
11/01/2025
OSSERVARE IL LUPO PER SPIEGARE IL CANE È UNA CA**TA PAZZESCA
Sono ormai molti decenni, forse più di cent'anni, che la cinofilia è ammorbata dalla cosiddetta "teoria del branco" e dal suo immancabile correlato/risultato/surrogato , ovvero il "capobranco".
Secondo questa teoria, il cui più noto esponente è David Mech, per comprendere il comportamento del cane è necessario studiare il suo progenitore selvatico, ovvero il lupo.
In una prima fase, osservando dei soggetti detenuti in cattività, quest'idea di capire i cani studiando i lupi partorì quella "brillante" teoria da tutti conosciuta come "teoria del capobranco".
Secondo, questa teoria, ancora diffusa e propagandata da grandi maestri i del cosiddetto "addestramento classico", il tuo dolce amico peloso a quattro zampe sarebbe in realtà costantemente impegnato in una feroce "scalata sociale", per imporre la sua "dominanza" a te e famiglia.
Teoria, questa, sicuramente molto interessante, quanto meno perché, in poco più di qualche decennio, ha portato alla sottomissione coatta e allo schienamento forzato di milioni di ignari cani che, senza capire perché, venivano a un certo punto presi di forza, da quello che fino a un attimo prima sembrava un amico, e sbattuti a terra così, tanto per... "Perché deve capire chi comanda..."
Diciamo questo perché oggi anche lo stesso Mech ha riconosciuto di aver trascurato, nelle sue osservazioni, qualche piccolo dettaglio di non poca importanza.
Il dettaglio di non poca importanza, in particolare, è risultato essere il fatto che il comportamento dei lupi in cattività non coincide con quello dei lupi liberi, animali molto difficili da osservare, in quanto estremamente elusivi e diffidenti, che stanno lontano da noi e non si fanno vedere.
In particolare è proprio il loro modo di riprodursi e di colonizzare l'ambiente che viene alterato dalla detenzione in cattività.
E quindi l'intero svilupparsi delle dinamiche sociali risulta alterato (quando non compromesso).
I giovani lupi, infatti, possono tendere ad allontanarsi dal gruppo familiare per formare a loro volta un nuovo gruppo in un nuovo territorio.
E probabilmente i primi conflitti gerarchici con i soggetti più adulti possono rappresentare il segnale, per questi giovani lupi, che è arrivato il momento di fare i bagagli e allontanarsi.
Sembrerà incredibile, ma impedire loro di andarsene può variare le dinamiche dei gruppi e perfino scatenare conflitti che altrimenti non ci sarebbero nemmeno stati.
Pensa un po' che strani questi lupi...
I lupi in realtà, si è scoperto, sono animali che costituiscono gruppi familiari in cui una coppia di adulti convive con alcuni figli, più o meno numerosi a seconda dell'ambiente, mentre altri si allontanano per formare, a loro volta, nuovi gruppi familiari.
Tutto molto bello. Sicuramente ha avuto l'impatto di evitare, pur se le cattive abitudini sono dure a morire, tanti altri schienamenti e sottomissioni coatte.
Certo questo non ha evitato che ancora oggi tanti cani siano inutilmente bullizzati da esseri umani che devono per forza mettergli le mani nella ciotola mentre stanno mangiando.
È questa infatti l'altra grande pratica affermatasi per dimostrare al cane la propria "dominanza", spesso immediatamente precedente allo schienamento rituale del povero cagnetto, che stava soltanto mangiando. In caso che mettere le mani nella ciotola non fosse stato già un segnale abbastanza chiaro della propria "dominanza".
Oppure l'altra brillante tecnica del "calcio nei reni", di cui forse Cesar Millan è il più noto esponente in ambito internazionale.
Anche questa tecnica, naturalmente, è propedeutica al "rituale schienamento" del cane che, negli anni, a assunto le forme più varie e le tecniche più raffinate: schienamento semplice, completo, con tuffo e ringhio in faccia al cane, con movimento pelvico, col ginocchio sul collo e tante altre belle tecniche, a seconda della "scuola".
Poi vi sono le "tecniche con collare", che meriterebbero un capitolo a parte.
Perché, come tutti sanno, è "sul collo" che si "esprime la dominanza".
E quindi il collare è "come la mamma quando educa i cuccioli".
Tutto chiaro no? Chi non ha mai visto una mamma che schiaccia i cuccioli ringhiando in faccia? Beh, il collare è la stessa cosa.
Agisce sul collo e quindi è un po' come la mamma...
La mamma a strozzo, con le punte (che sono un po' come i denti), oppure elettrica, per quelle mamme un po' più frizzanti...
Ma la domanda che a questo punto ci sorge spontanea, che ci affascina e desta stupore...
Di cui ambiremmo di avere contezza, anche dal più illustre scienziato dell'addestramento. L'addestramento classico come la musica o, forse, come il "metodo"...
Una domanda che ci attanaglia come la tenaglia...
Ma perché mai dovremmo leggere il comportamento dei cani guardando i lupi?
Chi cavolo l'ha detto che i cani si dovrebbero comportare come dei lupi in cattività?
La favola di Cappuccetto Rosso ha più "fondamento scientifico" della storiella che il lupo è stato addomesticato dando origine al cane.
Certo, la favola di Cappuccetto Rosso ci dice poco dei lupi, ma ci dice molto di noi.
Ci dice che noi esseri umani abbiamo sempre visto il lupo come un nemico da cacciare e uccidere.
Altro che domesticazione. Mancava poco che invece lo estinguevamo il lupo. Per anni, in Italia, era perfino difficile avvisarlo, il lupo, a forza di dargli la caccia e sterminarlo.
E mo ci vogliamo raccontare la favoletta che invece lo avremmo allevato e addomesticato con amore?
E ci vogliamo pure continuare a credere?
La realtà, invece, è probabilmente molto più semplice e banale.
Ed è che il lupo ci ha sempre schifato e tenuti lontano, come la maggior parte delle specie animali, come tutti gli altri"canidi".
Esattamente come oggi così è sempre stato.
La realtà è che se quel povero cane vive a casa con te è proprio perché non è un lupo, è perché i suoi comportamenti sono diversi da quelli del lupo.
La realtà è che se un cane può vivere con te è perché è "diverso" da un lupo, non perché è "uguale".
Che se fosse un lupo col cavolo che starebbe a casa con te. Ma manco per scherzo.
La realtà è che leggere i comportamenti del cane osservando un lupo è esattamente come leggere quelli del gatto osservando una pantera.
La realtà è che i cani non son lupi e nemmeno "lupi travestiti".
I cani sono cani e cani erano quando li abbiamo incontrati. Non erano lupi che poi abbiamo "trasformato".
La verità è che sta baggianata che l'uomo avrebbe "selezionato" il cane "addomesticando" il lupo nessuno l'ha mai veramente dimostrata.
È sempre stata data per scontata, ovvia.
Se troviamo tracce di cani, allora l'uomo aveva già addomesticato il lupo.
Beh... Non è ovvio proprio per niente!
È una teoria tutta da dimostrare.
A partire dal fatto che in nessun luogo del mondo e in nessuna epoca storica o preistorica vi è traccia di umani che convivono con lupi.
Fatevene una ragione i lupi non sono dei Pokémon che, in mano a voi, si trasformano in cani.
Imparate a conoscere i cani e i lupi, lasciateli in pace.
I lupi ci vedono come nemici e così è sempre stato.
Sapete cosa farci con la vostra domesticazione... ammaestratori di pulci...