbe recare danno al gatto, all'ambiente e agli altri individui.
1. Quando il gatto non mangia e nasconde sempre il cibo. Infatti se il gatto nasconde sempre il cibo e non lo mangia potrebbe non gradirlo. È necessario cambiare cibo e se notiamo difficoltà generiche nel nutrirsi, è necessario portare il micio da un veterinario per un controllo più accurato.
2. Se versa il cibo fuori dal piattino. Il gatto potrebbe essere infastidito dal tipo di ciotola. In questo caso è necessario usare una ciotola più larga, anche per evitare che le vibrisse vadano a sb****re contro i bordi del piattino e Micio avere difficoltà nel mangiare.
3. Il nostro gatto potrebbe ricevere più cibo di quanto possa mangiare in un singolo pasto e grattare per questo più volte vicino alla ciotola. In questo caso è necessario controllare la quantità di cibo che il nostro micio dovrebbe assumere per prevenire l'obesità e altri problemi di salute. Un modo carino per alimentare il gatto è quello di nascondere il cibo appetibile in diversi punti della casa ( sotto un tappeto, dentro un gioco o una scatola forata..ecc..) in modo da stimolarlo alla ricerca del cibo, come avviene in natura, e invitarlo a fare un po di attività fisica che altrimenti non farebbe.
4. Se il gatto gratta una superficie che potrebbe danneggiarsi. In questo caso, se teniamo particolarmente a quella superficie, è bene usare sotto le ciotole dei tappetini in modo da evitare che il pavimento si danneggi e si sporchi.

Catia Odorisio - Consulente per la Convivenza con il Gatto

26/04/2022

Forse non tutti sanno che quando ci si rivolge a un canile, a un gattile o a un'associazione per chiedere in adozione un gatto, bisogna compilare un

22/04/2022

Curiosità Feline.

Il gatto ha una lingua sorprendentemente ruvida perché sulla sua superficie ci sono più di un migliaio di papille dotate di piccolissime escrescenze cornee. Queste escrescenze sono formate da cheratina ovvero della stessa sostanza di cui sono fatte le nostre unghie. La particolare forma a uncino permette loro di rimuovere la pelliccia e le piume della preda e di spolpare le ossa. Inoltre, grazie a questa specifica caratteristica, la lingua è un ottimo strumento di pulizia che ha la funzione di districare e lisciare il pelo. Micio si serve della lingua anche per cospargersi di saliva quando fa caldo e per esportare ogni residuo di umidità. Per bere il gatto ricurva la lingua (verso il basso) a forma di cucchiaio, la sbatte contro l'acqua, in modo da spingerla dentro la bocca, declutendo solo ogni tre o quattro sorsi. Il gatto distingue bene i sapori acido, amaro e salato, un po' meno il dolce. Questo perché, nell'arco dei secoli, il suo gusto si è specializzato a riconoscere una dieta carnivora. La carenza di molte papille gustative è fortemente compensata da un olfatto sopraffino. A tutti noi è capitato di curare il nostro micio raffreddato e di renderci conto che, quando ha il naso chiuso, disdegna il cibo, proprio perché non percepisce gli odori e necessita di alimenti dall'odore più forte.

Catia Odorisio - Consulente per la Convivenza con il Gatto. Info 3494212918

Indirizzo

Termoli
86039

Telefono

3494212918

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Catia Odorisio Consulente per la Convivenza con il Gatto pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Catia Odorisio Consulente per la Convivenza con il Gatto:

Video

Condividi